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giovedì 17 dicembre 2015

Licio Gelli, un colonnello del potere mondiale

Intervista a Giulietto Chiesa a cura di Marco Guerra.

"Licio Gelli era un colonnello del potere mondiale. Gestiva una rete di interessi e di coperture intrecciate che aveva lo scopo di difendere l'ordine Occidentale". Il giornalista e scrittore Giulietto Chiesatratteggia per IntelligoNews la figura dell' "Uomo dei misteri d'Italia". "Non era un leader - spiega Chiesa - ma è un vincitore, perché ora è in atto la distruzione della Costituzione che lui ha sempre auspicato".

Chiesa, la morte Gelli riaccende i riflettori sul "maestro" della P2. Ma chi era veramente quest'uomo? Il deus ex macchina della politica italiana o un millantatore la cui fama è andata oltre le sue reali capacità di condizionare gli eventi?
"È stato personaggio importante nella politica italiana, era uno che contava molto. aveva il controllo su un pezzo dell'elite di questo Paese".



Il Discepolo 1816 di byoblu


Gelli è stato anche fascista e poi si è riciclato in tutte le fasi della Prima repubblica. È il classico arci-italiano buono ogni stagione o aveva uno scopo ben preciso?
"Era un agente di quelli che io chiamo i padroni universali e ha svolto il suo ruolo. Certo non era né un genio, né un leader di sua iniziativa, lavorava per coloro che comandano il mondo, i grandi banchieri, fondi internazionali.".

Ma tutta questa gente che ha portato nella sua sfera influenza che doveva fare? Difendere l'Occidente dal comunismo?
"Esatto, difendere l'ordine Occidentale. Fino a che è esistito un antagonista a questo ordine, ovvero il sistema economico sovietico, lui ha svolto il ruolo di organizzatore della controffensiva dell'Occidente. È un vincitore e insieme a lui hanno vinto tutti coloro che volevano privare i popoli della libertà di decidere".

Lui faceva il lavoro sporco delle elite?
"Si proprio come la mafia, lui era un mafioso sotto veste massonica. Faceva quello che i politici non potevano fare".

Però è strano che Gelli non ha mai nascosto la sua appartenenza alla massoneria. Per essere uno che operava nell'ombra sembrerebbe l'atteggiamento più appropriato da tenere. Si tratta semplicemente di spavalderia?
"Lui sapeva di essere coperto, la rete di connivenza che aveva messo in piedi lo copriva. Questa è gente che sa di avere una rete di protezione nelle strutture principali dello Stato. Sodali che saranno ricompensati con privilegi di varia natura. Cioè la rete massonica porta avanti coperture intrecciate. Se c'è un magistrato che ti può colpire sai che ce n'è uno che ti coprirà, ci sarà una procura dove le accuse verranno seppellite. È questo il sistema che ha caratterizzato il dopoguerra italiano. La struttura più importante è fatta di legami, io ti do tu mi dai, se succede qualche cosa a me tu mi proteggi, se succede a te io ti proteggo. Gelli era la rete di collegamento che serviva a tenere in piedi questa cosa. Ma ormai tutto l'Occidente è costruito in questo modo".

Infatti adesso sono quasi alla luce del giorno questi legami tra banchieri, politici, magistrati e altri pezzi da novanta dello Stato.
"Esatto, Gelli è morto come un vincitore perché il suo programma di demolizione della Costituzione è in atto".

Tra l'altro Gelli, malgrado tutti gli scandali in cui è stato coinvolto, ha pagato veramente poco in termini di condanne e giorni di detenzione?
"A dimostrazione che questa rete funziona e continua a funzionare".

Ideologicamente dove va collocato un personaggio come Gelli? Nel campo del mondialismo massonico?
"Dal punto di vista storico si qualificava come fascista, ma non è essenziale questo per inquadrare la sua storia. Per usare un termine militare era un colonnello, un medio grado di una struttura di potere né di destra né di sinistra. Anche perché ora abbiamo un presidente del Consiglio di sinistra che fa le riforme che auspicava Gelli. D'altra parte quando tu hai un governo non eletto e una maggioranza parlamentare che vuole abolire la Costituzione e fare dell'Italia un Paese governato di fatto da una sola persona, beh questi come li chiamiamo? Non c'è un termine tecnico, è solo il potere che si manifesta come aveva descritto la trilaterale: la democrazia non serve nulla, è una perdita di tempo, un ostacolo alle decisioni del grande potere economico e finanziario mondiale. Quindi bisogna eliminare la democrazia. Ognuno li chiami come vuole. Io li considero i manovratori tecnici del potere mondiale".

Fonte: http://www.intelligonews.it/articoli/16-dicembre-2015/34620/parla-giulietto-chiesa-licio-gelli-non-era-un-leader-ma-ecco-perche-e-un-vincitore.

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