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lunedì 30 novembre 2015

Dopo le dichiarazioni di Poletti s'è capito che il mondo del lavoro , se non vuol soccombere, deve svegliarsi

di Giuseppe Palma

Non penserete mica che le dichiarazioni degli ultimi giorni del ministro Poletti siano state fatte solo per ignoranza di un perito agrario che si ritrova ministro del lavoro? Non è affatto così! Dietro le parole di Giuliano Poletti c’è qualcosa di molto più profondo e pericoloso:un percorso irreversibile di SVALUTAZIONE DEL LAVORO allo scopo di salvare sia questa moneta unica criminale che l’intero impianto antidemocratico di questa Unione Europea!




Il nostro ministro del lavoro, nello specifico, oltre alle dichiarazioni fuori luogo sulle “tempistiche” per conseguire la laurea e sul voto finale, ha altresì dichiarato che il criterio delle ore lavorate al fine di determinare la retribuzione è un criterio antico che va superato!


Ho già dimostrato, con i miei tantissimi articoli sul Jobs Act, come ciascuno stato dell’Eurozona sia coscientemente costretto – non potendo più far leva sul cambio (l’€uro è un accordo di cambi fissi) – a SVALUTARE IL LAVORO! Il Jobs Act ne è l’esempio inconfutabile: smantellamento totale della tutela reale (reintegro del lavoratore illegittimamente licenziato), fatta eccezione per le mere ipotesi residuali dei licenziamenti orali, discriminatori e – solo per i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo o giusta causa – quando il fatto contestato al lavoratore sia accertato dal giudice come INSUSSISTENTE (eliminando quindi anche il criterio della proporzionalità tra fatto contestato e licenziamento).

Ciò detto, sia l’€uro che l’Unione Europea, per sopravvivere, hanno bisogno di ulteriore “sangue”: ovviamente, quello dei lavoratori e dei loro diritti costituzionalmente garantiti!

Ed ecco che, sfruttando la crisi economica e la fame di milioni di persone, questi personaggi che mai in una situazione normale avrebbero ricoperto cariche di Governo, si spingono addirittura oltre catapultando il lavoro indietro di circa 150-200 anni, quando le ore lavorate non erano considerate quale criterio per la determinazione della retribuzione!

Del resto, come ho già evidenziato in alcuni miei libri, l’Ancien Regime è uscito dalla porta ma è rientrato prepotentemente dalla finestra! Mutando pelle e strumentazioni, il sistema ante Rivoluzione francese ha superato due secoli di democrazia e libertà per poi ripresentarsi – nelle vesti di questa Unione Europea – quale regola generale e suprema dell’intero Vecchio Continente!

L’€uro e l’UE non possono sopravvivere se non si smantellano il lavoro, la democrazia e i diritti fondamentali!

Quanto sinora evidenziato, del resto, non è una mia invenzione, ma è addirittura scritto nei Trattati europei: l’art. 3, comma 3, del TUE stabilisce infatti – tra gli obiettivi dell’Unione – la stabilità dei prezzi in un’economia di mercato fortemente competitiva, pur prevedendo l’obiettivo della piena occupazione e del progresso sociale! Ciò detto, come si può raggiungere la piena occupazione in un’economia di mercato fortemente competitiva dovendo perseguire anche la stabilità dei prezzi? Tali obiettivi non sono affatto perseguibili senza che l’uno non divori l’altro!

Ed è anche per questo che dal Governo Monti al Governo Renzi (tutti senza legittimazione democratica!) la strada percorsa è una sola:SVALUTARE IL LAVORO ALLO SCOPO DI SALVARE UE ed €URO!

Quanto abbiamo patito sinora sulla nostra pelle è solo un assaggio… vedrete cosa accadrà d’ora in avanti!

Sveglia popolo. Sveglia! Le riforme non servono a te, ma al capitale internazionale!

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