La previsione è che presto si darà il via all'’opzione nucleare’: le Banche Centrali inietteranno denaro direttamente nell'economia reale.
Tutte le altre opzioni sono fallite, i governi saranno costretti ad emettere moneta per coprire i loro deficits di bilancio. Ci ha avvertiti in questo senso un articolo del 18 Settembre di Zerohedge: “It Begins: Australia’s Largest Investment Bank Just Said ‘Helicopter Money’ [1] Is 12-18 Months Away” [ecco che comincia: la più grande banca d’affari australiana ha appena affermato che l’operazione ‘soldi dall’elicottero’ avrà inizio fra 12-18 mesi].
I ‘riformatori’ della politica monetaria sosterranno che, finalmente, l’ora è giunta. Al giorno d’oggi quasi tutto il denaro che viene creato lo è sotto forma di ‘debito bancario’, ma le popolazioni non possono più farsi carico di ulteriori debiti. L'’offerta di moneta’ si è ridotta, parallelamente con la capacità delle persone di prendere in prestito nuovo denaro, man mano che questo veniva creato.
I Quantitative Easings [QE] hanno cercato di gonfiare l'’offerta di moneta’ dando soldi alle banche, perché queste potessero a loro volta creare più debito [concedere più prestiti]. Ma questa politica è miseramente fallita, è giunta l’ora di far cadere un po’ di soldi ‘senza debito’ su ‘Main Street’ [2].
La previsione di Zerohedge è basata su un report della Macqurie, la più grande ‘banca d'affari’ australiana. Lo studio rileva che il Pil si sta contraendo, che le pressioni deflazionistiche stanno accelerando, che il settore pubblico e quello privato non stanno muovendo denaro a velocità adeguata e infine che le iniezioni di liquidità delle Banche Centrali stanno perdendo la loro efficacia. Le politiche attuali non stanno funzionando e allora:
“”Ci sono diverse politiche che potrebbero essere prese in considerazione, e probabilmente lo saranno nel corso dei prossimi 12-18 mesi. Se il settore privato manca della fiducia e della visibilità necessarie per far aumentare la circolazione del denaro, allora è il settore pubblico che – forse – potrebbe farlo. In altre parole, invece di agire attraverso i ‘mercati obbligazionari’ e il ‘settore bancario’, perché mai il ‘settore pubblico’ non potrebbe bypassarli iniettando lo ‘stimolo monetario’ direttamente nelle 'vene' delle persone? Che sia o meno ancora chiamato QE, questo tipo di ‘stimolo’ avrebbe un impatto molto più forte e la ‘ripresa’, a differenza degli ultimi sette anni, potrebbe effettivamente cominciare a somigliare a un ciclo economico tradizionale. Presto gli investitori comincerebbero a discutere dei suoi effetti moltiplicatori, posizionandosi nelle aree oggetto dei maggiori investimenti””.
Anche Willem Buiter, capo-economista del Citigroup, sta raccomandando che il ‘denaro venga gettato dall’elicottero’ per evitare l’imminente recessione globale:
“”Lo scenario principale, agli occhi del team che si occupa dell’’Economia Globale’, è ormai quello di una recessione globale guidata dalla Cina, a partire dal 2016. Le incertezze persistono e le probabilità per un’efficace e tempestiva risposta politica sembrano diminuire ..… Una pioggia di ‘Helicopter Money’ in Cina, nell'Eurozona, nel Regno Unito e negli Stati Uniti, insieme alla ristrutturazione dei debiti, potrebbe ridurre e anche prevenire la recessione in arrivo – se fosse attuata immediatamente, ovvero nel corso dei prossimi due anni – senza peraltro alcun rischio per una recessione ancora più lunga e profonda negli anni a venire””.
IL ‘QUANTITATIVE EASING FOR PEOPLE’ DI JEREMY CORBIN [PQE]
Nel Regno Unito, qualcosa di simile a una ‘pioggia di denaro dall’elicottero’ è stata appena messa sul tavolo da Jeremy Corbyn, il neo-eletto leader laburista. Egli propone di dare alla Banca d'Inghilterra un nuovo mandato, quello di far riprendere l'economia investendo massicciamente in nuove abitazioni, energia, trasporti e progetti di digitalizzazione.
Egli lo ha chiamato ‘Quantitative Easing per il popolo, invece che per le banche’ [PQE]. Secondo il suo progetto, gli investimenti dovrebbero essere effettuati attraverso una ‘Banca Nazionale per gli Investimenti’ istituita per investire sia in nuove infrastrutture che nelle innovative industrie hi-tech del futuro.
Il blogger australiano Prof. Bill Mitchell [3] è d’accordo sul fatto che il PQE sia economicamente sano. Ma sostiene che non dovrebbe essere chiamato Quantitative Easing. Il QE è solo un asset-swap – ovvero un ‘alleggerimento quantitativo’. Del denaro contante in cambio di ‘titoli di stato’ o di ‘titoli garantiti da ipoteche’, presenti nei bilanci delle banche.
Quello che Corbyn ha proposto è in realtà un OMF [Overt Money Financing]. Un’iniezione di denaro direttamente nell'economia reale [4].
Mitchell riconosce che nell’economia tradizionale l’OMF rappresenti un concetto-tabù. Perché, presumibilmente, porterebbe all’iperinflazione. Ma le vere ragioni, egli sostiene, sono le due a seguire:
1 – Verrebbero tagliati fuori i traders privati attivi nel settore delle obbligazioni, privandoli della loro dose di ‘welfare aziendale’ che – a differenza delle altre forme di assistenza sociale, come ad esempio quelle per la salute e la disoccupazione – li ha resi estremamente ricchi …
2 – Sottrarrebbe loro la 'scimmia del debito', utilizzata per ‘picchiare’ i governi che cercano di gestire [autonomamente] i grandi deficits di bilancio.
L’OMF COME SOLUZIONE PER LA CRISI EUROPEA
Bill Mitchell sostiene che un OMF sia già stato effettivamente messo sul tavolo da parte del Parlamento Europeo. Secondo la prima bozza del Rapporto della ‘Committee on Economic and Monetary Affairs’ [Commissione per i Problemi Economici e Monetari] relativo alla ‘relazione annuale’ della Banca Centrale Europea per il 2012, il Parlamento Europeo:
[.....]
9 – … ritiene che gli strumenti di politica monetaria che la BCE ha utilizzato fin dall'inizio della crisi, per dare sollievo ai mercati finanziari in difficoltà, hanno mostrato i loro limiti riguardo la crescita e il lavoro … ritiene pertanto che la BCE debba esaminare la possibilità di adottare nuove ‘misure non convenzionali’, ovvero un grande programma europeo per favorire la crescita, compresa una forma di ‘assistenza per le emergenze della liquidità [monetaria]’. Un 'Overt Money Financing' che consenta sia di effettuare dei tagli fiscali mirati alle famiglie a basso reddito, che di attuare nuovi programmi di spesa, focalizzati sugli obiettivi della strategia ‘Europe 2020’;
10 – … ritiene necessaria una revisione dei Trattati e degli Statuti della BCE affinché la politica monetaria dell’Eurozona aggiunga all’obbiettivo della stabilità dei prezzi quello della piena occupazione, in condizioni di pari dignità;
Queste disposizioni previste dalla bozza del Rapporto sono poi state modificate – sostiene il Prof. Mitchell – in gran parte a causa della paranoia tedesca riguardo l’iperinflazione. Ma un OMF continua ad essere il modo più efficace per risolvere la crisi dell'Eurozona senza dover abbattere l'Unione Monetaria, perché:
1 - Consentirebbe agli stati-membri della BCE di operare in deficit-spending per aumentare l'occupazione e la produzione.
2 - Non ci sarebbe un’emissione di debito pubblico.
3 - Non ci sarebbe un incremento delle tasse.
4 - Non ci sarebbe un aumento dei tassi d’interesse.
5 - Potrebbe essere immediatamente introdotto un ‘Job Guarantee’ [5].
6 - Manderebbe in pensione la Troika – niente più ‘salvataggi’.
7 - A crescita avviata, potrebbe dar vita a importanti cambiamenti strutturali, ovvero al miglioramento dei servizi pubblici, delle scuole, dell’assistenza sanitaria etc. La crescita consentirebbe di accelerare le modifiche strutturali, perché le persone sono felici di cambiare lavoro se ci sono dei buoni posti fra cui scegliere.
L’OBIEZIONE FASULLA DELL’INFLAZIONE
Tim Worstall, scrivendo sul britannico ‘The Register’, si è opposto al PQE/OMF di Jeremy Corbyn perché questo non può essere ‘sterilizzato’, al contrario del QE. Quando l'inflazione colpisce, il PQE non può essere invertito. Se il denaro è stato speso per le infrastrutture, questo circolerà nell'economia e non sarà più recuperabile. Worstall ha scritto che:
“”Il QE è stato progettato per essere temporaneo … perché, una volta che il tasso di spesa delle persone ha ripreso vigore, abbiamo bisogno di riprenderci tutto quel denaro in più che circola nell'economia. Con il QE utilizziamo il denaro stampato per acquistare obbligazioni, salvo poi rivenderle quando avremo bisogno di ritirare tutto quel denaro dall'economia, per poterlo semplicemente distruggere. Se non abbiamo obbligazioni da vendere, non è chiaro come possa essere ridotta l'offerta di moneta, se nel frattempo dovesse essersi generata una forte inflazione””.
Il problema di oggi, però, non è l'inflazione, ma la deflazione. Alcuni prezzi al consumo sono saliti, ma è un fenomeno che può aver luogo anche se l'offerta di moneta si sta restringendo. E’ vero, ad esempio, che i prezzi degli alimentari sono saliti, ma non a causa dell’aumento dei costi. Fra le cause possono essere citate la siccità in California, il cambiamento climatico e le fusioni/acquisizioni delle grandi società, che hanno eliminato la concorrenza, etc.
Aggiungere soldi all'economia fa salire i prezzi solo quando la domanda si satura e la produzione raggiunge la sua ‘piena capacità’ – ma siamo veramente molto lontani dalla ‘piena capacità’.
Prima di quel momento sarà l'aumento stesso della ‘domanda’ a far aumentare l’‘offerta’. [A fronte dell’aumento della domanda] i produttori creeranno più beni e servizi, la domanda e l’offerta, conseguentemente, cresceranno insieme permettendo ai prezzi di restare stabili.
Negli Stati Uniti l'output-gap – la differenza tra la produzione effettiva e quella potenziale – raggiunge circa 1.000 miliardi di dollari l'anno. Questo significa che l'offerta di moneta potrebbe aumentare di almeno 1.000 miliardi l’anno senza che i prezzi aumentino.
NON STERILIZZATE [7] – TASSATE!
Se il PQE dovesse portare l’economia oltre la sua ‘piena capacità produttiva’, il governo non avrebbe bisogno della Banca Centrale per riprendersi i soldi. Potrebbe farlo attraverso le tasse.
Se i prestiti dovessero far aumentare l'offerta di denaro e se la loro restituzione dovesse farla di nuovo diminuire, le tasse e gli altri pagamenti dovuti al governo potrebbero senz’altro ridurre la massa monetaria, aumentata conseguentemente all’emissione di denaro da parte del governo.
Utilizzando i dati del 2012 – tratti da un precedente articolo di quest’autore – la velocità dello ‘M1’ [6] – monete, banconote e depositi di denaro liberamente spendibili dai consumatori ordinari – era a ‘7’. Questo significa che lo ‘M1’ è cambiato 7 volte nel corso del 2012 – dalla casalinga al droghiere, dal contadino al … etc.
Dal momento che su questo denaro ogni destinatario paga delle imposte, aumentando ‘M1’ di 1 dollaro la base imponibile diventa di 7 dollari. Considerando che nel 2012 il gettito totale, in percentuale del Pil, è stato del 24,3%, è immediato concludere che, se 1 dollaro cambia mano 7 volte, il gettito fiscale potrebbe aumentare di: 7,00 x 24,3% = 1,70 dollari.
In teoria, questo significa che il governo potrebbe riavere, attraverso le tasse, più di quanto aveva speso. Anche se questi numeri dovessero subire delle riduzioni [probabile riferimento a fenomeni come l’evasione o l’elusione fiscale] – e considerando comunque le deduzioni dovute alle spese – la maggior parte dei nuovi soldi [spesi in favore dell'economia reale] potrebbero comunque essere tassati.
Nuove quantità di denaro potrebbero essere ‘pompate’ ogni anno nell’economia reale, senza causare un aumento importante dell'offerta di moneta – ammesso che un aumento ci sia.
Ma oltre alle tasse, ci sono altri modi perché il Tesoro possa riavere i suoi soldi indietro, come ad esempio la chiusura delle scappatoie fiscali, la tassazione degli oltre 21.000 miliardi di dollari nascosti nei paradisi fiscali off-shore, la creazione di un sistema di banche pubbliche che potrebbe girare al governo gli interessi sui prestiti.
Nel 2014, gli interessi netti raccolti dalle banche degli Stati Uniti sono ammontati a 423 miliardi di dollari. Nel 2007, invece, raggiunsero il record di 725 miliardi di dollari.
Ci sono molti modi, in conclusione, per riciclare il denaro emesso dal governo. Lo stesso denaro potrebbe essere prima speso, poi recuperato [tramite la fiscalità] ed infine essere speso di nuovo – e così, anno dopo anno, senza creare inflazione dei prezzi o super-inflazione dell'offerta di moneta.
Tutto questo non solo ‘si può’ fare ma, anzi, si ‘deve’ fare. La politica monetaria convenzionale è fallita. Le Banche Centrali hanno esaurito gli strumenti convenzionali a loro disposizione … hanno il dovere e la necessità di esplorare alcune delle possibili alternative.
Ellen Brown
Fonte: http://ellenbrown.com
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