La Costituzione è, come tristemente ha compreso chi segue questo sito, una triste dimenticata.
Tra le tante norme violate da un legislatore ormai apertamente contrario a perseguire gli interessi dei suoi cittadini vi è certamente l’art. 38 Cost. Una norma di una chiarezza cristallina, la cui applicazione, metterebbe fine alla drammatica sequenza di suicidi per ragioni economiche che vediamo nel nostro Paese.
“I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.
Lo Stato ha pacificamente l’obbligo di assistere economicamente e materialmente i disoccupati involontari. Nonostante la chiarezza, la norma non è rispettata, la legge non tutela i disoccupati, siano essi lavoratori dipendenti che lavoratori autonomi, che purtroppo hanno dovuto chiudere la propria attività per la crisi. In particolare i dipendenti hanno garanzie e tutele temporalmente limitate e poi vengono abbandonati a se stessi a prescindere dal recupero di un lavoro, gli autonomi invece non hanno neppure questa minima tutela.
Non era dunque difficile immaginare e redigere un atto di citazione per l’introduzione di una causa civile diretta a richiedere, in favore di un disoccupato involontario, il risarcimento del danno alla Presidenza del Consiglio ed al Ministero del Lavoro per il mancato rispetto di questa norma costituzionale, danno pari appunto al valore economico della mancata assistenza ed a quello morale conseguente alla violazione di un diritto costituzionale. Una causa di speranza per la cui promozione ho richiesto il patrocinio a spese dello Stato, visto che un disoccupato ha normalmente i presupposti reddituali per richiederlo.
Contavo che il Consiglio dell’Ordine di Genova accogliesse la domanda regalando una speranza di lotta per la difesa dei propri diritti ai milioni di disoccupati italiani e così è accaduto.
Con un provvedimento davvero eccezionale ed estremamente coraggioso l’Ordine di Genova, con provvedimento del 17.12.2015, ha ammesso al gratuito il primo disoccupato italiano che inizierà questa fantastica battaglia di civiltà riconoscendo, sulla base dell’atto di citazione che potete leggere a questo link, il fumus bonis iuris, ovvero la sommaria fondatezza della causa intentata.
Spero che diffondiate al massimo questa notizia, milioni di disoccupati possono agire singolarmente e gratuitamente contro lo Stato con milioni di cause. Spero anche che chi si è battuto in questi anni per il reddito di cittadinanza, comprenda che ciò che chiede (anzi a mio avviso una versione decisamente migliore) è già previsto nella nostra Costituzione. Il punto è pretenderne l’applicazione!
Io ho iniziato questa battaglia, e voi?
Andiamo avanti!
fonte: Scenari Economici
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