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mercoledì 19 aprile 2017

La Germania che odia l’Italia. Ricambiata

di Marco Fontana

Sono sempre molto esigente e severo quando si tratta di commentare la politica italiana. ... Questi difetti non giustificano però l'arroganza di quegli Stati che criticano la nostra nazione, esercitando un’etica presuntuosa alla quale nessun Paese europeo ha storicamente diritto.




Credo sinceramente che la nostra classe dirigente meriti i peggiori improperi, perché da sempre si dedica all'arte dell'arrangiarsi invece che a quella del progettare e costruire il futuro.

L'ultimo esempio è rappresentato da quel pezzo di Germania che odia l'Italia e insieme ad essa i Paesi economicamente più deboli dell'Unione Europa.

Mi riferisco a quanto scritto sul Frankfurter Allgemeine Zeitung — quotidiano fondato nel 1949 e vicino alle idee dei conservatori della CDU — in un editoriale intitolato L'egocentrismo italiano, che commenta l'idea programmatica del candidato cancelliere della SPD Martin Schulz di aumentare i fondi tedeschi destinati all'Unione Europea, dalla quale Berlino trarrebbe un grande vantaggio.
Secondo il giornale di Francoforte sarebbe "il momento di ripensare il rapporto coi politici italiani. Dal punto di vista di Roma l'idea di Schulz avrebbe l'effetto di una capitolazione di fronte alla retorica ricattatoria dell'Italia, che vuole più soldi da Bruxelles e Berlino".

Quindi il Frankfurter Allgemeine Zeitung dice che accennare oggi a dei presunti vantaggi della Germania nello stare nell'UE rafforzerebbe i politici italiani nei loro giudizi anti-tedeschi, i quali peraltro non avrebbero nessun fondamento. Per la ricostruzione fatta dal quotidiano, gli alfieri della "retorica anti-tedesca e anti-europea portatrice di voti" sarebbero i vari Renzi, Berlusconi, Salvini e Grillo: insomma tutto l'arco costituzionale sarebbe diventato un nemico populista!

Infatti, ciò che stona alle orecchie teutoniche è la litania per la quale "solo la Germania avrebbe beneficiato dell'euro e la crescita italiana sarebbe ostacolata solo dall'austerity tedesca". Per FAZ, i politici tedeschi sarebbero troppo molli nel rispondere agli attacchi dei pizza&mandolino, poiché scelgono sempre "parole diplomatiche, poche critiche e qualche elogio. Al posto di una superficiale diplomazia, conviene occuparsi più a fondo dell'Italia e discutere molto di più e più approfonditamente degli argomenti sulle politiche economiche sbagliate dell'Italia. Se gli italiani non vogliono guardare in faccia i fatti, allora devono essere altri a parlarne. Soprattutto del fatto che l'Italia nel 1998, con l'ingresso nell'Unione monetaria, è stata salvata dal default, così come nel 2011 tramite le garanzie per il debito italiano con nuovi fondi salva-Stati". FAZ pronostica poi uno scenario inquietante lo Stivale: "il Paese scivola verso una nuova crisi, con alti debiti, tassi che saliranno presto e un apparato statale e un sistema economico che necessitano di riforme e dal voto del 2018 non uscirà probabilmente un governo in grado di agire: con l'idealismo europeo di un Martin Schulz non è possibile purtroppo curare quest'Italia".

Viene spontaneo domandarsi quanto gli editorialisti pensino realmente ciò che hanno scritto e quanto invece utilizzino "l'egocentrismo italiano" per portare acqua al mulino di Frau Merkel, visto peraltro che tutti i sondaggisti stanno monitorando una CDU che stenta in pessime acque. Risulta evidente l'intento dell'editoriale, che è di sottrarre voti a Schulz solleticando i più bassi istinti dell'orgoglio germanico. E allora si è capito dove andrà a parare l'imminente campagna elettorale dei consevatori tedeschi: faranno un po' di buon vecchio populismo anti-italiano per raccattare qualche consenso. Una situazione surreale, non tanto perché non sia vero che esista un certo pietismo di maniera in Italia che cerca di attaccare l'Europa, attribuendole tutte le scelte infauste e sgradite, ma perché da un Paese come la Germania che di fatto governa l'Unione Europea senza essere passato attraverso un'investitura ufficiale, ci si aspetterebbero ben altre argomentazioni politiche e non ci si attende una caduta nei medesimi difetti che attribuisce ad altri.

L'articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, la condizione patetica dell'attuale classe politica europea, e più in genere occidentale. Altro che problema solamente italiano… si tratta di un'emergenza in tutti gli Stati comunitari. Siamo lontani anni luce dallo spirito che mosse i tanto invocati Padri costituenti; siamo a distanza siderale dall'avere dirigenti capaci di rendere l'Europa locomotrice del mondo. Se il pensiero medio in Germania e nei Paesi "avanzati" è quello descritto dal FAZ, siamo certi di restare una colonia economica degli Stati Uniti per tutto il secolo appena iniziato: infatti non si costruisce nulla laddove l'unica benzina che muove le azioni di Strasburgo e Bruxelles è l'egoismo e l'invidia reciproca.


fonte: Sputnik

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