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giovedì 31 marzo 2016

Rifiuti, ministro Guidi si dimette dopo le telefonate sull’emendamento con il compagno indagato

di Ivan Cimmarusti

Il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Renzi annunciandogli le sue dimissioni dal Governo. «Caro Matteo – si legge nella missiva, diffusa dallo stesso dicastero – sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. 




Conferenza stampa caso rifiuti Eni_L'intervento di Alfredo Roberti

Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina – conclude Guidi – e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese».


Cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza) dell’Eni– dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri – sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell’ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di «attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti». I Carabinieri hanno eseguito anche un’ordinanza di divieto di dimora nei confronti di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti cautelari – emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia – sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta.

Fra gli indagati, anche Gianluca Gemelli, imprenditore e compagno della ministra dello sviluppo economico Federica Guidi. Il reato contestato dai pm è quello di traffico illecito di influenze. Stando agli atti d’indagine Gemelli aveva un obiettivo: essere inserito nella “bidder list” dell’azienda petrolifera Total. Un modo per ottenere sub-appalti per milioni di euro. L’accordo è stretto, per la Procura della Repubblica di Potenza, con Giuseppe Cobianchi, dirigente Total. In cambio, è l’ipotesi della magistratura, Gemelli si attiva per indurre il ministro Guidi a far inserire un emendamento nella Legge di Stabilità del 2015, per snellire gli iter del progetto Tempa Rossa di Total. Un progetto che già era stato inserito nel decreto Sblocca Italia.

Il giudice per le indagini preliminari scrive negli atti: «Non essendo stato possibile farlo “passare (l’emendamento, ndr)” nel testo del decreto “Sblocca Italia”, il Governo (per iniziativa del ministro Guidi con l’intesa del ministro Boschi, “è d’accordo anche Mariaelena”) lo aveva sostanzialmente riproposto nel testo del disegno della Legge di Stabilità, finendo con l’essere – unitamente alla legge di Stabilità – approvato a fine dicembre 2014. Il nuovo tentativo di inserimento, infatti, aveva esito positivo». La stessa Guidi, stando al contenuto delle intercettazioni, precisa al compagno lo scorso 13 dicembre che «dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se… è d’accordo anche Mariaelena la… quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa… ehm… dall’altra parte si muove tutto!». E alla richiesta di Gemelli se «l’emendamento» riguardasse Total, il ministro afferma «certo, per questo te l’ho detto».

In serata l’Eni ha annunciato che la produzione di petrolio in Val d’Agri – pari a 75 mila barili al giorno – «al momento è sospesa». La compagnia petrolifera chiederà alla magistratura – alla quale darà «la massima collaborazione la disponibilità dei beni posti oggi sotto sequestro».

Fonte: Il Sole 24ore