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venerdì 4 dicembre 2015

Renzi sta distruggendo l’Italia: ultima nell’Ocse per percentuale di laureati

di Francesco Meneguzzo

Superata anche dalla Turchia e dal Cile, l’Italia è scesa all’ultimo posto tra le nazioni Ocse per quanto riguarda lapercentuale di popolazione laureata nella fascia 25-34 anni: 24% l’Italia contro il 41% della media OCSE. Pare incredibile:poco più della metà.

Se già nel giugno scorso lanciammo l’allarme su queste colonne – quando ancora il paese oggi messo all’indice per le presunte complicità con l’Isis ci stava appena dietro, e la lontana nazione sudamericana ci affiancava – oggi il sorpasso è stato sancito ufficialmente dall’edizione 2015 del rapporto OcseEducation at a Glance, ripreso e discusso sul portale specializzato della ricerca Roars.




Il nuovo rapporto dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico chiarisce anche definitivamente quanto già sostenemmo mesi fa: il problema della maglia nera italiana non è certo quello dello spreco di risorse da parte delle università o degli enti di ricerca, che in realtà generalmente si adoperano freneticamente per recuperare all’esterno i fondi per la ricerca negati dallo Stato.
Infatti, considerando la spesa per laureato, emerge che quella spagnola e quella francesesono il 170% di quella italiana, mentre quella tedesca e quella svedese sono più del doppio.


In termini di spesa per istruzione universitaria sul prodotto interno lordo, quella italiana è penultima nell’area Ocse, pari a un misero 0,9% cioè penultima tra tutte le nazioni più o meno sviluppate, la cui media raggiunge l’1,5% del Pil. Peggio di noi solo il Lussemburgo che, per ovvie ragioni, non appare un buon metro di paragone, trovandosi al primo posto mondiale per reddito pro-capite.

Non sarà quindi propagandistico sostenere che Renzi ha fatto peggio di tutti anche in questo campo, oltre che nell’economia, dal momento che la posizione nazionale non ha fatto che peggiorare nel corso del suo mandato.

È infine da notare che il dato sui laureati si lega probabilmente anche a quello, altrettanto sconfortante, sull’aumento degli inattivi, per lo più soggetti giovani come quelli oggetto del rapporto Ocse, nonché al livello delle tasse universitarie, in cui il nostro paese è secondo in Europa, progressivamente sempre meno affrontabili da famiglie le cui capacità di spesadiscrezionale stanno precipitando mese dopo mese.


Fonte: Il Primato Nazionale

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