di Veritanwo
Ho pubblicato appena un’ora fa un articolo che evidenzia le “conseguenze” degli attentati a Parigi, e della strategia della tensione in atto: leggi speciali e addirittura, un esercito europeo per contrastare il terrorismo.
Torno ad affrontare l’argomento, perché Hollande ha annunciato di voler addirittura cambiare la Costituzione francese, per dare maggiori poteri alla Polizia.
E anche in Italia, l’antiterrorismo ha chiesto a Renzi “nuovi strumenti”, che – anche se rassicurano, non ‘leggi speciali’ – sicuramente andranno a restringere gli spazi di libertà e di garanzia democratica a tutti i cittadini, e non certo solo a quelli “a rischio terrorismo”.
Ma davvero qualcuno crede che servano addirittura leggi speciali per contrastare il terrorismo?
Sta accadendo in Europa quello che è accaduto negli Stati Uniti all’indomani degli attentati dell’11 Settembre, quando George W. Bush, dopo gli attentati, varò il “patriot act“, che dal 2001 si è protratto sino a qualche mese fa, quando dopo 14 anni, il senato americano ha deciso di cessarlo.
Anche a livello mediatico, la gestione della comunicazione relativa agli attentati di Parigi è molto simile a quella dell’11 Settembre. Ampissima copertura globale, terminologia ben precisa: “ci hanno dichiarato guerra” – “questa è una guerra” – etc. e servizi molto emotivi.
Il “patriot act” era stato definito “il capitolo oscuro delle libertà civili negli Usa“, e conferiva alle forze dell’ordine poteri senza precedenti. La privacy di un cittadino poteva essere violata dalla polizia sulla base di futili sospetti, in modo arbitrario, senza richiedere l’autorizzazione, motivata, all’autorità giudiziaria. Inoltre, potevano arrestare e trattenere persone che non hanno commesso nessun reato, sempre sulla base di ‘sospetti’.
Capite bene che si tratta di leggi arbitrarie, che non riguardano solo i cittadini in odore di terrorismo, la cui privacy già oggi può essere violata, ovviamente. Ma tutti i cittadini.
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