di PRESSappoco de ilfattoquotidiano
La chiamata alle armi dell’ex sindaco di Firenze lascia pochi dubbi: il 2016 sarà un anno eccezionale per la disinformazione contro il M5S. La ‘giovinezza’ del Pd è stata sguinzagliata sui social network per la campagna del web, armata e fatta partire alla conquista di un territorio esotico e tradizionalmente grillino, quello degli hashtag e delle condivisioni.
La guerriglia dei commentatori professionisti arranca, i sondaggi vanno male, le Amministrative 2016 e il referendum costituzionale si avvicinano: è tempo di artiglieria pesante.
La chiamata alle armi dell’ex sindaco di Firenze lascia pochi dubbi: il 2016 sarà un anno eccezionale per la disinformazione contro il M5S. La ‘giovinezza’ del Pd è stata sguinzagliata sui social network per la campagna del web, armata e fatta partire alla conquista di un territorio esotico e tradizionalmente grillino, quello degli hashtag e delle condivisioni.
La guerriglia dei commentatori professionisti arranca, i sondaggi vanno male, le Amministrative 2016 e il referendum costituzionale si avvicinano: è tempo di artiglieria pesante.
Sul fronte dei media tradizionali, dopo un periodo di relativa quiete, contestualmente si moltiplicano le interpretazioni creative sul M5S, un po’ come dell’insalata in busta, lavata, confezionata e pronta all’uso della propaganda dei balilla renziani.
Sono soprattutto i sindaci del M5S a essere presi di mira.
Pensiamo a Livorno e alla questione dei rifiuti (la colpa diventa del M5S e non delle amministrazioni di centrosinistra che hanno creato un buco milionario), a Porto Torres e all’immaginario ok del M5S a Equitalia (bufala conclamata), a Quarto e ai presunti rapporti con la camorra (vicenda in cui M5S è parte lesa).
Il motivo e la strategia di questa disinformazione sono semplici: la paura di perdere nei voti importanti di quest’anno è tanta (soprattutto a Roma e nel referendum), bisogna quindi far credere che gli attuali primi cittadini a 5 stelle non sono tanto più capaci, coerenti od onesti di quelli dei partiti.
E quando il sindaco pentastellato da attaccare non c’è? Allora basta inventarne uno, come è successo con quello di Borgofranco d’Ivrea, definito “vicino al MoVimento 5 Stelle” o “simpatizzante” nel testo degli articoli, ma “sindaco M5S” nei titoloni.
Considerata la congiuntura astrale appena descritta, dopo un anno sabbatico abbiamo deciso di riprendere ad aggiornare ‘PRESSappoco’. Sarà un anno divertente: buon 2016 a tutti, dal primo dei responsabili della comunicazione all’ultimo dei troll.
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