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lunedì 21 dicembre 2015

Camerieri e maggiordomi proni agli ordini di paesi stranieri

di Antonio M. Rinaldi

Ultimamente la stragrande maggioranza dei media nazionali, economisti di regime, opinionisti e giullari di corte si sono messi ormai a vento nel miglior classico “stile italiano”. Mi riferisco al fatto che dopo decenni e decenni di “euroforia” grazie alla stampa compiacente foraggiata con contributi di denaro pubblico, i cittadini italiani stanno finalmente capendo, purtroppo a caro prezzo sulla propria pelle, il vero volto dell’Europa, ben diverso da quello che era stato propinato sin dall’inizio dell’avventura europea. 




Ora in modi goffi e grotteschi la stessa “fauna” sopra enunciata cerca di correre ai ripari denunciando, alla meno peggio, che la colpa di tutto ciò è da attribuire ai comportamenti della Germania.

Ancora ricordo le frotte d’imbecilli con la lacrimuccia e l’occhio lucido mentre vedevano prendere a picconate il muro di Berlino in nome del “volemose bene” senza capire assolutamente che per noi si stava aprendo un nuovo corso storico non certo da co-protagonisti, ma come misere comparse fino a diventare una anonima Colonia al servizio e agli ordini del Nord Europa. Come ricordo perfettamente, all’indomani dell’ammissione dell’Italia nell’euro, come i politici nostrani facevano a gara nel mostrarsi in piazza con la bandiera della UE manifestando con giubilo, a mò di “sagra della porchetta”, per attribuirsi il merito del risultato ottenuto.

Ai lettori vorrei solamente rammentare che dalla caduta del Muro di Berlino al momento in cui abbiamo avuto materialmente nelle nostre tasche l’euro, in Germania si sono succeduti due Cancellieri (Elmut Kohl e Gerard Schroder), in Francia due Presidenti della Repubblica (Francois Mitterrand e Jacques Chirac), mentre da noi si sono avvicendati ben 17 (leggasi diciassette) Presidenti del Consiglio di tutte le compagini e maggioranze politiche possibili ed immaginabili. Credo che non sia difficile comprendere come non siano mai stati nelle condizioni di capire assolutamente nulla in cosa ci stavamo “infognando” ad iniziare dall’imperdonabile errore di non pretendere, sin dalla firma di Maastricht, l’inserimento della provvidenziale clausola dell’opting-out (clausola d’uscita) che ci avrebbe almeno consentito di poterci avvalere, nel lungo iter di convergenza monetaria, di un minimo di potere contrattuale, invece successivamente sempre a noi negato, alla stregua dei saggi (e non fessi) inglesi e danesi.

E’ perciò assolutamente inutile e totalmente stupido ora gridare ai pericoli derivanti da una germanizzazione della governance europea, perché la tela di ragno tesa dalla Germania in tutti questi anni è stata possibile unicamente perché nessuno degli altri paesi, ad iniziate proprio dal nostro, ha mai alzato neanche il dito mignolo per poter contrastare gli spazi che si sono sempre presi in ogni campo i governi tedeschi nell’esclusivo loro interesse. A quanti Summit abbiamo assistito negli ultimi venticinque anni fra Capi di Stato, Premier e Ministri dove i nostri rappresentanti sono stati capaci solamente nel farsi fotografare per la cartolina ricordo da pubblicare sui giornali quando le decisioni erano già state prese dalla Germania e dalla Francia?

Leggere ora Il Corriere della Sera, La Repubblica o Il Sole 24 Ora, tanto per citare le testate nazionali più conosciute, con sterili sermoni contro l’egemonia tedesca, mi fa solamente salire il sangue alla testa. Ma se fino a ieri professavano esattamente il contrario nel blaterare, o meglio ragliare, come la Germania fosse l’esempio da seguire in quanto depositaria di ogni virtù e noi invece i soliti poveri incapaci colpevoli di ogni nefandezza possibile?

E’ superfluo elencare le “fregature” prese in nome dell’Europa: dall’agricoltura alla regolamentazione bancaria (compreso il pagamento a nostre spese del dissesto del sistema bancario tedesco e francese mentre la Banca d’Italia sentenziava che il nostro sistema era solidissimo) fino alle assurde regole di bilancio che ci hanno privato da tempo completamente della nostra politica economica tanto da far precipitare l’Italia nelle condizioni di paese del terzo mondo.

Non ho nessuna difficoltà nell’affermare (la faccio ormai da anni!) che personaggi come Prodi, Ciampi e successivamente Monti, Letta e ora Renzi, sotto la furbesca e irresponsabile regia di Napolitano, non sarebbero stati idonei neanche ad amministrare un semplice condominio e pertanto non prendiamocela con i soliti tedeschi se ci ritroviamo in queste condizioni: la colpa è solo ed esclusivamente di questi cialtroni da quattro soldi! Dal giudizio non si salva neanche Berlusconi: grandi strali contro la Germania facendo credere di prenderne seriamente le distanze però poi ha sempre continuato con indifferenza a far parte del gruppo europeo del PPE proprio con la stessa Merkel!

Come uscirne ormai fuori? Solo riprendendoci il nostro Paese riuscendo ad eleggere con metodi veramente democratici rappresentanti politici che facciano veramente i nostri interessi e non accettando e sopportando più quelli “piovuti dal cielo della provvidenza” perché hanno dimostrato di essere totalmente incapaci nello svolgere il loro mestiere di tutela degli interessi nazionali e degli italiani e di sottostare alle volontà dell’Europa solamente per ottenere quella certificazione personale per governare che non hanno mai avuto in Patria.

Nella nostra Carta Costituzionale già è indicata perfettamente la strada da seguire a meno che non la si rispetti o peggio ancora si incarichi un ministro per le riforme costituzionali, come un sottopersonaggio dal nome Maria Elena Boschi, per cambiarne una quarantina di articoli…

Spero che questi squallidi personaggi, che hanno preferito fare la parte dei camerieri e maggiordomi proni agli ordini di paesi stranieri invece di tutelare gli interessi nazionali, siano al più presto trascinati davanti a un regolare Tribunale, con giudici veramente indipendenti, affinché siano giudicati per quello che hanno (e non) fatto per il bene del nostro Paese e dei nostri figli.

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