Tutto il mare pugliese finisce nelle mire dei petrolieri con le loro trivelle e, sfortunatamente, non “solo” il tratto di mare tra Bari e Brindisi. In una settimana sono stati emanati dal Ministero dell’Ambiente ben sei decreti di compatibilità ambientale per altrettante istanze presentate da due società, la Spectrum Geo e la Northern Petroleum. In tutti e sei i casi le ricerche sarebbero condotte con la tecnica dell’airgun, che ha un pesante impatto su cetacei e pesci.
Il Decreto più preoccupante è quello del 3 giugno 2015 richiesto dalla Spectrum Geo che riguarda praticamente tutto il mare pugliese, dal Gargano fino al Salento. Sono interessati 1,6 milioni di ettari di mare, una superficie paragonabile a quella dell’intera regione!
La mappa allegata al Decreto è letteralmente dirompente per il futuro dell’intera Puglia ma anche per le altre regioni, dall’Abruzzo all’Emilia Romagna interessate da un permesso “gemello” che occupa tutto il mare antistante le loro coste!
Poi l’8 giugno il Ministero ha emanato in un solo giorno i tre decreti di compatibilità ambientale riguardanti altrettanti permessi richiesti dalla Northern petroleum per il tratto di mare da Bari a Brindisi.
Il 10 giugno è stato emanato un quinto Decreto, sempre per un permesso di ricerca richiesto dalla Northern petroleum nella medesima area.
Infine l’11 giugno è stato emanato un sesto Decreto, sempre per un permesso di ricerca richiesto dalla Northern petroleum.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e i No Carbone di Brindisi auspicano che vi sia una grande mobilitazione da parte delle amministrazioni e delle comunità coinvolte partendo dall’appuntamento di Polignano di mercoledì prossimo.
In Abruzzo a Lanciano lo scorso 23 maggio abbiamo partecipato ad una manifestazione imponente, 60.000 persone contro la deriva petrolifera in Abruzzo e in Adriatico il cui slogan era “No Ombrina, salviamo l’Adriatico” (https://stopombrina.wordpress.com/). Insieme alle altre regioni adriatiche ci si deve organizzare quanto prima per contrapporsi alle sciagurate politiche di Renzi e al suo Decreto Sblocca/Sporca Italia per tutelare la qualità ambientale e la salute nonché l’economia turistica, della pesca e dell’agricoltura.
Infatti la vastità di queste prospezioni fanno capire le reali intenzioni del Governo Renzi, volto a premiare gli interessi di pochi petrolieri a discapito degli interessi della collettività. Il Presidente Emiliano deve fare la sua parte; si impegni immediatamente ad aprire una vertenza “senza se e senza ma” contro l’azione del Governo impugnando i sei Decreti assieme agli enti locali.
Appare evidente l’assenza di una valutazione dell’effetto cumulo sull’ambiente di tutti questi progetti in larga parte incidenti sulle stesse aree e, in generale, di una Valutazione Ambientale Strategica complessiva. Su quest’ultimo aspetto è singolare che lo stato italiano, dopo forti pressioni dei cittadini, dal un lato abbia richiesto alla Croazia la realizzazione di una Valutazione Strategica transfrontaliera sul programma di ricerca croato ma, dall’altro, non applichi la stessa procedura sul rilascio delle concessioni in Italia.
Per fare chiarezza e riassumere la situazione alleghiamo una tabella con le mappe delle aree interessate e le principali informazioni sui sei decreti.
NO CARBONE BRINDISI
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
fonte: www.identitainsorgenti.com/
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