Un file custodito nel Dipartimento Salute della Regione Basilicata e mai divulgato o illustrato alle comunità locali, si intitola: ”La descrizione del profilo di salute delle popolazioni della Val d’Agri attraverso lo studio dei dati sanitari correnti“ indagine statistica che nasce da un vecchio accordo non dettagliatamente citato nel documento, tra Regione Basilicata ed Istituto superiore di sanità.
Non è uno studio epidemiologico in senso stretto, ma statistico che “si propone di caratterizzare e valutare i rischi per la salute di origine ambientale sia identificando le sorgenti ed i fattori di rischio, sia attivando un sistema di sorveglianza sanitaria nell’area interessata.” Uno studio statistico e non epidemiologico che mira ad accertare le cause ambientali nella mortalità, un primo passo che in caso positivo avrebbe dovuto confluire in uno studio epidemiologico più approfondito.
A Roma sanno ma nessuno previene? L'indagine-studio di sorveglianza sanitaria è stata eseguita dall’Ufficio di Statistica dell’ISS, usando i dati correnti quali mortalità, ricoveri e certificati di assistenza al parto per un’area di 20 comuni tra Val d’Agri e Valle del Sauro. “Il periodo trattato è 2003-2010 seguendo il protocollo del Progetto Sentieri. Per descrivere l’ospedalizzazione di popolazioni, l’analisi è stata svolta sulle persone ricoverate (e non sui ricoveri), di cui si descrive il primo ricovero avvenuto nel periodo di tempo esaminato”. L’analisi ha riguardato l’insieme dei ricoveri ordinari, diurni inclusi e in day hospital, escludendo invece i ricoveri nelle lungo-degenze e nelle riabilitazioni. Riporta l’indagine: “Poiché lo scopo è quello di studiare i ricoveri per patologie che possono risentire di fattori di inquinamento ambientale, l’analisi riguarda le cause naturali (escluse quindi le cause violente); sono stati esclusi anche i parti e loro conseguenze. Sono stati esaminati grandi gruppi di patologie: malattie infettive, tumori maligni, patologie del sistema nervoso, del sistema circolatorio, del sistema respiratorio, del sistema digestivo, del sistema urinario. I 20 comuni che rientrano nella concessione Val d’Agri contano una popolazione complessiva, al Censimento 2011, di 43.430 abitanti. Lo studio di tipo geografico non permette di stabilire sicuri nessi di causalità tra l’esposizione ad inquinanti ambientali e stato di salute della popolazione, bensì può essere suggestivo che tali esposizioni possano costituire una eventuale concausa”.
In Val d’Agri eccessi di mortalità per tumori ed altre complicazioni. Secondo l’Iss: “degna di attenzione è la situazione riguardante le malattie del sistema circolatorio, delle malattie dell’apparato respiratorio e di quello digerente, la cui epidemiologia vede tra i fattori di rischio noti gli stili di vita (quali il fumo , le abitudini alimentari, il consumo di alcol). Lo stato di salute della popolazione in esame ha evidenziato che per entrambi i generi si osservano eccessi di mortalità per tumori maligni allo stomaco, per infarto del miocardio, per la malattie del sistema respiratorio nel loro complesso, per le malattie dell’apparato digerente nel loro complesso (ed, in particolare, per cirrosi e altre malattie croniche del fegato). Per gli uomini residenti nella zona “si rilevano ulteriori eccessi per la mortalità generale, per leucemia linfoide (acuta e cronica) , per diabete mellito insulino-dipendente, per le malattie del sistema circolatorio nel loro complesso (ed, in particolare, per le cardiopatie ischemiche), per le malattie respiratorie croniche, per sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici e di laboratorio, non classificati altrove e per cause esterne”. Per le donne si riscontrano ulteriori eccessi di mortalità per le malattie respiratorie acute. La popolazione è divisa in sole tre categorie: bambini (0-14 anni) ed adulti dei due sessi. Nell’età pediatrica risultano 8 decessi durante i 6 anni analizzati dall’indagine e nessuno di essi provocato da una delle cause prese in esame per questo studio. Sempre per la fascia pediatrica l’Istituto di Sanità registra altresì “eccessi di ospedalizzazione nella fascia 0-14 anni per le infezioni acute delle vie respiratorie e per asma, rilevando un difetto per tutti i tumori maligni”. Quindi per eccesso di mortalità, si intende che in Val d’Agri – Valle del Sauro ( ad eccezione di Gorgoglione che non figura neanche tra i comuni studiati ) la gente muore al di sotto dell’aspettativa di vita media regionale. Tuttavia è necessario specificare che il concetto di mortalità è il più solido degli indicatori epidemiologici e si presta bene nel delineare il rapporto tra patologie e territorio. Inoltre fornisce indicazioni importanti sullo stato di salute di una popolazione, e proprio sulla base dei fattori ed indici di mortalità che dopo dovrebbe programmarsi la prevenzione.
Le ombre attorno all'indagine dell’ISS. Il documento è stato fornito solo in formato word dagli uffici regionali, privo di firme ed autori dell’indagine, sembrerebbe una bozza più che un documento ufficiale. L’intestazione del file riporta la dicitura – revisione gennaio 2015 - . Non è uno studio epidemiologico, tuttavia ne sarebbe la perfetta introduzione o giustificazione. La Regione Basilicata non lo ha illustrato pubblicamente né reso fruibile on-line. All’interno dello studio la mortalità infantile ed i problemi legati alle gravidanze non sono chiaramente trattati, così come il calcolo della mortalità su altre forme tumorali come vescica e prostata, che questo studio per ignoti motivi raccoglie ma suoi quali non si esprime. Dall’indagine non emerge l’influenza dell’emigrazione sanitaria sulle conclusioni raggiunte, tuttavia a conferma di questi dati vi erano già i dati del Consorzio Mario Negri Sud, ripresi da Pietro Dommarco in un articolo apparso il 30 settembre 2014 su Qualenergia.it.. Già un decennio fa gli specialisti del Mario Negri segnalarono:”tassi di ospedalizzazione urgente per eventi sentinella cardio-respiratori mediamente più elevati rispetto all’insieme regionale. In particolare, nell'area della Val d’Agri furono registrati tassi di incidenza da 2 a 2,5 volte superiori alla media regionale per asma, altre condizioni respiratorie acute, ischemie cardiache e scompenso”. Risultati preoccupanti se si considera che l'aumento significativo di alcune patologie cardio-respiratorie si è verificato dopo nemmeno tre anni dall'entrata in funzione del Centro olio Eni di Viggiano, inaugurato nel 1996.”
Bisognerebbe prevenire invece svuotano ospedali ed Arpab. Questa mortalità potrebbe essere anche evitabile, perché ormai nota e quindi fonte di successive misure di prevenzione. In Val d’Agri – Valle del Sauro alla luce di questi primi dati sarebbe dovuto partire da decenni uno screening di massa costante ed esteso, interconnesso ad un serio monitoraggio ambientale, invece in Basilicata la Regione ha fatto esattamente l’opposto: depotenziamento dell’unico ospedale presente nella zona e sotto-finanziamento dell’Arpab, dove i direttori di nomina politica hanno loro stessi denunciato carenza di mezzi e personale.
Associazione Cova Contro – Giorgio Santoriello, Giusy Puppo Isde Basilicata – Gian Paolo Farina, Giambattista Mele
fonte: Basilicata 24
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