di Giuseppe Palma
Che l’Euro sia una moneta costruita appositamente per impedire a ciascuno Stato dell’Eurozona di far leva sulla svalutazione monetaria è un dato ormai acquisito (ricordate quando scrivevo dei cambi fissi tra l’Euro e le valute nazionali dei Paesi che hanno aderito alla moneta unica?). E che a causa di quanto premesso ciascuno Stato sia costretto a far leva sulla svalutazione del lavoro allo scopo di far tornare le imprese ad essere competitive sui mercati è un aspetto che invece fa fatica ad entrare nella testa di un popolo inconsapevole e distratto!
Il Parlamento italiano, accogliendo i diktat imposti dai Governi Monti prima e Renzi dopo (che a loro volta avevano accolto acriticamente le imposizioni dell’intero apparato eurocratico), ha approvato sia la Legge Fornero che il Jobs Act, ed entrambe vanno nella medesima direzione: SVALUTARE IL LAVORO E GARANTIRE LA SOPRAVVIVENZA DELL’EURO!
Sullo smantellamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e sulle limitatissime ipotesi residuali di reintegra del lavoratore illegittimamente licenziato (sia per giustificato motivo oggettivo sia per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa) ho già scritto due articoli, dei quali consiglio un attento ripasso: http://scenarieconomici.it/il-crimine-della-svalutazione-del-lavoro-allo-scopo-di-salvare-leuro-di-giuseppe-palma/; http://scenarieconomici.it/il-jobs-act-e-i-licenziamenti-la-farsa-del-contratto-a-tempo-indeterminato-di-giuseppe-palma/
Bene. L’11 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato un ulteriore decreto attuativo della Legge delega 10 dicembre 2014 n. 183 (Jobs Act), il quale modifica in peius (cioè in senso peggiorativo) l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Nello specifico il datore di lavoro potrà:
- installare impianti audio e video (con l’obiettivo di controllare il lavoratore) previo accordo sindacale ovvero a seguito di autorizzazione da parte del Ministero del lavoro. In caso di accordo o autorizzazione, sul datore di lavoro graverà il solo obbligo di comunicazione al dipendente;
- controllare sia gli strumenti utilizzati dal lavoratore che rendono operativa la prestazione lavorativa (es. pc, tablet e cellulari), sia gli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze, il tutto senza alcun accordo sindacale, senza autorizzazioni e senza alcun obbligo informativo a garanzia del lavoratore.
L’aspetto maggiormente preoccupante è dato dalla seconda possibilità: in pratica tutti gli strumenti utilizzati dal lavoratore per l’esercizio della sua prestazione lavorativa (pc , tablet e cellulari) potranno essere sottoposti a controllo da parte del datore di lavoro, il quale potrà controllare – ad esempio – se dal pc dell’ufficio è stata inviata una mail personale oppure, tramite il sistema GPS di cui sono dotati ormai tutti i modelli di cellulare, rintracciare il lavoratore che dopo essersi recato ad esempio fuori ufficio per adempiere ad alcuni incombenti attinenti la prestazione lavorativa, fa una strada più lunga per tornare in ufficio (magari per andare a prendere un caffè o comprare le sigarette).
Il Presidente del Consiglio e i suoi adepti continuano a scrivere che è #lavoltabuona e che l’#Italiacambiaverso!
Ed hanno ragione! E’ la volta buona per svalutare il lavoro (riduzione dei salari, contrazione delle garanzie contrattuali epeggioramento della qualità occupazionale) al fine di salvare l’Euro, una moneta che – come ho già dimostrato in parecchi dei miei scritti – è nata per la tutela del capitale internazionale a scapito delle Costituzioni nazionali, dei diritti fondamentali e della democrazia!L’Italia cambia verso? E’ verissimo: torna indietro di oltre un secolo, come se le lotte e le conquiste di civiltà dei lavoratori – costate sacrifici indicibili – non siano mai esistite!
Cari sostenitori della moneta unica, continuate pure a dire che l’Euro è irreversibile. Sarà la Storia a condannarvi, sempre che prima non vi provveda il popolo!
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