Potremmo mai affermare che l’economia funziona, se aumenta la ricchezza di pochi privilegiati a scapito di tutti gli altri ?
Vi invitiamo ad ascoltare Emilio Del Giudice, che è stato un grande fisico quantistico, ma ha anche spiegato in modo magistrale come l’economia che ci hanno insegnato fino ad ora, basata sulla competizione e sul libero mercato, è sicuramente fonte di malessere sociale e diseguaglianza, ma non è l’unica possibile:
No, perché l’economia è in realtà l’insieme di attività, istituzioni e strumenti, il cui scopo è appunto regolare e soddisfare i bisogni di tutta la collettività.
Purtroppo stiamo invece assistendo ad un aumento sempre più marcato delle disuguaglianze tra pochi privilegiati ed il resto della popolazione, che favorisce la fame, la disoccupazione e la miseria, nonostante nel mondo ci siano risorse e lavoro in abbondanza per tutti.
Oggi nel mondo l’1% della popolazione possiede più del 50% della ricchezza esistente, mentre il 70% della popolazione si deve spartire solo il 3% di tutta la ricchezza, e questo divario sta crescendo sempre di più.
Nel 1930 John Keynes, probabilmente il più influente economista del secolo scorso, scriveva che nell’arco di cento anni la ricchezza disponibile sarebbe quadruplicata e allo stesso tempo la settimana lavorativa si sarebbe progressivamente ridotta fino ad arrivare 15 ore, consentendo così alle persone di avere tempo per le passioni, il tempo libero e la salute.
Si può dire che la profezia è stata già confermata nei suoi valori complessivi e medi, ma Keynes non aveva considerato la possibilità che la ricchezza finisse nelle mani di poche persone e che la riduzione delle ore di lavoro necessarie, producesse un aumento esponenziale dei disoccupati.
Questo è avvenuto perchè invece di alimentare la collaborazione tra le persone e i popoli, si sono inventate teorie economiche basate sulla competizione e sulla crescita a tutti i costi, senza curarsi delle vere esigenze degli esseri umani, del rispetto dell’ambiente e di tutto ciò che abita questo splendido pianeta. Hanno cercato in tutti i modi di convincerci che questo era il migliore dei mondi possibili, e che addirittura non esiste un altro sistema all’infuori di questo.
Ma le leggi dell’economia che seguitano ad insegnare sono solo lo strumento per raggiungere i risultati che si stanno palesando, nonostante cerchino di nasconderli, e che se si volesse realizzare uno scenario diverso, si potrebbero trovare leggi diverse e sistemi economici alternativi.
L’economia oggi è diventato lo strumento attraverso il quale si cerca di imporre un sistema che non è naturale, quello in base al quale pochi individui controllano, gestiscono e condizionano la vita di tutti gli altri.
Esistono tante economie possibili, ma il mondo si è concentrato solo su una, non quella che migliorava le condizioni di vita di tutti, ma quella che permetteva a poche persone di aumentare i propri privilegi a scapito di tutti gli altri.
E molte persone, ignare, stanno dalla parte dei vincenti, nell’illusione di poter godere di una parte dei loro privilegi, senza rendersi conto che le condizioni di vita al contorno sono talmente peggiorate da non permettere loro comunque di vivere una vita tranquilla.
L’economia che ha vinto è quella finanziaria, che affonda le sue radici nel denaro e da esso trae la linfa vitale per acquisire le risorse di tutto il mondo ed il controllo del sistema economico, utilizzando questo strumento in fondo semplice, che si può creare dal nulla con un clic del computer, ma che è capace di creare la sottomissione di interi popoli attraverso il debito.
I vincitori del nostro tempo sono i banchieri, non per conquista improvvisa, ma per lenta ascesa a partire dal Duecento e forse anche prima. Avendo compreso prima di tutti gli altri la grande importanza dello strumento monetario, più delle merci e della loro trasformazione e vendita, hanno cercato in tutti i modi di impossessarsi della “creazione, gestione e controllo” del denaro, con il fine di manipolare il consenso della popolazione e condizionare i poteri economici, politici e militari.
In questo modo sono riusciti nel tempo ad aver la meglio sulla vecchia classe nobiliare, sui sovrani dei vari stati, sui politici di diverse nazioni e sul capitalismo industriale, ai quali negli anni si sono prima affiancati e poi sostituiti.
Come tutti i potenti, anche i banchieri sanno che l’obbedienza si ottiene per coercizione o per convinzione e la storia dimostra che hanno usato entrambi le vie. La violenza serve per eliminare quelli che hanno capito come funziona il sistema monetario e vorrebbero cambiarlo, ma per ottenere il consenso è anche necessario nascondere l’importanza della creazione e della gestione del denaro nel sistema economico, per fare in modo di potersene appropriare senza opposizione alcuna.
Per questo è stato necessario creare teorie economiche che nascondono come avviene la creazione del denaro, come viene gestita e da chi, in modo da evitare di individuare in questi temi, l’origine di tutte le disfunzioni e le crisi.
La tecnica utilizzata è sempre quella di individuare altre cause secondarie e far credere che il problema sia dovuto ad esse : globalizzazione, spesa pubblica eccessiva, sprechi, debito pubblico, evasione fiscale, lavoro nero, ecc… ma anche sollevare tematiche di distrazione di massa come le guerre, il terrorismo, i migranti, le religioni, i gender, ecc…
La manipolazione dell’informazione serve poi a far passare una percezione della realtà utile ai disegni del potere, convincendo governi e cittadini che la “creazione, gestione e controllo” della moneta da parte delle istituzioni “pubbliche” era sbagliata.
Anche gli esperti economici svolgono un ruolo importante, quello di convincere tutti che l’unica economia possibile è quella basata sul libero mercato, sulla concorrenza, su costi, ricavi e profitti.
Ci hanno convinto che il denaro è in assoluto il bene più importante e più prezioso, ma che l’unico modo possibile per poterlo utilizzare è attraverso il debito, cioè un prestito gravato sempre da interesse.
In realtà il denaro può essere e viene creato dal nulla senza alcun problema, ma viene oggi utilizzato principalmente per mantenere il potere ed alimentare i mercati finanziari, mentre poco o niente viene destinato all’economia reale ed al benessere dei cittadini.
Le persone sono viste solo come costi da comprimere o come acquirenti da convincere, mentre le risorse naturali sono trattate come merci da comprare e da vendere con il denaro creato dal nulla. In questa visione del mondo non c’è posto per la felicità delle persone, per la loro serenità, soddisfazione, affettività e salute.
Al contrario, il sistema economico è stato progettato per prelevare continuamente risorse da lavoratori, aziende, cittadini e comunità, a tutto vantaggio di multinazionali, banche e fondi speculativi.
Lo strumento più efficace per permettere tutto questo è il debito, sia pubblico che privato, costruito intorno ad una moneta che non viene più emessa da uno Stato, ma solo ed esclusivamente da un sistema bancario che, prestandola con gli interessi, alimenta il debito stesso in modo esponenziale.
L’attuale sistema economico e monetario, basato essenzialmente sulla moneta a debito, alimenta un flusso continuo di denaro, sottratto dai cittadini e dalle aziende che rappresentano l’economia reale, il quale finisce per arricchire quella ristretta cerchia di persone che lavora nell’economia finanziaria.
Il fine è quello di mantenere il potere di poche persone su tutte le altre, ed è sempre più evidente che all’interno di questo sistema dichiaratamente contro le persone e l’ambiente, non troveremo più le risposte ai nostri problemi.
Se vogliamo permettere a tutti di vivere dignitosamente, nel rispetto dei limiti del pianeta e della piena occupazione, bisogna ripensare totalmente il sistema monetario che è alla base del funzionamento di quello economico e sociale.
Noi cittadini potremo trovare la soluzione ai nostri problemi, quello dell’abitare, dello studiare, del curarci, del provvedere a noi stessi, solo se usciremo da questo sistema monetario al servizio dei potenti e ne costruiremo un altro al servizio delle persone.
Solo quando ci convinceremo che il denaro ha valore solo perché noi tutti glielo attribuiamo, allora saremo in grado di immaginare una moneta di proprietà di tutti, libera dal debito e creata al solo scopo di migliorare la vita di ciascuno di noi.
Per questo chiediamo a tutti di dare il proprio contributo di verità, per capire e diffondere l’importanza del funzionamento del sistema monetario e della necessità che il suo controllo torni ad essere esercitato dalla collettività e per il bene di tutti.
Il sistema così come è stato realizzato è destinato a saltare comunque perché non è più sostenibile.
A questo punto ognuno di noi è chiamato a scegliere se impegnarsi per mantenere in vita un sistema che si distruggerà con le sue mani, o se adoperarsi per costruirne uno nuovo, destinato a cambiare e migliorare la vita di tutti.
Noi qualche idea su come fare ce l’abbiamo, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Anche di te che ci stai leggendo.
Vieni a trovarci a Modena il 29 aprile 2017.
Fonte: http://monetapositiva.blogspot.it/
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