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giovedì 31 maggio 2018

Praticano il "Terrorismo" Finanziario per modificare il tuo Voto e la tua Volontà

L'organismo preposto nell'Unione Europea a Salvaguardarci, ci affossa per Terrorizzarci. Questa è l'Europa che abbiamo costruito (Vincenzo Cirigliano)


di Maurizio Blondet

Spread in calo, Borsa in recupero”. E’ tornata la calma sui “mercati”. Ieri, i “mercati” hanno fatto salire lo spread a 300 e passa, ritenevano l’Italia prossima alla bancarotta; oggi tranquillizzati. Rasserenati. Nonostante “l’incertezza” prosegua anzi si aggravi, non sapendo se avremo un governo”neutrale” (Cottarelli) o “politico” (5S).

Giusto per completezza di informazione: i mercati liberi e selvaggi che immaginano i media per terrorizzarci, non c’entrano niente.



E’ stata la BCE, naturalmente. Lo testimoniano due tweet di due operatori finanziari attivi.

mercoledì 30 maggio 2018

Ma davvero credete che il problema fosse il Prof. Savona ?

di  FABIO CONDITI

Ma davvero credete che il problema fosse il Prof. Paolo Savona e le sue idee economiche ? Tutta l’Italia sta discutendo se era giusto o meno far fallire una ipotesi di Governo tra il M5S e la Lega, a causa della presenza come Ministro dell’Economia di una persona “critica verso l’euro”, ma nessuno ha capito che questo era un pretesto, mentre il vero motivo è ben altro.
Il Governo del Cambiamento che è stato presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è un programma dettagliato in ben 30 punti e 58 pagine, dove per la prima volta si mette completamente in discussione il sistema monetario e bancario attuale e le politiche di austerity che ci propinano da anni.





Ma voi pensate davvero che il Presidente della Repubblica ed i poteri che rappresenta, si siano realmente preoccupati della grande esperienza di questo arzillo professore che nella sua vita, pur avendo vissuto all’interno delle Istituzioni, ha manifestato qualche opinione critica verso l’euro senza aver mai denunciato il “sistema del debito” ?

martedì 29 maggio 2018

Le èlite italiane favorevoli all’Euro si sono spinte troppo in avanti

di AMBROSE EVANS PRITCHARD
telegraph.co.uk



Le élite italiane favorevoli all’euro si sono spinte troppo in avanti. Il Presidente Sergio Mattarella ha creato lo straordinario precedente che nessun movimento politico, o coalizione di partiti, potrà mai prendere il potere se sfida l’ortodossia dell’Unione Monetaria.
Senza rendersi conto, ha inquadrato gli eventi come se fossero una battaglia tra il popolo italiano e un’eterna “casta” fedele ad interessi stranieri, facendo il gioco dei ribelli Grillini e dei nazionalisti antieuro della Lega. Per giustificare il suo veto all’euroscetticismo ha incautamente invocato lo spettro dei mercati finanziari ma, nell’insieme, le sue azioni hanno reso la situazione infinitamente peggiore.




Lo spread sulle obbligazioni italiane a 10 anni è salito di quasi 30 punti base, fino al massimo di 235 (Lunedì), quando gli investitori si sono resi conto delle terribili implicazioni dello spasmo costituzionale: una crisi che durerà tutta l’estate e che potrà concludersi solo con nuove elezioni, che non risolveranno nulla.
Negli ultimi giorni si è fatto molto per ridurre il calo delle azioni bancarie, ma queste stanno ora cedendo in modo ancora più forte. Banca Generali è scesa del 7,2% e Unicredit del 5%.

Presidente, allora faccia partire il Governo del Cambiamento!

di Vincenzo Cirigliano

Ebbene si, nonostante il Golpe Istituzionale messo in atto dal Presidente della Repubblica con il pretesto dell'aumento dello Spread e dell'allarme dei Mercati, mettendo sotto i piedi quelle che erano state le indicazioni di voto dei cittadini Italiani, lo Spread continua ad aumentare. Si può allora ipotizzare che lo Spread continui ad aumentare perchè l'ipotesi di un Governo di forze Sovraniste è stato di fatto solo rimandato di qualche mese, considerato che i sondaggi danno in netta crescita quelle forze sovraniste che sono state le vittime designate di uno strappo costituzionale enorme registrato e sottolineato da tantissimi commenti di esponenti politici ed economici Europei, che l'hanno condannato senza mezze misure, come un vero e proprio attentato alla democrazia ed all'autodeterminazione di un Popolo.



Ecco i commenti che si sono succeduti incessanti in queste ore: il Premio Nobel per l'economia Paul Krugman esterrefatto afferma “Non c'è bisogno di essere populisti per essere inorriditi dal fatto che i partiti che avevano vinto un chiaro mandato elettorale sono stati esclusi perché volevano un ministro dell'economia euroscettico".

lunedì 28 maggio 2018

Golpe Istituzionale

di Vincenzo Cirigliano

Quello a cui abbiamo assistito ieri alle 19,45 è stato a mio avviso l'atto più grave, a livello Istituzionale, messo in atto in Italia, dal dopoguerra ad oggi, da un Presidente della Repubblica. Un Governo legittimato dai numeri sia alla Camera che al Senato, viene messo in stand by da una decisione unilaterale di un Presidente della Repubblica che ritiene, erroneamente, di agire in base alle prerogative che a suo modo di interpretare gli riserva la Costituzione.





Un discorso surreale quello che ha fatto ieri il Presidente Mattarella a giustificazione della sua imperdonabile presa di posizione. Al minuto 2,45 del filmato Mattarella afferma ".... le sue proposte per il decreto di nomina dei Ministri che .....devo firmare assumendomene la Responsabilità Istituzionale" quando l'art.95 della nostra Carta Costituzionale parla della responsabilità dell' operato dei Ministri unicamente in capo al Presidente del Consiglio (Art.95 Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile).

domenica 27 maggio 2018

“Il Capo dello Stato non ha il potere di recuperare ciò che il VOTO ha Respinto”

di Andrea Pubusa

Pare che Mattarella voglia porre veti. Ma non può farlo. L’art. 92 Cost. gli dà il potere di nominare il Presidente del Consiglio e i ministri, ma sempre ancorando le nomine alla fiducia ch’essi devono ottenere dalle Camere, quindi all’indirizzo politico della maggioranza. Sembra che, dietro le quinte, si stia svolgendo, in queste ore, un braccio di ferro in cui da una parte stanno le forze oscure che indussero Napolitano a non indire le elezioni nel 2011 e a nominare d’ufficio Monti. E ancora quelle che lo portarono a far fuori Bersani in favore di Letta jr. e di Renzi, questì sì Presidenti-”esecutori” e, per di più, di un disegno non promanante dal corpo elettorale, ma dagli ambienti finanziari e burocratici europei al servizio della Germania.





Non a caso contro la formazione del nuovo governo sono scese in campo tutte le forze dell’establishment europeo e interno, che hanno messo in campo tutto l’armamentario a disposizione, dallo spread ai media. Fu così anche negli anni scorsi e sappiamo com’è andata.

sabato 26 maggio 2018

Se Salta Paolo Savona non ha senso neanche più Rivotare

di Fabio Lugano

Cari amici,

devo dire che in questi giorni leggo quasi solo notizie internazionali, perchè quelle dei media italiani, a parte qualche lodevole eccezione (La Verità e pochissimi altri) è come un vespaio impazzito ed autolesionista. Si chiamano in azione i mercati , la furia divina, qualsiasi cosa pur di colpire chi vuole il professor Paolo Savona nel governo della nazione.




Che pericolo può costituire un professore di ottantuno anni, ex ufficiale, ex direttore del Centro Studi della Banca d’Italia, ex direttore di Confindustria, ex Ministro, ex membro del CdA di BNL? 

Contro la Volontà Popolare espressa con il Voto



di Maurizio Blondet

Giusto per capire, comincerei con un tweet di Claudio Borghi, l’economista della Lega:

“Faccio notare a tutti quelli che strillano “I MERCATI I MERCATI” che per quanto riguarda il debito italiano “I MERCATI” hanno un nome e un cognome ed è (come da grafico) BCE. Da tempo l’unico compratore è la BCE quindi lo spread non dipende da noi, ma da lei”.




La parte blu sono i titoli del debito pubblico comprati da BCE.




I “mercati liberi” del debito pubbblico, in questa fase, non esistono. E’ la BCE che, invece di fare semplicemente la banca centrale, prova a fare quel che ha già fatto a Berlusconi e alla Grecia, e che vans Pritchard ha descritto nell’articolo che abbiamo pubblicato: “Li tagliano dal rifinanziamento del debito e minacciano di uccidere il sistema bancario. Creano a bella posta una crisi di rifinanziamento del debito. Lo hanno fatto appunto all’Italia nel 2011”.

venerdì 25 maggio 2018

Evans Pritchard: "“Gli strumenti di tortura di Juncker non servono contro la ben agguerrita Insurrezione Italiana”

di Maurizio Blondet

A tutti quelli che nei prossimi giorni vi faranno paura con lo spread, il debito pubblico, i ”ci faranno fare la fine della Grecia”, il “Ci riduciamo come l’Argentina”, vorrei poter raccontare che abbiamo qualche freccia al nostro arco.

L’Italia è uno dei 5 Paesi nel mondo con un attivo manifatturiero (industriale) di più di 100 miliardi di dollari; è il numero 2 in Europa , e il quarto nel mondo.

Insomma è (ancora) un grande paese industriale, e l’84% del suo export sono prodotti industriali.




L’Argentina, come hanno spiegato Bagnai e Borghi a un non-esperto giornalista del Corriere, è un paese agricolo; che esporta granaglie, ossia materia prime grezze, dove a fare i prezzi sono i mercati internazionali.

giovedì 24 maggio 2018

Solo i servi e gli ignoranti sono ancora a favore di QUESTA Europa


di Gabriele Sannino

Sentirsi europeisti oggi implica coraggio e incoscienza. Più semplicemente, serve tanta, tantissima ignoranza, sia dei processi che dei fenomeni.
Se per l’uomo della strada – che è ignorante per forza di cose data la quotidianità, il lavoro, i mass media che disinformano e via discorrendo – l’Europa è bella perché ti permette di viaggiare senza passaporto, non devi cambiare la moneta, o perché ti permette l’Erasmus, per molti cittadini – più informati e consapevoli – quest’Europa dei banchieri, ormai, sta diventando un vero e proprio incubo.




Già, perché è da qui che bisogna partire per ragionare: l’Europa dei popoli non esiste più, forse non è mai esistita, esiste solo l’Europa della finanza, della tecnocrazia e dei banchieri.

mercoledì 23 maggio 2018

Mattarella rispetti il voto degli italiani

Di Maio lo ha definito «l’italiano senza santi in paradiso». Avrebbe già dovuto ricevere l’incarico dal capo dello Stato di formare il nuovo governo, ma per ora non se ne parla. Giuseppe Conte è sotto la lente del Quirinale, che ha preso tempo per riflettere sulle credenziali del giurista e per tranquillizzare l’Europa e i “mercati”. «Il caso Conte assomiglia molto all’ennesima manovra per non far partire questo governo», dichiara l’economista Giulio Sapelli, intervistato da Federico Ferraù per “Il Sussidiario”.




Per Sapelli, occorre non cedere al ricatto dei “mercati”, chiamandoli per nome e scegliendo di stare dalla parte delle gente. Ma non lo fanno né l’Europa, né chi attualmente comanda in Italia. Mattarella ha consultato i presidenti di Camera e Senato, prendendo altro tempo.

martedì 22 maggio 2018

L.Undiemi: "Vi spiego perché il governo M5S-Lega spaventa così tanto le burocrazie europee"

L'esperta di diritto ed economia, autrice de "Il ricatto dei mercati", Lidia Undiemi è intervenuta oggi ad Agora', trasmissione della Rai, sul nuovo possibile governo Lega-Cinque Stelle e ha dichiarato come il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle rappresenta un punto di approdo fondamentale non solo per l'Italia, ma per tutto l'Europa. "Le fondamenta della democrazia sono la possibilità di un nuovo governo di applicare un cambio di paradigma. Altrimenti non è democrazia ma solo ricatto dei mercati".
"La democrazia per avere senso nei paesi dell'Unione Europea deve seguire il volere dei cittadini. I cittadini votano delle forze politiche che hanno un programma che deve essere attuato. Il ricatto dei mercati nasce quando lo strumento dello spread da strumento di segnale dei mercati diventa uno strumento di governo con l'imposizione di riforme "chieste".



Così si mina la democrazia ed in Italia lo sappiamo bene, è successo dal governo Monti ad oggi in continuazione. Il cambio di paradigma di questo possibile governo spaventa per questo cos' tanto le burocrazie europee: per uscire dalla crisi bisogna fare politiche espansive e non austerità. Questo messaggio spaventa", ha proseguito la Undiemi.

L’aristocrazia degli interessi che domina sulla Basilicata

di Michele Finizio

Qui, da almeno 30 anni, il potere è in pochi fondamentali e “strategici” settori: l’energia, il petrolio, l’acqua, i rifiuti. E’ chiaro che in questi settori i player principali sono Eni, Enea, Sogin, Total, Shell, Edf, Fiat, Terna, insieme alle loro articolazioni societarie. Tutti, in un modo o nell’altro collegati da interessi reciproci. Intorno a questa “aristocrazia” di interessi orbitano attori secondari locali, funzionali agli scopi economici e finanziari dell’Olimpo nazionale e multinazionale. Si tratta di poteri subordinati che hanno un ruolo fondamentale sul territorio. La Società Energetica Lucana, L’acquedotto Lucano, in primo luogo. Intorno a questi poteri subordinati si espande un arcipelago di enti e istituzioni da tenere necessariamente al “guinzaglio”.





E sono in prima battuta l’Arpab, Tecnoparco, i dipartimenti regionali della Sanità, dell’Ambiente, delle Attività produttive e delle Infrastrutture, persino l’Università. In sostanza la Politica regionale.

lunedì 21 maggio 2018

Destreggiandosi tra grandi Poteri e Interessi di Parte

di Vincenzo Cirigliano


Siamo in dirittura d'arrivo, così sembra, nell'essere riusciti a concretizzare quello che era il sogno che nel 2009 aveva mosso Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che con la loro capacità visionaria e lungimirante avevano immaginato un giorno di poter portare all'interno delle Istituzioni che contano il semplice cittadino. Oggi probabilmente si concretizzerà e prenderà forma il Primo Governo che vedrà il semplice cittadino accedere nelle sale del Potere, direttamente o attraverso personalità patrimonio di tutti, che hanno a cuore gli interessi e le Istanze dei semplici Cittadini, questo anche per rispondere a quanti già parlano di ennesimo Governo Tecnico solo perchè coinvolge persone non direttamente iscritte al M5S.




La reazione a cui abbiamo potuto assistere alla prospettiva di nascita  del Governo Lega-M5S, all'interno del Sistema di Potere Nazionale e dell'Establishment Europeo ed Internazionale, è stata inneggiante all'arrivo di una Compagine incompetente ed incapace nel metter mano alla cosa pubblica senza fare enormi danni, un Governo di Inetti, un Governo che fa addirittura aleggiare il pericolo di un ritorno all'Autoritarismo e al Razzismo.

domenica 20 maggio 2018

W. Munchau "Il Programma di Governo M5S-Lega sarebbe la SCOSSA più grande per il sistema economico italiano dei tempi moderni"

di ROSANNA SPADINI

Alea iacta est !! Il contratto di governo M5S/Lega è concluso e firmato, mentre gufi nazionali e internazionali stanno scagliando saette velenose contro l’accordo, malumori e mal di pancia trasversali travagliano le forze europeiste e globaliste.
Intanto Renzusconi è morto, a sua insaputa, e tutta la cloaca di potere mafioliberista sta facendo terrorismo mediatico contro questo governo, dopo aver provocato la demolizione sociale del Paese, con 5 milioni di poveri totali, la distruzione dell’occupazione (max storico disoccupazione giovanile), elevato all’ennesima potenza il debito pubblico, demolito la domanda interna con politiche di austerity, la scuola pubblica, la sanità, i diritti dei lavoratori.




Le novità del contratto sono tante, ed ognuna delle due forze politiche cerca di arrogarsi il merito di una premiership programmatica, in realtà l’esito dell’accordo sembra essere piuttosto equilibrato, perché spazia dalla sicurezza alle pensioni, dallo stop al business dell’immigrazione al lavoro, dalla legittima difesa alla flat tax, dalla chiusura dei campi rom ai sostegni alle famiglie … e poi ancora il reddito di cittadinanza, il superamento della legge Fornero, l’eliminazione delle pensioni d’oro, una tassazione più bassa per le imprese, il codice etico per i membri del governo, la tutela del territorio.

sabato 19 maggio 2018

Finalmente si torna a parlare di Sovranità

di Paolo BECCHI e Giuseppe PALMA

Si poteva fare di più? Certamente sì, ma col cappio al collo è già tanto quello che sono riusciti a scrivere. Non era facile con tutti contro e coi riflettori internazionali puntati addosso. La convergenza tra M5S e Lega ha riguardato i principali temi dei due programmi elettorali, dal reddito di cittadinanza – mitigato da una soluzione non assistenzialista – alla flat-tax, ammorbidita dalla progressività dell’imposizione fiscale prevista dalla Costituzione.



Molto bene l’accordo sull’abrogazione degli strumenti invasivi di accertamento fiscale (redditometro, spesometro, etc), sull’abolizione dell’inversione dell’onere della prova (che spetterà sempre all’amministrazione finanziaria) e sulla previsione dei rimpatri con espresso richiamo allo stop al business dell’immigrazione.

venerdì 18 maggio 2018

Ecco il contratto M5S – Lega definitivo

di Vincenzo Cirigliano

Questa è la versione finale del Contratto di Governo M5S - Lega così come appena posto in Votazione sul Sistema Rousseau del M5S. Lunedì sarà presentato al Colle, dove verrà spiegato al Presidente della Repubblica, il quale dovrebbe a questo punto dare l’incarico a quello che sarà il Presidente del Consiglio incaricato.


La copia è stata inserita in tempo reale scaricandola direttamente dal sito che il Movimento 5 Stelle utilizza per rendere possibile l'esercizio della Democrazia Diretta ai suoi Iscritti. Leggete e valutate con attenzione. Stiamo riscrivendo la Storia.

Contratto di Governo


giovedì 17 maggio 2018

E' iniziata la Guerra Finanziaria all’Italia

di Primo Gonzaga 

Nell’immagine abbiamo riportato uno Stuka, famosissimo aereo tedesco che imperversò nei primi mesi della II Guerra Mondiale. Lo Stuka in realtà non era un aereo potente e nemmeno tanto efficiente, ma aveva una funzione: terrorizzare le colonne di soldati e carri che attaccava. Era dotato di poche bombe e non era molto preciso, ma faceva attacchi al suolo in picchiata e per spaventare ancora di più, lo avevano dotato di potenti sirene che azionava mentre scendeva procurando un fischio caratteristico che terrorizzava chi era a terra e portava totale scompiglio tra le truppe avversarie.





L’immagine è adattissima a spiegare cosa sta succedendo ora sui mercati finanziari. Da qualche giorno è iniziato l’attacco al BTP italiano. Più Lega e M5S dialogano e più le vendite crescono. In parallelo c’è un continuo alzare i toni dai vari Commissari UE e dai loro lacchè sulla stampa Italiana.

mercoledì 16 maggio 2018

Se la Kommissione innesca l’orribile arma segreta italiana. L’Otto Settembre

di MAURIZIO BLONDET

Un finlandese, un lettone e un greco ci hanno ingiunto di obbedire all’Europa. Katainen ci ha detto che l’Europa non cambia il Patto di Stabilità. Dombrovskis, che il nuovo governo continui a ridurre il debito ed anche il deficit (che riduciamo da 20 anni). Avramopoulos vuole che non cambiamo la politica sui migranti.

Insomma continuano a pretendere che obbediamo alle misure, basate su una teoria sbagliata del debito pubblico, che ci hanno portato alla rovina.





A loro bisognava mostrare questa tabella: la curva di povertà a cui ci ha ridotto la UE, con la complicità dei nostri politici.

martedì 15 maggio 2018

Un Paese con un Establishment nel passato Inetto, Asservito e Belante

Vedo tanti gufi in giro, in buona fede e in malafede: pensosi, preoccupati e accigliati. Io sarò il primo a non fare sconti a questi “ragazzi”, a questa ipotesi di governo con Lega e 5 Stelle, però la guardo con simpatia e anche con un’apertura di credito. Peraltro, il popolo italiano – che mi pare sia sovrano (fino a prova contraria) anche se in questi anni ci hanno abituato all’idea che il potere debba essere altrove, presso i sedicenti illuminati e oligarchici gestori delle grandi cose – si è espresso in modo chiaro. In democrazia il potere appartiene al popolo.




E il popolo, pur nelle strettoie della legge elettorale Rosatellum, ha chiaramente premiato Lega e Movimento 5 Stelle, dando loro una spinta verso la realizzazione di qualcosa di nuovo.

lunedì 14 maggio 2018

Le minacce di Mattarella ai Partiti

di Francesco Erspamer*

La casta deve essere davvero nervosa per fare uscire Mattarella dal suo letargo e indurlo a ipotizzare provvedimenti istituzionali per condizionare l'azione del futuro governo, peraltro ancora inesistente. Proprio lui, che ha taciuto davanti a tutti gli abusi renziani attuati a colpi di voti di fiducia, immancabilmente ottenuta da un parlamento (il medesimo che ha eletto Mattarella) incostituzionale e che dunque avrebbe dovuto sciogliersi, non attribuirsi il mandato di smantellare frettolosamente lo stato sociale, svendere il paese alle multinazionali straniere e tentare di stravolgere la Costituzione.





Senza precedenti e inaccettabile è inoltre che il presidente della repubblica minacci apertamente i partiti che, avendo ottenuto una maggioranza in elezioni avvenute nel rispetto di una legge da lui firmata, stanno discutendo un programma di governo, e questo prima ancora di conoscerne ufficialmente i contenuti ed esprimendo dunque un chiaro pregiudizio; comprensibile in chi (Renzi, Berlusconi) sia stato pesantemente sconfitto dal voto del popolo italiano ma che non è tollerabile nella carica che dovrebbe esprimere, come dice la Costituzione, l'intera nazione.

domenica 13 maggio 2018

Dimostriamo ora al mondo che le Rivoluzioni noi le sappiamo davvero fare

di Claudio Messora

Oggi ho discusso, su Byoblu, del nuovo imminente Governo M5S – Lega, che potrebbe ricevere la fiducia dal Parlamento già la prossima settimana. Ne ho discusso insieme al professor Paolo Becchi, una vecchia conoscenza del blog fin dal suo esordio, avvenuto proprio qui con l’intervista “Dobbiamo uscire dall’Euro adesso“, pubblicata il 16 maggio 2012.
A dire il vero, che un governo M5S – Lega fosse l’unica possibilità per evitare un nuovo podestà forestiero alla Monti (questa volta con scarse probabilità di essere accettato dagli italiani), o per evitare il ritorno al voto, l’avevo scritto due mesi fa su queste pagine: “Perché avremo un Governo M5S-Lega, oppure niente“.




Tuttavia, il balletto istituzionale è servito sostanzialmente ad assicurare un risarcimento politico a Berlusconi, il quale in primis ha evidentemente verificato, nell’ultima tornata delle regionali, che nuove elezioni per lui avrebbero significato con tutta probabilità la disfatta finale di Forza Italia, e secondariamente avrà certamente condotto una trattativa fitta per mettere in cassaforte un certificato di garanzia che protegga le sue televisioni e che lo metta al riparo da una versione hard della legge sul conflitto di interessi.

sabato 12 maggio 2018

“INATTUABILE” E’ LA “NARRATIVA” EUROPEISTA. Presidente, legga Cesaratto.

di Maurizio Blondet

Dunque Mattarella, a nome di un’oligarchia parassitaria che ha sfasciato economicamente il Paese con il suo servilismo a Berlino, ha messo in guardia in guardia noi cittadini e i nostri eletti contro “la narrativa sovranista” – e che fa? Subito dopo attacca con la nota “narrativa europeista”: superare i particolarismi, nessun paese ce la può far da solo, “ci vuole più integrazione” eccetera.
Bisogna che finalmente lui e quelli che ripetono questa solfa invecchiata, prendano in mano un libro, finalmente, che li aiuti a capire quanto la loro “narrativa” è fantastica e lontana dalla realtà.





Il libro può essere quello dell’ordinario di Politica Monetaria e Fiscale dell’università di Siena, Sergio Cesaratto , “Chi non rispetta le regole? Italia e Germania, doppie morali dell’euro” (Imprimatur, 124 pagine, 14 euro).

venerdì 11 maggio 2018

La vittoria del sovranismo e le parole shock di Mattarella

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

Seppur all’ultimo momento, M5S e Lega hanno trovato l’accordo per la formazione di un governo politico che determina una svolta essenziale: si tratta della prima vera vittoria delle forze sovraniste. Anzitutto, verso l’Europa: in una Unione che, dopotutto, era riuscita ad assicurare i suoi equilibri anche in presenza di forze anti-europeiste, arriva ora un’Italia “sovranista”, guidata da un’alleanza tra le due principali forze “nazional-popolari”.






Altrove, avevamo avuto sconfitte: nonostante il buon risultato elettorale della Le Pen, la Francia di Macron ha prevalso, così come in Germania, nonostante l’exploit nazionalista, il sistema si è ricompattato. Ecco, la novità italiana: il “sistema” non è riuscito a ricompattarsi, ad assorbire e neutralizzare le opposizioni che lo attraversavano.

La distruzione c'è già

di Giuseppe Masala

Sto iniziando a leggere editoriali (ma anche post e commenti su facebook) dove si paventa la futura distruzione dell'Italia a causa del nascente governo Lega-M5S.

Forse qui non ci stiamo capendo:

- Il debito al 132% del PIl c'è già;
- Il debito nei confronti dell'Eurosistema (Target2) da 400 miliardi c'è già;
- la necessità di una manovra per reperire 20 miliardi in modo che si eviti l'aumento dell'IVA c'è già;
- Le pensioni da fame a settant'anni ci sono già;





- il 10% della popolazione in grave stato di deprivazione materiale c'è già;
- La disoccupazione reale al 30% (ovvero al netto della menzogna che considera occupati coloro che fanno 1 ora di lavoro ogni 15 giorni) c'è già;

giovedì 10 maggio 2018

La Rivoluzione dei 5 Stelle e Salvini

di ROSANNA SPADINI

Che il Movimento 5 Stelle abbia vinto le elezioni, ce ne siamo accorti, ma credo che non tutto il Paese abbia capito la portata storico politica di questa vittoria, grazie alla propaganda mediatica che confonde le coscienze degli italiani, ma forse nemmeno gli altri partiti comatosi lo hanno capito, visto che stanno dando uno spettacolo tragicomico di sé, nel tentativo disperato di sopravvivere.
Il significato politico della vittoria a 5 Stelle assume una valenza molto più profonda del semplice calcolo numerico, perché per la prima volta nella storia degli ultimi decenni i partiti della casta si trovano di fronte ad un vicolo cieco: adeguarsi alla volontà popolare, oppure sparire per sempre.





Il fatto che M5S e Lega continuino a mietere consensi, soprattutto nel dopo elezioni, dimostra ampiamente che la deriva degli altri sta procedendo inesorabilmente verso il default completo.

Governo Lega+M5S significa Unità d’Italia: un plauso a chi ci ha creduto . Ora pochi fatti, ma chiari

di Mitt Dolcino

Non voglio entrare in questioni politiche italiane ma posso solo dire, alla vigilia del conflitto con l’Iran, “Benvenuto Governo Lega+M5S!”. Non essendo ideologizzato vado ai fatti: oggi Lega+M5S rappresentano il governo più rappresentativo dell’Italia tutta, Nord e Sud. Un bene, per chi – da nordista – crede nell’Italia Unita ma meglio gestita di quanto sia stato negli ultimi 150 anni, il sud è stato criminalmente abbandonato a sè stesso dando la precedenza ad interessi particolari da cui “troppa politica” ha tratto vantaggio (…).



Il primo passo è appunto togliere le chiavi di casa ad un esecutivo ormai abusivo, non in termini giuridici ed operativi ma strategici: gli italiani hanno voltato le spalle all’EU attuale con il voto del marzo scorso.

mercoledì 9 maggio 2018

ANCHE PER ATAC L’AGGRAVANTE MAFIOSA?

di Maurizio Blondet

D’accordo che gli autobus romani sono decrepiti ed hanno milioni di chilometri. Ma pare possibile che prendano fuoco, al ritmo di due al giorno? Con tanto di esplosione? Come torce, in favore di telecamere?
Ho il vago sospetto che i clamorosi incidenti abbiano una qualche relazione col fatto che al Comune, invece dei soliti amiconi da quarant’anni, ci sia una sindaca del Movimento 5 Stelle. Da punire.




Poiché la valorosa magistratura romana è riuscita finalmente ad arrestare quattro Casamonica addebitando loro l’aggravante mafiosa – è vero, solo un mese dopo il delitto che i farabutti padroni del quartiere avevano commesso, e solo perché il barista che hanno picchiato, romeno, ha avuto il coraggio di denunciarli (e avrà i guai suoi) – suggerirei umilmente di indagare se in quegli incendi di bus non si configuri l’avvertimento e l’intimidazione di stampo mafioso.

Sarà il solito Governo PD golpista

di Maurizio Blondet

Tutti i media a suonare il violino: la nobile ansia di Mattarella, la bella pazienza di Mattarella, la saggezza di Mattarella, la sensibilità istituzionale di Mattarella….Il trucco è perfettamente riuscito. “Mattarella ha deciso di darsi l’incarico, ingerendosi pesantemente nell’indirizzo politico della maggioranza”, come scrive Mario Esposito, docente di diritto costituzionale alla Luiss (1). Praticamente, un golpe. “L’ennesimo ricorso allo stato di necessità come fonte di diritto”, per il professor Esposito.



Spieghiamo: come nelle monarchie “il re regna ma non governa”, nella nostra costituzione, il capo dello Stato si limita a “nominare” il governo – adesso invece Mattarella si occupa direttamente della sua “formazione”, scegliendo lui, invece di partiti che hanno avuto il mandato dai cittadini, presidente del consiglio e ministri (2).

martedì 8 maggio 2018

P. Maddalena: " In Costituzione non esiste il termine COALIZIONE "

di Vincenzo Cirigliano

Dinanzi al turpiloquio Politico a cui stiamo assistendo in queste Ore, in cui il Sistema di potere che tiene in pugno da anni l'Italia, dinanzi agli occhi degli ignari cittadini, abilmente si è organizzato per impedire l'avvento del Cambiamento nelle Istituzioni Repubblicane, da tempo cadute nelle mani delle Lobby e della Massoneria, un sano dibattito sulla Società attuale non può che far bene al rinnoovamento del nostro provato e sconquassato spirito, alla ricerca di quei sani principi che dovrebbero muovere l'agire Politico Nazionale. Una grande opportunità si sta sprecando a causa di grigi personaggi che in campagna Elettorale hanno assunto le sembianze dei difensori dei cittadini e che una volta eletti hanno dimostrato di essere solo tutori di interessi precostituiti e di parte. 


Fonte: ByoBlu

Il cittadino, nei loro programmi, non è mai stato protagonista, ha vissuto solo per becera convenienza nel cartaceo dei loro manoscritti elettorali, con lo scopo di raccattarne la Benevolenza e carpirne il voto.

lunedì 7 maggio 2018

C'è la concreta Sensazione che stiano Dipingendo troppo drammaticamente lo stallo Politico Italiano.

di Mauro Bottarelli

Non so voi ma a me, con il passare dei giorni e delle ore, sta sorgendo un vaghissimo dubbio: che stiano drammatizzando ad arte una situazione che tutto è, tranne che drammatica? Ok, abbiamo votato due mesi fa e ancora non abbiamo un governo: quindi? Un esecutivo in carica per il disbrigo degli affari correnti c’è, quindi se qualcuno da Bruxelles o da Francoforte o da Washington ha bisogno di qualcosa, sa quale numero chiamare:


il fatto che a nessuno dei nostri cosiddetti alleati venga lontanamente in mente di interpellarci è altra cosa e ha radici un attimino più profonde dell’impasse istituzionale che stiamo vivendo. Guardate qui,

domenica 6 maggio 2018

Il Cazzaro Verde

di Marco Travaglio

Non so voi, ma io ho una voglia matta di un bell’incarico al Cazzaro Verde, al secolo Matteo Salvini. Sono due mesi che reprimo questa irrefrenabile pulsione, ma ora non ce la faccio più: l’idea di vederlo uscire dal Quirinale col pennacchio e i galloni di premier incaricato sulla felpa è troppo allettante, soprattutto dal punto di vista estetico e scenico. Lo so che, per un incarico pieno, il presidente della Repubblica pretende una maggioranza con numeri certi in Parlamento, altrimenti preferisce sciogliere le Camere e far gestire le nuove elezioni da un governo elettorale di minoranza che si faccia bocciare in Parlamento e resti in carica per gli affari correnti (come il governo Gentiloni, ma non più espressione di un partito che ha appena dimezzato i suoi voti).


In poche semplici Parole ecco cos'è il M5S


E questa, intendiamoci, è l’unica via costituzionalmente corretta. Però sperare non costa niente, e io spero che Salvini venga finalmente messo alla prova.

sabato 5 maggio 2018

L'uomo che ha mostrato come sconfiggere la spietata dittatura del profitto

di Giorgio Cremaschi

Il 5 maggio del 1818 nasceva Karl Marx, sono passati due secoli ed egli é oggi più attuale che mai. È sicuramente più attuale oggi che negli anni passati nei quali metà dell'Europa era governata da stati socialisti e l'altra metà dal compromesso tra capitale e lavoro, che aveva dato origine allo stato sociale. Il marxismo era la cultura egemone di un grande processo di emancipazione dei popoli in tutto il mondo, della liberazione dal colonialismo, della costruzione di società indipendenti ed in conflitto rispetto ai centri di potere del capitalismo mondiale. Paradossalmente questa forza politica e culturale del marxismo ne trascurava il nocciolo fondamentale, quello dello sfruttamento del lavoro come obbligo e caratteristica fondamentale della società capitalista.





Solo minoranze radicali, poi diventate molto influenti con il movimento mondiale del 1968, avevano concentrato il proprio interesse sull'alienazione e sulla continua espropriazione che per sua stessa natura il capitalismo produce verso il lavoro.

In Europa verso un nuovo Paradigma di Lotta e di Resistenza

di SANDRO MOISO

Oggi, 3 maggio 2018, mentre i media nazionali rispettosi soltanto dei vuoti rituali della politica guardano a ciò che avverrà nella direzione del PD, cade il venticinquesimo giorno dell’occupazione militare della ZAD di Notre Dame des Landes da parte dei mercenari in divisa da gendarmi dello Stato francese.
2500 agenti che da venticinque giorni, con ogni mezzo non necessario se non a ferire gravemente i corpi o a violentare i territori percorsi da autoblindo, ruspe e gru e a distruggere campi coltivati, boschi e abitazioni, cercano di cancellare dalla faccia della Francia, dell’Europa e della Terra ogni traccia di una delle nuove forme di civiltà e comunità umana che si è andata delineando negli ultimi decenni sui territori che la società Da Vinci e gli interessi del capitale avrebbero voluto trasformare in un secondo ed inutile aeroporto della città di Nantes.




Un’azione fino ad ora respinta valorosamente dagli occupanti e dalle migliaia di uomini e donne di ogni età e provenienza sociale che si sono recati là al solo fine di manifestare la loro solidarietà con quell’esperimento comunitario e di respingere ancora una volta, come nel 2012 con l’operazione César voluta all’epoca da Hollande allora fallita, le mire del capitale finanziario sul bocage e della repressione poliziesca nei confronti di un esperimento di società senza Stato, senza denaro, senza polizia, senza rappresentanza politica se non diretta dei suoi abitanti.

venerdì 4 maggio 2018

DAMASCO, IL MESSAGGIO DI UN FRATE

di Alessandra Mulas, inviata di guerra in Siria

Padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa superiore del Convento dedicato alla conversione di San Paolo a Damasco, è il frate coraggioso che immediatamente dopo l’attacco americano aveva lanciato un audio messaggio, attraverso i social network, in cui denunciava la menzogna dell’uso delle armi chimiche da parte del Governo di Bashar al-Assad. Come lui stesso dice l’attacco con armi chimiche da parte di Damasco sarebbe stato una follia, la vittoria sul terrorismo è ormai alla soluzione finale e richiamare l’attenzione dell’Occidente, giustificandone un possibile intervento, sarebbe stato inutile e dannoso.





«L’esercito siriano non ha bisogno di usare le armi chimiche, soprattutto perché tra l’altro le ha smantellate, come sappiamo, sotto il controllo dei russi qualche anno fa».

giovedì 3 maggio 2018

PERCHE’ DA NOI CI VOLLE L’IRI (Video Di Maio a Porta a Porta)

di Maurizio Blondet

Probabilmente pochi sanno che, prima del 1940, lo Stato “cercò di ritrasferire alla proprietà privata le imprese IRI salvate dal disastro: il tentativo non andò a buon fine perché mancavano le persone fisiche dotate di capitale proprio, e non preso a prestito dalle banche” (Antonio Venier, Il disastro di una Nazione, Ar, 2000).

Già: il regime (non a caso Male Assoluto) aveva questa pretesa, che i capitalisti ci mettessero del loro capitale. Oggi che l’IRI è stata svenduta a credito a indebitati esteri, bisogna ricordare il motivo della fascistica pretesa. Consentire le privatizzazioni a capitalisti senza capitale indebitati, significava tornare alla condizione per cui l’IRI dovette essere creato. Una condizione disastrosa che ricorda molto da vicino quella attuale.



I privati, che non ebbero mai i mezzi propri per finanziare lo sviluppo industriale italiano, ricorsero alle grandi banche – straniere, tipicamente la Comit dei “tedeschi” Otto Joel Federico Weil , detentori dei capitali finanziari internazionali – che raccoglievano il risparmio: le quali ovviamente – le norme “liberiste” lo permettevano – usarono i depositi a vista o a breve, per finanziare le industrie, a medio-lungo termine.

martedì 1 maggio 2018

Chi sono i Registi di questa GUERRA Silenziosa

Chi è alla regia delle azioni criminali con le quali le grandi multinazionali e le lobby finanziarie si arricchiscono non solo acquistando il patrimonio pubblico di interi Paesi, ma anche delocalizzando la produzione dove la manodopera costa di meno? Perché si continua a percorrere la strada dell’austerità e delle privatizzazioni se, invece della riduzione del debito pubblico, il risultato è solo lo smantellamento del welfare e della capacità produttiva dei Paesi del sud Europa? Cosa possono fare i Paesi del Mediterraneo contro la globalizzazione dei mercati che sta distruggendo le economie locali di tutto il mondo? L’ospite di Byoblu Tiziana Alterio, giornalista che si occupa di tematiche europee con particolare attenzione al Mediterraneo, risponde a queste ed altre domande nel suo libro “La guerra silenziosa”.




Bentrovati su Byoblu.com. Oggi siamo con Tiziana Alterio, giornalista che si occupa di tematiche europee con particolare attenzione al Mediterraneo. Oggi parliamo della guerra in Europa, però né della Prima, né della Seconda guerra mondiale, ma di quella che lei, nel libro, definisce: “La guerra silenziosa”. Di che cosa si tratta?

UN GOVERNO ITALIANO FANTASMA AUMENTA L’IVA DI 30 MILIARDI E DEVASTA LA DOMANDA INTERNA

Nel solito silenzio assordante di media e dei partiti politici, lo scorso giovedì il Governo Gentiloni ha approvato il DEF condannando il Paese alla sottrazione di 30 miliardi di risorse per l’aumento dell’IVA e di ulteriori 60 miliardi per scriteriata riduzione del debito pubblico. Due manovre che devasteranno la domanda interna del Paese.



L’articolo Alberto Micalizzi: Un governo fantasma aumenta l’Iva di 30 miliardi e devasta la domanda interna proviene da Pandora TV.