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martedì 31 ottobre 2017

Con l'U.E. cittadini completamente nelle mani dei Lobbysti

Un esercito di 1.700 addetti, per un fatturato di oltre 120 milioni di euro l’anno. «Non parliamo di una multinazionale, ma dell’esercito di lobbisti che affolla le istituzioni europee a Bruxelles e della quantità di denaro fornita ogni anno da banche e altre imprese del settore per sostenerne le attività». Sono alcuni dei dati riassunti nel rapporto pubblicato dal Ceo, Corporate Europe Observatory, e intitolato “la potenza di fuoco della lobby finanziaria”.




«Se è banale, se non ingenuo, pensare di sorprendersi di fronte alla notizia di un mondo finanziario che esercita una fortissima attività di lobby sulle istituzioni europee, ben diverso è vedere nero su bianco i dati e le cifre in gioco», scrive Andrea Baranes sul blog “Non con i miei soldi”.

lunedì 30 ottobre 2017

Per le classi dominanti la Disoccupazione è funzionale al Sistema e la piena Occupazione assolutamente da evitare

Di fronte al fallimento conclamato delle misure di austerità e precarizzazione del lavoro nel fronteggiare la crisi economica, occorre una decisiva inversione di rotta. A partire da un radicale ripensamento del ruolo che lo Stato può esercitare nella creazione di posti di lavoro.

di Guglielmo Forges Davanzati

Il combinato di misure di consolidamento fiscale e precarizzazione del lavoro, secondo la Commissione europea e i Governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni, dovrebbe garantire la ripresa della crescita economica attraverso l’aumento delle esportazioni. Il consolidamento fiscale viene perseguito con l’obiettivo dichiarato di ridurre il rapporto debito pubblico/Pil, mentre la precarizzazione del lavoro viene attuata con l’obiettivo dichiarato di accrescere l’occupazione.


Le due misure – ci si aspetta – dovrebbero inoltre migliorare il saldo delle partite correnti, mediante maggiore competitività delle esportazioni italiane.

Quel Minuto 37 che Racconta la Verità ai Siciliani


domenica 29 ottobre 2017

Corte Costituzionale: in nome della Unione Europea e del suo Fiscal Compact.

di Giorgio Cremaschi


Chi non ricorda il pianto della ministra Fornero, quando nel 2011 il suo governo guidato da Monti tagliò le pensioni? Ora sorriderà, visto che la Corte Costituzionale, smentendo sé stessa, ha dato ragione a lei e ai suoi successori.
Nel 2011 il governo aveva bloccato la rivalutazione, già di per sé minima, di gran parte delle pensioni rispetto all'inflazione. Nel 2015, con la sentenza numero 70, la Corte Costituzionale aveva bocciato il blocco delle pensioni, tranne che per quelle realmente d'oro.




Il governo Renzi rispose con un decreto che dava una piccola mancia ad un parte dei pensionati più poveri, non dando nulla o quasi a tutti gli altri.

sabato 28 ottobre 2017

Grasso: “Una violenza la fiducia sul Rosatellum. Imbarazzante deriva del Pd, mina le istituzioni”

Il presidente del Senato spiega i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare il gruppo dem: "Politicamente e umanamente - dice - la misura è colma. Io non mi riconosco più nel merito e nel metodo di questo Pd. Non mi riconosco nemmeno nelle prospettive future". Fredda la reazione del partito: "Se non si riconosce, vada". Mentre Di Maio chiede a Mattarella di tenerne conto "al momento della firma di questa legge incostituzionale"

La fiducia al Senato sulla legge elettorale “è stata una sorta di violenza” che meritava una risposta. Ecco perché Piero Grassosi è dimesso dopo l’approvazione del Rosatellum. “Passare una legge elettorale redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola – ha spiegato la seconda carica dello Stato – è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare con il mio gesto”.






Aveva avvisato tutte le istituzioni, dice, e per rispetto delle stesse si è dimesso solo dopo il voto. Anche perché il Pd ha assunto una “deriva imbarazzante” che non condivide. E l’unico modo per “certificare la distanza, umana e politica” era andarsene.

Liberiamoci di una Classe Politica che ci sta raccontando solo Menzogne

di Francesco Carraro

Lo status quo è la condizione presente, l’intreccio di situazioni politiche, economiche, sociali in cui siamo avviluppati. Quello attuale è di facile decifrazione per chi abbia deposto le fette di salame e inforcato gli occhiali: ci stiamo dirigendo verso un futuro di massificazione estesa dei corpi, delle coscienze, dei gusti, degli stili di vita, delle credenze, dei valori, del livello economico medio. Una massificazione in cui la cifra fondamentale è il ‘basso’: meno libertà, meno cultura, meno consapevolezza, meno bellezza, meno ricchezza, meno benessere.






L’edificazione del mondo che verrà si fonda su due precise costanti: l’egemonia dei pochissimi sui moltissimi e la compattazione dei moltissimi in un esercito di formiche operaie obbedienti e disciplinate dove persino un’esistenza dignitosa sarà un privilegio di cui essere grati.

venerdì 27 ottobre 2017

Il Treno della Contestazione

Destinazione Italia doveva essere il viaggio che rimette in connessione il leader del Pd con gli italiani. Ma dopo la prima settimana tra fischi, insulti e proteste nelle stazioni lo staff cambia programma e decide di non divulgare più le tappe, sottraendo il segretario alle imboscate di chi non gradisce la sua passerella lungo i binari. Neppure l'organizzazione del Pd sa dove e quando ferma il treno. E passa la palla alle Fs, che a sua volta la ripassano al partito. Mentre il convoglio si arrende dove è più agevole spiccare il volo

di Thomas Mackinson

È partito da una stazione, è arrivato a nasconderle tutte. Fischi e insulti di cittadini arrabbiati a Polignano, striscioni a Porto San Elpidio, grida e dileggi a Reggio Calabria. Ogni tappa, una croce per il tour in treno di Matteo Renzi, partito il 17 ottobre per toccare in otto settimane le 107 province italiane.





“Destinazione Italia” voleva essere un “percorso di ascolto e confronto” ma alle prime fermate Renzi e i suoi hanno dovuto rimettere i piedi per terra: “Buffone, buffone!”, urlano a Vasto, dopo un’accoglienza non meno calorosa ad Ascoli Piceno, mentre a Reggio Calabria hanno dovuto far rientro in stazione dall’ingresso secondario.

giovedì 26 ottobre 2017

Quanto manca prima che li mandiamo tutti Affanculo?

di Claudio Messora

Sono ormai decenni che in rete vi parliamo del fatto che questo liberismo sfrenato, ammantato del portato positivo di un concetto di cui tutti si appropriano per i fini più disparati, la “libertà“, era solo un modo per togliervi i diritti faticosamente accumulati dalle generazioni dei nostri padri e dei nostri nonni, dalla rivoluzione industriale in poi. Un modo di rimettervi le catene e legarle nuovamente ai neo schiavisti che tutto hanno a cuore tranne il rispetto della vita, soprattutto di quella umana.




Sono decenni che ve lo si dice in tutti i modi, ma voi niente. Volete cambiare lo smartphone ogni sei mesi, volete andarvi a comperare le bottiglie di vino anche alle due di notte, volete (anzi dovete) fare la spesa la domenica perché gli altri giorni siete sequestrati dal caposquadra della nave negriera a remare fino allo stremo delle forze, volete le fragole e le more a gennaio e le arance a luglio, rinunciate all’essenziale ma non al superfluo che vi pagate a rate. Rinunciate persino alla vostra vita, pur di vivere quella degli altri, la sera, a pagamento (si intende).

mercoledì 25 ottobre 2017

Agricoltura e Trattati commerciali: difendiamo l'interesse nazionale


di Tiziana Beghin, Efdd - MoVimento 5 Stelle Europa

"L'Europa sta spingendo tantissimo sull'acceleratore degli accordi di libero scambio e, come ricordato, spesso ci sono potenti lobby, multinazionali grandi d'interessi dietro questi accordi. Innanzitutto, grazie per questo invito e grazie per aver ricordato il fatto che il MoVimento 5 Stelle, fin dal 2014, si è battuto strenuamente contro questo tipo di accordi. Noi non parliamo soltanto di Big Company, di multinazionali, e quant'altro, però è evidente che questo tipo di accordi viene portato avanti fondamentalmente per agevolare questo tipo di aziende.



L'export è una voce indispensabile anche per un settore come quello agricolo e agroalimentare. Lo testimoniano i 38 miliardi di euro raggiunti.

martedì 24 ottobre 2017

PD e FI, con i loro Clan, carnefici di un Parlamento che sarà, di fatto, Commissariato

Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment.

di Alessandra Daniele


Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment.
Dall’Agenda Monti alla Dottrina Minniti.

Nell’episodio Buried della quinta stagione di Breaking Bad, Lydia della Madrigal – la multinazionale che distribuisce la meth di Heisenberg in Europa – ordina alla gang neonazista di Todd una strage nel deserto.
A massacro avvenuto, per lasciare il luogo del delitto Lydia si ritrova a dover passare tra i cadaveri.




La cosa però la “disturba”, quindi si copre gli occhi, e chiede a Todd di guidarla per mano aiutandola a scavalcare i morti senza doverli guardare.
Anche all’Europa non piace vedere le vittime delle sue politiche anti immigrazione. Adesso che muoiono nei campi di concentramento e vengono sepolti nel deserto, lontano dagli occhi, è tutto più facile per le cancellerie europee, e di questo sono grate al gerarca Minniti.


Il Potere che si autoassolve tra le assurdità del Rosatellum antiM5S e l'idea di una Gioventù da schiavizzare

di Aldo Giannuli

Per quanto la politica interna meriti poca attenzione con il suo scenario miserabile, di tanto in tanto occorre occuparsene. Mi riferisco in breve alla questione del sistema elettorale nel cui merito non entro, tanto è palese la sua incostituzionalità, la sua iniquità politica, la rozzezza con cui è stata preparata: D’Attorre ha ragione a segnalare l’enorme imperfezione di due norme in contrasto fra loro nell’art 5.



Mi occupo del dibattito sulle riforme elettorali dal 1987, quindi da trenta anni, e, in presenza di un ceto politico di analfabeti che non capiscono nulla di questa materia, circondati da “esperti” ancor più analfabeti di loro, con Presidenti della Repubblica che, quando non sono complici, sono inerti, e, soprattutto, di una Corte Costituzionale che fa finta di non capire per non assumersi le sue responsabilità, constato l’assoluta inutilità di ogni tentativo di ragionarci su. Per cui, ormai ne ho sin sopra i capelli e l’argomento mi è venuto abbondantemente a noia.

lunedì 23 ottobre 2017

Va in scena la verità! ( VIDEO Scontro Di Pietro-Fusaro)

di Francesco Carraro

C’è stato questo scontro di fuoco in un programma di LA7 tra il giovane filosofo Diego Fusaro e il vecchio mito di Mani Pulite, Antonio Di Pietro. Il primo ha avuto la meglio, in tutti i sensi, perché ha mantenuto il suo impeccabile aplomb parlando di colpo di stato mentre all’altro, per poco, non gli è venuto un colpo sul serio. La scena vista in Tv è finita su Striscia la Notizia nella rubrica ‘I nuovi mostri’ ed è un peccato perché ciò ne ha banalizzato e svilito la portata allegorica e il significato profondo.




Fusaro, in effetti, si è limitato ad esporre una tesi condivisibile in toto da chiunque abbia realmente compreso il senso degli eventi dipanatisi dal 1992 in poi: Mani Pulite – e l’altra faccia della stessa medaglia, Tangentopoli, – rappresentarono l’occasione attraverso la quale venne decapitata la classe dirigente (ladra, corrotta, indecente finché si vuole) di un paese sovrano per rimpiazzarla con la classe politica eterodiretta (cioè diretta da fuori, dall’esterno, da cupole sovranazionali, opache e omertose) di un paese servo.

domenica 22 ottobre 2017

Ormai assistiamo ad un vero e proprio "Cortocircuito Politico"

di Vincenzo Cirigliano


E’ l’Apoteosi della Politica Italiana. Mostrare in Patria il volto deciso di chi si propone di affrontare con fermezza temi caldi e delicati come l’Immigrazione, l’equa distribuzione dei migranti tra gli Stati Comunitari, il Fiscal Compact, salvo poi prostrarsi platealmente in Europa agli accordi dettati dagli interessi dei paesi membri, in primis la Germania, che non rappresentano certo gli interessi dei cittadini Italiani.

 

E’ ciò che è successo al Parlamento Europeo in questi giorni, attraverso un voto alquanto discutibile di FI e del PD, che lascia tutti attoniti e che nella sostanza mette definitivamente in ginocchio il territorio Italiano sul tema migranti, rafforzando, in negativo per noi, i principi guida dell’accordo di Dublino,  che impone così con ancor più enfasi le responsabilità relative alla prima accoglienza in capo unicamente ai paesi d’approdo, con immensa gioia di Merkel e Macron che possono così portare un messaggio rassicurante per loro quanto mai opportuno su un tema che nei rispettivi Paesi aveva portato a non pochi malumori tra la Popolazione.

sabato 21 ottobre 2017

Attenti Italiani, loro mirano alle vostre ricchezze private

di MAURIZIO BLONDET

Premessa: I consumatori americani sostengono da soli il 18 per cento del prodotto lordo mondiale (per questo sono così obesi). Per tutti questi anni di recessione hanno mantenuto i consumi alti (e sostenuto eroicamente l’economia mondiale), nonostante i redditi e salari calanti, al solito modo: indebitandosi. Mutui per la casa, rate per il SUV; studenti che s’indebitano per pagarsi l’università, contando che poi guadagneranno abbastanza per estinguerlo negli anni; e quando non si arriva a fine mese, debiti sulla carta di credito: un debito che ha raggiunto i mille e passa miliardi di dollari.




Con quelli delle auto (1200 miliardi) e quelli studenteschi (1400), sono cifre spaventose, che gravano su ogni busta paga – per chi ce l’ha. Chi ha una busta paga, se la vede decurtare dai prelievi dei creditori. Alla fin fine, non rimane più niente. Gli americani non possono indebitarsi di più.

venerdì 20 ottobre 2017

Renzi spera che, facendo fuori Visco, si dimentichino o perdonino le sue colpe. Difficile, se non Impossibile.

di Maurizio Belpietroper la Verità


Ci sono molte buone ragioni che avrebbero dovuto consigliare a Matteo Renzi di stare alla larga dal tema delle banche, evitando di far presentare al Pd mozioni per far fuori Ignazio Visco. La prima di queste risale al periodo immediatamente successivo al suo arrivo a Palazzo Chigi, quando appena divenuto presidente del Consiglio incontrò il governatore della Banca d' Italia.




Era la prima volta che il capo del governo si trovava faccia a faccia con il numero uno di via Nazionale. Tema dell' incontro, che dunque risale al 2014, cioè a quando ancora nessuno conosceva la voragine che stava per inghiottire Banca Etruria e migliaia di risparmiatori, la situazione economica complessiva dell' Italia.

giovedì 19 ottobre 2017

Purché non ci allontaniate dalle casse pubbliche.

di Maurizio Blondet

L’oligarchia burocratica sente il bisogno di una “nuova narrativa”. Ha cominciato nel 2013 l’allora presidente della Commissione Europea, Barroso: “Dobbiamo continuare il racconto, continuare a [essere noi a] scrivere il libro del presente e dell’avvenire. Ecco perché occorre una nuova narrativa all’Europa”, ed ha esortato “artisti, ricercatori e intellettuali” a pensare a un nuovo racconto.


 

Donald Tusk con la Merkel a fianco, l’agosto 2016, ha fatto appello ai 27 governi: riuniamoci a Bratislava per metterci d’accordo su una nuova narrativa. Anche Macron, nel marzo 2017, ha incitato alla creazione di un “racconto nazionale”, una “storia evocatrice”, da distinguere dalla storia vera e propria: “Ciò che importa, nella storia, è che ci sia sì questa parte di ermeneutica, ma che non giunga a decostruire questo rapporto” con il gran racconto della Francia in Europa.

mercoledì 18 ottobre 2017

VISCO E’ COLPEVOLE MA CHE SIA RENZI A VOLERNE LE DIMISSIONI E’ RIDICOLO

di Fabio Lugano

Cari amici

ieri il PD ha rotto una consuetudine istituzionale riguardante la nomina del governatore di Banca d’Italia. Con una mozione approvata a larga maggioranza si pone in luce come il governo , nella nomina del prossimo governatore debba:

« adottare ogni iniziativa utile a rafforzare l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario ai fini della tutela del risparmio e della promozione di un maggiore clima di fiducia dei cittadini, individuando a tal fine, nell’ambito delle proprie prerogative, la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’Istituto»




Una frase che dà per scontato che l’attuale governatore Visco non abbia operato in questo senso.

martedì 17 ottobre 2017

Nel silenzio dei media il Sistema Italia sta implodendo


di Mitt Dolcino

Avete notato i media recentemente? Tra fake news ed argomenti quattrostagioni tirati fuori dal cassetto alla bisogna stanno raggiungendo il parossismo dell’indecenza: non si informa più la gente, non si evidenziano più gli argomenti importanti, men che meno i problemi. Si cerca solo di fare una cosa, solo una: tenere calma la gente, non facendole capire che sta andando letteralmente in rovina.



L’ho già spiegato più e più volte, tra crisi (che i media hanno contribuito a rendere più pesante e profonda, non fosse per l’avallo della nefasta austerità) ed interessi delle elites locali, che poi sono gli stessi editori, oggi il gioco è quello di fregare il prossimo. Leggasi, visto che dette elites hanno avuto la possibilità di delocalizzare le proprie aziende, di pagare le tasse all’estero (vedasi FCA, ma non è l’unica), oltre a pagare meno di i dipendenti (Job Act etc.), dopo aver fatto guadagni fenomenali in borsa, alla fine lasciano un buco di gettito. Che deve essere colmato dagli italiani, dalla gente.

lunedì 16 ottobre 2017

I veri dati dell'Italia su occupazione ed economia sono impietosi

Al di là della retorica del governo Pd in Italia, i veri dati su occupazione ed economia sono impietosi, specialmente quando vengono messi a confronto con quelli del resto d’Europa.

L’Italia mostra alcuni segnali di ripresa, ma non ha ancora recuperato il terreno perduto dal 2008 ne’ per il pil ne’ per l’occupazione. Questa e’ la sintesi dell’approfondito studio della Ces (Confederazione Europea Sindacati) e dell’Etui (European Trade Unione Institute).





Questa debolezza dell’Italia non rispecchia la situazione della Ue: nel periodo 2008-2016 l’intera Ue ha registrato un aumento del Pil di 4,8 punti, anche se le persone occupate sono scese nello stesso periodo nell’intera Europa di 180mila unita’.

domenica 15 ottobre 2017

Legge Elettorale: Freghiamoli Così

di Marco Travaglio, IlFattoQuotidiano

Daniele Luttazzi, ai tempi di B., coniò un’immagine che rendeva bene l’idea: il “golpe al rallentatore”. Se alziamo lo sguardo e ripercorriamo la storia di quest’ultima legislatura, proprio questo vediamo: un golpe al rallentatore. Dove però B. non c’entra se non di straforo: i veri golpisti sono tutti targati Pd.





Il Parlamento dei nominati con una maggioranza estrogenata da una legge elettorale poi dichiarata illegittima, che dunque è una minoranza, si è permesso di fare cose mai viste neppure ai tempi di B.: rieleggere il capo dello Stato per cacciare all’opposizione l’unica forza politica che ha vinto le elezioni (i 5Stelle) e mandare al governo chi le ha perse;

sabato 14 ottobre 2017

GRAZIE AGLI STUDENTI, IN LOTTA PER TUTTI CONTRO IL LAVORO GRATIS

di Giorgio Cremaschi

Non dobbiamo solo sostenere, dobbiamo ringraziare le decine di migliaia di studenti scesi in piazza oggi contro l'alternanza scuola lavoro. Finalmente in tante città italiane i giovani hanno manifestato contro quella infamia medioevale che è il lavoro gratuito. Infamia che diventa doppia se di essa si fa portatrice la scuola pubblica. Chiamati in lotta dalla UDS e da tanti collettivi, gli studenti hanno mostrato che la cosiddetta educazione al lavoro è in realtà ammaestramento alla prestazione servile.





Che, dopo l'alternanza, prosegue nei tirocini e negli stage gratuiti, il tutto nel nome del principio: se sarai schiavo oggi forse sarai un lavoratore domani.

Siamo dalla parte dell’1% o del 99% della Popolazione?

di FABIO CONDITI, comedonchisciotte.org

La modifica “last minute” della legge elettorale è un buon indicatore per capire chi sta dalla parte dell’1% o del 99%. Quando quasi tutti i partiti “tradizionali”, si trovano improvvisamente d’accordo nel modificare la legge elettorale in prossimità della fine della legislatura, viene il sospetto che ci siano degli interessi molto forti in gioco.
Non entro nel merito della nuova legge elettorale che è palesemente contro la rappresentanza democratica e la possibilità di scelta dei candidati.



Tralascio il fatto pur grave, che vogliono modificare una legge in vigore che, essendo scaturita dalla sentenza della Consulta, è l’unica sicuramente corretta dal punto di vista Costituzionale. 

venerdì 13 ottobre 2017

Menti e Fotti

di Marco Travaglio

Più il Fascistellum avanza alla Camera come la legge Acerbo del Duce, a colpi di fiducia, più cresce la curiosità dei cittadini di sapere cosa nasconde.
E più si allunga la coda di paglia degli autori della solennissima porcata (Pd, FI, Lega, Ap), costretti a giustificare i parlamentari nominati, il voto congiunto, le 6 pluricandidature, le finte coalizioni uninominali, i capi-partito pregiudicati e la norma salva-impresentabili (o salva-Verdini).





Due alternative: dire la verità e finire lapidati in piazza; o mentire, sperando che gli elettori se ne accorgano il più tardi possibile. Naturalmente prevale la seconda opzione. Ieri il Pd diffonde uno schemino per dimostrare che “la legge elettorale è oggettivamente migliore” del Porcellum “perché rimette al centro i collegi, i territori, le scelte dei cittadini”. Balle.

IL POTERE IN ITALIA: TOTALITARISMO DELL’INCOMPETENZA

di Maurizio Blondet

Non voglio rinvangare la vicenda ILVA, sarebbe lungo e noioso. Cito un articolo qualunque, chiarissimo:

“..Aver fatto saltare il banco dell’accordo con Arcelor Mittal, perché l’azienda vuole tagliare 4.000 posti e riassumere gli altri dipendenti senza riconoscere il pregresso di anzianità e quant’altro, all’apparenza è un gesto di forza, a tutela dei lavoratori. Invece, appunto, è solo apparenza”, o malafede.



Infatti, i casi sono due:

“O il governo non si è preoccupato di seguire la gestazione del piano industriale della futura Ilva e si è trovato spiazzato quando è spuntato in tutta la sua dirompenza”. Oppure “il governo sapeva e ha sottovalutato le reazioni dei lavoratori, e scientemente abbia voluto che si scatenasse la bufera per poi far vedere la propria vicinanza ai lavoratori”.

giovedì 12 ottobre 2017

Legge elettorale, un obbrobrio chiamato Rosatellum

di Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano

Il Rosatellum Bis, che fa già schifo a partire dal nome, non garantisce governabilità: garantisce il renzusconismo. E’ un obbrobrio antidemocratico che riciccia, e riverbera, le immani brutture di Porcellum e Italicum. Nominati, pluricandidature. Ha uno sbarramento finto al 3%, aggirabile col giochino delle liste civetta (tipo il movimento della Brambilla, ma pure la sbroscia pavida di Pisapia, convinto di spostare il 20% quando al massimo sposterà stocazzo).




Aiuta anzitutto Silvio Berlusconi, e quindi va benissimo a Matteo Renzi. La sola idea di partorire una legge elettorale a pochi mesi dal voto non condivisa da tutti è una carognata, avallata ovviamente da Gentiloni e autorizzata dalla Sfinge quirinalica.

mercoledì 11 ottobre 2017

Diretta " Il POPOLO in Piazza" davanti Montecitorio


Oggi scende in Piazza il POPOLO.

di Vincenzo Cirigliano


Le circostanze mai come oggi li vedono Uniti. Uniti per tradire per l'ennesima volta le aspirazioni e la volontà popolare. Da un lato c'è chi colpevolmente dimentica il Dramma dei Lavoratori Italiani e si attiva per uno sciopero della fame vergognoso, messo in piedi per spingere una Legge sullo "Ius Soli".




Nessuno di questi si è mai sognato di digiunare quando la Fornero chiedeva lacrime e sangue ai cittadini Italiani, nessuno di loro si è indignato dinanzi all'attacco perpetrato ai danni dei Lavoratori con l'abolizione dell'Articolo 18 e di tutti quei Diritti che vi gravitavano intorno, nessuno di loro ha alzato un dito per sostenere quelle famiglie Italiane che, a seguito del recepimento passivo dei diktat Europei, stentano oggi ad arrivare alla fine del Mese e che con dignità affrontano un Futuro sempre più incerto.

martedì 10 ottobre 2017

La Tragedia Greca: il FUTURO che ci attende

L’alta disoccupazione nella Grecia colpita dall’austerity deprime salari e stipendi. Gli imprenditori vogliono spendere quanto meno possibile in salari, e i lavoratori sono costretti a scendere a compromessi che erano impensabili prima della crisi. Si accetta un posto di lavoro a qualsiasi prezzo, non importa quanto sia basso. Il settore imprenditoriale privato in Grecia ignora spudoratamente le leggi sul lavoro e offre una manciata di noccioline con l’ultimatum “prendere o lasciare”. Un ricatto che i lavoratori disperati non possono rifiutare. Nessuna sorpresa. I dati basati sulle dichiarazioni dei redditi del 2017 relativi all’anno fiscale 2016 mostrano quale sia l’attuale condizione di stipendi e salari nel settore privato greco. Sono spaventosamente bassi, specialmente se si tiene conto del costo della vita nel paese.




I dati non rivelano comunque le condizioni di lavoro, se siano lavori a tempo pieno, part time o a turni. I giovani lavoratori sotto 20 anni di età non guadagnano più di 260 euro netti al mese.

lunedì 9 ottobre 2017

4000 operai dell’Ilva che rischiano il posto ma la cosiddetta SINISTRA pensa allo Sciopero della Fame per lo "IUS SOLI"

Migliaia di operai rischiano il posto di lavoro: la battaglia perfetta per una sinistra che deve rinascere. Niente da fare, il dibattito è tutto sul leader e sulle piccole liti tra politici irrilevanti. Con una bella pernacchia a duecento anni di lotte operaie

di Francesco Cancellato


Potete prenderlo come se fosse un test, se volete. È di tre giorni fa la notizia che la cordata AmInvest Co, che ha rilevato il gruppo siderurgico italiano dell’Ilva, avrebbe messo nero su bianco, in una lettera inviata ai sindacati, l’intenzione di fare a meno di 4000 attuali dipendenti del gruppo, sui 14mila attualmente sotto contratto.




Oggi le parti si incontreranno al Ministero dello Sviluppo Economico per discuterne, ma i sindacati sono sul piede di guerra e a poco servono le rassicurazioni del Mise, che ha assicurato che gli addetti “tagliati” saranno impiegati nelle attività di ambientalizzazione del sito di Taranto gestito dall'Amministrazione Straordinaria.

domenica 8 ottobre 2017

Zagrebelsky: “La Legge Elettorale non è più dei cittadini, ma dei partiti. Rischiamo l’ennesima riforma Incostituzionale”

Gustavo Zagrebelsky - “I partiti studiano i sistemi di voto per regolare i conti tra di loro: i cittadini sono trattati come pedine”

di Silvia Truzzi
Se questa fosse un’operetta morale, potrebbe intitolarsi Dialogo tra un realista e un utopista. Ma con Gustavo Zagrebelsky stiamo per parlare di temi assai prosaici, e non è il caso di scomodare Leopardi, anche se quel Piangi che ne hai ben donde Italia mia potrebbe fare al caso nostro.

Professore, ha recentemente detto che non ne può più di sentir parlare di legge elettorale. Prima del referendum, aveva detto la stessa cosa delle riforme costituzionali…
È vero. Durante l’ennesimo dibattito alla vigilia del 4 dicembre ricordo che cominciai dicendo: “Non ne posso più”, suscitando un applauso. Evidentemente, gli infiniti discorsi su “le regole” hanno stancato.

Bavaglio Gentiloni: non avrete altro web che quello “amico”

Fine del web come l’abbiamo finora conosciuto, fine del libero accesso alle informazioni su blog e social media? «Benvenuti nell’Italia della sorveglianza di massa», avverte l’avvocato Fulvio Sarzana sul “Fatto”, annunciando l’inquietante giro di vite deciso in sordina da Paolo Gentiloni con un decreto legge, “aggravato” da un emendamento del Pd (primo firmatario, Davide Baruffi). Procedura-sprint, come per i vaccini: e silenzio assordante della politica.



Due le notizie, la fine della privacy e il filtro dell’Agcom sui contenuti “scomodi”, che diventeranno semplicemente irraggiungibili.

sabato 7 ottobre 2017

Blocchiamo l'attacco al WEB del Governo Gentiloni







Ministero Lorenzin dopo 4 anni: dodici milioni di italiani fuori dalla sanità pubblica italiana e boom della sanità privata

La sanità si conferma sempre più un’emergenza nazionale. Il Censis lo conferma, gli italiani rinunciano a curarsi e aumentano in maniera incredibile: nel solo 2016 sono stati 1,2 milioni in più dell’anno precedente raggiungendo la cifra mostruosa di 12,2 milioni.

In pratica un italiano su quattro in età adulta. Dall’altro lato lo stato sempre più fatiscente della sanità pubblica italiana costringe chi se lo può permettere a spendere sempre di più nella sanità privata: lo scorso anno la spesa ha raggiunto i 37,3 miliardi di euro.




Abbiamo già denunciato su queste pagine delle situazioni-limite oramai insostenibili, dove dopo le parole di qualche politico non è avvenuto nulla di concreto. Si continua a brancolare nel buio e gli stanziamenti per il personale e le strutture sono state minime , avendo avuto il ruolo del padrone gli acquisti di vaccini e farmaci. Ma si può continuare così?

venerdì 6 ottobre 2017

Guardi, vorrei solo lavorare.

Quando il lavoro c’è, ma si configura come il premio di un gioco televisivo: sei pronto a superare le prove che troverai lungo il tuo percorso? Perché se non è così, in un 2017 che è ginepraio di ostacoli, poco ci manca.

di Gianmaria Vianova

Partiamo da questo presupposto: Santa Maradona può piacere o non piacere ma rimane una fonte cospicua di citazioni deliziose. Tipo: quale crede sia il suo maggior pregio? La sincerità. E il suo principale difetto? La sincerità. Qual è la sua massima aspirazione? La sincerità. È un giovanotto sveglio, vedo. E allora mi dica: qual è il reddito annuo della sua famiglia? La sincerità?





Qui un giovane Stefano Accorsi interpreta Andrea, un laureato in Lettere alla disperata ricerca di un’occupazione. Non è che si faccia proprio voler bene dai selezionatori, diciamo.

Finanziaria mascherata di....Tasse!

di C.Alessandro Mauceri

Ieri, il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha evidenziato i punti chiave della prossima manovra finanziaria nel corso di un’audizione in Senato sul Def. Nel commentare i numeri, Padoan ha detto che la prossima legge di bilancio sarà fatta di “misure selettive di impulso alla crescita, agli investimenti, di promozione sociale e per i giovani”, all’interno di un quadro di finanza pubblica che offre “risorse limitate”.




Una “manovrina” che, secondo molti, è stata scritta tenendo conto delle elezioni (numerosi, e tra loro l’area di D’Alema e Bersani, hanno lasciato capire che non voteranno la relazione sul Def ma approveranno lo stesso la manovra).

giovedì 5 ottobre 2017

Stracciamo il Fiscal Compact

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di Marco Valli, EFDD - M5S Europa

Oggi parliamo di Fiscal Compact, quindi della sottrazione di sovranità ai popoli e della loro sottomissione attraverso il vincolo economico. Per farlo dobbiamo tornare alla preistoria.

- 1972: si parte col serpente monetario, il primo tentativo fallito di vincolare i cambi delle valute; per poi riuscire ad attuarlo nel 1979 con lo SME.

- 1981: gli italiani lo ricordano bene, l'anno della separazione Banca d'Italia e Tesoro, ad opera di due federalisti nonché architetti di questa Unione Europea: Ciampi e Andreatta, che consegnarono il controllo del nostro debito pubblico al mercato finanziario.





- 1992: il trionfale ingresso dell'Italia in Maastricht, con vincoli numerici come quello del limite di spesa del 3% basati su nessun tipo di logica economica.

Come si combatte contro il potere?


di FABIO CONDITI

Per combattere il potere è necessario diffondere la consapevolezza delle vere cause della crisi economica e la necessità di realizzare un fronte comune. L’attuale sistema monetario è uno strumento di potere gestito da una aristocrazia finanziaria.

Quando nel 2014 sul Blog di Beppe Grillo è apparsa la domanda “Qual è la tua idea di #Italia5Stelle?“, http://www.beppegrillo.it/2014/09/la_tua_italia5stelle.html, noi attivisti del Movimento 5 Stelle di Zola Predosa (BO) non ce lo siamo fatti ripetere due volte ed abbiamo realizzato subito un video, caricato su Youtube, che illustrava la nostra proposta per una Italia a 5 stelle che abbiamo chiamato Moneta 5 Stelle.





Probabilmente stimolato da questa proposta, il Movimento 5 Stelle proprio a Roma ha deciso di raccogliere le firme per il Referendum sull’euro, che però non ha avuto il successo sperato.

mercoledì 4 ottobre 2017

ROSATELLUM BIS: OSSIA, COME ANNULLARE LA VOCE DEI CITTADINI

di Lorenza Carlassare

Non sono bastate due bocciature della Corte Costituzionale per avere una legge elettorale accettabile. Eliminati i vizi più appariscenti delle norme annullate, dal disegno complicato e confuso del progetto in discussione traspare chiaro l’intento di fondo: togliere voce e potere ai cittadini, neutralizzare l’ espressione della loro volontà, privare di senso e valore la rappresentanza democratica.





I vertici politici, per non perdere il dominio sugli eletti, anziché costruirli come rappresentanti del popolo, vogliono ridurli a manovrabili pedine. Recidendo ogni legame fra elettori ed eletti e rafforzando il legame di dipendenza di questi ultimi da coloro che ne decidono l’ inserimento in lista e il futuro politico, l’ asse della responsabilità si sposta interamente sul versante dei vertici partitici di cui i “rappresentanti” del popolo sono una diretta emanazione.

martedì 3 ottobre 2017

Verrà un giorno in cui le menzogne e l’inganno non varranno più a mascherare l’Oppressione.


di Franco Carraro

È epocale quanto accade in Catalogna? Sì. Si sta dispiegando la Storia, con la S maiuscola? Sì. Quegli eventi riguardano la Spagna e la Catalogna? No. Riguardano il nostro futuro. Nella rivolta di cui siamo ammutoliti testimoni il domani irrompe dai battenti socchiusi dell’oggi e ci consente di sbirciare l’oltre, l’aldilà del quotidiano, e di indovinare le ombre di un dramma consumato nel futuro.




La precognizione è praticabile in due modi: il primo è il senso occulto dei profeti, santi e veggenti di ogni epoca; il secondo è accessibile a chiunque, quando la Storia, con la S maiuscola, ci dissemina innanzi agli occhi una miriade inequivocabile di Segni.

lunedì 2 ottobre 2017

Oggi MUORE questa U.E.


di Marcello Foa

Sia chiaro: il referendum in Catalogna non si presta a facili semplificazioni. Riguarda un punto molto sensibile della storia spagnola e non può essere letto come un voto antieuropeista, sapendo che gli indipendentisti catalani vogliono uscire dalla Spagna ma desiderano restare nell’Unione europea.




Tuttavia il modo in cui è stato gestito dal governo di Madrid appare inaccettabile e clamorosamente controproducente. Le immagini che provengono da Barcellona non richiedono sofisticate interpretazioni.

domenica 1 ottobre 2017

Più falsi del falso

di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 

Dopo gli strepitosi titoli dei giornaloni sul processo a Virginia Raggi per una presunta bugia (premio Pulitzer al Corriere: “Giustizia, il nuovo caso Roma”), urge riscrivere le regole che finora, per decenni, hanno presieduto alla giustizia penale e alla cosiddetta informazione.
Le Procure prendano buona nota. Il “nuovo caso Roma” non può essere la fine di un’indagine stranota, ultrastrombazzata per 10 mesi a reti ed edicole unificate, la classica montagna (tre abusi d’ufficio, una rivelazione di segreti d’ufficio, un falso) che partorisce il topolino (tutto in archivio tranne il falso).