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martedì 1 marzo 2016

TTIP: Perché in Italia nessuno dice niente?

La presidenza Obama volge al termine. Ecco perché gli americani stanno accelerando sul trattato di libero scambio con l'Europa. I negoziatori stanno eliminando tutti i punti più controversi, in cui sarà impossibile trovare un accordo. Il rischio è che si stipuli entro la fine del 2016 un'intesa molto generica con i dettagli tecnici rimandati a una discussione successiva. Questo è uno scenario davvero terrificante perché rimanderebbe a un tavolo di burocrati quella che invece è sostanza politica.



VIDEO. La portavoce Tiziana Beghin ha incontrato al Parlamento europeo rappresentanti della società civile americana e legislatori locali degli Stati Uniti. Gli ospiti americani hanno raccontato le difficoltà riscontrare dall'amministrazione americana per quanto riguarda il TPP (trattato Trans Pacifico) che dovrebbe essere ratificato dalle Camere ma che incontra la ferma opposizione di quasi tutti i rappresentanti politici americani, soprattutto in periodo di elezioni, dove tutti i candidati si oppongono al TPP. Ascoltate come è andato l'incontro.

Con lo strumento della cosiddetta cooperazione regolamentare vogliono smontare le barriere non tariffarie al commercio nelle segrete stanze di Bruxelles e Washington. I burocrati vogliono mani libere sulle materie più spinose: emissioni ambientali, regolamenti finanziari, dispositivi medici, sicurezza alimentare.



Questa settimana si è svolto il 12° round negoziale sul Ttip a Bruxelles. Le trattative non sono pubbliche: nemmeno i rappresentanti dei cittadini, i deputati al Parlamento europeo, possono assistere o hanno diritto di parola. Tuttavia, quello che è noto sono le conseguenze di questo accordo.

IL "FALSO" MADE IN ITALY
Una delle più note catene di supermercati in Belgio produce una crema da spalmare chiamata "Choco", una crema che nonostante il nome è totalmente priva di cioccolato e di cacao. Il prodotto evoca al consumatore, con l'immagine e l'imballaggio, l'italiana Nutella. La Ferrero ha fatto causa chiedendo di multare la società belga per la dissonanza tra il nome e il reale contenuto del vasetto. L'istanza è stata respinta dal Tribunale del commercio del Belgio con la scusa che la parola "Choco" indica il sapore della crema. Questa sentenza legittima chi copia il Made in Italy e i furbetti che usano il cosiddetto "Italian sounding" (ovvero quel fenomeno di contraffazione imitativa che si manifesta quando vengono utilizzati denominazioni, riferimenti, immagini e segni che evocano l'Italia). L'imitazione dei prodotti Made in Italy costa all'Italia circa 300 mila posti di lavoro e rappresenta un giro di affari di circa 60 miliardi di euro. Il Ttip aprirebbe le porte a truffe come questa. Gli Stati Uniti, infatti, non riconoscono i marchi che contraddistinguono le eccellenze agroalimentari europee come l'Igp (Indicazione geografica protetta) e la Dop (Denominazione di origine protetta). A farne le spese saranno i produttori, che vedranno crollare il giro di affari, e i consumatori che al supermercato saranno ingannati da prodotti caricaturali delle eccellenze gastronomiche italiane.

LA SANITA' PRIVATIZZATA PER SEMPRE
I sindacati britannici hanno chiesto a uno studio legale un'analisi giuridica delle conseguenze del Ttip sulla sanità pubblica. I risultati sono clamorosi. Con il Ttip il processo di privatizzazione sarà irreversibile. Il Ttip darà agli investitori nuovi diritti legali che bypasseranno i regolamenti inglesi ed europei. Perché in Italia nessuno dice niente? Bisogna subito mettere fine a questo negoziato eterodiretto dalle multinazionali che vogliono affossare la concorrenza della piccola e media imprese e trasformare i cittadini in consumatori e oggetti.