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domenica 31 marzo 2019

Andrea Scanzi: “Il manuale anti-5Stelle per ogni talk”

di Andrea Scanzi 

Ti hanno invitato a un dibattito? A cena si parla del governo? Al bar non ti danno il cappuccino se prima non dici come la pensi su Paola Taverna? Niente paura: corri in edicola e acquista Come parlare sempre male dei 5Stelle anche se in realtà stai parlando di filosofia teoretica. Autori vari, Edizioni Carofiglio Umile, costo 180 euro (però ben spesi). È un libro irrinunciabile, che parte dall’unico assioma della politica attuale: i 5 Stelle hanno torto anche quando hanno ragione. Oppure, se preferite, “i grillini ci hanno la rogna”. È un po’ la versione nostrana del noto paradosso di Edward Lorenz: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”.



Oggi la frase è diventata così: “Può un ruttino di Mario Giarrusso provocare la Terza guerra mondiale?”. La risposta è “sì”, perché l’unica certezza nella vita è che i 5 Stelle sono il Male e il Pd il Bene. Ce lo ha ricordato due giorni fa a Otto e mezzo anche Alessandro De Angelis, autoproclamatosi “quirinalista” per mancanza di prove, che mentre si parlava di quel troiaio del Congresso delle Famiglie di Verona (su cui la pensa come i 5Stelle, ma non può dirlo), ha buttato la palla in tribuna dicendo che “però il M5S ha appoggiato il dl Salvini e la legge sulla legittima difesa, quindi sta uccidendo i diritti”.


sabato 30 marzo 2019

Un Grande patriota Banchiere Centrale a confronto con i nostri

di Maurizio Blondet

Lord Mervyn King è stato il governatore della Banca d’Inghilterra per un decennio, fino al 2013. Nelle ore in cui ancora non si sapeva se il Parlamento avrebbe votato pro o contro May, ossia per un accordo con la Ue “che un paese può firmare solo se sconfitto in guerra” (Varoufakis), Lord King si fa intervistare da BBC e dice: “La mia personale preferenza sarebbe – andare in Europa e dir loro: abbiamo una chiara strategia, che vogliamo uscire senza un accordo, ma vorremmo prenderci sei mesi per completare i preparativi per evitare la dislocazione”. Lord Mervyn King

Ma come? E i danni enormi di un Brexit senza accordo? L’immediata recessione prevista? L’economia che tracolla? L’export di carne che cessa?





Lui: “I parlamentari hanno perso la trebisonda, quando si sente parlare del Brexit senza accordo come di un suicidio nazionale” il Brexit avrà dei costi di breve termine, certo, ma “la folle esagerazione per cui avremo file di camion sulla M20 per i prossimi cinque anni è assurda”.

venerdì 29 marzo 2019

I 5 Stelle sui media sono il "Tiro al Piccione" che accomuna Destra e Sinistra

di Marco Travaglio

Quando si analizza il calo dei 5Stelle nei -sondaggi e nelle urne, si parla sempre dell’alleanza con la Lega, degli errori, delle gaffe, degli scandali. Tutto vero. Ma non si parla mai del trattamento speciale, ad movimentum, che riserva loro la stampa. Che sarà anche meno letta di un tempo, ma rimane il principale produttore di contenuti, poi ripresi e irradiati da tv, radio e siti web. Da dieci anni, cioè da quando nacquero, i 5Stelle sono l’obiettivo unico del tiro al bersaglio concentrico da destra, dal centro e da sinistra. Una caccia all’uomo che dipende dal loro essere contro tutti. Ma anche dalla loro refrattarietà e incompatibilità con tutti i poteri che regnano sulla politica e sull’informazione al seguito.




Così lo sputtanamento è a senso unico. E chi, come noi, si sforza di trattare tutti allo stesso modo a parità di notizie, passa pure per simpatizzante di questo o di quello. Perché, quando c’è di mezzo un 5Stelle, tutte le categorie di pensiero e le prassi consolidate non valgono più, anzi vengono ribaltate.


giovedì 28 marzo 2019

Quei “Malestanti” che decideranno il Futuro dell'Italia

di Vittorio Macioce

C’è un fantasma che si aggira per l’Europa: il malestante. Chi è? È uno che fino a dieci anni fa si poteva tranquillamente definire benestante e ora guarda da vicino la soglia di povertà, senza speranze, senza intravedere un futuro, smarrito, preoccupato, con l’angoscia desolata nella testa e nel cuore, con un rancore e una rabbia che non trova dimora.
Rassegnato, ma con la voglia di sfogarsi e bestemmiare contro tutte le divinità, contro il prossimo, contro qualsiasi potere imbalsamato nei suoi privilegi e contro le chiacchiere sul sesso degli angeli. È l’ultima incarnazione della caduta del ceto medio, quello che resta della borghesia.




È lui il protagonista di questi anni ’10 che stanno ormai per arrivare al capolinea. È la maschera spaesata di una lunga e grigia crisi economica, che qui in Italia sembra non avere avuto neppure il sollievo di un raggio di sole. Si è passati da una recessione all’altra senza mai vedere una ripresa.

mercoledì 27 marzo 2019

L’UE E IL DIRITTO D’AUTORE. LA CENSURA DELLA RETE.

di Maurizio Blondet

La direttiva dell’UE sul diritto d’autore è stata approvata dal Parlamento europeo con 348 voti a favore, 274 contrari e 36 astenuti. Una volta di più le istituzioni comunitarie si sono dimostrate nemiche della libertà concreta dei cittadini e spudorati servitori dei grandi gruppi di interesse. Non stupisce l’impegno dei grandi raggruppamenti politici – popolari, socialisti, liberali – a favore della nuova normativa, tantomeno l’unanime entusiasmo della cosidddetta “grande stampa”, i cui editori sono i maggiori beneficiari della nuova normativa.
E’ bene rammentare che le direttive dell’UE non diventano subito legge degli Stati membri, ai quali è lasciato un tempo per adeguare le rispettive legislazioni. L’opposizione compatta alla direttiva di Lega e Cinque Stelle, oltre a quella di diversi esponenti di altro orientamento, lascia qualche debole spiraglio di speranza nel Parlamento italiano.





Ha ragione Julia Reda, deputata tedesca del movimento dei Pirati, animatrice dell’opposizione alla normativa, quando afferma che sono giorni oscuri per la libertà della rete.

martedì 26 marzo 2019

Amaro Lucano? Se il M5S lavorerà intelligentemente per Risalire, non dovrà temere Salvini

di Marco Travaglio

Immaginate che accadrebbe se i 5Stelle, anziché espellere Marcello De Vito dopo l’arresto per corruzione, si alleassero alle prossime elezioni comunali con lui, promotore di una lista denominata “Avanti Roma” e per giunta nascondessero il proprio simbolo miniaturizzandolo sotto uno strano logo “Comunità Pentastellate”. Arriverebbe l’ambulanza e se li porterebbe via tutti, fra le risate generali e la preoccupazione dei sanitari. Invece è esattamente quel che ha fatto il Pd in Basilicata, nell’indifferenza generale (soprattutto degli elettori). In quella regione, governata per oltre 40 anni dalla Dc di Emilio Colombo e per 25 dal centrosinistra dei Pittellas, si è votato ora perchè il 6 luglio scorso il governatore Pd Marcello Pittella era stato arrestato in un mega-scandalo di raccomandazioni e concorsi truccati nella sanità.





Più o meno la stessa scena si era verificata nel 2013, quando il governatore Pd Vito De Filippo si era dimesso anzitempo per lo scandalo Rimborsopoli, trascinando anche allora la Regione alle elezioni anticipate. De Filippo fu subito premiato con un posto di sottosegretario da Renzi e Gentiloni.


lunedì 25 marzo 2019

Da ora in poi, vietato Sbagliare, pena l'oblio!

di Vincenzo Cirigliano

Era nell'aria, tanti errori non possono che portare a questi risultati. Chi aveva intuito da mesi questo esito, prima ancora che accadesse in Abruzzo e in Sardegna, aveva seguito un semplice ragionamento: se si vogliono affrontare oggi le elezioni Regionali in Italia, sperando in una minima possibilità di vittoria, o riesci a cambiare la legge elettorale, cosa che difficilmente il Sistema ti consente di fare, o cerchi di incunearti nell'attuale sistema di voto cercando di insinuarti nei bag dell'attuale meccanismo.




Quei Bag non sono altro che la presenza capillare sul territorio, quella presenza a cui si sono aggrappati tutti quei partiti che hanno visto in questi anni svanire il loro potere consolidato nel corso di un trentennio, attraverso un sistema di potere che per la prima volta, dal 4 Marzo 2018, ha iniziato pericolosamente a vacillare.


domenica 24 marzo 2019

Venire già mangiati

di Marco Travaglio

Oggi si vota in Basilicata. E qualche ingenuo poteva forse immaginare un piccolo dibattito sul rapporto della commissione parlamentare Antimafia a proposito dei candidati impresentabili in lista: due condannati in primo grado e tre imputati, spudoratamente presentati dal centrodestra e dal Pd in barba al codice di autodisciplina che tutti i partiti approvano a ogni legislatura per poi violarlo allegramente. Roba da provocare un surplus di sdegno fra gli indignati speciali che in questi giorni bivaccano in Campidoglio vibranti di sacrosanta passione civile per l’arresto del pentastellato De Vito: se si scandalizzano, e giustamente, per un politico in manette, figurarsi che dovrebbero dire delle condanne e dei rinvii a giudizio, per giunta a carico di politici mai espulsi né sospesi né esclusi dai rispettivi partiti in attesa delle sentenze definitive, ma addirittura candidati. Invece tutti tacciono.





E intanto continuano a tuonare contro i 5Stelle che hanno cacciato il loro presidente dell’Assemblea capitolina al solo clic delle manette, senza neppure attendere la richiesta di rinvio a giudizio. Strano, vero?


sabato 23 marzo 2019

Chi si permette di criticare scelte come l’intesa geo-strategica con la Cina, o non capisce il resto di niente o prende soldi (e prebende) dall’estero.

Analisi-commento di Piero Orteca su cosa si muove dietro il dibattito sulla “Via della seta”, l’intesa che infiamma aule parlamentari, giornali e salotti, condita da ‘desuete cianfrusaglie ideologiche’, assieme ‘a una mirabile ignoranza degli scenari internazionali contemporanei’.

di Piero Orteca


Non è solo economia. E’ anche geostrategia. Il dibattito sulla “Via della seta”, l’intesa Italia-Cina che da qualche tempo infiamma aule parlamentari, giornali e salotti, come spesso capita nella nostra Italietta, viene fin troppo banalizzato. Luoghi comuni, livori “partitici”, ancestrali pregiudizi e sospette e improvvise manifestazioni di fedeltà ai “blocchi” (nel nostro caso quello occidentale) imperversano. Se a questo cocktail di desuete cianfrusaglie ideologiche, aggiungete anche una mirabile ignoranza degli scenari internazionali contemporanei, allora il quadretto è completo.



A dialogare con la Cina tradiamo forse i sacri principi dell’Alleanza atlantica, dell’europeismo più parruccone o della cultura capitalistica “democratica” (delle ferriere), capace di snobbare gli Stati-nazione che non la pensano come noi? Ma quando mai.


venerdì 22 marzo 2019

Il Sistema Corrotto, per la sua sopravvivenza, attacca lo spauracchio 5 Stelle

di Marco Travaglio

Ci sono due modi di affrontare la notizia dell’arresto di Marcello De Vito, presidente M5S dell’Assemblea capitolina, per corruzione. Il primo è quello dei partiti e dei giornali al seguito: evviva, anche i 5Stelle (uno in dieci anni, per la verità) rubano; ma, siccome parlano di onestà mentre gli altri se ne guardano bene, le loro corruzioni sono infinitamente più gravi di quelle degli altri; anzi, se ruba un 5Stelle, allora le centinaia di ladri degli altri partiti sono scagionati o autorizzati a rubare; infatti degli scandali del M5S si parla per settimane, mentre di quelli degli altri nemmeno per un giorno.


Il secondo è quello di chi vuole capire ciò che accade e possibilmente trovare antidoti per evitare che si ripeta. E quegli antidoti, quando la disonestà è un fatto individuale, non di sistema o di partito, come emerge dalle accuse a De Vito, sono difficili da trovare.

giovedì 21 marzo 2019

Perché non vi è alcun motivo di temere una “Colonizzazione Cinese”

di Davide Busetto


Mancano ormai poche ore all’arrivo in Italia della “persona più potente del mondo” [1] e il dibattito in Italia su questa importante visita prosegue arrivando a solcare futuri ridicoli e grotteschi, il tutto per convincere l’opinione pubblica che questo governo stia svendendo il paese alla Repubblica Popolare Cinese. Particolarmente attivi in questo continuo propagandare di “fake news” sono tutti quei commentatori che sì divertono a spiegare come va il mondo ma poi, quando Washington ordina, sono i primi a rispondere “signorsì signore”. In parlamento va forse ancora peggio: persone che fino a ieri spingevano per approfondire la cooperazione con Pechino, ad esempio Ivan Scalfarotto del PD [2], oggi affermano come l’Italia stia per diventare “un protettorato della Repubblica Popolare Cinese” [3].




Si potrebbe andare avanti per ore ma non avrebbe molto senso. È del tutto evidente che il 90% delle persone, che sono anche parzialmente informate sui fatti e avrebbero l’opportunità di informare l’opinione pubblica, preferiscono buttarla in caciara o per raggranellare qualche voto, o per non deludere i propri “interlocutori” d’oltreoceano.

Basilicata al voto: una Regione dimenticata, depredata e malgestita

di Alessandro Lardo

Premesso che l’interesse mediatico verso la regione Basilicata è sempre stato pressoché vicino allo zero, siamo alla volata finale nell’ultima settimana prima del voto che deciderà il nuovo governatore regionale. Differentemente da quanto detto per l’Abruzzo o per la Sardegna, questa tornata non è stata bollata come elezione di MidTerm per il governo o di riscatto per l’opposizione Pd. Visto il poco approfondimento, facciamo una veloce panoramica: per la seconda volta in otto anni e mezzo il governo regionale si dimette (o decade) per uno scandalo giudiziario.





Prima il governatore Vito De Filippo per lo scandalo legato ai rimborsi che ha travolto maggioranza ed opposizione (poi premiato da Renzi con la nomina a sottosegretario per la sanità), ora Pittella (Marcello, il fratello di Gianni e figlio di Mimì), messo sotto indagine e sottoposto a provvedimenti cautelari per via dello scandalo dei concorsi legati alla sanità regionale, un filone che ha travolto più di 30 persone con in testa il presidente Pittella, il dg dell’Asl regionale e il direttore amministrativo, attualmente in discussione nelle aule dei tribunali (e per questo non di nostra competenza).


mercoledì 20 marzo 2019

I Paesi che come l'Italia vogliono Cambiare questa U.E., devono puntare al voto contrario alla proroga U.E. sulla BREXIT

di Maurizio Blondet

“Se avviene il Brexit, la Germania deve uscire dall’euro!”: lo ha scritto nero su bianco sulla rivista DASInvestment un nome pesante nell’economia germanica: Holger Schmitz, capo di Schmitz & Partner AG, forse la più grossa finanziaria d’investimento.



Holger Schmitz, finanziere

https://www.dasinvestment.com/schmitz–partner-kommt-der-brexit-sollte-deutschland-aus-dem-euro-austreten/

Istruttivo il motivo portato da Schmitz: una volta fuori il Regno Unito, “i paesi a moneta forte, Gran Bretagna, Germania (sic!) paesi nordici e del Benelux, perdono la precedente minoranza di blocco nel consiglio dei ministri.


“Senza la minoranza protettiva di blocco, la UE si svilupperà ancor più in una vera unione dei trasferimenti”, ossia non sarà più possibile impedire che l’eurozona diventi una “zona monetaria perfetta”, il che comporta i trasferimenti di miliardi dai paesi ricchi a quelli poveri.


martedì 19 marzo 2019

Il ronzino Zingaretti, al soldo delle Caste per dopare televisioni e giornali nel tentativo di distruggere il M5S

di Tommaso Merlo 

Le caste del vecchio regime hanno trovato il ronzino su cui puntare, Zingaretti. Giornali e televisioni lo stanno pompando di brutto. Il minimo ruttino che fa finisce in prima pagina, nei talk lo trattano coi guanti, i sondaggi prêt-à-porter prevedono terremoti. Un walzer di lingue pelose. Zingaretti è una montatura mediatica mirata a continuare l’opera di demolizione del Movimento 5 Stelle e di sabotaggio del cambiamento. Le caste del vecchio regime non hanno nessuna intenzione di arrendersi. Rivogliono il controllo pieno del paese e con ogni mezzo. Hanno in mano i soldi, hanno in mano il potere che deriva dal pagare lo stipendio a migliaia di giornalai e di tenere per le palle selve di nostalgici parassiti politici che scalpitano ovunque per riconquistarsi un posto al sole.



Dal 4 marzo le vecchie caste non hanno fatto nessun passo indietro, nessun mea culpa, anzi, hanno scatenato una guerra furibonda e senza precedenti contro quel Movimento di cittadini che ha osato sfidare il loro potere.

lunedì 18 marzo 2019

Così com' è capitato a me! (Video illuminante)

di Marco Santero

Cari giovani non fatevi fregare un’altra volta come è successo alle due generazioni precedenti (compreso chi scrive).
Vari articoli su scenari hanno messo in luce come il fenomeno Greta – lotta al riscaldamento climatico sia l’ennesima fregatura che la rivincita delle élites, in atto da più di 50 anni, ci sta propinando a reti unificate (a libro paga).

Il mio contributo vuol essere un’analisi brutalmente politica:

1) chi è stato la stampella in vari paesi d’Europa del sistema di potere (che il risveglio dei popoli spolpati mette in crisi) = i verdi nelle loro declinazioni, soprattutto in Germania e Austria, sono gli unici partiti pro-Europa in crescita.




2) quindi cosa può fare il sistema di potere in atto da decenni per difendere le posizioni di dominio assoluto raggiunto sui popoli?

domenica 17 marzo 2019

I medici Usa al Congresso: vaccini pericolosi, no all’obbligo

La Association of American Physicians and Surgeons (Aaps, Associazione dei medici e chirurghi americani) si oppone con forza all’interferenza federale nelle decisioni mediche, incluse quelle sui vaccini obbligatori. Dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di una procedura medica, i pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare la procedura. La regolamentazione della pratica medica è una funzione statale, non federale.




La prevalenza dell’ordinamento pubblico sulle decisioni dei pazienti o dei genitori riguardo all’accettazione di farmaci o ad altri interventi medici è una seria intrusione nella libertà dell’individuo, nella sua autonomia, e nelle decisioni dei genitori sull’educazione dei figli.


giovedì 14 marzo 2019

Discettare su un Piano di Sviluppo non è per tutti !

di Pietro Francesco De Sarlo

A ciascuno il suo. Ovvero: discettare su un piano di sviluppo non è per tutti
 
Vedo che gli aspiranti governatori Bardi e Trerotola, e i loro candidati, parafrasando il programma del M5S, parlano di centralità della Basilicata e di infrastrutture indispensabili allo sviluppo. Bene!
Una avvocata candidata in una lista minore a sostegno di Bardi si lancia però in una eccentrica analisi finanziaria per “rintuzzare” alcuni punti del piano di sviluppo del M5S.

Tranquilli! Il programma non nasce dalla affrettata lettura di qualche ricerca su google ma da esperienza diretta. Fino a pochi mesi fa ero presidente di Fondi del più grande sistema di welfare privato in Italia.




Odio essere autoreferenziale, ma quando parlo di FIA, e del loro mancato decollo, so di cosa parlo e ne conosco le cause profonde perché le ho vissute e spiegate in convegni e a vari rappresentanti dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni.


Arriva la Ripresa

Stagnazione, ma non recessione, con il Pil del primo trimestre che inverte il trend negativo dell’ultimo semestre e riporta l’economia su un sentiero, seppur minimo, di crescita (+0,1%). La nota congiunturale dell’ufficio studi della Confcommercio, la Confindustria delle imprese del commercio, consente di leggere sotto una luce diversa il dato Istat di martedì sul rimbalzino a gennaio della produzione industriale (+1,7% rispetto a dicembre), la prima variazione positiva in quattro mesi, in cui l’output dell’industria era calato in modo continuo.



Certo, c’è sempre il vistoso rallentamento della locomotiva tedesca che incombe sulle vicine economie dell’eurozona, bloccandone il potenziale di crescita (l’autorevole istituto teutonico Ifo ha sforbiciato oggi le proprie stime di crescita per il Paese portandole dal +1,1% allo 0,6%)


mercoledì 13 marzo 2019

Fake News per far cadere Maduro!

di Gennaro Carotenuto

Le denunce del New York Times e di Forbes sui casi degli aiuti umanitari bruciati e sul blackout, che analizzo qui, attestano che in Venezuela la guerra sia già cominciata e le false notizie dominino incontrastate la costruzione dell’opinione pubblica.
Le guerre di nuova generazione fanno morti come e più di quelle che si combatterono con la clava, la balestra o il fucile Chassepot.
Rispetto alla gravità del blackout in Venezuela ai media italiani è piaciuto a scatola chiusa sposare la tesi dell’inettitudine chavista. I chavisti sono per definizione tutti incapaci, sanguinari e corrotti.





Sta diventando un tratto tipico della cultura politica italiana quella di non rispettare l’avversario, pensando che irridere e delegittimare corrisponda a cancellare. Tale attitudine impedisce di conoscere e capire, e tradisce la ragion stessa di essere dei media.


martedì 12 marzo 2019

Non c'è motivo per la predica agli Italiani da parte di Washington

di Pepe Escobar

Il presidente Xi Jinping arriverà in Italia per una visita ufficiale il 22 marzo. Il tema principale della discussione sarà la Nuova Via della Seta, detta anche Belt and Road Initiative (BRI).

Il giorno prima, a Bruxelles, l’UE discuterà una strategia comune relativa agli investimenti cinesi in Europa.

Una parte sostanziale dell’UE è già collegata, di fatto, con la BRI. Essa comprende la Grecia, il Portogallo, le 11 nazioni dell’UE appartenenti al gruppo 16 + 1 della Cina, più l’Europa Centrale ed Orientale e, in pratica, l’Italia.



Eppure è bastato che un sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico italiano, Michele Geraci, dicesse al Financial Times che durante la visita di Xi verrà firmato un memorandum d’intesa a sostegno della BRI, perché si scatenassero tutti i diavoli dell’inferno (della Casa Bianca).

lunedì 11 marzo 2019

L’Italia “ha fatto i conti senza l’Oste”?

di Luciano Lago

L’Italia del governo giallo/verde si inserisce inaspettatamente nella contesa commerciale e geopolitica tra la Cina e gli Stati Uniti.
Come aveva preavvisato qualche giorno fa l’influente “Financial Times”, l’Italia si prepara a sostenere formalmente e compartecipare economicamente con l’iniziativa Belt and Road (BRI) prevista dalla Cina fra Europa ed Asia.
l piano BRI, noto anche come progetto “Belt and Road Iniziative” e sostenuto dal premier cinese Xi Jimping, mira a collegare la Cina via mare e terra con l’Asia sud-orientale e centrale, il Medio Oriente, l’Europa e l’Africa, attraverso una rete di infrastrutture sulle linee dell’antica Via della Seta. Il piano prevede tutta una serie di mega investimenti nei paesi che prendono parte al piano, dalla Grecia, alla Turchia, all’Iran, alle repubbliche asiatiche, all’India Si parla del più massiccio piano di sviluppo economico messo in moto fra Europa e Asia.




Per quanto i negoziati a livello di governi siano ancora in fase di sondaggio, si sapeva che l’Italia aveva in corso con le autorità di Pechino una trattativa per un accordo preliminare che consentisse alle imprese italiane di ottenere una compartecipazione al progetto. Tutto era però rinviato alla visita del presidente cinese Jin Jinping alla fine di questo mese.


domenica 10 marzo 2019

Tav, l’intervista di Marco Travaglio al premier Conte

Conte: “Ho scritto già a Francia e Ue, i dati sono chiari”. “Non avevo preconcetti, ma l’analisi di Ponti ha retto allo stress test di Salvini. Macron lo vedo tra 10 giorni”

di Marco Travaglio 


“Sono un po’ stanchino, direttore, non mi faccia lavorare ancora…”. È la serata di ieri, quando chiamiamo Giuseppe Conte. E lo troviamo piuttosto provato: pare che abbia dormito pochino, nelle ultime tre notti. Ma insistiamo per avere qualche chiarimento e precisazione. Soprattutto sulla coda velenosa del suo post di ieri su Facebook che accompagna lo scambio di lettere con Telt (la società italo-francese aspirante costruttrice del Tav): quella sulle “pressioni” di “gruppi di potere” e “comitati d’affari”.





sabato 9 marzo 2019

Costa:"dai Parchi Nazionali si costruisce la Green Economy"

Il candidato alla presidenza della regione Basilicata del Movimento 5 Stelle Antonio Mattia parla del piano di sviluppo economico e sociale 2019-2024.

LE INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO 
Partiamo da alcuni punti fermi: - Senza infrastrutture utili non c’è sviluppo. - La posizione geografica e logistica rappresentano uno dei principali fattori di sviluppo di un territorio. - Il Sud ha un grave gap infrastrutturale rispetto al resto del Paese e un grave gap occupazionale. - Senza infrastrutture strategiche il Sud non ha futuro e l’Italia non potrà agganciare i Paesi europei più avanzati. - Per essere utili allo sviluppo le infrastrutture devono essere realizzate in tempi certi e ragionevoli.




PERCHÉ LA BASILICATA AL CENTRO 
- La Basilicata è il centro fisico del Sud peninsulare. Deve diventare il centro logistico del Mezzogiorno, perché ha una posizione geografica strategica e perché rappresenta l’entroterra ideale del porto di Taranto. 


venerdì 8 marzo 2019

Un Tunnel che rischia di Spegnere il Governo del Cambiamento

di Antonio Pitoni e Caris Vanghetti

La giornata più lunga del Governo gialloverde precipita a tarda sera. Quando Matteo Salvini, con l’assemblea dei parlamentari M5S ancora in corso, decide di forzare la mano spingendo la maggioranza verso il punto di non ritorno. “Nessuno della Lega firmerà per stoppare la Tav. Io vado fino in fondo, vediamo chi ha la testa più dura”, assesta il colpo (mortale?) davanti alle telecamere di Rete4. Una dichiarazione di guerra nei confronti dell’alleato con cui ha condiviso nove mesi di riforme e battaglie.





“Abbiamo solo chiesto la sospensione dei bandi per un’opera vecchia di vent’anni, lo abbiamo chiesto perché previsto dal contratto siglato tra M5S e Lega – gli risponde Luigi Di Maio -.


giovedì 7 marzo 2019

MENTONO SAPENDO DI MENTIRE! ECCO I VERI NUMERI

di Maurizio Blondet

“E’ assolutamente necessario, sia da punto di vista economico che politico, che la zona euro sfugga a un’altra recessione. Le autorità devono riconsiderare immediatamente il loro piano di azione”, scrive Martin Wolf, il vecchio saggio del Financial Times. “Cosa diavolo stanno aspettando?” , commenta Adam Tooze,. Lo storico dell’economia. Il senso d’urgenza è palese: stanno dicendo che la BCE deve “stampare”, e che le economie ricche dell’euro zona devono lanciare “stimoli” nelle loro economie: ossia fare deficit più larghi e grossi di quelli che i commissari, Berlino e la BCE non hanno permesso di fare all’Italia.






Gli Usa hanno aumentato il deficit di bilancio del 77% nei soli ultimi 4 mesi: 300 miliardi di dollari da spendere, e se continuerà a questo ritmo, saranno 900 miliardi (per confronto: “L’Italia fa 35 miliardi di deficit e l’Europa ci punisce”).


mercoledì 6 marzo 2019

L’obiettivo del Movimento deve essere il Superamento della Partitocrazia Neoliberale che incarna il PD

di Tommaso Merlo


I nemici del cambiamento gialloverde già delirano di pastrocchi giallorossi e di un riavvicinamento tra Movimento e Pd. Una iattura funesta. Mille volte meglio governare con la Lega salviniana che con tutti i difetti che ha perlomeno appartiene al nuovo paradigma populista che si sta faticosamente aprendo in tutta Europa. Il Pd è un partito del passato, lo è politicamente, lo è culturalmente e Zingaretti è un degno rappresentante di quella fallimentare politica burocratica e partitica dei parrucconi che ha devastato il nostro paese ed ha tradito i poveri cristi a favore del lobbismo più sfrenato.



Una pagina storica da superare una volta per tutte. Altro che deliri “giallorossi”, l’obiettivo del Movimento deve essere proprio l’emarginazione totale del Pd e il superamento definitivo della partitocrazia neoliberale che incarna.


martedì 5 marzo 2019

Il Dio-mercato, il papa nero Mario Draghi, il clero dei giornalisti… (video da non Perdere)

di Francesco Maria Toscano

Karl Marx vs “democrazie liberali”

Ne L’Ideologia Tedesca Marx sosteneva che
“le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti”.

Nelle cosiddette “democrazie liberali”, dove i padroni devono ingegnarsi per ammantare di finto pluralismo l’imposizione di un sostanziale pensiero unico, la massima del filosofo di Treviri si realizza grazie al controllo dei principali mezzi di comunicazione, tutti di fatto militarmente orientati nella diffusione e nella difesa dei “dogmi laici” che tengono in piedi la struttura di potere che consente alle élite di dominaree affamare masse popolari scientificamente raggirate e disarticolate.




Così si spiega l’isteria collettiva che ha colpito i soliti farisei nell’assistere alla messa in onda di un servizio televisivo che, per la prima volta, su una rete nazionale, demistificava il grande imbroglio del “debito pubblico” e spiegava in termini aurorali ma efficaci il concetto di “sovranità monetaria”.


lunedì 4 marzo 2019

Terrorismo mirato a scatenare il Panico Economico e Censura sistematica dei successi del Governo

di Tommaso Merlo

L’unico razzismo che c’è in Italia è quello contro i gialloverdi ritenuti indegni di governare. Ma tra le etnie è certamente quella a 5 stelle la più bersagliata. Da sempre è ritenuta incompetente e incapace e non all’altezza di rappresentare le istituzioni ma da quando governa i pestaggi razzisti si sono intensificati. Ed ovviamente a prescindere dai fatti e dai provvedimenti. Al razzismo non frega nulla di quello che fai o che dici, si scaglia contro di te per il solo fatto che appartieni ad un gruppo considerato spregevole e inferiore. La manifestazione di Milano è stato più un rito propiziatorio che altro, se ci fosse davvero un governo razzista e xenofobo gli ex comunisti potrebbero lucrarci politicamente sopra alla grande invece di ululare alla luna.



E quindi ci sperano, di cuore. Le primarie del Pd intanto incoronano quel gran burocrate di Zingaretti. Davvero ideale come esecutore testamentario. Pace all’anima loro. Rigurgiti del passato che la fake stampa ovviamente glorifica e amplifica da megafono del razzismo imperante che è diventata. Tra Milano e le primarie, giornaloni e televisioni si sono lasciati andare all’autoerotismo più imbarazzante.

domenica 3 marzo 2019

Una spietata Dittatura criminale che pratica estorsioni e ricatti

di Maurizio Blondet

(MB. Mi è passata la voglia di scrivere)

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/02/27/bail-in-tria-erano-tutti-contrari-il-ministro-saccomanni-fu-ricattato-dal-ministro-delle-finanze-tedesco/5002231/

Bail in, Tria: ‘Anche Bankitalia contraria. Saccomanni fu ricattato dal ministro tedesco’. Mef lo corregge: ‘Frase infelice’
…Al momento dell’introduzione del bail-in, la normativa che impone di gestire la risoluzione delle banche in crisi senza far gravare i costi dei salvataggisulle casse pubbliche, in Italia “erano tutti contrari, anche la Banca d’Italia in modo discreto si oppose.




Il ministro di allora era Saccomanni [governo Letta] che fu praticamente ricattato dal ministro delle Finanze tedesco”, all’epoca Wolfgang Schaeuble, con la minaccia che se l’Italia non avesse accettato il nuovo sistema “si sarebbe diffusa la notizia che il nostro sistema bancario era prossimo al fallimento“.


venerdì 1 marzo 2019

...il popolo deve prima di tutto CAPIRE cosa è il denaro!

di Davide Gionco

Oggi la moneta a corso legale viene emessa a debito.
Ogni nuovo euro creato dalla BCE richiede l’emissione di un euro di titoli di stato (di debito).
L’esistenza di un “debito” porta con sé l’idea che debba essere ripagato, estinto, e l’idea di una “colpa” da espiare.
Ma se il debito pubblico venisse estinto, sarebbe necessario ritirare il denaro dalla circolazione e la nostra economia si bloccherebbe, per mancanza di denaro a supporto degli scambi economici.
Nello stesso tempo, visto dalla parte dei risparmiatori, il “debito pubblico” è in realtà un servizio pubblico di risparmio: io affido i miei risparmi allo Stato, il quale me li custodisce e me li rende con un certo tasso di interesse.




Ma non esiste motivo logico per cui il servizio pubblico di risparmio debba essere vincolato alla quantità di denaro che occorre allo Stato ed alla nostra economica per funzionare correttamente.
Potrebbe esserci, infatti, più bisogno di fare investimenti pubblici e meno bisogno di risparmio (situazione attuale dell’Italia). O viceversa.