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martedì 26 aprile 2016

I “PATTI” FINTI DI RENZI PER FOTTERE IL SUD



di Pino Aprile

C'è da avere paura! Renzi si occupa del Sud: ma non aveva già rubato tutto per dirottarlo al Nord, come i 3,5 miliardi del fondo di coesione, destinati a dar lavoro ai meridionali disoccupati e usati per incentivare l'occupazione al Nord; o i soldi di tutti, per dare 80 euro solo a chi aveva già uno stipendio e niente a chi è senza lavoro o guadagna troppo poco; o i soldi per le ferrovie, regalati ai boss dell'alta velocità, ma solo per le linee del Nord (4560 milioni in una botta sola)?




Adesso, annuncia nientemeno che un “Patto per la Campania” che vale 9,5 miliardi di euro. Trattandosi di Renzi, 9,5 miliardi di chiacchiere. Lo fa dopo aver appena annunciato che entro l'anno verrà inaugurata la Salerno-Reggio Calabria.

E i 50 chilometri che restano da fare? Non si fanno, in modo da “non spendere” al Sud un altro po' di soldi, e si lasciano senza corsia di emergenza; il che metterebbe l'Italia di nuovo nelle condizioni di farsi imporre dall'Europa il completamento (è solo per questo che alla Sa-Rc si decisero ad aggiungere la corsia di emergenza: perché violava le norme europee sottoscritte dall'Italia).

Non è anti-renzismo a prescindere, questo. Parliamo del ventriloquo di Napolitano, il Fanfarone che annuncia come suo merito e prova schiacciante degli investimenti fatti dal suo governo, la realizzazione di un traforo alpino in Svizzera; dello spacciatore di pentole fallate alla sagra della porchetta che vara “La buona scuola”, distruggendola e deportando in giro per l'Italia migliaia di professori, e non mettendo mano al decreto del governo Letta e firmato dall'allora ministra Carrozza (andatevi a vedere il curriculum!), con cui si condannano a morte le università del Sud, regalando 150 milioni all'anno a un solo centro tecnologico di Milano: più che a tutti gli altri centri messi insieme. Parliamo del praticone di illusionismo delle tre carte che emette un decreto per “Maggiori protezioni per i consumatori”, grazie al quale le banche, senza più passare per il giudice, a quei consumatori potranno espropriare direttamente le case, se faticano a pagare il mutuo.

Insomma, l'esperienza dice che il Fanfarone va letto all'incontrario: se dice che adesso vuol fare qualcosa di buono per il Sud, significa che sta per infliggergli il colpo di grazia, dopo averlo regalato ai petrolieri, con concessioni senza scadenza (una bestialità: da qui all'eternità).

Naturalmente, il Bomba (lo chiamano così a Firenze) non perde l'occasione di “avvertire” il sindaco di Napoli e il presidente della Puglia, perché pretendono di gestire i loro territori, non mettendoli al servizio di quei poteri a cui è tanto sensibile (diciamo così) l'apparente capo di un governo che è nelle mani di Verdini, inquisito, condannato, ammiratore di Marcello Dell'Utri (suo “punto di riferimento”), attualmente in galera per mafia a poche celle di distanza da Riina. Un sistema di potere che pende dalle labbra di Napolitano, timoniere della dittatura mascherata in costruzione. Diciamo che Renzi sta a Napolitano, come Starace a Mussolini. E di suo, Napolitano a occhio, ha il numero di telefono, al quale, par di capire, lo chiama chi?, Kissinger che non perde occasione di lodarlo e premiarlo?

Questo “per la Campania” è il primo dei “patti” per il Sud e puzza di una bufala preelettorale a miglia di distanza. Si tratta, in gran parte, di avanzi di vecchi fondi, riverginati e presentati come nuovi; nulla che si aggiunga o che equivalga almeno a una parte consistente di quanto Renzi e la sua banda antimeridionale abbiano già fregato al Sud, ignorandolo o sottraendogli. Ci sono, a quanto si capisce per ora, appena 500 milioni “nuovi” (quasi) ma che non saranno subito disponibili e devono essere autorizzati dal Comitato per la programmazione economica (quello famoso per dividere i soldi “agli italiani” in un centinaio di quote, di cui, spesso e volentieri, una sola al Sud). Le elezioni sono fra 40 giorni: il tempo per fare questa pagliacciata delle firme dei patti in giro per il Sud e poi sfoderare il solito citrulo.

Vi dico, giusto per capirci, che uno dei firmatari è Matteo Renzi! Il quale ha persino il coraggio di dire: “Al patto hanno aderito tutti; mancano solo gli accordi con la città di Napoli e la Regione Puglia. Speriamo che i responsabili istituzionali si siedano finalmente al tavolo con noi, le porte sono aperte”. È vero, trascura il piccolo particolare, il saccheggiatore seriale di fondi destinati al Mezzogiorno: le porte sono basse, bassissime, ci si può entrare solo strisciando.
Per ora, l'unica cosa sicura è che chi ha fottuto il Sud finora, lo sta fottendo pure adesso.

fonte: facebook