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domenica 6 dicembre 2015

Quel Giorno era l'occasione in cui l'Italia e gli Italiani dovevano ritrovare se stessi e la loro dignità

di Vincenzo Cirigliano

L
e vicende che si sono succedute in queste ultime settimane e le intollerabili contraddizioni che ne sono nate le abbiamo viste scorrere sotto i nostri occhi come in un film dal finale scontato:

-  Il 22 Novembre in via assolutamente eccezionale si riunisce il Consiglio dei Ministri esclusivamente per salvare quattro Banche Italiane praticamente già fallite. Tra queste la Banca Etruria , legata a doppio filo con la famiglia Boschi. Contrariamente a quanto succede a qualsiasi Azienda Privata in Italia, in cui rispondono del fallimento indiscutibilmente i diretti proprietari, se necessario attingendo ai propri patrimoni, qui invece si mette in piedi una manovra Contabile - Finanziaria che fa pagare i costi di questo fallimento a migliaia di azionisti (ora grazie al problema sollevato dal M5S,  Renzi si è accorto di loro ), ricorrendo a un fondo, garantito dai capitali pubblici della Cassa Depositi e Prestiti, vale a dire un'ente dei cittadini Italiani, tenendo vergognosamente completamente al riparo coloro che invece il fallimento l'hanno direttamente provocato.





Non una parola su questo evento nei telegiornali e nei talk show televisivi se non una sterile descrizione generica di una operazione che si fa passare per normale. I Vespa, i Giletti, così come tanti altri nomi del panorama legato al palinsesto televisivo di Stato, che bisogna dire in questo sono dei veri professionisti, limitano le loro trasmissioni di quei giorni , per l'occasione, a tutt'altri argomenti che spaziano dallo spettacolo, alla cronaca giudiziaria e al terrorismo, argomento quest'ultimo ormai confermatosi sempre di più come strumento, per eccellenza, di distrazione di massa. In altre Nazioni per episodi simili si sarebbe parlato, senza indugi, di dimissioni dell'intero Governo della Nazione. Ma questo Governo no, in quanto dietro ad un evidente crescita nei sondaggi del M5S, l'ordine che viene impartito è di mantenere le posizioni a tutti i costi e mirare alla fine della legislatura, sperando in tempi migliori e più propizi per riconfermarsi le poltrone.

- L'1 Dicembre vengono diffusi i dati dell'ISTAT che dicono come la ricchezza italiana, nel terzo trimestre registri un ulteriore e graduale rallentamento rispetto ai due trimestri precedenti, attestandosi ad un misero +0,2%. Quindi parliamo di piena stagnazione ed assenza di una concreta crescita economica. Se includiamo poi che nel computo del PIL rientrano anche le attività illecite, non è difficile capire che in pratica il Paese è ancora in recessione e difficilmente il 2015 si chiuderà con una crescita del +1%.
Sul lato del lavoro, è vero che la disoccupazione è scesa ora all’11,5% toccando il minimo da tre anni, ma ciò non è imputabile ad una crescita che a dir la verità non si è mai verificata, ma dal perenne aumento del numero degli inattivi che non rientrano nel computo del tasso di disoccupazione. Nei telegiornali e nei Talk Show il mantra che viene ripetuto incessantemente è che in Italia ci sono i segni della ripresa e che gli Italiani stanno riconquistando la fiducia nel futuro. Dinanzi a questi dati che escono fuori dopo aver messo in campo riforme pesantissime che hanno tagliato indiscriminatamente i diritti ( vedi Jobs Act ) oltre che i Salari, che hanno tagliato in maniera lineare sulla Sanità con provvedimenti che si sono ripercossi in maniera brutale sui cittadini, un Governo serio avrebbe ammesso il suo fallimento ed avrebbe ridato la parola ai cittadini Italiani. Ma questo non in Italia, perchè un'eventualità del genere sancirebbe la vittoria di quel Movimento ormai divenuto lo spauracchio di quei politici che affollano il nostro Parlamento e che hanno un solo ed unico obiettivo, quello di difendere le loro poltrone, i loro interessi, e gli interessi di quei potentati affaristici che li sostengono.

Questi due episodi che ho citato non fanno che confermare ciò che già palesemente era emerso in maniera evidente quel famoso 20 Aprile 2013, a pochi mesi dal debutto in Parlamento del M5S, giorno in cui quattro persone, Napolitano,Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale. Una situazione che come sottolineò Grillo non aveva precedenti nella storia repubblicana. “Nel dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c’è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini ". Come ricorderete sicuramente la risposta dei cittadini era Rodotà, indicato dal M5S, e Grillo aggiunse " Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile“.

Quel giorno Grillo invitò i cittadini a seguirlo dando loro appuntamento a Roma “Dobbiamo essere milioni – scrive – Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese”. A rispondere a quell'appello furono in tantissimi e quell'enorme partecipazione rappresentò motivo di seria preoccupazione per tanti esponenti istituzionali letteralmente disorientati.

Quel Giorno era l'occasione in cui l'Italia e gli Italiani dovevano ritrovare se stessi e la loro dignità per rifondare questa Nazione. Era uno di quei momenti , che se non fosse stato per la debole esperienza istituzionale, più che giustificata, dei Parlamentari 5 Stelle che in qualche modo condizionò anche le scelte di Grillo, sarebbe potuto finire tranquillamente nei libri di storia . Un giorno che, considerando la capacità acquisita in questi ultimi tempi dalla Casta nel tutelare con arte raffinata i propri interessi, con il ricorso a provvedimenti che vanno ben oltre le legittimità Costituzionali, sarà difficilmente ripetibile. Oggi alla luce di ciò a cui stiamo assistendo con un sistema di informazione che ha messo in moto la macchina del fango nei confronti del M5S con talk show condotti da giornalisti che come ha detto Di Battista ".. spezzano il capello agli esponenti del 5 Stelle e lasciano il microfono liberamente nelle mani dei rappresentanti di Governo " evitando qualsiasi domanda o contestazione che potrebbe metterli in imbarazzo, facendo passare per verità bugie ripetute e reiterate, tendenti a dare un'immagine di comodo di un paese in macerie,  non possiamo che portarci dietro per sempre il rimpianto di quel giorno e di ciò che avrebbe potuto rappresentare per il popolo Italiano.


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