Bloomberg ha pubblicato un’interessante classifica dei vincitori e dei perdenti, dal punto di vista dell’economia e dell’occupazione, nel 2015.
In italia suona la grancassa dei media sulla “Ripresa”, sulla “svolta del 2015” , sui “Gufi cche son sempre meno” etc etc. Una fanfare che spera, evidentemente, sulle previsioni autorealizzate.
Ora vi diamo un bel bagno di verità sulla situazione italiana e sui veri risultati economici dell’Italia e di altre economie comparate nel 2015. Vi avviso subito: sarà un brutto risveglio.
Iniziamo a vedere la classifica per occupazione e per sviluppo economico dei paesi avanzati e dei paesi in via di sviluppo. Ovviamente le due posizioni sono state separate:
L’Italia è QUARTULTIMA per tasso di crescita e QUINTULTIMA occupazione su 32 paesi avanzati. Per crescita ai primi posti ci sono paesi europei: Irlanda , Malta, Islanda e Repubblica Ceca. In occupazione noi siamo messi quasi altrettanto male, con primo Singapore, secondo Islanda, terzo Hong Kong e quarta Svizzera. Possiamo anche trarre un’altra conclusione : in economia PICCOLO E’ BELLO,
Per i paesi in via di sviluppo ottima l’occupazione in Tailandia, Macao e Malesia, mentre ultimo un paese molto di moda, il Sud Africa. Invece per sviluppo in testa India Tanzania e Cina (ma sappiamo che i dati cinesi sono da interpretare) ed agli ultimi tre posti Russia, Ucraina e infine Macao (che risente della lotta alla corruzione in Cina che ha svuotato i suoi casinò).
Quindi l’Italia è andata MOLTO MALE se comparata con gli altri paesi , sia come crescita sia come occupazione. altro che aver svoltato … abbiamo svoltato su un burrone.
Vediamo ora una comparazione fra paesi che hanno raggiunto una stabilità nell’occupazione :
Vediamo la crescita fra una selezione di paesi avanzati e di paesi in via di sviluppo
La Tanzania è la vera stella d’Africa, ma è molto interessante anche la prestazione del Vietnam. Male Brasile e Russia, la seconda per i noti motivi, mentre non c’è il Venezuela perchè la banca centrale ha evitato di fornire i dati…
Una menzione per il Giappone che si è rimesso su un percorso di crescita, avendo comunque sempre mantenuto un livello di occupazione elevatissimo e per noi impensabile.
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