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sabato 30 aprile 2016

Il metodo Eni per 'taroccare' in Basilicata le analisi di laboratorio

di Eugenio Bonanata

Dopo tanti mesi di sforamenti, all'improvviso, a febbraio 2014, i reflui petroliferi di Viggiano fatti analizzare, sono tornati nella norma. E questo grazie ad un 'giochino' scoperto dall'Antimafia con l'ausilio delle intercettazioni

Siamo a febbraio 2014. L'Eni è in piena bufera poiché poco prima, il 13 gennaio, c'è stata la fiammata del Centro Oli che ha spinto la Regione Basilicata a diffidare la multinazionale. Le cose vanno male. Tra ottobre e dicembre 2013 i valori delle acque di scarto petrolifero reiniettate nel pozzo Costa Molina 2 hanno mostrato valori di idrocarburi del tutto fuori norma. Altri sforamenti avrebbero violato l'autorizzazione integrata ambientale pena 'lo stop' delle attività.




“Il trucchetto di laboratorio”. E' in questo momento che Cirelli, dirigente Eni ora ai domiciliari, escogita il suo cavallo di Troia.

Basta parlare solo di Brexit, Grexit. E' l'ora di Italexit

di Giorgio Cremaschi

La Grecia è tornata al punto di partenza come in un beffardo e tragico gioco dell'oca. Di nuovo deve offrire sangue alla Troika, cioè al grande capitale tedesco e alla finanza USA. La resa di Tsipras non è servita a niente altro che a rafforzare il cappio intorno al popolo. Ora ci sarà un altro giro di corda, mentre il governo prende i soldi degli ospedali per fare cassa. Chi sosteneva che così la sinistra avrebbe preso tempo in attesa di non so cosa, è smentito dai fatti. Siryza ha solo preso disonore e ora è punto e a capo.





Intanto l'Austria mette muri e fili spinati e a deciderlo sono popolari e socialisti, cioè i partiti che governano l'Unione Europea e quasi tutti i suoi paesi, gli alleati di Renzi, Hollande, Merkel e persino di Cameron. 

Che i muri li ha già messi, anche per noi italiani, per poter vincere il referendum e mantenere il suo paese nella UE. Cosa che gli ha chiesto fermamente Obama, spiegando senza troppi giri di parole che se vincesse la Brexit, se la Gran Bretagna uscisse dalla Unione, andrebbe in crisi Il TTIP e sarebbe più difficile fare la guerra in Libia... Magari!

Chiara Appendino: “Il ‘sistema Torino’ ha fallito. Ma ora Davide può battere Golia”

La candidata sindaca grillina sfida Fassino e il gruppo di potere che ha governato la città negli ultimi 20 anni: “Serve una nuova classe dirigente onesta e competente”. Nel suo programma più controllo, trasparenza dei conti pubblici e politiche sociali. E a chi l’accusa d’inesperienza replica: “In 5 anni da consigliera ho conosciuto a fondo la macchina comunale e ho già presentato i primi 3 nomi della mia futura giunta”.

intervista a Chiara Appendino di Giacomo Russo Spena


Ha iniziato la campagna elettorale col pancione. La sua Sara è nata il 19 gennaio. “Finisco di allattare e ci risentiamo per l’intervista” ci dice Chiara Appendino, 31 anni, candidata sindaca del M5S a Torino. Già consigliera comunale e protagonista in aula di duri scontri verbali con Piero Fassino. Una sfida a due sotto la Mole. 

Dopo le polemiche su Giorgia Meloni a Roma, non posso tralasciare la questione: governare una città è molto impegnativo, con una bimba così piccola non sarà impresa ancor più ardua?
Ogni donna è libera di scegliere e decidere liberamente. Credo sia possibile conciliare l’essere madre con l’eventuale incarico da prima cittadina. Intorno a me c’è una famiglia splendida e soprattutto una comunità che ha deciso di supportarmi. La mia è una candidatura collettiva. E Sara rappresenta un valore aggiunto.



Lei ha studiato alla Bocconi, la fucina dei quadri dirigenti del Paese. Si è quindi occupata di pianificazione finanziaria presso la Juventus, la squadra di calcio di Gianni Agnelli, quindi della Fiat. Ha ottimi rapporti con il mondo delle imprese. Si sente un po’ figlia dell’establishment? 
Sono state delle grandi opportunità di crescita professionale e umana dove ho avuto modo di occuparmi di gestione del bilancio. E’ grazie a ciò che ho appreso lì che mi sono avvicinata al Movimento 5 Stelle. Mi ricordo ancora la prima riunione alla quale ho partecipato: si parlava dei conti del Comune di Torino. In quell’occasione ho pensato che avrei potuto mettere a disposizione della collettività la mia competenza, così ho fatto.

QUEI TRATTATI FONDATI SUL NULLA CHE VIOLANO LE COSTITUZIONI. INTERVISTA A LIDIA UNDIEMI

Movimento 5 Stelle Europa

Crescita contro austerità. Nel caos dell'Europa, tra i suoi mille rivoli e altrettanti trattati, è impossibile stabilire quale direzione sia quella legittimata alla governance e quale debba invece essere abbandonata. Una confusione in cui spadroneggia la visione germano-centrica dell'economia, quella secondo cui l'unico modello possibile è modellato sul rigore tedesco.

Ne abbiamo parlato decine di volte, mettendo sul banco degli imputati la moneta unica, vero e proprio strumento di controllo dei tecnocrati sulle democrazie degli Stati.






Ma lo scontro ha già mostrato le prime conseguenze tangibili, oltre che le prime fratture (potenzialmente insanabili) all'interno dell'Eurozona e dell'Unione Europea.

Paragone dal palco del M5S: “Ecco cosa accadrà in Rai prima del referendum di Ottobre”

“Spero di sbagliarmi, ma penso che tra poco ci sarà l’infornata dei nuovi direttori in Rai, subito dopo le amministrative. La partita vera si giocherà in occasione del referendum confermativo sulla riforma costituzionale e lì sì che la Rai dovrà essere assolutamente la Rai di Renzi.

Peraltro, sta accadendo una strana vicenda: hanno preso un coordinatore dell’informazione, Verdelli, per strutturare una cabina di regia, un Grande Fratello sull’informazione del servizio pubblico. E in vista di un referendum importante qual è quello sulla riforma costituzionale voluta da questo governo, so che troverò una Rai, ahimè, molto cambiata“.





A dirlo è, dal palco del Movimento Cinque Stelle di Torino, il conduttore de La Gabbia Gianluigi Paragone, che, in compagnia del senatore pentastellato Alberto Airola, traccia un bilancio della televisione pubblica ai tempi del governo Renzi.

venerdì 29 aprile 2016

Giustizia, Scarpinato: “La corruzione è Costituzione: servono le leggi dell’antimafia”


Il procuratore generale di Palermo: “Dalla Banca Romana del 1893 a oggi, l’eterna Tangentopoli con la stessa impunità”.

di Marco Travaglio, da Il Fatto quotidiano

Roberto Scarpinato, procuratore generale di Palermo, il suo collega e presidente dell’Anm Piercamillo Davigo è nel mirino da giorni perché ha osato accusare il mondo politico di inerzia complice contro una corruzione ancor più diffusa e spudorata di prima. Lei finora è rimasto in silenzio. Come la pensa?

Chi conosce la storia italiana sa che la corruzione è una componente stabile della costituzione materiale del Paese. Dallo scandalo della Banca Romana del 1893 a oggi, viviamo in un’eterna Tangentopoli. Le vicende di oggi sono la replica, mutatis mutandis, di quelle di ieri e dell’altroieri, anche nei loro esiti finali di sostanziale impunità. Vuole una prova? Il numero di colletti bianchi oggi in carcere per espiare la pena è irrilevante come ai tempi dell’Italia monarchica e di quella fascista.





Le statistiche sulla composizione della popolazione carceraria dimostrano che, oggi come ieri, in galera a scontare le condanne finiscono solo i soliti ‘brutti, sporchi e cattivi’, mentre ‘lorsignori’ la fanno franca in un modo o nell’altro.

Financial Times: Spogliare le banche private del potere di creare denaro

di Maria Grazia Bruzzone

Interdire le banche private, impedire loro di creare moneta dal nulla. Sembra un’idea folle, oltre che poco comprensibile ai più. E però circola sempre di più, non dalle parti del M5S, dell’Ukip, o di qualche altro partito populista (che pure sarebbero d'accordo). Ma ai più alti livelli: Financial Times, Banca d’Inghilterra, Fondo Monetario, economisti vari. Sulla scia di proposte che risalgono agli anni '30.

Presi dai problemi italiani, dalle elezioni europee, dagli scandali nostrani, ci si è fatto poco caso ( qui l’unica eccezione, a parte un blog).





Forse si temeva di confondere le idee, di togliere enfasi alle riforme di cui l’Italia ha comunque bisogno, di tirare la volata ai partiti “sovversivi” che queste idee sostengono.

giovedì 28 aprile 2016

Trivellopoli: La Legalità secondo il PD

di Carlo Martelli ( M5S )

Chiusura impianto Eni a Viggiano.
Intervista al Presidente della commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Alessandro Bratti (PD), sulla chiusura del centro Olio dell'Eni a Viggiano (Pz).

Ascoltate bene il PD nella persona del presidente della commissione d'inchiesta sui rifiuti.
La legalità secondo il PD funziona così:
1) non ci sono responsabilità dei politici (infatti non ne parla), ma solo dell'ENI (e la Total?)





2) la Procura è giusto che vada avanti, ma il centro Olio di Viggiano non può essere chiuso quindi:
"la Procura deve fare uno sforzo di fantasia per tenerlo aperto"

Dunque l'impianto non andrebbe sequestrato senza facoltà d'uso perché c'è di mezzo ENI (e Total)

Come diceva qualcuno: "la legge è come la minchia, si allunga a si accorcia a seconda delle situazioni".

..oppure, in modo più gentile:
"le leggi si applicano per gli avversari e si interpretano per gli amici"

fonte > https://youtu.be/b7hbsB-UT08

Altro che giustizia a orologeria. Il Pd è sommerso dai processi

La superiorità morale della sinistra è un mito ormai tramontato. Da Mafia Capitale, la "madre" di ogni scandalo, alle procure di tutta Italia: sono centinaia i dem indagati

di Stefano Filippi

Povero Enrico Berlinguer, sepolto assieme alla «questione morale» del Pci e alla rivendicazione della presunta superiorità della sinistra. Altri tempi, altre persone.

Non vengono neppure più chiamati «compagni che sbagliano»: ormai nel Pd non è questione di un errore individuale o di tanti casi isolati.




Il coinvolgimento del partito di Matteo Renzi in decine di inchieste in tutta Italia, con centinaia di tesserati indagati comprese alcune figure di primo piano, non descrive un insieme di «mariuoli» isolati ma un sistema. Un modo di agire diffuso e radicato, altro che «giustizia a orologeria».

Donald Trump: «L’Isis l’hanno creato la Clinton e Obama»

ISIS, terrorismo, strategia dell’orrore con decapitazioni e quant’altro: vogliamo credere che le potenze occidentali abbiano commesso così tanti gravi errori di valutazione, uno dopo l’altro?
La regia occidentale è evidentissima. In ogni circostanza. Dalla creazione delle condizioni in Iraq, Siria e Libia per rendere possibile la nascita dell’ISIS, e alla creazione stessa del gruppo. Questo lungo articolo può essere considerato il ‘seguito’ del testo

A cura di Veritanwo

In queste ore i media di tutto il mondo parlano della macabra decapitazione di un cittadino canadese, ad opera di un gruppo terrorista filippino “affiliato ad Al Qaeda”, avvenuta dopo sette mesi di prigionia. John Ridsdel era stato rapito nelle nel settembre del 2015 mentre si trovava all’interno di un residence.





I media hanno iniziato a parlare di ISIS nel Luglio 2014, con la “proclamazione” del califfato. Gli uomini di Al Baghdadi si erano già impadroniti di ampi territori in Siria e Iraq. 

mercoledì 27 aprile 2016

Il Fallimento criminale delle Politiche Liberiste

di Giorgio Cremaschi

Il presidente del consiglio Renzi è in questo periodo è solito dire: “È finito il tempo in cui...” e poi prosegue con l'obiettivo del momento, siano i diritti del lavoro, la salvaguardia dell'ambiente, il ruolo della magistratura, quello del parlamento e quanto altro.

Ora potrebbe ben affermare: “È finito il tempo in cui si continuava a maturare una aspettativa di vita sempre più alta”.




Infatti, secondo il meticoloso rapporto 2015 di Osservasalute, quest'anno per la prima volta dal dopoguerra la popolazione italiana subirà un calo nell'aspettativa di vita. Nel 2014 essa era di 80,3 mesi, l'anno dopo è scesa a 80,1 mesi.

Franco Roberti: “Una giustizia che funziona non interessa. Colletti bianchi e malaffare, le leggi non arrivano mai”

Il Procuratore nazionale antimafia interviene dopo le polemiche per le critiche al governo e alla politica del presidente Associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo: "I politici a parole sono tutti d'accordo sui rimedi, ma poi i provvedimenti per far funzionare i processi non li approvano"
di Marco Travaglio
Franco Roberti, Procuratore nazionale antimafia, davvero Davigo è rimasto solo?
Niente affatto. Si può discutere sul suo gusto per la battuta, ma sulla sostanza delle cose i magistrati sono quasi tutti d’accordo. A cominciare dalle leggi per far funzionare i processi, che non arrivano.

Vedi quella sulla prescrizione: se ne parla da anni e in Parlamento non c’è mai la maggioranza.
Guardi, se uno non vuole pensar male, rischia di impazzire. Prima assurdità: la prescrizione inizia a decorrere non quando il reato e il possibile autore vengono scoperti, ma quando il fatto viene commesso. Cioè molto prima che il pm lo venga a sapere ed eserciti il diritto punitivo dello Stato chiedendo il rinvio a giudizio.

martedì 26 aprile 2016

I “PATTI” FINTI DI RENZI PER FOTTERE IL SUD



di Pino Aprile

C'è da avere paura! Renzi si occupa del Sud: ma non aveva già rubato tutto per dirottarlo al Nord, come i 3,5 miliardi del fondo di coesione, destinati a dar lavoro ai meridionali disoccupati e usati per incentivare l'occupazione al Nord; o i soldi di tutti, per dare 80 euro solo a chi aveva già uno stipendio e niente a chi è senza lavoro o guadagna troppo poco; o i soldi per le ferrovie, regalati ai boss dell'alta velocità, ma solo per le linee del Nord (4560 milioni in una botta sola)?




Adesso, annuncia nientemeno che un “Patto per la Campania” che vale 9,5 miliardi di euro. Trattandosi di Renzi, 9,5 miliardi di chiacchiere. Lo fa dopo aver appena annunciato che entro l'anno verrà inaugurata la Salerno-Reggio Calabria.

L'Italia non è il Campo Profughi d'Europa

Movimento 5 Stelle Europa
L'Italia non è il campo profughi d'Europa. Alzando il muro al confine, l'Austria rischia di trasformare il nostro Paese in un lager per centinaia di migliaia di rifugiati, richiedenti asilo e immigrati irregolari che Alfano non riesce a registrare e a espellere. La decisione austriaca è un pericolosissimo monito per l'Italia che così, dopo l'accordo Ue-Turchia e il riprender vigore della rotta mediterranea, rischia di trasformarsi in un enorme campo profughi, una trappola per tutti quelli che cercano di raggiungere i parenti sparsi per l'Europa.



Caduto il muro di Berlino, oggi la Germania è corresponsabile della costruzione di tanti altri muri sparsi per l'Europa: al Brennero, in Ungheria, in Macedonia. Poi ci sono i muri simbolici della mancata solidarietà fra i Paesi membri.

Eni Viggiano; "No a 'soluzioni ponte', Si avvii programma energetico nazionale"

Roma, 23.04.2016: 

"In merito alle dichiarazioni rilasciate il 22 Aprile nell'ambito della conferenza stampa della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti Rifiuti a Viggiano, teniamo a precisare che noi del gruppo Movimento 5 Stelle, che pure abbiamo denunciato il fatto che si vogliono usare i lavoratori come merce di pressione e di ricatto nella faccenda ENI centro COVA, non vogliamo in alcun modo suggerire ipotetiche 'soluzioni ponte'". Così i deputati del M5S della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.




"Noi siamo per una seria programmazione energetica nazionale per il progressivo ma non più prorogabile abbandono degli idrocarburi, puntando alla riconversione di questo modello fossile di sviluppo e sfruttamento delle risorse e la sostituzione delle attuali fonti energetiche con le energie rinnovabili, dall'alto potenziale occupazionale. 

lunedì 25 aprile 2016

Attacco alla Costituzione, una lunga storia


di Luciano Canfora.

L'attacco alla Costituzione partì già quasi all'indomani del suo varo. Il 2 agosto 1952 Guido Gonella, all'epoca segretario politico della Democrazia cristiana, chiedeva - in un pubblico comizio - di riformare la Costituzione italiana, entrata in vigore appena tre anni e mezzo prima, il 1 gennaio 1948. Si trattava di un discorso tenuto a Canazei, in Trentino, e la richiesta di riforma mirava - come egli si espresse - a «rafforzare l'autorità dello Stato», ad eliminare cioè quelle «disfunzioni della vita dello Stato che possono avere la loro radice nella stessa Costituzione».





E concludeva, sprezzante: «la Costituzione non è il Corano!» (Il nuovo Corriere, Firenze, 3 agosto 1952).
Nello stesso intervento, il segretario della Dc, richiamandosi più volte a De Gasperi, chiedeva di modificare la legge elettorale, che - essendo proporzionale - dava all'opposizione (Pci e Psi) una notevole rappresentanza parlamentare.

Mervyn King: uscite dall’euro, è l’Ue che ha fabbricato la crisi

Il profondo malessere economico dell’Europa è il risultato di scelte politiche “deliberate” fatte dalle élite europee, secondo l’ex governatore della Banca d’Inghilterra. Lord Mervyn King ha continuato il suo caustico attacco all’Unione economica e monetaria dell’Europa, dopo aver predetto che l’Eurozona afflitta dai problemi dovrà essere smantellata per liberare i suoi membri più deboli da austerità incessante e livelli record di disoccupazione. 



Parlando in occasione del lancio del suo nuovo libro, Lord King ha detto che non avrebbe mai potuto immaginare che un collasso economico dell’intensità degli anni ’30 sarebbe ritornato sui lidi europei in età moderna.

domenica 24 aprile 2016

Basilicata, il conto dei tumori

di Pino Ciociola

Brividi. Mentre tra il 2011 e il 2014 il tasso di mortalità in Basilicata è cresciuto del 2%, nello stesso periodo a Corleto Perticara (meno di 3 mila abitanti) è aumentato del 23%. Il tasso di mortalità in Basilicata nel 2014 è stato 10,3 per mille residenti e a Corleto Perticara 17,9 cioè il 73% più alto del tasso regionale e il 69% più alto del provinciale. Numeri, questi, elaborati dai 'Medici per l’ambiente'. Ricordando che Corleto si trova a quattro chilometri in linea d’aria dal centro di 'Tempa Rossa' e a una ventina da quello di Viggiano, finiti nell’occhio del ciclone (giudiziario e politico).





Tanto che, proprio nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale legato allo smaltimento dei rifiuti tossici, nelle ultime settimane la Procura di Potenza ha mandato i carabinieri del Noe ad acquisire negli ospedali lucani migliaia di cartelle cliniche, per una ricognizione sulle patologie in regione e la loro incidenza.

Si scandalizzano dell'Ovvietà pronunciata da Davigo

di Paolo Flores d'Arcais

Pessimo, pessimo, pessimo Cantone (inteso come Raffaele Cantone, il magistrato di renziana predilezione, investito dal premier del cruciale incarico di presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione”) che ha lanciato un’intemerata contro Piercamillo Davigo al grido di “dire che tutto è corruzione significa che niente è corruzione”. E pessimissimo Giovanni Legnini, plurisenatore Pd e plurisottosegretario, fortissimamente voluto da Renzi alla vicetesta del Consiglio superiore della Magistratura (a presiederlo, di diritto ma di fatto solo in circostanze eccezionali, è il Presidente della Repubblica) che ha bollato le parole di Davigo con un “rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno”.




Quali parole false, diffamatorie, oscene, violente aveva infatti pronunciato l’ex magistrato di Mani pulite, da qualche giorno presidente dell’Associazione nazionale magistrati, da giustificare questo corale stracciarsi di vesti istituzionale?

sabato 23 aprile 2016

Stiglitz: Per la Gran Bretagna meglio il Brexit del tossico TTIP

Il sito di Russia Today riporta l’intervento di Joseph Stiglitz,  premio Nobel per l’economia, a un seminario organizzato dal Labour a Londra su temi economici.  Il rischio posto dal TTIP è talmente importante, secondo Stiglitz, che è già un buon motivo perché il Regno Unito valuti la Brexit, anche se l’ideale a suo parere sarebbe di mantenere l’Unione concordando però delle regole separate.  Per quanto riguarda l’euro – che Stiglitz da anni sostiene essere la causa della crisi europea – egli afferma anche che i politici europei dovrebbero rottamare l’euro, pur mantenendo l’Unione. 
15 marzo 2016
traduzione di @Rododak
Per la Gran Bretagna sarebbe meglio lasciare l’Unione Europea (UE), se il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP) entrerà in vigore: lo ha dichiarato l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz.

Stiglitz ha rilasciato questa dichiarazione durante un evento organizzato dal cancelliere ombra del partito laburista John McDonnell mercoledì (2 marzo, ndt) nel centro di Londra. La serata è stata parte di una serie di seminari in materia di economia progressista organizzati dal partito laburista.

Preoccupanti Sudditanze dopo la visita in Val d'Agri della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie



di Eugenio Bonanata

“Purtroppo non siamo riusciti a sentire Tecnoparco”, ha precisato il presidente della Commissione parlamentare (Bratti) a chiusura del tour lucano. Indice puntato su “inefficienze” di Arpab e Regione. Garantismo e giri di parole, invece, sui 'presunti' inquinatori dell'Eni.

Si è chiuso stamani, con la conferenza stampa, in prefettura, a Potenza, il giro ispettivo della Commissione parlamentare di inchiesta sulle Attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.



Dopo aver ascoltato la Procura di Potenza sull'inchiesta relativa al “traffico illecito di rifiuti” al Centro Oli, la stessa Eni, numerose associazioni ambientaliste e i vertici della Regione Basilicata, arriva una prima sintesi, seppur parziale.

venerdì 22 aprile 2016

Intercettazioni Inchiesta Potenza: “Dal 2011 produciamo di più e facciamo più casini ambientali”

di Eugenio Bonanata

A qualcuno dei dirigenti sotto inchiesta “si gelava il sangue” solo a leggere gli sforamenti di anidride solforosa al termodistruttore E20 del Centro Oli di Viggiano. Ma dalle intercettazioni emerge anche che dal 2011, anno degli “ammodernamenti” e del Memorandum Stato-Regione, sono “aumentati” i problemi.

E' il 23 febbraio 2014. Parlando tra loro, due dirigenti del Cane a sei zampe, si confidano le preoccupazioni per una situazione che a Viggiano va via via peggiorando. Confessa Cirelli a Lisandrelli: “Ogni settimana succede una cosa del genere. Vincè, succede troppo spesso; dice che è l'ammina, sempre l'ammina; qualcosa deve cambiare se no qua ce ne andiamo”.





Il cattivo trascinamento delle ammine, secondo la Procura, provocava sforamenti nelle emissioni e anche problemi nel trattamento delle acque di scarto petrolifero.

La legge Fornero è un crimine sociale

di Vincenzo Cirigliano

Parlare della Legge Fornero a distanza di qualche anno dalla sua entrata in vigore, dopo aver avuto modo di toccare con mano gli effetti nefasti che ha spietatamente prodotto, mi risulta particolarmente antipatico da persona da sempre schierata in prima linea nella difesa dei diritti dei lavoratori e particolarmente critica con i vertici Sindacali in riferimento all’atteggiamento remissivo tenuto in occasione del varo di quella infelice manovra.



I dati che arrivano dall’INPS confermano gli obiettivi che questo provvedimento si era prefisso, indicando che nell’arco dell’anno coloro che sono andati in pensione sono il 35% in meno rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il Governo italiano si inchina al Piano della Trilaterale


Il Governo italiano ha deciso di mandare Yoram Gutgeld, consigliere di Palazzo Chigi e guru economico del premier Renzi, alla prima giornata dei lavori della Commissione Trilaterale, svoltasi quest’anno a Roma.

Meno “segreta” del Bilderberg ma non meno discussa, la Trilaterale è un club (amorevolmente definito “gruppo di studio” da Wikipedia) creato dal miliardario David Rockefeller per facilitare l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale che cancelli le singole sovranità nazionali. A prescindere dall’opportunità di partecipare ufficialmente tramite un proprio esponente a una riunione del genere, non si può che provare profondo imbarazzo per Gutgeld, che in cotanta sede si è beato dei successi presunti o futuri dell’esecutivo italiano, quello che ha ricevuto negli ultimi giorni la suddetta sequela di stop. Gutgeld, da buon catalizzatore di effimeri consensi, si è astenuto dal citare questi inconvenienti, preferendo lanciarsi nell’annuncio dell’ennesimo intervento shock: un taglio di 25 miliardi alla spesa pubblica.


giovedì 21 aprile 2016

PM Potenza: “Stop dell’impianto Eni si poteva evitare”.

Il gip aveva disposto il sequestro con la facoltà d’uso in regime ridotto alla condizione che "i reflui liquidi prodotti e miscelati dal Cova siano caratterizzati da codici rifiuto appropriati”. Eni replica: per produrre secondo il disciplinare della Procura dovremmo trasformare il centro oli in impianto di smaltimento dei rifiuti, con i costi e i tempio del caso. In alternativa, caricare i liquidi di produzione su migliaia di autobotti per portarli in Calabria per il trattamento, rischiando però di incorrere in un altro reato
di Thomas Mackinson


Sì, lo stop dell’impianto si poteva evitare. A confermarlo oggi sono stati direttamente il procuratore della Repubblica Luigi Gay, i suoi sostituti e il questore di Potenza, Giuseppe Gualtieri, davanti ai membri della Commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiutiche fino a venerdì sarà in trasferta in Basilicata.



Tema dell’incontro, tra le altre cose, la questione del sequestro del Centro Oli di Viggiano che dal campo giudiziario e industriale sta sconfinando in quello politico. Alla conferma dei sigilli da parte del tribunale del Riesame Eni ha reagito avviando le procedure di cassa integrazione per 354 dipendenti e annunciando le lettere di sospensione contrattuale e degli ordini di lavoro con i fornitori del Centro Oli.

Davigo: " L’Anm deve tutelare l’indipendenza dei magistrati, non asservirli alla politica ".

Toghe e potere, il neopresidente dell'Anm replica al presidente del consiglio che ha parlato di "barbarie giustizialista". "Giustizialismo? Una vecchia storia, noi facciamo indagini e processi". L'inchiesta di Potenza e l'accusa di "non arrivare mai a sentenza". "Che discorso è? Se intende lamentare un eccesso di prescrizione, può modificare le norme".

intervista a Piercamillo Davigo di Marco Travaglio, da il Fatto, 20 aprile 2016

Piercamillo Davigo, dopo l’inchiesta di Potenza Renzi parla di “25 anni di barbarie giustizialista”, mentre Napolitano denuncia un “riacutizzarsi” del conflitto politica-giustizia e invoca la riforma delle intercettazioni.





Non commento le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Ma è una vecchia storia, questa del ‘giustizialismo’ e del ‘conflitto’. Non c’è nessuna guerra.

L’indifferenza ed il menefreghismo ci stanno UCCIDENDO!!!

L’indifferenza ed il menefreghismo, che ormai riguardano la MAGGIORANZA delle persone, ci stanno UCCIDENDO!!!

Indifferenza e menefreghismo che, ovviamente sono frutto di una sapiente campagna demotivatoria che va avanti da anni. Hanno illuso la popolazione numerose volte, deludendo sempre le aspettative. Non è mai migliorato niente, anzi le cose sono andate sempre a peggiorare.





Le tasse che sarebbero dovute diminuire hanno continuato a salire. Il “prossimo anno” è sempre quello della ripresa e dell’occupazione, salvo poi scivolare sempre più nel burrone.

mercoledì 20 aprile 2016

Contro il Jobs Act di Hollande, Frédéric Lordon: «Passare all’offensiva, essere costituenti»



di Marta Fana

Nuit Debout. Intervista al filosofo Frédéric Lordon, uno dei protagonisti del movimento contro il Jobs Act di Hollande, la Loi Travail El Khomri: «Vogliamo realizzare una convergenza tra giovani, intellettuali precari, classi lavoratrici e la collera delle periferie. Allora il governo tremerà. Oggi bisogna cambiare la logica delle lotte in Europa: non basta dire né destra, né sinistra o l’1% contro il 99%. Bisogna essere costituenti».



Frédéric Lordon è un filosofo ed economista francese, direttore di ricerca al Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs).

Renzi morirà sparando frottole (a quei fessi degli italiani)

di Marcello Foa

Come sa chi frequenta questo blog, non ho mai amato Matteo Renzi ma la tracotanza degli ultimi giorni me lo rende insopportabile. E mi chiedo come facciano gli italiani a dargli ancora ascolto. Venerdì si è segnalato per la gaffe del secolo: si è attribuito i meriti per il progetto ferroviario ad alta velocità dell’Alptransit che scorre sotto il San Gottardo, annoverandolo tra i grandi progetti infrastrutturali italiani.





Peccato che, come sanno i bambini delle elementari, il San Gottardo è un monte totalmente svizzero, che dista un centinaio di chilometri dal confine italiano. E l’Alptransit è un’opera spettacolare, di straordinaria modernità, ma concepita e finanziata interamente dalla Confederazione elvetica. L’Italia, semmai, si è segnalata per l’incapacità di dar seguito alle promesse ovvero a estendere la rete anche in Italia e infatti l’Alptransit si fermerà al confine.

martedì 19 aprile 2016

HERVÉ FALCIANI: PANAMA PAPERS ED EVASIONE FISCALE

Movimento 5 Stelle Europa

L'Europa, il gruppo dei socialisti e il Partito Democratico si sono accorti che al mondo esistono i paradisi fiscali. Oggi Gianni Pittella si dice in prima linea nel combattere l'elusione delle tasse verso i paradisi off-shore, proponendo un'altra commissione speciale d'inchiesta dedicata ai "Panama Papers".

Peccato che dallo scandalo LuxLeaks in poi, nulla è stato fatto per istituire un sistema corretto di tassazione delle multinazionali. Ma nulla è stato fatto perché anche i Socialisti e Democratici, gruppo politico a cui appartiene Gianni Pittella, non hanno voluto impegnarsi seriamente e concretamente per risolvere il problema.





Proprio lui, in qualità di presidente dei Socialisti e Democratici, il 5 febbraio 2015 in Conferenza dei Presidenti al Parlamento europeo bocciò la richiesta del Movimento 5 Stelle e dei Verdi di istituire una vera commissione con poteri d'inchiesta sullo scandalo Luxleaks, ma propose - e ottenne - una sterile commissione senza alcun vero potere.

Dal Referendum emerge il Garantismo dello Stato per le Società Petrolifere

di Ilaria Bifarini

Sull’esito referendario e lo pseudo scenario di vincitori e vinti – da una parte il calderone degli astenuti, che comprende vacanzieri della domenica, disinteressati, pro renziani, e attendisti dell’ultima ora; dall’altra coloro che hanno fatto l’abnorme sforzo di informarsi, laddove l’informazione era alquanto scarsa e faziosa – discettare è alquanto improduttivo e ozioso.

È invece importante riflettere su quanto si è riusciti a portare all’attenzione dell’opinione pubblica: il garantismo dello Stato nei confronti delle società petrolifere.




Primi incontrastati per quanto riguarda la tassazione nei confronti dei cittadini e delle imprese (dati Eurostat e World Bank a iosa) siamo invece i più indulgenti verso le società che si occupano della produzione e della commercializzazione dell’oro nero.

lunedì 18 aprile 2016

Migrazioni di massa come arma di controllo del Potere Economico

di Luciano Lago

Da tempo sosteniamo che le migrazioni di massa sono utilizzate come arma strategica da parte delle centrali del potere imperiale per scardinare e disarticolare l’assetto sociale dei paesi destinati ad essere assoggettati e omologati al dominio dell’impero anglo USA. Vedi: Immigrazioni di massa arma letale del mondialismo.



Bisogna constatare come una profonda divisione sia stata creata artificialmente separando la comunità della Resistenza, per motivo di voler negare l’esistenza e l‘utilizzo di quest’arma e dei suoi micidiali effetti. Ancora oggi buona parte di quei gruppi, partiti e organizzazioni che sono catalogabili nella sinistra mondialista, si ostinano a diffamare e vilipendiare tutti coloro che si schierano contro questa strategia dell’invasione migratoria pianificata e che per questo motivo vengono definiti “razzisti” e “fascisti” o fautori della supremazia bianca.

La Basilicata vuol rinascere, nonostante la disinformazione di Stato

GRAZIE A TUTTI GLI ITALIANI CHE HANNO VOTATO.

GRAZIE ALLA ‪#‎BASILICATA‬ CHE HA RAGGIUNTO LO STRAORDINARIO RISULTATO DI SUPERARE IL QUORUM DEL 50%.

CHI PARTECIPA VINCE SEMPRE!

Grazie agli oltre 15 milioni di cittadini che hanno detto SI alla democrazia ed un futuro con mari puliti, energie rinnovabili, efficienza energetica e turismo sostenibile!




Sono tantissimi e hanno combattuto una battaglia da eroi della democrazia.
Hanno combattuto come milioni di semplici Davide del Mondo Pulito contro i Golia delle lobby del petrolio di Trivellopoli e della disinformazione.

domenica 17 aprile 2016

L'Italia è il paese più povero dell'Unione Europea


Italia maglia nera in Europa per numero di poveri. Siamo il Paese europeo, secondo quanto emerge dai dati Eurostat relativi al 2015, con il numero più elevato di persone che vivono in “gravi privazioni materiali”, definizione istituzionale per indicare, appunto, coloro che vivono in povertà. I dati Eurostat 2015 segnalano una discesa sensibile del numero di poveri in Europa, ma solo marginale nel nostro Paese.



Secondo questi dati, lo scorso anno in Europa il tasso di povertà è sceso a 8,2 percento sul totale dei cittadini europei, dal 9 percento del 2014. In Europa in totale sono 41092 milioni i poveri. L'Italia, invece, è passata dall'11,6 percento all'11,5 percento, ovvero un totale di 6982 milioni di persone che vivono in conclamate condizioni di povertà.

Ciò che il Governo non ci ha mai detto


sabato 16 aprile 2016

COL CROLLO DELLA UE ARRIVA LA FINE DELL’EURO: NON SOPRAVVIVERA’.

di Luca Campolongo

Le prossime settimane si preannunciano dense di avvenimenti per il futuro del IV Reich di Bruxelles e Berlino, al secolo noto come Unione europea.
Nonostante gli alti lai dell’inquilino quirinalizio che non perde occasione di criticare l’Austria perché sta costruendo un muro al confine con l’italico stivale in quanto non vuol ritrovarsi invasa dalla masnada di sedicenti “profughi” che noi pretendiamo di accogliere a braccia aperte in nome di una non ben compresa solidarietà verso i più bisognosi, dimenticandosi dei molti connazionali veramente bisognosi, a partire da anziani e malati che vedono ridursi sempre più le tutele da parte di questo governo non eletto, l’elettorato austriaco il 24 aprile potrebbe dare una potente svolta a destra al governo.




Referendum Trivelle. SI, mi rivolgo a te, ELETTORE...

di Alessandro Bianchi

Prima del referendum di domenica mi vorrei rivolgere a te che hai sempre pensato di godere di una superiorità morale intrinseca nelle tue tesi;




A te che avevi sempre detto che se toccavano la scuola saresti sceso in piazza, che hai sempre detto che se toccavano il lavoro e l'art.18 saresti stato pronto alla rivoluzione;
che hai sempre detto che se cambiavano la Costituzione, il capolavoro giuridico nato dalla Resistenza, ti saresti fatto uccidere;

venerdì 15 aprile 2016

JP MORGAN E P2: LE FONTI DEL DIRITTO DELLA COSTITUZIONE RENZIANA

di Giorgio Cremaschi

Ogni carta costituzionale ha le sue fonti ispiratrici. Per la nostra Costituzione del 1948 secondo Piero Calamandrei si sarebbe dovuto salire sui monti dove erano morti i partigiani, andare nelle prigioni e nei campi di concentramento, perché in quei luoghi era essa nata.

La costituzione renziana del 2016 ha ben più misere fonti, ma non per questo meno evidenti ed esplicite. La prima di esse è il "Piano di rinascita democratica" della loggia P2 di Licio Gelli, che fu scoperta dalla magistratura nel 1982.




La lettura di quel documento è molto istruttiva, soprattutto per la sua attualità. Il principio di fondo che ispira quel testo è che i problemi dell'Italia deriverebbero dalla troppa democrazia e dalla troppo poca concentrazione del potere in chi deve decidere.

Fusaro: "Contro l'abominio delle trivelle. No menzogne: nel petrolio non c'è spazio per l'etica"

di Lucia Bigozzi

“Se ci si immerge nel mare del petrolio, si finisce in un mare di interessi di pochi contro i molti”. “Voto sì al referendum sulle trivelle perché…”. Diego Fusaro, filosofo, commenta con Intelligonews gli ultimi dossier rimbalzati sulle cronache, analizzandone gli effetti non solo ambientali, ma anche sociali. E sul governo Renzi usa la parola “astuzia”…

Dal petrolio agli interessi intorno al petrolio: in Italia sembra impossibile parlare di questi temi senza inciampare in scandali e inchieste giudiziarie. Qual è la sua valutazione?

«Certamente. Questi sono gli atti dei poteri forti: il sistema di manipolazione di massa e il monopolio dei mezzi di informazione non ne parlano, in modo tale che i signori della globalizzazione agiscano indisturbati. E se ci si immerge nel mare del petrolio, si finisce in un mare di interessi di pochi contro i molti».




Lei come vota al referendum sulle trivelle? Se le trivelle dovessero entrare in azione quali sarebbero gli effetti? 

giovedì 14 aprile 2016

Davide Casaleggio: " Chi condivide il suo Sogno lo persegua senza mollare mai, come ha fatto lui .."

di Davide Casaleggio

Volevo scrivere due parole su mio padre, perché molti non lo conoscevano veramente e per me é stato un padre fantastico ed é bello essere orgoglioso del proprio padre come lo sono io. Il suo essere riservato e allergico ai riflettori ai piú lo rendevano sconosciuto. Era ostinato, sua zia mi raccontava che fin da piccolo per ottenere i suoi giornalini non faceva i capricci, ma si stendeva direttamente sui binari del tram, e con il blog era lui in prima persona a battagliare contro i troll, la sua mania erano i dettagli, nulla passava se i dettagli non erano sistemati.





Ma era soprattutto un grande lavoratore, nessun giorno era veramente vacanza in particolare i week end.

Cervelli contro trivelle

di Redazione 

Il prossimo 22 aprile capi di Stato e di governo convocati dal Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki-moon, firmeranno, per renderlo definitivamente operativo, l'Accordo di Parigi, risultato dell'ultima Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione Quadro ONU sui Cambiamenti Climatici tenutasi a Parigi lo scorso dicembre. L'accordo è stato raggiunto all'unanimità da 195 paesi più l'Unione Europea e rappresenta l'avvio definitivo del passaggio dai combustibili fossili (petrolio, carbone, gas responsabili principali del cambiamento climatico oggi in atto) alle energie rinnovabili, all'efficienza e al risparmio energetico e a tutte le straordinarie innovazioni presenti in questo campo nonché allo stimolo scientifico e tecnologico per produrne di nuove.


Tutta la comunità scientifica internazionale è consapevole che non si può continuare sulla strada della dipendenza dalle fonti fossili e che l'inazione costituisce il rischio peggiore che non fa che aggravare la situazione attuale.
Tutto il mondo deve investire in un nuovo modello energetico e tutti, istituzioni, settore privato e società civile, devono essere attori del cambiamento.
In questo quadro non ha alcun senso per un paese come l'Italia insistere con investimenti per continuare con l'estrazione di petrolio e gas, anzi riteniamo che questa azione rappresenti ormai un danno.

Basilicata, il Texas italiano tra petrolio, disastro ambientale e aumento dei tumori


di MICHELE SASSO

Non ci sono solo veleni, dossier e tante telefonate imbarazzanti. Dietro il caso che ha portato alle dimissioni del ministro del governo Renzi Federica Guidi si gioca una partita più importante: l’ipotesi di disastro ambientale con epicentro la Basilicata.

Tra il centro olio di Viaggiano, i pozzi di Tempa Rossa e la diga del Pertusillo c'è un triangolo di appena 40 chilometri quadrati. Tutto in Val D’Agri.




Nel cuore della Provincia di Potenza, dove nel 1989 si scoprì l'oro nero del più grande giacimento terrestre made in Europa. Il Texas italiano, dove si pompa greggio a ritmo di 85mila barili al giorno, grazie a 39 pozzi e una rete di 100 chilometri di condotte sotterranee per il trasporto dell’olio estratto verso la raffineria Eni di Taranto. La piccola Basilicata copre l’8 per cento del fabbisogno nazionale, ma è fanalino di coda italiano per disoccupazione e sviluppo.

mercoledì 13 aprile 2016

Ue, la galassia delle lobby

Si chiama ‘Registro per la Trasparenza’. Istituito dalla Commissione europea, ad oggi 5 aprile questo prezioso data base conta 9.555 lobbies dei paesi membri, Italia inclusa, regolarmente registrate presso le istituzioni di Bruxelles. Una cifra per nulla irrilevante se consideriamo che dalle direttive comunitarie oggi dipende circa l’80% delle leggi nazionali.



Un potere quello delle lobbies in senso stretto o in senso lato tornato alla ribalta della cronaca con l’inchiesta sul petrolio che ha portato alle dimissioni del ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi. Tralasciando il caso specifico italiano è interessante notare la crescita di lobbies e simili presso le istituzioni di Bruxelles, con una media di 50 nuove iscrizioni a settimana nel registro Ue. Solo nella giornata di oggi si segnalano 7 new entries.

Ora, nel Movimento una sola voce: dar vita al suo " Sogno "

di Claudio Messora


Sono stato invitato da numerose trasmissioni televisive per delineare la figura di Gianroberto Casaleggio. Credetemi: nulla mi sarebbe più caro che tentare di raccontare, umilmente, l’uomo che ho conosciuto, che mi ha dato il privilegio di vedere il mondo da prospettive inimmaginabilii, e di provare a difenderlo dalle accuse poco lungimiranti e in molti casi strumentali che nel tempo gli sono state mosse.


Il desiderio di commemorare chi ha cambiato profondamente la tua vita, da quel primo incontro nel 2007, senza avere bisogno di stringere accordi né di usare argomenti persuasivi diversi dall’esempio personale, è davvero tanto, come sono certo accada a chiunque abbia perso qualcuno che rappresentava un punto di riferimento importante.

martedì 12 aprile 2016

L'uomo che ci ha regalato un " Sogno ". Ora quel sogno camminerà sulle Gambe dei cittadini onesti. Ciao Gianroberto


"Questa mattina è mancato Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del MoVimento 5 Stelle. Ci stringiamo tutti attorno alla famiglia. Gianroberto ha lottato fino all'ultimo". In un passaggio della lettera al Corsera lui diceva: "Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive". Morto Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo di M5S
Era ricoverato a Milano. Nell'aprile del 2014 era stato operato di urgenza per un edema al cervello al Policlinico di Milano. Aveva 61 anni


La lettera di Dario Fo

Quando si parla di Gianroberto i giornalisti tendono a classificarlo quasi subito come l’ideologo, il guru, del MoVimento 5 Stelle. È la definizione più banale e ovvia che si possa pensare. Bisogna partire da un fatto importante, la sua cultura. Era un uomo di una conoscenza straordinaria, leggeva tutto quello che riteneva fosse importante sapere, faceva collegamenti molto acuti fra i vari testi e aveva un modo di esprimersi riguardo alle diverse situazioni mai banale e prevedibile. Mi capitava spesso di chiedere se avesse letto dei particolari libri che ritenevo importanti, e non azzeccavo mai un documento che lui non conoscesse già, tanto che un giorno gli ho detto: “Ascolta, fai più presto a dirmi quello che non conosci, così non mi metti più in imbarazzo”.
Spesso diceva che era impreparato a dare un giudizio su certi argomenti, e questo denota una modestia, un’umiltà che è difficile trovare nell’ambiente della politica comune.
Un altro tratto del suo carattere che posso testimoniare è la generosità nel modo di comportarsi, specie di fronte ad alcuni momenti tragici della vita del nostro paese.
Inoltre evitava le dichiarazioni roboanti e preferiva analizzare prima di definire.
Quando gli chiedevo notizie sulla sua salute cercava di non dare molto peso al problema, diceva: “Sì, non va tanto bene ma speriamo di migliorare”.
A me, personalmente, manca molto. È un baratro nella mia memoria.
La sua scomparsa è una perdita gigantesca per il Movimento, e non so immaginare quali conseguenze possano verificarsi, ma sono certo che le persone straordinarie che ne fanno parte, specie i giovani dell’ultima generazione, saranno in grado di proseguire sulla giusta via.

Se cade Renzi, cade Pittella. Se no cade tutta la Repubblica Italiana...ma nelle loro mani!



In un post precedente avevamo citato l'intervento di Roberto Speranza alla direzione nazionale del Pd, per sottolineare come all'interno del partito di maggioranza ci sia piena consapevolezza non solo dell'ingerenza delle lobbyes del petrolio, ma anche del salto di qualità, ormai acclarato, compiuto da Renzi verso l'autoritarismo e lo svuotamento delle regole e delle istituzioni democratiche. Ora ci spostiamo più avanti per valutare, con gli avvocati dei quattro comitatini, se ci siano gli estremi di una denuncia al Presidente del Consiglio e al Governo per il raggiro dell’emendamento Tempa Rossa compiuto dal Governo e soprattutto per tentare di mettere in chiaro tutte le collusioni e il pericolo democratico che l’inchiesta di Potenza ha scoperchiato, oltre ai reati. 


L'Italia ridotta ad un Campo di Sterminio

di Marco Santero

Lo anno scelto con cura, talmente arrogante, pieno di se e totalmente incompetente in MACROECONOMIA!

PRATICAMENTE PERFETTO PER TENERE FERNO UNO DEI PIGS MENTRE LA SPECULAZIONE INTERNAZIONALE TAGLIA LA GOLA ALL’ITALIA ORMAI DEBILITATA DAGLI INFINITI PARASSITI CHE STANNO BANCHETTANDO DA DECENNI E CHE QUESTO GOVERNO RAPPRESENTA PIENAMENTE!




Grazie a questo Governo, i BARBARI (multinazionali e finanza speculativa) possono saccheggiare liberamente il paese e spolpare a morte gli italiani:
1) Salari da fame per lavori da schiavi e la Troika preme per svalutarli ulteriormente.

lunedì 11 aprile 2016

Occupazione in Val d’Agri? Non è tutto oro quel che l’Eni dichiara

di Davide Bubbico

Il comparto dell’industria petrolifera è tradizionalmente un settore che non genera elevati livelli di occupazione ed anche in presenza di grandi investimenti questi sono concentrati principalmente in impianti, macchinari e progettazione con ricadute circoscritte per l’occupazione a regime. Le cifre che sono circolate in questi giorni rispetto all’occupazione legata alla filiera petrolifera risultano dunque spesso sovrastimate (il contratto nazionale del settore petrolifero, esclusi i lavoratori delle aziende dell’indotto, si applica, ad esempio, a poco meno di 35 mila addetti). Allo stesso modo è sovrastimata l’occupazione collegata alle attività dell’Eni in Basilicata, così come a quella associata alla Total sempre in Basilicata.




L’occupazione generata dall’attività estrattive in Val d’Agri, che sono ormai in corso da 20 anni, ovvero il funzionamento del Centro Oli di Viggiano, dove avviene una prima attività di trattamento del petrolio e del gas, e la manutenzione dei pozzi, è oggi quantificabile al massimo in 1.500 addetti, di cui circa 400 dipendenti diretti dell’Eni e il resto tra le aziende dell’indotto.