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sabato 31 marzo 2018

Liberiamoci dall'Ortodossia e dai Guardiani del Capitalismo Finanziario

di Marco Della Luna

Uno dei più cospicui fenomeni del nostro tempo è il gigantesco e industrioso cantiere del pensiero unico globalizzato – con i suoi committenti, architetti, sacerdoti guardiani – che serve a rendere prevedibili e direzionabili i comportamenti sociali nel mondo super-accelerato e conflittuale in cui viviamo.

Il capitalismo finanziario globale, manovrando l’industria culturale (entertainment compreso), che esso in buona parte possiede, ha creato un’ortodossia, un pensiero obbligato, mainstream, scientifically correct, che, a prescindere dall’esame del merito degli argomenti, delegittima, isola o criminalizza – cioè praticamente scomunica, espelle dalla società conformata – non solo il pensiero divergente dall’ortodossia, ma la stessa libera indagine scientifica, economica e storiografica, al riguardo di alcune cose fondamentali per indirizzare secondo i suoi piani il corso della trasformazione della società.





Queste cose sono: certe vicende storiche, certi aspetti dell’economia, l’integrazione europea, l’euro, l’immigrazione, l’islam, le diversità etniche, l’identità sessuale; e, da ultimo, le asserite efficacia e innocuità dei vaccini obbligatori.

venerdì 30 marzo 2018

Qualcosa proprio non torna nel caso Skripal

di Marcello Foa

Siamo proprio sicuri che ad avvelenare l’ex spia Skripal e sua figlia siano stati i russi? Permettetemi di avanzare più di un dubbio esaminando con attenzione le notizie uscite finora. I punti che non tornano sono questi:

Primo. Qual è il movente? Quale l’interesse per Putin? Mi spiego: tutti riconoscono al presidente russo grande sagacia nel calibrare le sue mosse. Eccelle sia nella strategia che nella tattica. Da tempo sappiamo che gli Stati Uniti (i quali trainano l’Europa) sono impegnati in un’operazione di logoramento del Cremlino volto a ottenerne un riallinamento su posizioni filoamericane, che potrà essere ottenuto con certezza solo attraverso un cambio di regime ovvero con l’uscita di scena di Putin.





Siccome una rivolta colorata è inattuabile, lo scenario è quello di rendere insostenibile il peso delle sanzioni e dell’isolamento internazionale, inducendo le élite russe a ribellarsi al presidente appena rieletto.

Con l'Austerità entro il 2025 l’Europa potrebbe avere da 15 a 25 milioni di poveri in più

Pura idozia? No, peggio: è sadismo. Sanno benissimo che i tagli sono una catastrofe, ma insistono col rigore di bilancio: è il loro unico programma, il loro dogma. Lo ricorda la “bocconiana redenta” Ilaria Bifarini, autrice del saggio “Neoliberismo e manipolazione di massa”. «I danni dell’austerity sono noti allo stesso Fmi», scrive, su Twitter. «Il consolidamento del debito aumenta il livello di disoccupazione di lungo termine e il tasso di disuguaglianza. Eppure continuano a prescrivere la stessa letale ricetta». E’ come somministrare un farmaco letale a un paziente moribondo, dichiara l’economista, intervistata da “Lospeciale”.




«Le stesse organizzazioni economiche internazionali fautrici della dottrina neoliberista hanno più volte ammesso la fallimentarietà delle loro teorie», premette. «Gli economisti del Fondo Monetario Internazionale ad esempio, con uno studio del 2016, hanno calcolato gli effetti deleteri delle politiche di austerity in termini di aumento della disoccupazione di lungo periodo e del tasso di disuguaglianza.

giovedì 29 marzo 2018

La Legge Fornero è la Moderna Tassa sul Macinato

di Giorgio Cremaschi

Quintino Sella è stato uno dei padri della patria, dal lato dell'economia. Il palazzone romano del ministero delle finanze gli è dedicato. E la sua onestà e il suo rigore nei conti pubblici sono celebrati sin dall'unità d'Italia. Era davvero una persona onestissima, anzi proba. Divenuto ministro delle finanze nei governi italiani fino al 1880, non accettò stipendi e rimborsi, pagava di tasca propria il treno ed i servizi necessari alla sua funzione. Per Quintino Sella i costi della politica dovevano essere zero. Naturalmente era aiutato in questo dal fatto di essere un ricco componente di una ricca famiglia industriale.





Ma ciò non gli toglie merito, nel suo mondo c'erano altri ricchi ben più disinvolti nell'uso dei conti pubblici, a partire dal re Vittorio Emanuele II e dalle sue numerose famiglie.

mercoledì 28 marzo 2018

Prepariamoci alla Vendetta dei Poteri Forti sull'Italia


di Massimo Bordin

Inutile girarci troppo attorno: l’ombra di un governo italiano euroscettico e favorevole all’intervento pubblico in economia sta agitando i sonni dei potentati liberisti. Non è dato sapere se questa inquietudine sia ben riposta da parte dei diretti interessati, ma, nel dubbio, l’attacco è stato preparato fin nei minimi dettagli e, secondo qualche esperto, è già partito.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, di solito. In questa occasione, però, pare tutto fin troppo chiaro e non è nemmeno un caso che il fondo del miliardario Ray Dalio, il più grande hedge fund al mondo, dallo scorso ottobre abbia triplicato le sue posizioni al ribasso sulle società italiane.




E non c’è solo la speculazione sulle azioni che se ne sta in agguato. A questo giro di giostra partecipano anche BlackRock e il Fondo Monetario Internazionale guidato da Cristine Lagarde.

martedì 27 marzo 2018

Quale Mandato Popolare autorizza la Farnesina ad espellere i Diplomatici Russi?

di Luciano Lago

Come si poteva prevedere, sono arrivate le tanto attese rappresaglie degli “alleati” del Regno Unito contro la Russia. dopo la Gran Bretagna che ha esplso dal paese 23 diplomatici russi, hanno seguito gli USA con l’espulsione di 60 diplomatici (fatto mai accaduto) e chiusura del consolato russo a Seattle. Immediatamente dopo, su esplicita richiesta di Washington, a cui nessuno osa rispondere negativamente, tutti i vassalli europei degli USA hanno fatto seguire le loro espulsioni di diplomatici per non essere da meno. Si è arrivati ad un totale di 100 diplomatici russi espulsi dai rispettivi paesi.




Tutto è una conseguenza del caso Skripal, ossia il tentato omicidio per avvelenamento, in territorio britannico (per la precisione a Salisbury) dell’ex spia russa Sergej Skripal che si trovava da otto anni in territorio britannico (a seguito di uno scambio di spie).

Sei Punti per Rinascere

di Vincenzo Cirigliano

La settimana che ci attende ci porterà verso l'inizio delle consultazioni per il nuovo Governo. Lo scenario che si apre è estremamente critico considerando la visione e le alleanze dei soggetti Politici in campo e soprattutto i Programmi che in modi diversi propongono e supportano. Che uno di questi Partiìti o Movimenti riesca nel'intento di realizzare nel prossimo Governo tutto il suo Programma appare quanto mai improbabile. Di sicuro però ci sono alcuni temi programmatici che sarebbe auspicabile portare a compimento, nel bene ed in linea con le aspettative dei cittadini Italiani che nelle elezioni del 4 Marzo hanno saputo dare un messaggio che era quasi un grido di aiuto verso una classe politica che si spera possa essere all'altezza delle grandi attese che i cittadini hanno riposto nel risultato definito dalle urne elettorali.



I temi su cui ci si aspetta un grande e deciso giro di vite abbracciano Sei Punti che se realizzati potrebbero dare una sferzata di cambiamento all'Italia, delineando un percorso che a breve potrebbe essere ripetuto e condiviso anche in altri paesi Europei. Ecco i sei punti del Cambiamento su cui si apre la sfida che il Paese lancia alle Forze Politiche in campo.

lunedì 26 marzo 2018

Ricreiamo uno Stato Libero, Equo, Sostenibile e soprattutto SOVRANO!

di Marco Santero

Come mai Soros & friends sono partiti al attacco dei social e in particolare di FacebookL’analisi del Prof. Meluzzi rappresenta una SINTESI spettacolare della situazione italiana, europea e mondiale che stiamo subendo.
FELICITA’ – IDENTITA’- SICUREZZA (splendidamente distinte in safety e security) che sono diretta conseguenza della 4°, la più importante = la SOVRANITA’ = cioè la possibilità di un popolo con una sua chiara identità culturale e sociale, con una solida sicurezza in termini di salute individuale e collettiva (safety) e un paese sicuro a livello di confini controllati e di criminalità nelle sue infinite sfumature di NERO (security) di poter individuare il proprio percorso evolutivo teso alla piena realizzazione dei cittadini SOVRANI che lo compongono.





Ci hanno anestetizzato con la cultura neoliberista, edonista, individualista creata a tavolino col ‘68, la cultura rocchettara e psichedelica che i raduni di popolo li fa per ascoltare rocchettari ubriaconi che inneggiano allo sballo personale (che permette la SCHIAVITU’ COLLETTIVA NEOLIBERISTA), ma la canzone di Gaber “libertà” è e dovrebbe essere per tutti la sintesi del agire sano dei cittadini italiani e non, in particolare il ritornello:
“LA LIBERTA’ NON E’ STAR SOPRA UN ALBERO, LA LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE”.

domenica 25 marzo 2018

Prove di Governo?

di ROSANNA SPADINI

La foto del bacio fraterno socialista tra Erich Honecker e Leonid Brezhnev, fotografati durante i festeggiamenti del 30° anniversario della DDR nel 1979, ebbe diffusione mondiale e venne immediatamente utilizzata da una moltitudine di riviste, alla quale attribuirono il sottotitolo «Il bacio».
Quella fotografia divenne il ritratto immediato e profondo di tutto il mondo comunista. Rito ricorrente della chiesa ortodossa, il bacio era visto come una questione di formalità tra i leader politici comunisti. Alla caduta del muro di Berlino nel 1989, l’artista sovietico Dmitri Vrubel decise di dipingere l’immagine iconica sul lato est del muro di Berlino. La didascalia che scrisse sotto il murales diceva: «Dio mi aiuti a sopravvivere a questa storia d’amore mortale»




In un vicoletto dietro Montecitorio ad abbracciarsi appassionatamente e a baciarsi in bocca invece sono stati visti Giggino e Matteo, disegnati sul muro da un artista visionario della street art.

sabato 24 marzo 2018

Toccando ferro, forse c’è una classe dirigente

di Maurizio Blondet

In serata un amico mi gira un articolo di VoxNews:
“Mossa del cavallo di Matteo Salvini in Senato: “per uscire dallo stallo” ha deciso di votare Anna Maria Bernini al posto di Romani. Sempre di Forza Italia.
La decisione non è piaciuta a Silvio Berlusconi. Rabbioso il suo comunicato:
“I voti al Senato ad Anna Maria Bernini, strumentalmente utilizzata, sono da considerarsi un atto di ostilità a freddo della Lega che da un lato rompe l’unità della coalizione di centrodestra e dall’altra smaschera il progetto per un governo Lega-M5S”, afferma il leader azzurro”




Berlusconi voleva che la Lega continuasse a votare Paolo Romani, rigettato da M5S, in obbedienza alla unità della coalizione. Insomma era lui che guidava. Manovrando per un governo di centro destra con il soccorso rosso del PD, che escludesse il 5 Stelle.

venerdì 23 marzo 2018

Facebook non è più controllabile dalle èlite, ecco perchè vogliono silenziarlo.

I nemici dei popoli e delle nazioni, e i fautori ideologici del mondialismo e della dissoluzione delle identità (anche sessuale), hanno scoperto che i social network, sui quali la gente passa delle ore, alla fine non sono più quegli alleati ideali e formidabili in grado di condizionare le opinioni delle persone secondo i loro desiderata. No. Ora sono i nemici che hanno “ceduto” milioni di terabyte di dati, raccolti attraverso le interazioni cibernautiche, al fine di profilare gli utenti ignari, soprattutto per quanto riguarda i loro orientamenti politici e commerciali; dati che poi sarebbero stati utilizzati per far vincere i gretti populisti nelle recenti tornate elettorali.



Eccoli, puntuali, i nostri “eroi” cambiare completamente idea sull’utilità dei social network: non più gli amici e gli alleati, ma i nemici che devono essere in qualche modo silenziati o che comunque sono destinati a essere silenziati. Ed è su questa traccia che poi deflagra l’incredibile “scandalo Facebook”, secondo il quale sarebbero stati costruiti milioni di profili per testare i messaggi populisti di Donald Trump.

giovedì 22 marzo 2018

Muoviamoci, il DEF dovrà essere definito dal Nuovo Governo.

di Claudio Messora

Alberto Micalizzi, economista e ricercatore universitario già ospite di Byoblu (“Le falle del sistema“), torna a parlare di euro, debito e del rischio insidioso dell’approvazione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria (DEF), che l’Europa vuole entro il 10 di aprile, in assenza di un Governo insediato, cosa che espone il Paese all’approvazione del DEF predisposto dal Governo Gentiloni, tutto incentrato sui tagli alla spesa pubblica e sulla riduzione del debito pubblico.



Micalizzi coglie poi l’opportunità di spiegare cosa succederebbe del contante e dei depositi bancari espressi in euro, nel caso del ritorno a una valuta sovrana, accogliendo la provocazione di Marco Saba nel video “Come uscire dall’euro e azzerare il debito“, e rafforza la tesi sulle nuove regolamentazioni UE sugli NPL (i crediti deteriorati, cioè i prestiti non ripagati alle banche) come strumentali alla cessione della ricchezza del popolo italiano a fondi speculativi esteri, spiegata da Valerio Malvezzi nel video “L’ultima razzia: il sacco degli NPL“.

Fonte: ByoBlu

mercoledì 21 marzo 2018

Salvini e Di Maio scelgano l’Italia, non il rigore Ue (Video-Intervista interessantissima al Prof. Rinaldi)

Le regole del rigore europeo «non stanno scritte sul tavole del monte Sinai: si possono e si devono cambiare». La domanda è: ce la faranno, Salvini e Di Maio, a indossare fino in fondo i panni dell’eresia per violare il dogma eurocratico? «Certo sarebbe interessante se i pentastellati e i leghisti trovassero il grande coraggio di unire il meglio dei rispettivi programmi», dice Gioele Magaldi: «Il reddito di cittadinanza e il taglio delle tasse sono di gran lunga le due proposte più gettonate dagli italiani che il 4 marzo si sono recati alle urne».



Un verdetto a due facce – il centro-sud ai 5 Stelle, il nord alla Lega – ma dal tono univoco: rottamare i partiti della Seconda Repubblica, incarnata in modo bipartisan dal suo capostipite Berlusconi (ormai al tramonto) e dall’ultimo epigono di quella stagione così infausta per l’Italia, cioè il Pd di Letta, Renzi e Gentiloni. Riusciranno i nostri eroi a coniugare la “missione impossibile” di far stare, nello stesso governo, posizioni ritenute a lungo inconciliabili?

martedì 20 marzo 2018

Tra Liberismo Berlusconiano e Keynesismo Pentastellato. Il Dramma Lega

di ROSANNA SPADINI

C’era una volta un pastore che aveva una pecora, un cavolo e un lupo, e doveva portarli sull’altra sponda del fiume, facendo ben attenzione che nel tragitto la pecora non si sbafasse il cavolo o peggio il lupo non sbranasse la pecora. Il pastore aveva a disposizione una piccola canoa che poteva contenere solo due carichi. Cosa avrebbe dovuto fare il pastore? Insomma un vecchio rompicapo che ricorda molto da vicino l’incastro diabolico della formazione del prossimo governo.




Credo che il 4 marzo 2018 passerà alla storia come la data di un risveglio collettivo delle coscienze degli italiani, che finalmente sembrano aver aperto gli occhi sulle vere cause della crisi. Credo anche che entrambi, sia Salvini che M5S, abbiano fatto una campagna elettorale straordinaria, Salvini ha puntato su immigrazione e sovranità, mentre il M5S ha puntato su moralizzazione della politica e RdC.

lunedì 19 marzo 2018

Una Maggioranza Chiara c'è. La Vecchia Lega non affossi il Cambiamento rappresentato dal quasi 33% a 5 Stelle

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

«O compagni sul letto di morte, / O fratelli su libero suol». Così scriveva Alessandro Manzoni nella sua ode “Marzo 1821”. Pochi giorni fa si sono tenute le elezioni proprio nel mese di marzo, una coincidenza ovviamente, ma non per questo priva di suggestione. Se Carlo Alberto di Savoia avesse già quell’anno varcato il Ticino e liberato dagli austriaci il Lombardo-Veneto, si sarebbero evitatele sofferenze dei successivi decenni di dominazione austriaca. Ma così non fu. Furono necessari ancora quasi quarant’anni per liberare la Lombardia.





Vedendo ciò che accade oggi nel nostro Paese, a distanza di circa duecento anni da allora, le elezioni politiche del 4 marzo hanno lanciato un segnale chiaro ed inequivocabile: la volontà popolare, nella misura di oltre la metà dei voti, non vuole più saperne del progetto europeo così com’è stato concepito finora con la costruzione dell’Ue. Ma non solo.

domenica 18 marzo 2018

Volete capire la Rivoluzione Elettorale? Stipendi e Pensioni da fame!

Tra il 2010 e il 2016 i working poor italiani sono aumentati del 2,2%. È ormai un problema che tocca un lavoratore su dieci e che entro il 2050 coinvolgerà un quarto dell’attuale forza lavoro italiana. Capito ora, perché la gente si è ribellata alle urne?

di Francesco Cancellato


Non basta un dato per spiegare un risultato elettorale rivoluzionario. Però ci sono dati che aiutano, eccome. Uno è quello diffuso venerdì 16 marzo scorso da Eurostat. È un dato che mostra quanti siano gli italiani a rischio povertà, nonostante abbiano un lavoro. Working poor, poveri che lavorano, li chiamano gli anglofili col dono della sintesi. E in percentuale, nel nostro Paese, non sono pochi. Più precisamente l’11,7% degli occupati, in crescita del 2,2 rispetto al 2010. Siamo il quinto Paese dell’Unione Europea, per numero di working poor: solo Romania, Grecia, Spagna e Lussemburgo (!!!) fanno peggio di noi.



È una tendenza che la ripresa non ha invertito, pare di capire, né tantomeno che sembra destinata a invertirsi nel lungo periodo: secondo un recente studio di Censis-Confcooperative ci sono quasi 6 milioni di lavoratori - più o meno uno su quattro! - che, se le cose non dovessero cambiare rischiano di alimentare le fila dei poveri in Italia entro il 2050. Un po’ perché hanno stipendi da fame, un po’ perché avranno pensioni da fame.

sabato 17 marzo 2018

Il Reddito di Cittadinanza NON diventi "l'Osso Buttato ai cani per tenerli Buoni"!

di Vincenzo Cirigliano

E' stato sicuramente il punto che più emergeva nel Programma del M5S, quello che più di altri ai più appariva come quella boccata d'ossigeno che tutti i cittadini attendevano, vessati come sono da una Fiscalità Centrale asfissiante, che lascia pochissimi spazi di manovra per assicurare un futuro dignitoso alle famiglie Italiane, sempre più proiettate a gran velocità verso l'indigenza. Triste futuro che ormai non è più esclusiva delle famiglie in cui nessuno ha un posto di lavoro ma che ahimè appartiene anche alle tantissime famiglie in cui un lavoro c'è, ma che purtroppo non è più sufficiente per traguardare la fine del mese.




Il Reddito di cittadinanza del M5S appare in questo contesto come l'arma a cui si aggrappano le speranze di giovani, dei Lavoratori Esodati, dei lavoratori in odore di dismissioni o delocalizzazioni, fenomeno, quest'ultimo, per il quale nessuno sino ad ora ha voluto prendere o saputo prendere le dovute contromisure per eliminarlo o gestirlo.

venerdì 16 marzo 2018

Pronto, chi compra?

di Marco Travaglio

“Ehilà, Silvio, come andiamo?”. “Ma come vuoi che vada, Matteo. C’è il tuo omonimo che mi fa girare le palle”. “Chi, Salvini?”. “E chi se no? Orfini? Richetti? Certo, Salvini, quel troglodita che non vuole fare accordi con voi. Viene a cena da me con la felpa e mangia con le mani. Gli presento una delle mie amiche col microfono nascosto nel tanga, gli dico ‘favorisci, tanto siamo una coalizione coesa’, ma il malfidato me la rimanda indietro. E il giorno dopo che fa? Telefona a Di Maio”. “Che ci vuoi fare, Silvione, questi populisti sono irrecuperabili”.





“Quanta nostalgia di te, Matteuccio. Con te sì che ci si intendeva. Tu mi facevi il lavoro sporco governando col mio programma, mi devastavi la Costituzione, mi tenevi fermi i pm. Marina e Fedele ti mandavano qualche promemoria su Mediaset allegato al contratto e all’anticipo del tuo nuovo libro.

giovedì 15 marzo 2018

Tridico (M5S): solo lo Stato, se spende, salva l’Economia


Alla base del nostro declino economico non ci sono solo le politiche di austerità ma anche la precarizzazione del posto di lavoro. Lo afferma il professor Pasquale Tridico, economista dell’università Roma Tre, scelto da Luigi Di Maio come possibile ministro del lavoro. La stagione del lavoro flessibile, ricorda Tridico sul blog dei 5 Stelle, è iniziata con il pacchetto Treu del 1997 (governo Prodi) ed è proseguita ininterrottamente fino al Jobs Act renziano e alla riforma Poletti sui contratti a termine. «I salari sono più o meno stagnanti dall’accordo del luglio 1993», denuncia Tridico. «I risultati in termini di produttività e disoccupazione sono stati disastrosi, tranne una breve stagione di due-tre anni fino a prima della crisi del 2008-09, in cui l’occupazione (improduttiva) è aumentata». Il motivo è semplice, secondo il professore: «Se il lavoro flessibile costa poco, dato che il lavoratore perde diritti e quote-salari, l’impresa rinuncerà agli investimenti ad alto contenuto di capitale, all’innovazione e quindi anche alla formazione di lavoratori qualificati con più alti salari».



Di fatto, la flessibilità aziona la leva della competitività salariale piuttosto che quella dell’innovazione, rinunciando all’impiego di capitale umano costoso e qualificato. E questo indebolisce il sistema-Italia.

mercoledì 14 marzo 2018

Lettera aperta a Donald J. Trump: pur dopo elezioni democratiche, l’Italia rischia di avere un governo non eletto.



Stimato Presidente Trump,

è inutile che Le menzioniamo i reciproci attestati di stima tra USA ed Italia, che datano da oltre 70 anni. L’Italia culturalmente, economicamente, libertariamente, democraticamente è sempre stata vicina agli USA, riteniamo con mutua soddisfazione. Certamente la special relationship è durata fino al 2011, poi una Presidenza USA che decise di essere in antitesi con gli indirizzi post WWII, ha cambiato le carte in tavola (…). Da qui il cambio di rotta, quasi abbandonata dagli USA e caduta in un giogo – quello dell’Euro a trazione tedesca – che sta generando danni ed asimmetrie economiche a livello globale.

 

Asimmetrie che non solo i paesi europeriferici stanno subendo (con austerità, crisi, tasse altissime, disoccupazione, impossibilità di riattivare l’economia con la crescita, ecc.) ma, probabilmente, Washington stessa visto che oggi deve competere con le esportazioni tedesche che – grazie all’euro sottovalutato grazie alla mera presenza dei paesi europeriferici nella compagine – si trova a subire una concorrenza sotto molti punti di vista sleale.

martedì 13 marzo 2018

ITALIA: per chi ancora non lo ha capito, siamo in Guerra!


di Vincenzo Cirigliano

Ognuno sta giocando la sua partita in questo scorcio post elettorale, una partita volta a trovare la propria migliore collocazione Istituzionale, paradossalmente, in alcuni frangenti, persino allontanandosi da quelli che erano gli obiettivi che sono stati puntigliosamente venduti in Campagna Elettorale, ai cittadini Italiani, con tanta enfasi e tanto livore. Ciò di cui non ci si è resi conto è che il responso elettorale, avendo registrato l'affermazione di due forze Politiche percepite dalla Tecnocrazia Europea come Antisistema o se si preferisce con una prevalenza di concetti sovranisti rispetto al concetto classico di Europeismo, ha innescato un effetto da codice rosso nelle stanze del potere europeo, che ha portato il Potere Costituito Europeo a sottolineare, nel corso di Conferenze Stampa che rispondevano opportunamente allo shock del risultato elettorale Italiano, quelli che sono gli obiettivi europei sottoscritti dal nostro Paese , obiettivi, a detta dei tecnocrati Europei, immodificabili ed irrinunciabili, per qualsiasi Forza Politica dovesse prendere in mano le redini del Governo Italico.





Quello che si è innescata è una vera e propria reazione pre-bellica nei confronti del Popolo Italiano, reo di aver alzato la testa e di essersi ribellato al Potere Costituito in ambito Nazionale da quelle Forze che erano l'emanazione speculare della Nomenklatura Europea in Italia e che si riconoscevano nell'attuale sinistra e nelle propagini sostenute e mandate in avanscoperta da Forza Italia, identificati in ALA ed NCD.

lunedì 12 marzo 2018

Occasione Unica per UNIRE veramente l'Italia? (VIDEO Ecco come la Troika prepara il dopo elezioni)

di ROSANNA SPADINI

Alla fine i giullari delle scie chimiche, definiti incapaci, incompetenti, populisti, cialtroni ed impresentabili si sono rivelati una strepitosa macchina del consenso, sguinzagliati sul web e sul territorio a cercare voti, come i pellegrini di un tempo diffondevano il verbo di Dio, ora questi diffondono il verbo stellato, promettono sicurezza e protezione, garantiscono giustizia politica e sociale, baciano la reliquia di San Gennaro e rassicurano i poteri smorti. Accusati di essere visionari e complottisti, scienziati del no-vax e truffatori di Rimborsopoli, sono lì ad un passo dal governo, e se il loro progetto fallisse, la prossima volta arriveranno a percentuali bulgare, con Di Battista in dispensa per assumere il premierato.




Non so se le elezioni del 4 marzo potranno definirsi una possibile liberazione, sicuramente sono state una vera ribellione dei cosiddetti populismi contro il sistema oppressivo eurocentrico. Piccola e media borghesia più proletariato sono stati tartassati dai danni della globalizzazione e dell’UE, nelle sue espressioni più invadenti (euro e trattati), ed ora si sono apertamente ribellati all’ordine vigente, ed hanno votato partiti che raccolgono la protesta.

domenica 11 marzo 2018

Le altre profumano d’INCIUCIO lontano un miglio

di CARLO BERTANI

Ho preso a prestito parte del titolo di un bel libro di Costanzo Preve e Luigi Tedeschi, che ben si presta per dare qualche risposta ai giorni che stiamo vivendo: se il responso degli elettori è stato chiaro – l’unica vera maggioranza politica è quella fra il M5S e la Lega, le altre profumano d’inciucio lontano un miglio – perché, negli ambienti di “palazzo” e sui giornali, si ha così paura a pronunciarla?




La risposta non è così semplice come pensiamo, e nemmeno riposa in una generica (anche se ovvia) “opposizione” dell’UE ad una simile soluzione della crisi politica italiana, poiché quando i birilli saltano è inutile cianciare – come fa Draghi – che “l’euro è una via senza ritorno” (o roba del genere), poiché le istituzioni comunitarie stanno in piedi finché le oligarchie delle singole nazioni ne hanno beneficio e, a loro volta, le oligarchie devono fare i conti con la volontà popolare. Possono cercare di dirigerla, ma mai possono negarla.

sabato 10 marzo 2018

Nasce oggi, Scandalosamente, il Sindacato Unico di REGIME

Questo accordo della vergogna, sottoscritto senza neanche un'assemblea nei luoghi di lavoro, è come la controriforma costituzionale di Renzi. E deve fare la stessa fine.


di Giorgio Cremaschi

L'accordo sul sistema contrattuale firmato con scene di giubilo comune tra i vertici di CgilCislUil e quelli di Confindustria è la peggiore politica di austerità fatta contratto. Esso conclude un percorso iniziato nel 2009 da un' intesa che la Cgil inizialmente non sottoscrisse, salvo poi cambiare idea successivamente. L'ultimo contratto dei metalmeccanici sottoscritto anche dalla Fiom - il peggiore della storia della categoria con zero aumenti salariali, la flessibilità a go go e i fondi sanitari- ha dato il via libera definitivo a quest'intesa. 



L'accordo programma la riduzione dei salari impedendo di chiedere aumenti nei contratti nazionali e legando rigidamente quelli aziendali ai massimi profitti dell'impresa.

Via subito dalla Costituzione la Norma sul Pareggio di Bilancio

Depositata in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per modificare l’articolo 81 della Costituzione, il giurista ci spiega le ragioni: “Quella riforma, votata quasi all’unanimità, è espressione di una povera visione neo-totalitaria nonché il frutto del peggior revisionismo costituzionale”. Una lotta che ora spera sia appoggiata dalla sinistra – che deve ripartire da scelte “coerenti e coraggiose” – e dal M5S: “Governino l’Italia in nome dei diritti fondamentali delle persone e non più dei mercati”.

intervista a Gaetano Azzariti di Giacomo Russo Spena

“L’introduzione del pareggio di bilancio rappresenta una rottura con la storia del costituzionalismo pluralista e democratico del nostro Paese. Come si può pensare di escludere dalla Carta ogni opzione diversa da quella neoliberista?”. Archiviate le elezioni del 4 marzo, il professor Gaetano Azzariti – dopo aver avuto un ruolo di rilievo nella vittoria del NO per bloccare la riforma Renzi-Boschi – si appresta alla prossima battaglia: una legge di iniziativa popolare per modificare l’articolo 81.





Il pareggio di bilancio in Costituzione è stato inserito, di soppiatto e nel silenzio generale, nel 2012 dal governo Monti e sostenuto da centrosinistra e centrodestra. Contrari soltanto M5S e sinistra radicale. Ora la sfida per eliminarlo. Serviranno 50mila firme da raccogliere, entro la fine di luglio. “Il Parlamento appena eletto deve invertire la rotta – sostiene Azzariti – Quella riforma, votata quasi all’unanimità, è espressione di una povera visione neo-totalitaria nonché il frutto del peggior revisionismo costituzionale”. 

venerdì 9 marzo 2018

La Storia ci sta consegnando nelle mani un'Occasione Unica


di Vincenzo Cirigliano

Non si può dire che le elezioni Italiane non abbiano dato una indicazione chiara e facilmente leggibile, premiando le due forze riconosciute in Italia ed in tutta Europa come Antisistema ed Euroscettiche ossia M5S e Lega. Gli Italiani, con questo voto, si sono espressi senza indugi contro l'Europa dell'Austerity, l'Europa che creando un problema che di fatto non è un problema, il Debito Pubblico, impone politiche di rientro che travolgono la vita di lavoratori, ormai privati di ogni diritto e vittime inermi della distruzione dei salari, annulla la dignità dei pensionati, costretti a frequentare sistematicamente le mense dei poveri per sopravvivere, svilisce il futuro dei giovani ormai intriso solo di precarietà e sfruttamento, distrugge in modo trasversale il welfare aprendo le porte alla Sanità ed alla Previdenza Privata, attentando alla centralità ed al ruolo dello Stato.




La lettura obiettiva di queste Elezioni non è di certo sfuggita all'Establishment Europeo che cerca in tutti i modi di non esternare preoccupazione per non ammettere la sconfitta dell'Unione e delle sue politiche asservite alla grande Finanza e al sistema Bancario, conscia di aver già operato nel periodo preElezioni per porre i dovuti argini ad una possibile vittoria di M5S e Lega.

giovedì 8 marzo 2018

Ecco che escono fuori i veri NEMICI del Popolo Italiano, di M5S e Lega

di Giorgio Cremaschi

In poche ore i vertici UE, Moscovici e Dombrovskis, hanno posto il nostro paese di fronte alla brutale realtà delle politiche di austerità. L' Italia, con Croazia e Cipro, hanno detto, è il paese con i conti pubblici messi peggio e con la crescita più bassa. Inoltre la spesa pensionistica è aumentata troppo. Quindi il nostro paese deve continuare nelle "riforme" liberiste, cioè nuovi tagli a stato sociale e diritti, e neppure sognarsi di mettere in discussione Jobsact e Fornero. A conclusione del loro diktat i due burocrati europei hanno poi affermato di avere piena fiducia in Mattarella, confidando che il presidente saprà dare all'Italia un governo stabile e osservante delle politiche della UE. 



I due hanno persino spiegato come dovrà essere il DEF, cioè il documento di indirizzo del bilancio dello stato, nel caso in cui ancora ci sia Gentiloni al governo.

mercoledì 7 marzo 2018

Responso anti EuroSistema dalle Elezioni: Di Maio e Salvini non sprechino questa OCCASIONE per cambiare questa Europa

Da RussEurope in esilio, Jacques Sapir commenta il risultato delle elezioni italiane, che hanno segnato una sconfitta storica per i partiti socialdemocratici, appiattiti senza riserve sul montante neoliberismo e letteralmente cancellati dal verdetto degli elettori. Questa sconfitta potrebbe diffondersi per contagio negli altri paesi europei, come in Germania, dove l’SPD, accettando la Grande Coalizione, ha segnato la propria condanna a una morte lunga e dolorosa. Qualunque sarà l’esito sul governo di queste elezioni, i partiti che ne escono vincenti dovrebbero tenere presente quello che evidenzia Sapir: queste elezioni italiane hanno il valore di un referendum sulla questione europea.

di Jacques Sapir

Una sconfitta storica
Le elezioni che si sono svolte in Italia domenica 4 marzo hanno provocato un vero terremoto politico. Il partito di centrosinistra (il PD) e il suo leader sono stati cancellati. I partiti euro-scettici o cosiddetti “populisti” sono arrivati primi.




È probabile che nei prossimi mesi questo terremoto si diffonderà, per un effetto di contagio, verso altri paesi dell’Unione europea. E’ utile dunque trarne delle lezioni. Va ricordato, tuttavia, che il sistema elettorale italiano è complesso.

martedì 6 marzo 2018

Tra Salvaguardia Ambientale, Salute e Lavoro

di Vincenzo Cirigliano

Inserirsi in una situazione determinata  nel corso di diversi anni da gruppi dirigenziali politici sprovveduti e con una visione sociale e territoriale  estremamente limitata. Questo è stato ciò che purtroppo ha dovuto fare il Movimentismo a 5 stelle in Basilicata in questi anni, cercando di limitare i danni di politiche scellerate promosse per anni, che si sono abbattute sul territorio e sui cittadini, compromettendo l'equilibrio ambientale e la stessa salubrità di un territorio che, per le sue caratteristiche, doveva vivere esclusivamente di turismo ricettivo.




Il M5S ha dovuto muoversi su un terreno impervio, cercando contemporaneamente di salvaguardare i posti di lavoro che gravitano attorno alle attività di estrazione e di ricerca e nel contempo ponendo al centro dell'attenzione il problema ambientale e la salute dei cittadini.

Con questo risultato muore il Neoliberismo, trionfa Keynes!


di FABIO CONDITI

Per la prima volta esiste un vincitore certo delle elezioni in Italia, ed è John Maynard Keynes, che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti e dei seggi.
Nelle elezioni appena concluse, hanno vinto le uniche due forze politiche di ispirazione keynesiana, il M5S e la Lega. Infatti nonno Keynes è sicuramente un punto di riferimento della coppia di economisti del M5S, Andrea Roventini e Lorenzo Fioramonti, ma lo è anche della coppia di economisti della Lega, Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Non so se sarà possibile una alleanza programmatica sulle politiche espansive, ma intanto è importante che parlino la stessa lingua. E il popolo, che è sovrano, finalmente ha dato una indicazione chiara in questo senso.




Ovviamente sono già arrivati i corvi di professione come Paolo Barnard con il loro solito gracchiare: “Bravi Italians, avete votato, non cambia un cazzo, il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord sono una truffa, lo scrivo da anni“.

lunedì 5 marzo 2018

Il SuperVaffa

di Marco Travaglio

E meno male che Grillo aveva chiuso l’èra del Vaffa. Ieri gli italiani, eroicamente in fila al freddo, anche per ore, nel tentativo di votare con la legge elettorale più demenziale del mondo, hanno urlato un gigantesco, supersonico Vaffa all’Ancien Régime che per mesi aveva tentato di convincerli a restarsene a casa, tanto non sarebbe cambiato nulla e ci saremmo ritrovati il solito governo Gentiloni. Invece a votare gli elettori ci sono andati eccome, a dispetto di tutto e di tutti, come già al referendum costituzionale. Hanno ignorato la propaganda terroristica dei “mercati”, che ancora una volta volevano insegnarci come si vota e soprattutto per chi (i soliti).





Hanno smascherato i doppiopesismi di chi per tre mesi è andato a cercare le pagliuzze nell’occhio dei “populisti” e intanto copriva le vergogne degli altri al punto da riabilitare un vecchio arnese come Berlusconi.

domenica 4 marzo 2018

Perchè tutti i Partiti temono il M5S?

di FABIO CONDITI

Perchè sono tutti terrorizzati dal M5S? Il motivo può essere dovuto al fatto che non si riesce a capire perchè seguitano a crescere.

Nonostante tutte le critiche esagerate e le accuse di incompetenza. Nonostante le fantasiose ricostruzioni sulla loro origine. Nonostante tutti gli scandali inesistenti gonfiati dai media e gli errori veniali commessi per inesperienza dove già governano. I “grillini” sono comunque diventati la prima forza politica del paese e possono ambire a governarlo.




Tra l’altro la legge elettorale, concepita proprio per metterli fuori gioco, sta diventando in realtà un boomerang perchè paradossalmente potrebbe anche avvantaggiarli. Il crollo del Partito Democratico al Sud potrebbe aprire la strada alla conquista degli uninominali che fino a qualche tempo fa sembravano un obiettivo impensabile da raggiungere.

venerdì 2 marzo 2018

L’Astensionismo al voto è un REGALO ai Poteri Forti

di Gabriele Sannino

Sul web girano parecchie “teorie” per cui le elezioni politiche di un paese – Italia compresa – possono essere annullate se una certa percentuale di votanti (la maggioranza assoluta) non va a votare.
Ebbene, si tratta di una sciocchezza bella e buona, una fake news: in Italia, per esempio, non esiste nessun quorum per le elezioni politiche, anzi dirò di più, non esiste in nessuna nazione del mondo.
In ambito internazionale, esistono quorum per i referendum (nel nostro paese ci sono per quelli abrogativi) così come ci sono quorum per le presidenziali, ma per le politiche proprio no.




Perché, dunque, sul web e non solo si istiga a questo astensionismo?
La domanda da porsi, in questi casi, è sempre la stessa: cui prodest?

giovedì 1 marzo 2018

Strategia di Uscita

Occorre affermare in maniera non equivoca che il debito pubblico corrisponde alla liquidità in circolazione. Pertanto, non può e non deve essere rimborsato in alcuna valuta!

di Alberto Micalizzi

(seguito di “La devitalizzazione del debito pubblico”).

La trappola dell’Euro-sistema, tesa con il trattato di Maastricht, ha avuto come epilogo il Patto di Bilancio Europeo, noto come Fiscal Compact , entrato in vigore il 1 Gennaio 2013, che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio come meccanismo automatico di mantenimento dell’economia in uno stato permanente di recessione economica e di deflazione artificiali.
Il pareggio di bilancio

Il pareggio di bilancio rappresenta una tappa decisiva nel processo eversivo gestito dalla Troika ai danni dei popoli europei, dal momento che distrugge la base dello Stato sociale e lo trasforma in una vera e propria società per azioni di ispirazione neoliberista, che non può spendere più di quanto raccoglie dai contribuenti sotto forma di imposte e che deve soggiacere al ricatto dei mercati finanziari e delle agenzie di rating quando si indebita per esigenze di liquidità (vedi Cosa farà il Governo: lo ha detto Fitch).





Il deficit di bilancio è diventato così un anatema, un concetto da demonizzare in nome di un malinteso e ingannevole “pareggio”, che si applica alla sfera privata (famiglie e imprese) ma che non ha mai trovato applicazione alla sfera pubblica.