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sabato 22 aprile 2017
L’Immigrazione è deportazione di massa PIANIFICATA
di Luciano Lago
Cronaca: Migranti, boom di arrivi per Pasqua: quasi 8.500 salvati, 13 morti
Il bel tempo ha incoraggiato le partenze dalla Libia e il sistema di accoglienza è già al limite. La spesa aggiuntiva prevista dal Def nel 2017 potrebbe essere di 4,6 miliardi.
“..Si continua a morire nel Mediterraneo nel tentativo di approdare alla “terra promessa”. Il fine settimana pasquale ha registrato un vero boom di arrivi: 8.300 migranti sono stati salvati in tre giorni, ma sono stati recuperati anche 13 cadaveri, tra i quali quello di un bimbo di otto anni.
Se il trend degli arrivi dovesse proseguire, il Def prevede che nel 2017 le spese per il soccorso e l’accoglienza potrebbero salire a 4,6 miliardi di euro……”
Facendo riferimento alle ultime drammatiche notizie che provengono dalle coste del sud Italia, possiamo cogliere l’occasione per affermare che l’ondata migratoria che si sta abbattendo sulle coste italiane è diventata ormai una emergenza epocale, che non ha più nulla a che fare con un fattore “umanitario” o una necessità di carattere economico.
Ci troviamo di fronte ad un fenomeno che ha tutte le caratteristiche di una invasione pianificata del territorio italiano favorita da oscuri (ma non tanto ) interessi che conducono a delle precise centrali di potere sovranazionali.
Questa migrazione di massa incontrollata si deve intendere come una emergenza nazionale che, per dimensioni e complessità, fa impallidire qualsiasi precedente moto migratorio avvenuto nella Storia e qualsiasi evento catastrofico registratosi negli ultimi 50 anni.
Il flusso di migranti economici e non, provenienti da Africa ed Asia e diretto verso il nostro paese, costituisce un fenomeno che, sia per dimensioni – con milioni di individui pronti a spostarsi dall’Africa e dall’Asia in direzione dell’Europa – sia per complessità – politica, economica e, non ultima, culturale – trova del tutto impreparate ed inadeguate le autorità politiche nazionali che dovrebbero fronteggiare questa emergenza. Al contrario si riscontrano molte complicità nella incentivazione del fenomeno migratorio, sia al livello politico ed imprenditoriale, sia nella dimensione criminale da parte di organizzazioni a carattere mafioso.
Si discute e si dibatte sui media del fenomeno migratorio come se questo appartenesse alla sfera delle astrazioni che vengono prospettate quali situazioni che non hanno un impatto diretto sull’assetto sociale, economico e culturale del paese. Al contrario l’impatto del fenomeno migratorio potrà essere talmente forte da destabilizzare la situazione sociale dell’Italia nei prossimi anni e ci sono fondati sospetti che sia esattamente questo il fine che si prefiggono le centrali che pilotano e favoriscono le migrazioni di massa.
Il dibattito che si sviluppa sulle migrazioni oscilla fra i fautori e sostenitori dell’abolizione totale delle frontiere e coloro che vorrebbero invece una chiusura totale di queste, oltre che a soffermarsi sugli effetti del fenomeno in tema di insicurezza, indisponibilità di alloggi, emergenza abitativa e resistenze delle popolazioni costrette a subire la convivenza cone le masse dei migranti.
Entrambe queste posizioni risentono di una impostazione di propaganda improntata a concezioni ideologiche astratte piuttosto che soffermarsi ad una analisi della realtà, in particolare delle cause vere che hanno determinato il fenomeno e della pianificazione che si trova dietro di questo.
Le cause
Se si analizzano le cause del tsunami migratorio non si può non partire dalla destabilizzazione e dal caos delle guerre prodotte dagli interventi militari degli USA e dei loro alleati a partire dall’Iraq, a seguire con la Libia, senza trascurare le intromissioni manu militari nei paesi dell’Africa come la Somalia ed il Sudan, a seguire con la Siria e con l’Afghanistan. La stessa Africa sub sahariana risente delle tante operazioni che hanno determinato conflitti e sfruttamento neocoloniale delle risorse, provocati dalle grandi potenze (USA, Gran Bretagna e Francia) che hanno determinato un impoverimento delle popolazioni, uno sfruttamento del territorio ed un peggioramento della situazione economica ed alimentare di una buona parte delle popolazioni.
Considerando anche il forte tasso di crescita demografica era naturale aspettarsi una forma di fuga di massa di popolazioni verso la “terra promessa” in cerca di un migliore futuro. Una fuga che poi viene agevolata ed incentivata dalla propaganda di ONG europee ed anglossassoni che inviano loro incaricati a prospettare la possibilità di una migrazione verso l’Europa, con forme di cofinanziamento tra le stesse ONG, le mafie locali, le organizzazioni libiche, tunisine o turche che speculano sul fenomeno della tratta di esseri umani, quelli che si avviano ad essere i “nuovi schiavi” della globalizzazione.
Le complicità
L’attività di queste ONG, che operano per favorire le migrazioni dall’Africa e dall’Asia, è stata ampiamente documentata da apposite indagini di cui si sono incaricati i servizi di intelligence dell’ Austria e della Serbia. La stessa Frontex ha denunciato l’attività sospetta delle navi affittate dalle ONG per prelevare dalla costa libica i migranti in accordo con le organizzazioni degli scafisti, tanto da indurre anche la Procura di Catania ad aprire una indagine per favoreggiamento della migrazione clandestina. Vedi: Migranti, procuratore Catania: “Con Ong indagini sui trafficanti più difficili
In realtà si sapeva da tempo che dietro queste ONG si nasconde la mano di George Soros, il multimiliardario di origine ungherese.
Già nell’anno scorso, da parte del Frontex si sono approntati due dossier, uno confidenziale e l’altro pubblico, in cui si afferma che ai migranti sarebbero state ”date chiare indicazioni prima della partenza sulla rotta da seguire per raggiungere le barche delle organizzazioni non governative”.
Addirittura ci sarebbe stato un caso accertato in cui ”le reti criminali hanno adoperato direttamente mezzi navali delle organizzazioni di volontariato per trasportare immigrati”.
Frontex, continua il rapporto, rilevando che quanti sono tratti in salvo dalle autorità mentre già si trovano sulle navi delle Ong ”non sono disposti a collaborare con gli incaricati dei primi colloqui” se non addirittura ”gia’ avvertiti del fatto che non devono cooperare con le autorita’ italiane o europee”.
Da questo si evince quindi che l’immigrazione non è quel fenomeno “spontaneo” che, in Italia, ambienti interessati vorrebbero far credere ma si inizia a comprendere come ci siano precisi segnali di grandi organizzazioni che sospingono l’ondata migratoria verso le coste italiane.
D’altra parte, se qualcuno aveva ancora dei dubbi, vi erano state le dichiarazioni di George Soros in occasione del summit dell’ONU sulle migrazioni, una ammissione del proprio ruolo da parte del grande “sobillatore”, il finanziere ultra miliardario e speculatore , il quale, dopo aver riconosciuto di essere partecipe e sponsor dell’ondata di sollecitanti asilo che sono entrati in Europa nell’ultimo anno e mezzo, aveva voluto presentarsi nelle vesti del “grande benefattore” ed aveva assicurato che attualmente il suo obiettivo è quello di “creare imprese e prodotti” per migliorare le condizioni di vita dei migranti e rifugiati. Vedi: Soros: sveglia Europa, 6 impegni per accogliere un milione di profughi.
I migranti che arrivano in Libia grazie all’aiuto delle ONG sono sottoposti forme di vero e proprio schiavismo che sono state peraltro documentate e filmate. Questo avviene nello stesso paese che una volta godeva delle migliori condizioni (economiche e di sistema sociale) di tutta l’Africa, dove l’intervento militare della NATO, prospettato nel 2011 (non dimentichiamolo) da una propaganda mediatica che insisteva sulla necessità di “salvare la popolazione” dal “tiranno” Gheddafi, hanno determianto l’effetto della guerra tra bande, dell’insorgere del terrorismo islamista, del caos generale e dello schiavismo a cui sono sottoposti i migranti che arrivano dall’Africa sub sahariana. Vedi: Libia, la tratta degli schiavi.
La destabilizzazione del sistema sociale esistente in Italia ed in altri paesi europei è l’obiettivo previsto dalle centrali di potere che utilizzano le migrazioni come arma geopolitica.
Occorre considerare che la politica di migrazione di massa verso l’Europa presenta due principali utilità per l’oligarchia economica mondialista: 1) come elemento di trasformazione etnica degli Stati (nel lungo termine) ; 2) come mano d’opera di riserva che sia utile per le multinazionali quale strumento di riduzione dei salari ed incremento dei profitti a medio e lungo termine .
Bisogna comprendere che la principale finalità di lungo termine delle centrali mondialiste è quella di sostituire le identità nazionali e distruggere la cultura originaria che si oppone al mercato globale e che rivendica l’autonomia delle comunità locali, sostituirla con una massa indifferenziata di varie etnie e culture che risulti più facimente omologabile al sistema e che non abbia i mezzi culturali per opporsi alla catechizzazione del nuovo ordine. Per questo fine è utile combattere (o infiltrare) tutte le istituzioni tradizionali e decostruire persino la cultura e la coscienza storica dei popoli.
L’Italia è inevitabilmente in prima linea sul fronte del Mediterraneo, ed è il paese più esposto all’arrivo di questo tsumani di ondata migratoria dalla Libia e dal Nord Africa e paga il prezzo di una classe politica accondiscendente e inadeguata che pensa di trarre profitto e di compiacere le grandi Organizzazioni Internazionali che sospingono il fenomeno.
L’immigrazione di massa non è quindi un fenomeno spontaneo ma piuttosto un fenomeno provocato e come tale costituisce una delle armi più formidabili di cui dispongono le oligarchie “mondialiste” (coloro che operano per l’affermazione di un nuovo ordine mondiale) per imporre l’annientamento delle identità delle Nazioni. Un possente strumento geopolitico a disposizione delle centrali di potere.
Le centrali sovranazionali, che pilotano il fenomeno delle migrazioni di massa, costituiscono una delle branchie di quel mostro che si chiama grande finanza sovranazionale e che dispone di questo e di altri strumenti possenti per imporre un processo di trasformazione delle Nazioni destinato a realizzare in prospettiva il “nuovo ordine mondiale” (NWO), sil upremo obiettivo agognato dalle “elites” finanziarie mondiali.
Si prospetta quindi quella che sarò la battaglia decisiva delle Nazioni europee per la loro sopravvivenza in questo secolo: difendere e preservare la propria identità nazionale, culturale ed etnica o lasciarsi sommergere nel cosmopolitismo e lasciar imporre lo schema della società multiculturale, globalizzata ed uniformata al mercato unico, con i suoi effetti sicuri di decadenza economica, culturale e di perdita di sovranità ed autonomia nazionale a favore di istituzioni dominate dalla finanza, obiettivo questo conclamato delle forze mondialiste e delle centrali di potere finanziarie e sovranazionali.
fonte: ControInformazione
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