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martedì 7 marzo 2017

In attesa di Liberarci dell'Euro usiamo uno strumento fiscale per uscire dalla crisi : il “SIRE”

di FABIO CONDITI e STEFANO DI FRANCESCO

Come può lo Stato trovare il denaro per uscire dalla crisi economica ? Uno strumento fiscale come il SIRE, concreto e realizzabile fin da subito, potrebbe farci uscire dalla crisi economica ?

L’analisi dei cosiddetti esperti economici è paradossale : tutti concordano ormai che per uscire dalla crisi economica sarebbe necessario un quantitativo importante di denaro da immettere nell’economia reale per uscire dalla recessione, visto che è caratterizzata da deflazione e stagnazione ormai croniche.




Il Quantitative Easing della BCE è servito solo a fornire liquidità ai mercati finanziari ed alle banche, avendo come unico effetto per i cittadini una momentanea riduzione dei tassi d’interesse sui Titoli di Stato, ma non è servito a far arrivare denaro all’economia reale.



Quindi servirebbero più soldi da investire nell’economia, ma il rispetto dei parametri di Maastricht e la crescita continua del debito pubblico non lo permettono.

Siamo entrati in un circolo vizioso nel quale a causa degli interessi che paghiamo sul debito pubblico, si rendono necessarie politiche di austerity che peggiorano la crisi economica nell’economia reale e determinano un aumento progressivo del debito pubblico e degli interessi pagati. E si ricomincia partendo da una situazione peggiore …


Però, se lo Stato scoprisse in fondo al mare un galeone carico d’oro con cui fare monete per 400-500 mld di euro, allora sì che potrebbe utilizzarle per ricostruire i paesi terremotati, recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio da un punto di vista sia sismico che energetico, ridurre i rischi idrogeologici del territorio, rilanciare gli investimenti nei settori produttivi innovativi ed ecocompatibili, ecc…

Scommettiamo che con un piano di investimenti nell’economia reale di questo tipo, non solo usciremmo dalla crisi economica, ma si azzererebbe anche la disoccupazione ?

Certo, ma arriverebbe il solito “cosiddetto esperto economico“, come ce ne sono tanti al Governo, che ci direbbe : “Attenzione, sciagura ! Se lo Stato scoprisse un galeone carico d’oro e creasse denaro per spenderlo nell’economia reale, questo produrrebbe inflazione, per cui è meglio che lo lasci in fondo al mare e seguiti a prendere in prestito, il denaro creato dal sistema bancario e dai mercati finanziari.”

Per loro l’ipotesi che il denaro sia creato dallo Stato e utilizzato nell’economia reale è sempre un problema, mentre se viene creato dalla BCE o dalle banche per i mercati finanziari, è sempre una “cosa buona e giusta”, anche se non produce nessuno dei risultato previsti.

Ora, vi rivelo un segreto, ma mi raccomando … non lo dite a nessuno !

Lo Stato, per creare denaro, non ha bisogno dell’oro, gli basta creare un qualsiasi strumento metallico, cartaceo o elettronico, e dichiarare di accettarlo per il pagamento delle tasse.


Perché lo Stato ha ancora la sovranità monetaria, come ormai ho già dimostrato da tempo, e potrebbe stampare monete metalliche superiori a 2 euro, biglietti di stato, moneta elettronica, tutti strumenti monetari a corso legale solo in Italia.

Ma facciamo l’ipotesi di non percorrere questa strada per sceglierne una più facile.

Certamente lo Stato ha la competenza esclusiva di decidere non solo l’entità delle imposte cui assoggettare i propri cittadini, ma anche l’ammontare delle possibili detrazioni fiscali, come avviene attualmente con le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, che non producono certo debito pubblico e sono da anni utilizzate senza problemi dallo Stato.


Partendo dai Certificati di Credito Fiscale, creati dall’amico Marco Cattaneo e che comunque sono ancora uno strumento valido, abbiamo cercato di sfruttare la nostra conoscenza del sistema monetario e bancario, per creare uno strumento fiscale molto più innovativo e pratico, che soprattutto fosse perfettamente compatibile con gli attuali Trattati Europei.

Lo strumento che abbiamo ideato si chiama SI.R.E, ovvero Sistema di Riduzione Erariale.

Abbiamo detto che lo Stato italiano può, in assoluta autonomia, non solo decidere l’ammontare delle tasse che ciascuno di noi deve pagare, ma anche l’ammontare delle possibili detrazioni fiscali, quindi può realizzare uno strumento fiscale di gestione centralizzata di queste detrazioni, che permetta, a chi vanta questo diritto, di trasferire anche ad altri soggetti quelle detrazioni che eventualmente non fosse in grado di utilizzare.

Lo strumento da noi proposto si chiama SI.R.E., Sistema di Riduzione Erariale; in sostanza si tratta di un sistema centralizzato di gestione delle detrazioni fiscali per tutti i cittadini e le aziende che abbiano residenza e sede legale sul territorio italiano e che quindi pagano le tasse in Italia.

Il Ministero delle Finanze e dell’Economia, istituisce presso di sé un sistema elettronico per contabilizzare le detrazioni fiscali dalle tasse per ogni soggetto avente un Codice Fiscale, che diventa il codice identificativo univoco di un “conto corrente fiscale“.

I SIRE, cioè le cifre che rappresentano le detrazioni fiscali di cui il titolare del conto ha diritto, possono essere utilizzati come “riduzione delle tasse” che dobbiamo pagare, ma solo a partire da una certa “data di validità” in poi.


Praticamente sono una sorta di sconto fiscale che, fino a quando non viene realmente utilizzato a questo scopo, rimane “accreditato” nel conto corrente fiscale e può essere utilizzato per altri scopi.

E qui viene il bello ! La cifra “accreditata” sul nostro “conto corrente fiscale” può essere … utilizzata come mezzo di pagamento, perché può essere trasferita ad altri soggetti titolari di conti correnti fiscali, utilizzando strumenti come “carte di credito fiscali” o “bonifici fiscali online“.

Non solo ! Se quella cifra nel conto corrente fiscale non viene utilizzata per ridurre le tasse o come mezzo di pagamento, produce un incremento annuo stabilito annualmente dallo Stato, che potrebbe inizialmente essere ad esempio pari al 2% annuo.


Da un punto di vista giuridico, l’utilizzo di questo strumento di pagamento è ad accettazione volontaria, per cui nelle transazioni online, ci deve essere sempre la conferma dell’accettazione dei SIRE come pagamento.

Altre caratteristiche fondamentali :

– creazione di una piattaforma gestita ad esempio da Cassa Depositi e Prestiti o da Poste Italiane, nella quale soggetti privati offriranno e domanderanno SIRE, in cambio di Euro, determinando così un valore di “cambio”;


– emissione di “biglietti di stato in SIRE” in formato cartaceo di piccolo taglio (5 euro, 10 euro, 20 euro, 50 euro, ecc…) che potranno essere prelevati attraverso sportelli automatici tipo “bancomat”, posizionati all’interno delle amministrazioni pubbliche;


– conio anche di “monete metalliche in SIRE” per i piccoli scambi.


Vediamo adesso di ricapitolare i punti essenziali del SIRE :


– i SIRE non sono una emissione monetaria e non sono in contrasto con i Trattati Europei;


– i SIRE non costituiscono aumento del debito pubblico, come tutte le detrazioni fiscali;


– i SIRE producono un aumento del PIL e delle entrate fiscali negli anni successivi;


– i SIRE sono uno strumento di pagamento alternativo alla moneta che usiamo attualmente;


– i SIRE sono uno strumento di risparmio e di pagamento sicuro e garantito dallo Stato;


– i SIRE sono in grado di rilanciare l’economia, attraverso l’aumento degli investimenti ;


– i SIRE sono in grado di ridurre in modo definitivo la disoccupazione e la povertà;


– i SIRE permettono allo Stato di redistribuzione la ricchezza e ridurre le diseguaglianze.

Come fa lo Stato a creare uno strumento monetario ?

Lo Stato non ha bisogno di andare in fondo al mare a cercare un galeone carico d’oro per creare 400-500 mld di euro di denaro per fare investimenti nell’economia reale e determinare ripresa “vera” dell’economia.

Può tranquillamente creare uno strumento fiscale come il SIRE, che nel nostro sistema monetario ha lo stesso effetto di trovare monete d’oro, cioè non ha costi, ma in più non ha limiti di creazione.

Cosa succederebbe alla moneta in circolazione ?

Attualmente più del 90% di tutta la moneta che usiamo viene creata da nulla dalle banche con i prestiti, perché le monete metalliche create dallo Stato, pari a soli 7 mld di euro, sono largamente insufficiente a far girare una economia con un PIL di 1600 mld di euro.

Quindi siamo costretti ad utilizzare i circa 2.200 mld di depositi e titoli vari che prendiamo in prestito dal sistema bancario, che li crea letteralmente dal nulla, ma sui quali ci fanno pagare pure fior di interessi.

Invece, se lo Stato creasse circa 400-500 mld di SIRE per permettere a cittadini ed aziende di effettuare i loro pagamenti, ci sarebbe meno necessità di richiedere denaro in prestito e quindi, presumibilmente, ci sarebbe una riduzione consistente della quantità di denaro creato dalle banche.

Con l’unico effetto, di ridurre in modo rilevante gli interessi percepiti dal sistema bancario.

Quali sarebbero le conseguenze per l’economia ?

L’immissione di 400-500 mld di SIRE nell’economia producono un aumento considerevole sia della produzione di beni e servizi che degli scambi economici, con un rilancio immediato dell’economia reale e del benessere dei cittadini. Ovviamente solo se utilizzati per gli investimenti produttivi e per aumentare la capacità di spesa dei cittadini più in difficoltà.

Considerato che l’emissione dei SIRE non comporta aumento del debito pubblico, né produce uscite nel conto economico dello Stato, l’Italia potrebbe meglio rispettare i parametri di Maastricht e finalmente mettere a posto i suoi conti senza politiche di austerity.

Nel nostro sito potete trovare una trattazione più approfondita e tecnica, che è in evoluzione perché la mettiamo a disposizione di tutti per osservazioni e critiche, nella speranza che sia migliorata e condivisa dal maggior numero di persone possibile.

PROPOSTA MONETA POSITIVA

www.monetapositiva.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mai "capoccioni" del M5S quando cominciano a fare cose serie come queste appena descritte ?

Anonimo ha detto...

Quando il popolo sarà più unito, mai popolo italiano non è come quello francese ognuno fa i suoi, prima di tutto i rimborsi elettorali rispetto a tutti gli altri, sono vicini al popolo siamo la stessa cosa sono ONESTÀ, la corruzione è in ogni luogo, gli italiani a milioni e milioni, devono riprendersi il futuro. Si pensa alla partita è al telefonino, ogniuno si fa i propri il sistema inganna il Popolo, siamo martoriati ricattato, dobbiamo essere in tanti ad invadere l'Italia riprederci la noostra NAZIONE allora riusciremo a capirci è a rinnovare in tutto è per tutto ritornando ai tempi di Pertini presidente