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mercoledì 27 maggio 2015

Financial Times: "A Napoli Renzi non conta nulla,....", vale a dire, ... non comanda lui

L'Huffington Post
Italy, Regional Elections. Una testatina neutrale, quasi insignificate fa da cappello ad un articolo esplosivo. Il caso degli impresentabili e delle liste del Pd della Campania deflagra sul prestigiosissimo Financial Times, facendolo diventare un caso internazionale. Un lungo reportage pubblicato a pagina 3 nell'edizione europea, e che il quotidiano britannico ha pubblicato anche online.
Che sia un articolo spinoso per Matteo Renzi e Vincenzo De Luca lo si capisce già dal titolo: "Campania poll shows limits of Italian PM Matteo Renzi’s influence". Tradotto: "Le elezioni in Campania mostrano i limiti dell'influenza di Renzi".
La tesi è presto svolta. Se il programma di De Luca, per proposta di innovazione e cambiamento, va di pari passo con l'agenda del premier, dietro la facciata programmatica la situazione è tutt'altra.
La candidatura di De Luca, scrive James Politi, inviato a Napoli, "ha dimostrato i limiti dell'influenza di Renzi fuori da Roma, dove la politica locale è ancora basata su personaggi sgradevoli e reti clientelari estremamente difficile da smantellare. E il signor De Luca rappresenta la testardaggine di quel vecchio sistema di potere".

Il Financial Times spiega l'incomprensibile (all'estero) dinamica del rischio decadenza dopo l'eventuale elezione, per poi passare diffusamente al capitolo "impresentabili". Due sono i casi che hanno attirato maggiormente l'attenzione del quotidiano britannico:
Almeno un membro della coalizione che sostiene De Luca è sospettato di simpatie nei confronti della camorra,la criminalità organizzata di Napoli, scatenando l'ira di Roberto Saviano, l'autore anti-camorra che vive scortato dalla polizia. Un altro è un politico locale di estrema destra che ha visitato la tomba dell'ex dittatore Benito Mussolini nel nord Italia, e che sulla sua pagina Facebook ha definito "disgustosi" tre uomini in biancheria intima che si tenevano per mano durante un gay pride.
Due vicende, quella dell'attacco di Saviano a De Luca e del pellegrinaggio di Carlo Aveta a Predappio, pubblicate negli scorsi giorni dall'Huffpost. Vicende rispetto alle quali, sottolinea il Ft, Renzi non ha voluto prendere le distanze: "Renzi ha detto che "non avrebbe mai votato per loro". Ma per il resto il primo ministro ha difeso De Luca, anche nel corso di un recente evento della campagna elettorale a Salerno, venerdì scorso, durante il quale ha spiegato che le critiche "non mi fanno arrabbiare, mi fanno sorridere"". Né tantomeno De Luca "ha sentito il bisogno di prendere le distanze dai suoi controversi alleati".

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