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martedì 30 aprile 2019

Determinare e Cavalcare il prossimo crack Economico!!

di Maurizio Blondet

Macron riceve Mattarella il 2 maggio. Non a Parigi ma ad Amboise, paesetto della Loira, con la scusa di onorare la tomba di Leonardo. Gli abitanti non dovranno guardare dalle finestre (decreto comunale). Il traffico sarà vietato dalle 7 alle 5 pomeridiane alle auto, dalle 7 alle 13 ai pedoni. Mobilitati 300 gendarmi.
Ormai hanno abbandonato anche la finzione del curarsi del popolo. Devono preparare il salvataggio dell’euro-oligarchie e del sistema UE, ad ogni costo, da tutte le spinte popolari e gli scollamenti che il sistema subisce per i suoi errori e contraddizioni.




Ormai il fallimento della moneta unica imperfetta è la constatazione generale di ogni sede autorevole. Il Wall Street Journal ha parlato dello “incredibile restringimento dell’euro” in un articolo dell’11 febbraio, notando che mentre tra il 2009 e il 2017 la Cina è cresciuta del 139%, gli Stati Uniti del 34%, la UE è calata del -2%.

lunedì 29 aprile 2019

Ora Salvini deve dimostrare da che parte sta veramente!

di Tommaso Merlo

Di Maio rilancia sui contenuti e sfida la Lega. Vedremo se Salvini batterà un colpo sul cacciare la politica dagli ospedali dopo decenni che il suo partito ci sguazza nelle regioni del nord. Vedremo se Salvini concorderà sul conflitto d’interessi dopo che per decenni ha retto il moccolo a Berlusconi senza fiatare. Vedremo. In attesa dei fatti sconvolge pensare a come i vecchi partiti – Lega inclusa – non abbiano mai fatto nulla per risolvere questioni così gravi. E questo nonostante decenni di potere e una crisi che ha esasperato le nefaste conseguenze di quelle lacune. Il motivo di fondo tocca il nervo del vecchio regime. I vecchi partiti non hanno mai fatto nulla perché non conveniva a loro e ai loro sodali.




Lo insegna il Pd in Umbria. I cittadini italiani sono ancora curati da personale medico selezionato per ragioni politiche perché la mafia sanitaria ha sempre reso voti, soldi e potere ai vecchi partiti. Avidità e spietatezza al punto da lucrare sulla pelle dei poveri cristi.


domenica 28 aprile 2019

Le Agenzie di Rating hanno esaurito le frecce al proprio arco e le loro minacce sono ormai dei bluff

di Alberto Micalizzi

Standard&Poor’s (S&P) ha appena comunicato di non modificare il rating dell’Italia, che resta a livello BBB, dunque a ridosso dell’area spazzatura.
Come anticipai nei miei post del 27 Ottobre scorso (“S&P non taglia il rating”), del 21 Ottobre (“Moodys graffia ma non affonda”) e del 23 Febbraio 2019 (“Altro colpo a salve di Fitch”) le agenzie di rating hanno esaurito le frecce al proprio arco e le loro minacce sono ormai dei bluff.




Non ho la sfera di cristallo, ma conosco i meccanismi e gli equilibri che sorreggono gli operatori dei mercati finanziari.


sabato 27 aprile 2019

Salvini prende in ostaggio non la Raggi, ma la Capitale, per salvare il culo al Sottosegretario e alla LEGA



di Marco Travaglio

Amanti dei paradossi come siamo, assistiamo con sincero spasso al cabaret dei giallo-verdi e dei loro presunti oppositori. I 5Stelle fanno entrare nel governo il sottosegretario Armando Siri che ha patteggiato 1 anno e 8 mesi per bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta di beni al fisco, poi chiedono la sua cacciata quando viene indagato per corruzione. Il Pd strilla un giorno sì e l’altro pure contro l’“occupazione” giallo-verde della Rai, poi però l’Agcom richiama Viale Mazzini a un maggiore equilibrio perché dà troppo spazio al Pd e troppo poco ai 5Stelle.

 

Le sinistre tutte tuonano contro il governo razzista e xenofobo che respinge, anzi stermina i migranti, mica come la Francia dell’accogliente Macron e le altre democrazie progressiste europee: poi Eurostat certifica che nel 2018, primo anno del regime razzista e xenofobo, l’Italia ha superato la Francia per il numero di profughi accolti con diritto d’asilo (47.885 a 41.440) e ha fatto meglio di tutti gli altri 27 Stati membri della Ue, tranne la Germania (139.600).

venerdì 26 aprile 2019

Il Cambiamento è una strada in salita solo per cittadini senza Scheletri nell'Armadio

di Tommaso Merlo

Questa esperienza di governo gialloverde ha il pregio di far emergere il vero volto della Lega. Più passa il tempo, più si capisce cosa sia davvero il suo sovranismo. La cronaca governativa dice che il Movimento sta producendo molto di più e si conferma l’unico argine politico al malaffare. Eppure i sondaggi prefigurano un boom di Salvini alle europee e un forte ridimensionamento del Movimento. Una situazione singolare che si deve in gran parte al conformismo di massa che infesta anche la politica. Certi cittadini ritengono giusto accodarsi al Sovrano di moda affidandogli le proprie speranze di salvezza e benessere.




Ricetta provata fino alla noia nella storia del Belpaese e che ha sempre puntualmente fallito. Anni buttati via ad inseguire miraggi propagandistici e le bizze egoarche di qualche demiurgo di latta.


giovedì 25 aprile 2019

Sul Disastro in Val d'Agri, il M5S si era mosso per tempo

di Vincenzo Cirigliano

Era il 6 Marzo 2018 e questo era quanto io scrivevo sulle pagine del Blog Onda d'Urto 5 Stelle, sottolineando un'azione di portata considerevole alla quale mi sento di poter dire di aver dato un apporto sostanzioso, che si è concretizzata in una iniziativa che ancora oggi assume contorni rilevanti, rimanendo unica nel suo genere, anticipatrice degli ultimi eventi che stanno caratterizzando la questione "Estrazioni Petrolifere" in Basilicata ed in Val d'Agri in particolare, iniziativa portata avanti e concretizzata dal gran lavoro dell'Eurodeputato M5S lucano Piernicola Pedicini e dal suo Staff. Di seguito il testo

"Inserirsi in una situazione determinata nel corso di diversi anni da gruppi dirigenziali politici sprovveduti e con una visione sociale e territoriale  estremamente limitata. 




Questo è stato ciò che purtroppo ha dovuto fare il Movimentismo a 5 stelle in Basilicata in questi anni, cercando di limitare i danni di politiche scellerate promosse per anni, che si sono abbattute sul territorio e sui cittadini, compromettendo l'equilibrio ambientale e la stessa salubrità di un territorio che, per le sue caratteristiche, doveva vivere esclusivamente di turismo ricettivo.


mercoledì 24 aprile 2019

Ministro degli Interni nel Regno della Criminalità Organizzata, ma parla solo di Immigrati

Esame ed analisi del reperto n 34/8b di Centro Studi Blog

Il reperto consiste in una fotografia del signor Salvini con un mitra in mano, vagamente incuriosito. Poco indietro, due soggetti, il secondo è lo spin doctor del Salvini (lo stesso che ha pubblicato la foto)
Si tratta di una immagine che mette insieme lo spirito paesano/sagreste ed agreste, tipico della lega, con quello della “modernità politica”. Cioè la presenza dello stesso Spin doctor laureato in filosofia, presumibilmente più intelligente del politico di cui si occupa.




In generale: Salvini con un mitra in mano è uno sviluppo di Salvini vestito da poliziotto o altra forza armata. Nulla quindi di nuovo cuoce in pentola. Nulla da dire a questo livello quindi.

martedì 23 aprile 2019

Secondo Costituzione senza soldi in tasca non si ha dignità

di MARCO GIANNINI

E’ passato oltre un anno da quando avvisai i lettori che il Reddito di Cittadinanza avrebbe avuto un importo dimezzato rispetto ai previsti 17 miliardi; ricordo ancora gli insulti, le insinuazioni, le accuse ecc, essere “avanguardie” ed aprire gli occhi a chi nutre speranze eccessive ha sempre un costo.

Oggi come all’epoca inquadrai questi fenomeni come “normale” amministrazione.
In un secondo momento elaborai diverse proposte migliorative del RDC e, per quanto il provvedimento generato dall’attuale Governo risulti essere il più normato d’Europa (cioè il meno generoso), mi ritengo soddisfatto: non è importante infatti l’importo ma il criterio seguito e cioè che non devono esistere nuclei familiari sotto la soglia di povertà.






Credo che le future analisi (sempre che non arrivi un PD o una alleanza Lega-FdI ad abolirlo prima) ci diranno (ed io vi ricorderò di essere stato “facile” profeta) che il RDC avrà ridotto l’esclusione sociale e la povertà assoluta mentre risulterà parzialmente efficace per quanto riguarda quella relativa.


lunedì 22 aprile 2019

In quel volto sfigurato sbattuto in prima Pagina c'è tutto l’odio verso il Movimento 5 Stelle

di Tommaso Merlo

C’è tutto l’odio verso il Movimento 5 Stelle nel volto sfigurato della Raggi sbattuto in prima pagina. C’è tutta la violenza mediatica con cui la stampa del vecchio regime ha sempre trattato i portavoce del Movimento. C’è tutta la disperazione di un regime fallito che non si vuole rassegnare alla sua fine. Una vergogna. Il vecchio regime si è sempre rifiutato di “abbassarsi” al livello del Movimento. Non ha mai contestato le sue proposte e i suoi valori, ma ha sempre tentato di distruggerlo a prescindere. E colpendo ad altezza uomo pur di fermare quei cittadini che hanno osato sfidarli e poi scalzarli dal potere. 




Cittadini che se non bastasse, lo hanno fatto con la sola forza delle loro idee scoperchiando così il letamaio d’ipocrisie su cui si reggeva la vecchia partitocrazia.

sabato 20 aprile 2019

Se la Politica non si sbarazzerà dalle Mafie, mai nulla cambierà!

di Tommaso Merlo

Le mafie non vanno mai in pensione. Per decenni hanno prosperato grazie a Pd e Forza Italia. Oggi che quei due partiti sono caduti in disgrazia, ammiccano alla Lega. L’unico partito vincente che gli consente di arrivare al cuore dello Stato. Il film è sempre lo stesso. In cima un Superuomo che raccatta voti sparando panzane ai quattro venti. Sotto milioni di pecoroni che abboccano. Dietro le mafie. Le mafie stanno coi partiti più in voga del momento, stanno dalla parte di chi comanda, dalla parte dei Superuomini in grado d’incantare i pecoroni perché è grazie a loro che riescono a piazzare i loro sodali sulle poltrone che contano.




La Lega fino a un anno fa era un partito marginale all’ombra di Berlusconi. Contava soprattutto al nord ed infatti è lì che è stata travolta per anni in scandali di ogni tipo. Ma nell’ultimo anno lo scenario è cambiato e pure molto in fretta.


venerdì 19 aprile 2019

Forse un giorno CAPIREMO perché Salvini non può scaricare né Siri né Arata?

di Marco Travaglio

Mentre si discute se il sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione in una brutta storia siciliana, debba lasciare il governo o no, diciamo subito una cosa: Siri non avrebbe mai dovuto entrarci, nel governo, avendo patteggiato 1 anno e 8 mesi per bancarotta fraudolenta. Se ci avessero chiesto di scommettere su chi avrebbe provocato il primo scandalo giallo-verde, avremmo puntato su Siri. Specie alla luce delle sue incredibili interviste a favore del Tav, dei condoni, della deregulation sugli appalti e contro l’Anticorruzione (“Per combattere le tangenti basta il buon senso”). Eppure Salvini, dopo aver tentato di promuovere il bancarottiere a ministro (beccandosi il niet del M5S), riuscì a piazzarlo come vice di Toninelli, a far la guardia alle grandi opere tanto care al Partito degli Affari.





Ora però, oltre alla bancarotta, c’è un’altra ottima ragione perché Siri tolga il disturbo: l’accusa di aver asservito le pubbliche funzioni di membro del governo e del Parlamento per far approvare – in cambio di 30 mila euro – norme a favore di un imprenditore del ramo energia eolica, a sua volta ritenuto socio occulto di un uomo legato a Matteo Messina Denaro.


giovedì 18 aprile 2019

La Borsa Italiana è la migliore d’Europa

di Massimo Bordin


E’ sempre divertente leggere le analisi finanziarie di esperti, traders fondamentali ed economisti. Doveva essere un disastro, una Caporetto, la fine del mondo. Perchè? Perchè ci sono degli antieuropiesti al governo e la nostra economia (soprattutto per questo eh? mi raccomando…) “non tira”. A parte il fatto che se i gialloverdi sono antieuropeisti io sono il Massimo Bordin di Radio Radicale appena defunto e vi scrivo dall’Oltretomba, ma i numeri non mentono e ci dicono che la Borsa italiana, il cosiddetto borsino, è quello che ha meglio performato in Europa sfiorando un più 20 per cento.



Ecco perchè – in linea con i maestri di traderpedia – suggeriamo sempre a coloro i quali volessero cimentarsi nell’investimento in azioni di imparare a gestire gli acquisti con del money management, ad applicare gli stop e individuare i trend sul grafico senza farsi ossessionare dall’econometria degli accademici italiani, che non solo non hanno mai previsto un tubo, ma che hanno anzi contribuito ad affossare l’economia italiana con le loro pantagrueliche stupidaggini sul “rigore”.


mercoledì 17 aprile 2019

Sarebbe il primo caso in Italia di tradimento di un Gruppo Politico che mantiene le Promesse

di Tommaso Merlo

I sondaggi danno per certo che siano milioni e milioni i delusi in fuga dal Movimento 5 Stelle. Un mistero colossale quanto inedito. Non si capisce infatti quali siano le ragioni di tale presunto esodo di massa. In attesa di vedere cosa diranno le urne, si può solo azzardare qualche ipotesi. Potrebbe trattarsi di elettori che:
Hanno confuso il Movimento col Padreterno e si aspettavano miracoli. Pensavano che dopo anni di marciume, un paese come l’Italia potesse risorgere in un annetto scarso, col Movimento al governo con altri e in piena crisi.
Considerano il Movimento un partito come un altro. E cioé, non fautore di un lungo e duro lavoro di ricostruzione e cambiamento, ma che avrebbe garantito di colpo una vita migliore mentre loro se ne stavano seduti comodi sul divano.



Hanno la memoria dei pesci rossi. Sono stati governati per decenni da delinquenti di ogni specie e oggi danno per scontato che al potere vi siano cittadini onesti.

martedì 16 aprile 2019

Come 30 anni di Maastricht hanno distrutto l’Italia

di Thomas Fazi*

In un paper appena pubblicato, il noto economista olandese Servaas Storm, tutt’altro che radicale, si occupa delle cause della “lunga crisi” italiana. La sua conclusione è lapidaria: «Nello studio, dimostro empiricamente come la recessione italiana debba considerarsi una conseguenza del nuovo regime economico post-Maastricht adottato dall’Italia a partire dai primi anni Novanta».
Storm nota come fino ai primi anni Novanta l’Italia abbia goduto di trent’anni di robusta crescita economica, durante i quali è riuscita a raggiungere il Pil pro capite delle altre nazioni principali della futura zona euro (soprattutto Francia e Germania).





Da allora, però, «è iniziato un costante declino che ha letteralmente cancellato trent’anni di convergenza». Al punto che oggi il divario tra il Pil pro capite italiano e quello degli altri paesi europei è pari se non addirittura inferiore a quello che era negli anni Sessanta.

lunedì 15 aprile 2019

Il Potere stesso, messo a nudo, che testimonia le sue nefandezze

di Carlo Freccero e Alessandro Di Battista 

Julian Assange è l’eroe dei nostri tempi. Come lui ce ne sono pochi altri: Edward Snowden, Chelsea Manning e tutta la platea degli hacker anonimi che combattono il sistema.
Ogni epoca ha i suoi eroi. Nel passato gli eroi uccidevano il drago, sbaragliavano con la loro forza le falange nemiche, si cimentavano in imprese fisiche impossibili. Ma anche allora la forza non era sufficiente. L’eroe, per essere tale, doveva combattere il male.
Che cos’è oggi il male? C’è un male ufficiale e un male reale. La
propaganda capovolge il concetto di male, ma, per chi dissente, il
male è la propaganda stessa.





Nell’epoca del pensiero unico qualsiasi nefandezza diventa presentabile: guerre, sfruttamento, riduzione in schiavitù. La propaganda, con la sua neolingua, ce le presenterà come missione di pace, aiuti umanitari, soccorso agli ultimi.


domenica 14 aprile 2019

Ma cosa deve combinare il PD perché gli Italiani la smettano di buttar via il loro voto

di Tommaso Merlo

Ops. Un’altra banda del Pd finisce agli arresti. Tipica scena da vecchio regime. Per trovare la notizia dell’ennesimo scandalo in Umbria bisogna far fatica. Si sa come sono fatti i loro amici dei giornali. Sbattono in prima pagina i 5 stelle anche per spifferi e fake news, quelli del Pd invece li difendono anche quando vengono sorpresi col sorcio in bocca. I giornali sperano ancora che gli italiani tornino a votare il loro caro Pd, il partito più fallimentare della storia del nostro paese che sta giocandosi con Forza Italia anche la classifica del più corrotto. Del resto si sa come sono fatti Lorsignori. Degli italiani non gliene fotte nulla, vogliono solo tornare ai tempi d’oro in cui le loro caste si godevano prestigio e potere. Non come oggi che appena aprono bocca la gente gli ride in faccia o li manda a quel paese.



Quando governavano Pd e Forza Italia, le forze dell’ordine arrestavano ladri e corrotti quasi ogni santo giorno. Eppure siamo andati avanti per decenni senza che quei due partiti si degnassero di fare nemmeno una legge anticorruzione.


sabato 13 aprile 2019

Moneta Fiscale per una forte ripresa dell’economia italiana

Il Governo emetta titoli trasferibili e negoziabili, che i possessori potranno usare, due anni dopo l’emissione, per sconti fiscali. Avranno immediatamente valore e essere mezzi di pagamento

a cura del Gruppo Moneta Fiscale*.

La depressione dell’economia italiana dura da anni e non accenna a risolversi. A prezzi costanti, il Pil italiano 2018 è stato inferiore di circa ottanta miliardi di euro rispetto al 2007 – un decremento del quattro per cento! Nel medesimo periodo, le esportazioni sono aumentate dell’undici per cento – non una prestazione stellare in undici anni, ma comunque una chiara indicazione che il problema principale è la carenza di domanda interna. Se il Pil italiano fosse cresciuto allo stesso ritmo delle importazioni, oggi sarebbe più elevato del quindici per cento circa – oltre 250 miliardi di euro.





Questa situazione genera un tasso di disoccupazione U-6 (che prende in considerazione anche gli scoraggiati nonché i lavoratori involontariamente part-time) vicino al trenta per cento. Indiscutibilmente, esiste un enorme output gap.

venerdì 12 aprile 2019

Stranezze d'Italia:vogliono già Bocciare ciò che non è ancora partito a regime

di Marco Travaglio

Dopo l’ultima puntata di Otto e mezzo, in cui il vicedirettore della radio del Sole 24 Ore spiegava che l’evasione riguarda forse “qualche imprenditore”, ma certamente i giovani poveri del Sud col reddito di cittadinanza, vorrei aiutare i colleghi dei giornaloni a combattere quest’orrendo sussidio per meridionali sfigati e poltronisti con dieci argomenti un po’ più solidi dei soliti.

1. Dire subito che “il lavoro non si crea con i sussidi”: fa sempre effetto.

2. Se in studio qualcuno obietta che il Rdc non è fatto per creare lavoro ma, appunto, per aiutare chi non ce l’ha, come peraltro si fa in tutto il resto d’Europa (Grecia compresa), rispondere che “sarebbe bello poterlo fare, ma non ci sono le coperture”.





3. L’eventuale contraddittore farà notare che il governo, contro ogni previsione, ha trovato le coperture per il Rdc stanziando 7 miliardi nella legge di Bilancio. Replicare che “purtroppo il sussidio ha già fallito: il governo ha buttato 10 e passa miliardi per Rdc e Quota 100, e il risultato è la crescita zero”.



giovedì 11 aprile 2019

HA RAGIONE TRIDICO

di Giorgio Cremaschi


Ha ragione il presidente dell’INPS, dagli anni 70 in Italia non ci sono significative riduzioni dell’orario di lavoro. Anzi negli ultimi anni chi lavora, lavora di più. Quindi ridurre l’orario è necessario, ma non solo per ridurre la disoccupazione, ma per redistribuire davvero la produttività e per migliorare complessivamente le condizioni di vita. Un lavoratore italiano lavora oltre 300 ore all’anno in più di un tedesco, questo significa che la riduzione d’orario è possibile solo con un radicale cambiamento di politica economica.




Di fronte alla potente innovazione tecnologica della cosiddetta industria 4.0 non dobbiamo ripetere gli errori compiuti con l’invenzione della categoria del postfordismo.


mercoledì 10 aprile 2019

In Italia finalmente un Governo che lavora al servizio dei cittadini (Video Appello per tutti gli Italiani)

di Tommaso Merlo

Senza elettori i vecchi partiti imploderanno. Senza lettori i loro giornali chiuderanno. Senza clienti le loro lobby falliranno. Le elezioni europee sono una grande occasione per dare una decisiva spallata al vecchio regime. Certo, una maggioranza populista a Bruxelles gioverebbe molto al governo gialloverde, ma le elezioni europee possono avere un grosso impatto anche casalingo. Possono cioè far crollare le illusioni delle orde sfasciste del vecchio regime che cercano di fermare il cambiamento. Per il vecchio regime sarebbe una disfatta davvero dolorosa se dopo un anno che i loro giornali e i loro sempiterni tromboni si spendono in una viscida propaganda contro il governo, i cittadini confermassero che Movimento e Lega sono le uniche due forze politiche degne di fiducia. Davvero una disfatta.




Il vecchio regime dovrebbe prendere atto di aver buttato via un anno per niente. Un sacco di tempo, un sacco di soldi e alla fine i cittadini li schifano più di prima.


martedì 9 aprile 2019

E la Spazzaevasori?

di Marco Travaglio

Ci risiamo. Si riparla del Def e si risentono le solite supercazzole sul taglio delle tasse (impossibile), il recupero dell’evasione (le solite briciole), la spending review (buonanotte), la vendita degli immobili dello Stato (ciao core), altri condoni travestiti da “rottamazione delle cartelle”, stavolta per le tasse comunali (quattro spicci). Sarebbe ora di piantarla e parlare una volta per tutte di cose serie. Magari dopo l’ennesima campagna elettorale che inquina tutto il dibattito a colpi di propaganda: la Flat tax (Salvini), la riduzione delle aliquote per il ceto medio (Di Maio), il no alla patrimoniale (Salvini, Di Maio e Zingaretti).







Quando si sarà votato per le Europee, chi vuol fare politica seriamente e smetterla di prendere in giro i cittadini dovrà dire la verità: e cioè che la Flat tax, intesa come aliquota unica per tutti è incostituzionale, perché contraddice il principio di progressività fissato dalla Costituzione; una patrimoniale sulle grandi ricchezze è doverosa, a cominciare dal ripristino della tassa comunale sugli immobili oltre un certo valore (previa riforma del catasto); la riduzione delle aliquote, se equa, è non solo auspicabile, ma sacrosanta, visto il carico fiscale insopportabile che grava su chi le tasse le paga anche al posto di chi non le paga.


lunedì 8 aprile 2019

Ecco pronto il nuovo strumento criminale di tortura, contro l'Italia, dei Burocrati di Bruxelles

di Giuseppe Masala

Se credevate che dopo il Trattato di Maastricht, il Fiscal Compact e l'Output Gap l'Entità Europoide avesse esaurito il suo già ricchissimo arsenale di proiettili da utilizzare contro l'Italia vi sbagliate di grosso.
Andiamo con ordine: la Cassa Depositi e Prestiti è una fondamentale istituzione finanziaria italiana che dall'unità d'Italia amministra il risparmio postale generalmente finanziando gli Enti Locali ma anche acquistando quote di assets nazionali considerati strategici. Ormai si tratta di uno dei pochi polmoni finanziari in mano allo stato per indirizzare e coordinare l'attività economica della nazione. Altra cosa da aggiungere è che la sua proprietà è in buona parte in mano al Ministero del Tesoro ma ci sono anche delle piccole partecipazioni in pano alle fondazioni bancarie italiane.




Ora, i burocrati di Bruxelles, producendo un ragionamento figlio di un'assoluta malafede, vorrebbero aggregare il debito di CdP (sarebbe più corretto dire le passività a stato patrimoniale) non tenendo minimamente conto del fatto che a fronte delle passività (come in qualsiasi azienda) vi sono attività non solo equivalenti, ma addirittura superiori; infatti il patrimonio netto ammonta ad una cifra monstre di oltre 30 miliardi di euro.

domenica 7 aprile 2019

Come la Finanza Speculativa ci controlla

di Michel Delanature

Ascoltando le parole dell’Abbé Pierre (3), ciò che caratterizza l’attività dei potenti, è svuotare il piatto degli altri per accatastare nel proprio piatto più di quanto esso non possa contenere. Poi aggiungeva che è questa la causa di tutte le violenze, per la miseria e la disperazione che ne derivano. Il potere è intimamente legato al denaro e la libertà personale del potente è legata al suo potere. Al primo posto dei potenti ci sono i commercianti e le loro banche. Nel corso di alcuni secoli alcune organizzazioni hanno moltiplicato le attività commerciali, accumulato delle ricchezze inimmaginabili e traviato la società intera. Non si parla qui di chi si guadagna la vita con il suo lavoro, magari a capo di una piccola impresa e le cui attività rimangono modeste. Comunque, se abbiamo dei dubbi sul nostro ruolo, consultiamo la nostra agenda e evidenziamo i pasti o le riunioni passate con deputati, senatori, ministri, o roba simile. Così sarà possibile capire se siamo nel gruppo dei potenti o no.

Da secoli la classe dei commercianti estende il suo potere. Nel XVIII secolo era una delle forze della Rivoluzione francese. Nel XIX secolo, ha accompagnato l’industrializzazione che ha radicalmente trasformato la società, svuotando le campagne dai contadini poveri ma quasi autonomi e ammassandolì nelle fabbriche, operai miserabili e dipendenti.

sabato 6 aprile 2019

L'U.E. ancora imprigionata nella Sindrome di Ugo La Malfa

Nei paesi dell'Entità Europoide si sprofonda nell'arretratezza tecnologica a causa della visione ottusa di chi non capisce che avere un debito pubblico basso non conta nulla. Conta l'innovazione


di Giuseppe Masala

Lasciano davvero esterrefatti i resoconti del rapporto Ocse sull'Italia. L'unico orizzonte ideale che si riesce ad avere è quello degli inevitabili sacrifici per mantenere i parametri di sostenibilità del debito pubblico. Conseguentemente chiedono l'abolizione dell'appena istituita Quota 100 che fa andare in pensione le persone due anni prima rispetto alla Legge Fornero.
Tutto questo vale anche lasciando perdere sia il percorso logico-dottrinario e le conclusioni che possono essere fortemente contestate per quanto riguarda l'Italia, visto che non tengono conto della sostenibilità del debito data dai nostri fondamentali (conti con l'Estero) positivi.





Evidentemente per questi signori i risparmi degli italiani non sono degli italiani; sono risparmi che devono essere investiti in titoli dei paesi del nord Europa e sottoposti a Jus primae noctis con tassi d'interesse negativi (anche i Bund tedeschi a 10 anni hanno un tasso negativo) che di fatto significa sottoporre a tributo il risparmio degli italiani.


venerdì 5 aprile 2019

Non e' che Tria e' incompatibile con la Seconda Parte del Contratto di Governo?

di Marco Travaglio

Ottimisti come siamo, confidiamo di vivere abbastanza per conoscere, dopo i segreti di Fatima e quelli del Dna, anche i misteri della fossa delle Marianne, dello Yeti e degli Ufo. Ma già sappiamo che mai verremo a capo dell’enigma degli enigmi: chi ha piazzato Giovanni Tria al ministero dell’Economia, e perché? Ma soprattutto: come mai Tria si ostina a restarci, visto che gli stanno tutti sulle palle e lui sta sulle palle a tutti? Inizialmente pareva fosse uscito dai laboratori del Quirinale, inesauribile fabbrica di ministri economici “tecnici” (Dini, Ciampi, Amato, Siniscalco, Monti, Grilli, Saccomanni, Padoan).



Questo signore forse sarebbe più indicato a questo ruolo

Il che però confliggeva con la vulgata parallela: che l’avesse indicato Paolo Savona, indicato in quel ministero e poi depennato – per motivi ancora imperscrutabili – da Mattarella. In teoria quella casella toccava alla Lega, ma anche questo si stenta a crederlo, visto che Tria fa di tutto per far incazzare non solo i 5Stelle, ma pure i leghisti.


giovedì 4 aprile 2019

Le difficoltà vere della Brexit stanno nella posta in gioco

di Massimo Bordin

Con la Brexit c’è una parte d’Inghilterra che si vuole riposizionare geopoliticamente, privilegiando i rapporti commerciali con l’area del Pacifico, l’India, l’Australia ed il Canada e, al contempo, liberarsi dei lacci e lacciuoli della Unione Europea.
E’ un processo non facile e lungo, come stiamo vedendo. L’economia è un fatto commerciale e monetario, ma nel caso inglese quello monetario è secondario avendo Londra sempre conservato la sterlina come moneta nazionale. Detto diversamente, l’Inghilterra ha voluto (e sta cercando di) uscire dall’Unione Europea perchè Bruxelles lega i paesi membri attraverso un sistema doganale che avvantaggia alcuni paesi a scapito di tutti gli altri, sfasandone le bilance commerciali.






In Italia, ad esempio, molti media da anni difendono il mercato comune, sottolineando i tanti vantaggi che la fine delle barriere doganali avrebbe portato al Paese.


mercoledì 3 aprile 2019

L'Europa dell'Austerity è il Paradiso dei Miliardari (Video da non Perdere)

di Rosanna Spadini

Jean Claude Juncker nel suo incontro odierno con il Presidente Conte ci ha mazzolato ben bene: “Preoccupato per l’economia italiana. Servono altri sforzi”. Servirebbe dunque altro sangue della classe media diversamente asfaltata. Vuoto di memoria però, impossibile crescere mentre si è sottoposti a vincoli di deficit e mentre tutta l’Eurozona si sta rivelando come un’area di depressione economica permanente, provocata dalle stesse condizioni imposte dai trattati e dalla scarsità di moneta circolante.




Anche l’altra sera, chez Fabio Fazio, aveva tirato in ballo i problemi di debito pubblico italiano, trascurando da sbadato che il suo piccolo Lilliput è lo Stato più indebitato al mondo, nel sottobosco del debito privato in particolare.


martedì 2 aprile 2019

EVOLUZIONE E PARAOCCHI

di Marco Della Luna

Sono in corso precise e profonde trasformazioni strutturali dell’ordinamento sociale, su scala mondiale, che la comunicazione politica per le masse non menziona o menziona solo velatamente, senza mai parlare di come esse hanno ridotto il ruolo della politica. Ne menziono qui alcune particolarmente chiare e rilevanti, per poi descrivere i principali fattori che ostacolano il loro pubblico riconoscimento. In compenso, recenti vicende legate alla crisi economica e alla globalizzazione hanno fatto capire all’opinione pubblica che le nazioni sono governate da una oligarchia e non dalle istituzioni ufficiali.
La prima e più nota delle trasformazioni globale in corso, è ‘orizzontale’, è la globalizzazione-centralizzazione dei mercati e del potere anche politico e giudiziario, con il conseguente svuotamento-soppiantamento degli Stati nazionali e delle rappresentanze e lealtà nazionali.




La seconda è ‘verticale’, è il trasferimento del potere effettivo da soggetti pubblici, visibili e in qualche modo responsabili (politicamente, giudiziariamente), a soggetti privati, non esposti, non responsabili (non eletti, non sindacabili giudiziariamente), che studiano e prendono dietro porte chiuse le grandi decisioni e dirigono i governi da sopra di essi – l’Unione Europea è un ottimo esempio di ciò.

lunedì 1 aprile 2019

La lotta contro il Deep State

«E’ vero, nella maggioranza siamo in due, 5 Stelle e Lega, ma al governo c’è anche un terzo incomodo: lo “Stato profondo”». Ricompare a Londra, il fantasma del Deep State, nelle parole di Pino Cabras, neo-deputato grillino. Platea: il forum economico del Movimento Roosevelt per un New Deal europeo, che rottami l’austerity rispolverando Keynes. Tra i presenti Nino Galloni e Ilaria Bifarini, l’ex banchiere Guido Grossi, imprenditori come Danilo Broggi e Fabio Zoffi. Ammette Cabras: «Noi e la Lega siamo divisi su tutto, tranne che sul Deep State: siamo consapevoli di dover scardinare quel meccanismo». Paradosso: «Senza lo “Stato profondo”, il governo gialloverde non sarebbe neppure nato. Però era un’occasione irripetibile». In altre parole: Di Maio e Salvini hanno accettato di salpare con a bordo i controllori del potere-ombra. Altra possibilità non c’era.



Del resto, sostiene Cabras, questo è l’unico governo che può provare a smontare il paradigma del rigore neoliberista: «Certo non può farlo il Pd di Zingaretti, di cui ho osservato con sgomento i primi dieci giorni da segretario: è allucinante che si sia mantenuto fedele al peggio del verbo di Renzi, cioè allo schema che ha imprigionato l’Italia in questi anni».