Sono appena usciti i dati Istat sulla disoccupazione in Italia.
Gaudio e gioia per il governo e lancio dell’Ansa a giornali e telegiornali unificati.
La disoccupazione scende al 11,5! Uao.
Peccato che siano dati taroccati con l’usuale metodo Made in USA (Ocse enached), ovvero si scomputano “gli scoraggiati” da dato di coloro che cercano un lavoro.
Come si calcolino gli scoraggiati è materia da “terzo mistero di Fatima”.
Qualche numero da LinkIesta:
Calano gli occupati, cala la disoccupazione, aumentano gli inattivi e i giovani senza lavoro. Dal governo si brinda al minimo storico del tasso di disoccupazione dal 2012: 11,5 per cento, secondo l’ultima stima dell’Istat. Ma dietro i tweet compiacenti le cose sono un po’ diverse da come appaiono
Partiamo dalle definizioni per capire cosa sta accadendo. I disoccupati sono coloro che non hanno un lavoro e che ne stanno cercando uno (questa seconda parte è rilevante). Gli occupati sono coloro che hanno svolto almeno un’ora di lavoro. Gliinattivi non sono né uno né l’altro: sono quelli che non hanno un lavoro e che hanno smesso pure di cercarlo. Ora si può spiegare quindi perché a ottobre diminuiscono sia gli occupati (39mila in meno), sia i disoccupati (13mila in meno), ma aumentano gli inattivi….
Fonte: Rischio Calcolato….Disoccupazione in calo: ma perché? La stima dei disoccupati a ottobre diminuisce dello 0,5 per cento. Che vuol dire: 13mila disoccupati in meno. Il calo riguarda soprattutto le donne e la popolazione di età superiore a 34 anni. Il tasso di disoccupazione, pari all’11,5%, resta invece invariato dopo il calo dei tre mesi precedenti. Nei dodici mesi la disoccupazione è diminuita del 12,3% (410mila persone in cerca di lavoro in meno) e il tasso di disoccupazione di 1,4 punti.Aumentano gli inattivi e gli scoraggiati. Dopo la crescita di settembre (+0,5%), la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta ancora a ottobre dello 0,2% (32mila persone inattive in più). Diminuisce solo il numero di inattivi maschi e di età inferiore a 50 anni. Il tasso di inattività, pari al 36,2%, è in aumento di 0,1 punti percentuali. L’inattività aumenta anche su base annua dell’1,4% (+196mila persone inattive) e il tasso di inattività cresce di 0,6 punti percentuali.Calano gli indipendenti: effetto Jobs Act? Il calo dell’occupazione nel mese di ottobre è determinato dai lavoratori indipendenti, dicono dall’Istat. Dopo la crescita dall’inizio dell’anno al mese di agosto (+1,3%, pari a oltre 200 mila dipendenti) e il calo di settembre (-0,2%), a ottobre 2015 la stima dei dipendenti rimane invariata. Mentre gli indipendenti registrano un calo dello 0,8% (-44 mila).Rispetto allo scorso anno, i dipendenti crescono dello 0,9% (+158 mila). Questo, dicono dall’Istat, spiega «interamente la crescita dell’occupazione nei dodici mesi», mentre gli indipendenti diminuiscono dell’1,5% (-83 mila). Numeri, questi, che potrebbero rivelare come il Jobs Act abbia favorito la sottoscrizione di contratti di lavoro dipendente, spesso tramite la trasformazione di rapporti di lavoro autonomo (o finto autonomo) già esistenti. Senza però produrre occupazione aggiuntiva.Ma i contratti a tempo indeterminato in più sono pochi. L’Istat riporta però che nel periodo agosto-ottobre 2015 i contratti a tempo indeterminato, su cui il Jobs Act punta tramite le tutele crescenti e gli sgravi contributivi, sono diminuiti dello 0,2%rispetto ai tre mesi precedenti (-32mila), mentre quelli a termine sono cresciuti del 3,6% (+87mila). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il tempo indeterminato è cresciuto solo dello 0,1% (+13 mila), molto meno dei contratti a termine, che invece aumentano del 6,2% (+146 mila). L’investimentoGiovani esclusi dal mercato del lavoro. La disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni a ottobre è aumentata dello 0,3%, portandosi a quota 39,8 per cento. Anche nella classe d’età 25-34 anni si registra nell’ultimo mese una crescita del tasso di disoccupazione (+0,2%), mentre diminuisce del 0,2% il tasso di occupazione. Nell’ultimo anno, nella fascia 35-49 anni, il numero di occupati è diminuito di 175mila unità. In quello over 50 è aumentato di 226mila.In altre parole, nonostante condizioni congiunturali IPER FAVORELI:
- Petrolio a prezzi bassissimi
- Tassi sotto zero
- Deficiti permesso all’Italia superiore a quello previsto dal fiscal compact
La disoccupazione reale non cala affatto e rimane sui livelli più alti in Europa.Un ultimo grafico per smontare la narrazione del cazzaro. I mitici contratti a tempo indeterminato NON sono aumentati grazie al Jobs Act:Comunque “è colpa del terrorismo”.Siate Consapevoli, Siate Preparati.
Nessun commento:
Posta un commento