di Antonio M. Rinaldi
Prendendo spunto dalle ultime vicissitudini che hanno coinvolto le dimissioni del Sindaco di Roma, appare sempre più evidente che è in atto il tentativo di estraniare sempre più i cittadini da una delle più grandi conquiste della civiltà umana: la Sovranità appartiene al popolo e a nessun altro e l’esercizio del voto è un diritto inalienabile!
D’altronde da tempo siamo stati abituati che la volontà popolare è completamente ignorata, prima con sistemi elettorali che non tengono conto di criteri di scelta dei candidati se non quelli decisi nelle segreterie dei partiti e poi alla nomina diretta a Premier di personaggi alla Mario Monti, che dopo la nomina a Senatore a vita per motivi ancora non ben noti, è stato insignito dallo stesso presidente Napolitano dell’incarico di Presidente del Consiglio nonostante non fosse supportato da nessun mandato elettorale se non il gradimento della comunità finanziaria e burocratica di Bruxelles di cui era parte integrante.
Un atto che ha significato un vero e proprio fregio allo stesso concetto fondante su cui si basa la democrazia che non tollera imposizioni di nessun genere, tanto meno in periodi di difficoltà del Paese, e a cui auspichiamo quanto prima ai responsabili di tale sopruso il giusto e severo giudizio della Storia. Pratica ormai divenuta consuetudine, visto che Palazzo Chigi è occupata attualmente da chi non ha l’avallo popolare se non l’aver vinto delle discutibilissime primarie interne di un partito.
Ma anche la stessa partecipazione all’Unione Europea e alla moneta unica non può che procedere se non con continue ed irreversibili “sospensioni” di democrazia per poter rendere sostenibile il disegno voluto e concepito da delle elite che stanno tengono minimamente conto delle esigenze e aspirazioni più che legittime di centinaia di milioni di cittadini europei. Perciò sono stati attivati sempre più i c.d. “meccanismi automatici”, che in forza ai trattati e Regolamenti comunitari, bypassano le preposte istituzioni democraticamente elette in modo da trasferire qualsiasi potere decisionale nelle mani degli euroburocrati non eletti e senza nessuna successiva verifica elettorale.
I Governi e i Parlamenti nazionali sono stati completamente estraniati da qualsiasi potere d’iniziativa e decisionale nella conduzione dei rispettivi paesi e conseguentemente i cittadini sono stati tagliati fuori dal processo democratico di cui si nutre qualsiasi democrazia.
Anche a Roma le notizie che non si andrà a votare subito ma chissà quando per nominare il primo cittadino va in questa logica. Come prima scusa c’è il regolare svolgimento del Giubileo e poi si troverà qualche altra scusa più o meno plausibile, ma lo scopo rimane sempre quello di non portare al voto i cittadini. Anche qui prevale la suprema presunzione che i cittadini non siano in grado di fare le giuste scelte e che questo sia esclusiva prerogativa di alcuni “illuminati”, capaci invece di proporre le decisioni ottimali e per il bene comune.
E’ l’anticamera della dittatura: una subdola evoluzione di quella classica che conosciamo con gli stivali lucidi e dei discorsi dai balconi, ma sotto certi aspetti ancora più pericolosa e infida perché fa credere formalmente di non esserla avvalendosi però dei peggiori mezzi e sistemi con cui si instaurano i regimi dittatoriali. Non siamo e non vogliamo tornare al Medio Evo, ma continuare verso quell’evoluzione fondamentale dove il cittadino è al centro assoluto di qualsiasi iniziativa e qualsiasi decisione deve necessariamente passare, indipendentemente dal risultato, dal consenso del suffragio universale.
Per questo vengono anche messe goffamente le mani sulla Costituzione Repubblicana al fine di smantellare e snaturare l’intero impianto posto a garanzia e tutela dei diritti dei cittadini che i Padri Costituenti avevano giustamente considerato come fondamentali e non alienabili affinché venisse esercitata la democrazia nel nostro Paese.
Quando tutti se ne renderanno conto che siamo sul baratro della dittatura sarà troppo tardi per tornare indietro e per potersi riprendere ciò che i nostri Padri, con sacrifici e con il sangue, hanno donato alle attuali generazioni facendoli godere della più grande conquista a cui può aspirare un essere umano: la libertà che solo la democrazia può garantire.
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