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lunedì 28 marzo 2016

PAGHE E LAVORO: PER CAPIRE I PROBLEMI DELL’ITALIA

di Fabio Lugano

Cari amici

con molta semplicità vi presento alcuni dati relativi al lavoro che permetteranno di capire meglio molti dei problemi dell’Italia.

Qual’è il costo orario del lavoro in Italia, comparato a quello dei nostri competitori europei ?





Sono dati eurostat 2014. Come vediamo le paghe orarie italiane sono piuttosto contenute se confrontate coi paesi nordici, anche se rimangono molto superiori rispetto al Regno Unito ed alla Spagna. Rispetto a UK la differenza è dovuta essenzialmente alla componente degli “other costs”, altri costi, cioè i costi di tasse a carico del datore di lavoro, di addestramento vestiario etc.
Praticamente sul costo del lavoro italiano viene a pesare pesantemente lo Stato, sia per quello che fa (le tasse….) sia per quello che non fa (addestramento, aggiornamento etc).

Spesso si parla di differenza di genere nelle paghe fra uomini e donne. Vediamo la stituazione italiana comparata con quella europea:



L’Italia è uno dei paesi in questa differenza appare meno sensibile. Quanto di questa percezione viene a dipendere però dalla maggiore difficoltà delle donne di trovare lavoro ?

Abbiamo visto che , rispetto alla media dei paesi euro, il costo orario del lavoro italiano non è elevato, anzi se consideriamo solo la componente diretta è piuttosto contenuto. Però quale è il reddito annuo netto che rimane alle famiglie di lavoratori , e qual’è il diverso trattamento riservato a seconda della situazione famigliare (numero dei figli, uno o entrambe i gentori impiegati etc). Ecco una tabella completa con diverse condizioni famigliari :



I dati così aggregati, seppur se completi, rischiano di essere troppo dispersivi. Abbiamo quindi elaborato una tabella che prende come base, al valore 100, lo stipendio netto di un lavoratore single italiano e lo compara con quello degli altri lavoratori europei e con altre situazioni familiari e di prole.



Possiamo verificare alcuni punti fondamentali :
in generale gli stipendi netti italiani sono fra i più bassi in Europa: solo gli spagnoli guadagnano leggermente di meno;
i regimi dei paesi mediterranei (Italia, Spagna e Turchia ) sono punitivi per le famiglie con figli, soprattutto quando si tratta di famiglie a basso reddito. Al contrario quasi premiano le famiglie senza figli

Terminiamo aggiungendo un altro dato molto interessante sulla disoccupazione giovanile





L’Italia ha uno dei tassi europei più elevati di disoccupazione giovanile. Dopo Spagna e Grecia l’Italia ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile. I nostri giovani entrano molta tardi, quando ci riescono, nel mondo del lavoro, e quindi si creano una sicurezza economica molto tardi.

Come possiamo controbattere al declino demografico senza offrire lavoro ai giovani e sostegno alle famiglie con figli ? Come pensiamo di ricreare una crescita con paghe nette così contenute da abbattere la domanda interna? Queste sono le domande serie che dovrebbero essere poste ai nostri governanti. Pensare di trovare una soluzione a questi due problemi dall’esterno, che sia integrazione europea o immigrazione, è pura illusione.