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lunedì 31 ottobre 2016

Italia: Stato di Polizia, ossia la congiura del Silenzio e la Democrazia dei Manganelli

di Enrico Montermini

Ovunque Renzi si reca a far passarella, la gente contesta.
Non parlo di facinorosi incappucciati con le tutine nere: parlo di comuni cittadini esasperati, che vengono manganellati senza pietà dalla pubblica sicurezza.
La Rete è piena di video che documentano quanto sto dicendo.
A quanto pare di capire, l’ordine è perentorio: il presidente del Consiglio deve mostrarsi alle telecamere circondato dall’affetto della “sua” gente, mentre i contestatori vanno tenuti lontano dallo show mediatico con modi spicci, addirittura brutali.





Si tratta di una repressione silenziosa del dissenso, perché si regge sulla connivenza dei mezzi di informazione di massa.

domenica 30 ottobre 2016

LA MIA AZIENDA CHIUDE, GRAZIE RENZI


di Diego Marchiori

La mia azienda chiude. Il sogno di mio padre svanisce. L’avidità dello Stato e la miopia di governanti inetti ha vinto. La qualità non ha pagato. Essere rimasti onesti non è servito. Altre persone senza stipendio. In Italia non c’è futuro. Non è giusto.
Mentre non riesco a trattenere le lacrime, sono queste le frasi che mi rimbalzano nella testa e me la spaccano in mille pezzi.


Voglio raccontare che cosa si prova quando un giovane vede svanire il sogno imprenditoriale, il sogno di creare posti di lavoro, il sogno di portare avanti i sacrifici di un padre. Il sogno di essere attori del benessere di un territorio.





Ed è ciò che sto vivendo.
Quando tre anni fa ho accettato di prendere in mano le redini dell’azienda la situazione non era facile e sapevo che il rischio di perdere la sfida era alto.

sabato 29 ottobre 2016

Renzi ed il PD in Italia sbattono i pugni contro la rigidità Europea, in Europa votano per l'Austerità


di Movimento 5 Stelle Europa

Il Partito Democratico vota in favore dell'austerità al Parlamento europeo. È pazzesco, irrazionale, assurdo, ma è quello che è successo mercoledì 26 ottobre dopo aver anche rifiutato i tagli alla spesa dell'UE. Il gruppo dei socialisti a cui il partito del premier fa parte (e di cui Gianni Pittella è presidente), ha preso decine di milioni di voti alle ultime elezioni europee. La promessa era: cambieremo le regole inserite nei Trattati. Alla prova dei fatti, invece, da due anni e mezzo sostiene la linea che premia le precarizzanti riforme del lavoro, le privatizzazioni, le liberalizzazioni e il contenimento generale della spesa. Insomma, tutta quella succosa ricetta neoliberista che ci sta portando ad una crisi irreversibile.




Il ruolo politico di questa UE nel condizionare le scelte democratiche è evidente, ancora più palese da oggi è il ruolo che il Partito Democratico sta giocando per affamare il Paese in cambio di qualche poltrona.

Nino Di Matteo: “Parlamento eletto con legge incostituzionale non è legittimato a modificare Costituzione”

“Altro che cambiare la Costituzione, va applicata senza indugi!”. Il pm antimafia di Palermo denuncia le falsità e le mistificazioni della Renzi-Boschi, una riforma che ha come reale obiettivo quello voluto dalla P2 di Licio Gelli: “favorire il potere esecutivo a scapito del legislativo e del giudiziario” trasformando così la democrazia in una “sorta di dittatura dolce fondata non sulla sovranità popolare ma sul potere oligarchico della finanza e dell’economia”.

di Nino Di Matteo *

Devo dire che sono Stato subito contento di accettare l'invito a partecipare a questa serata, un invito che mi è stato formulato da uno studente di giurisprudenza ad alcune associazioni universitarie. Ho subito considerato bello e importante poter partecipare ad un dibattito sulla Costituzione e quindi anche sul referendum costituzionale del quattro dicembre.




Quella che ci attende non è una consultazione elettorale come le altre, questa più che mai non ci si può permettere che prevalga l’astensionismo o le decisioni improntate all'appartenenza politica o alla simpatia per un partito o per una fazione politica.

venerdì 28 ottobre 2016

L'ambiguità del Governo sui Voucher

Le modifiche apportate dal decreto correttivo del Jobs act sull’utilizzo dei voucher sono puro avanspettacolo, fumo agli occhi. Se lo scopo fosse stato quello di combattere il precariato e tutelare i lavoratori, li avrebbero già eliminati

di Roberta Barone


Sui voucher, i buoni lavoro dal valore nominale di 10 euro, il Governo continua a fare inutile propaganda. Non perché non abbia in parte mantenuto le sue promesse- ovvero quelle di introdurre norme più stringenti al fine di limitarne il ricorso da parte dei datori di lavoro- ma perché, proprio con queste futili modifiche dagli effetti pressoché miseri, continua a dimostrare il suo “amore” per tale strumento definito dal presidente dell’Inps “la nuova frontiera del precariato




Tre storie sull’esplosione dei voucher e sullo sfruttamento di chi viene pagato con questo sistema

Venerdì scorso infatti il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al decreto correttivo del Jobs Act che dovrebbe apportare alcune modifiche circa l’utilizzo dei voucher, i buoni acquistabili al tabacchino per il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio. Modifiche che produrranno lo stesso effetto di un cucchiaio di zucchero immerso in un enorme recipiente d’acqua.

In un'Italia controversa ed inebetita tra Venti di Guerra e Sovranità perduta

di Adriano Tilgher

L’Italia vive un momento drammatico della sua storia: la nostra è una nazione in via di estinzione.

Nessun riferimento certo, nessuna prospettiva seria, nessun progetto vero per il rilancio di una nazione inebetita e disorientata e sulla nostra testa si giocano potenti e drammatiche partite criminali.

Da una parte le nostre energie più fresche e le nostre risorse più preparate emigrano in cerca di fortuna e del riconoscimento delle proprie capacità e dei propri meriti, dall’altra una turpe masnada di criminali senza scrupoli si arricchiscono con il traffico di esseri umani con la scusa di un’accoglienza pelosa e di un buonismo d’accatto.




Intanto gli imbonitori di turno che hanno costruito il ribrezzo nei confronti della figura del politico che, al contrario, dovrebbe essere l’unica via di salvezza per una nazione alla deriva, dividono il popolo italiano in giochi contrapposti su obiettivi depistanti e che aggravano la nostra dipendenza dai potentati finanziari apolidi e multinazionali.

giovedì 27 ottobre 2016

La Profezia di Sandro Pertini sull'Unione Europea

“Ormai a tutti è noto che l’Unione Europea e gli organismi derivanti dal Piano Marshall non sono l’espressione spontanea della volontà e delle esigenze dei popoli europei, bensì sono stati artificiosamente creati con lo scopo politico di fare d’un gruppo di nazioni europee uno schieramento in funzione antisovietica, e con lo scopo economico di fare dell’Europa Occidentale un campo di sfruttamento della finanza americana“.



Frase sorprendente, che è stata pronunciata da Sandro Pertini nel 1949, all’alba di quelpiano Marshall (dal nome del segretario di Stato Usa che lo annunciò il 5 giugno 1947) con cui gli Stati Uniti iniziavano ad esportare, in un’Europa distrutta, il loro modello economico e sociale al fine di sottometterla e colonizzarla.

La Farsa e l'inesistente “Braccio di Ferro” tra Italia e U.E., che non c’è e non c’è mai stato

L’Unione Europea è il generoso imperatore che concede la carità di un decimo di deficit ai suoi sudditi straccioni. Renzi è il coraggioso tribuno che conquista quel misero decimo. Dietro questa farsa oscena si nasconde la realtà di un Paese travolto dalla sua peggiore crisi economica. È l’ennesima prova che c’è speranza soltanto fuori dalla UE.

di Matteo Volpe


La ridicola trattativa inscenata con Bruxelles sui decimali di deficit serve a dare una parvenza di autonomia al governo italiano, un “governo” che ormai, a dispetto del nome, è ridotto al rango di protettorato o di provincia dell’Impero. L’Unione Europea chiede il 2,1% per il 2017, l’Italia il 2,3. Probabilmente l’accordo sarà sul 2,2. E così, con questo finto compromesso, la tecno-oligarchia avrà raggiunto il suo scopo: la continua riduzione annuale del deficit al di sotto del – già molto basso – fatidico 3% indicato dal Patto di Stabilità, in modo da raggiungere l’1,8, previsto per il 2018, che aggraverà ulteriormente la già critica condizione dell’economia del nostro paese.

Alberto Bagnai la tecnica al potere: intellettuali e democrazia al tempo della crisi
Renzi fa mostra di essere impegnato a strappare un inutile decimale e i media attorno a una simile farsa dipingono un inesistente “braccio di ferro” che non c’è e non c’è mai stato.

mercoledì 26 ottobre 2016

BlackRock: guadagnare là dove scorre il sangue, ossia sui Debiti di Stato

Telecom, Enel, Eni, Generali, Finmeccanica, le banche: storia di come il colosso finanziario americano BlackRock, primo al mondo per volumi di fondi gestiti, si sta comprando a pezzi l'Italia.

di Ilaria Bifarini

E' stato definito il più importante personaggio della finanza mondiale, ed è il capo del fondo di investimento più grande al mondo, ma di lui si parla poco e molti ignoreranno il suo nome. Si chiama Larry Fink ed è il CEO di BlackRock, la banca d’affari il cui patrimonio supera i quattro mila miliardi di dollari, oltre due volte l’intero PIL italiano. Il segreto del suo successo? “Comprare quando scorre la maggiore quantità di sangue per le strade”. La paternità del motto in realtà va attribuita a Nathan Mayer Rothschild, il capostipite della potente dinastia finanziaria le cui origini si perdono nel tempo.

La Gabbia indaga sull’infiltrazione di Black Rock nell’economia italiana che conta

La BlackRock è invece una società giovane, nata nel 1988, sulle spoglie del crollo finanziario di Wall Street, secondo quel principio, tanto in voga oggi tra la classe politica e dirigente, per cui ogni crisi è una grande opportunità.

martedì 25 ottobre 2016

Referendum Costituzionale: il Colpo di Stato dei Potentati Economici in Italia

di Vincenzo Cirigliano

Il Referendum Costituzionale su cui i cittadini Italiani si accingono ad esprimersi, va collocato in un momento storico che prende forma dopo un percorso estremamente strategico che si è delineato in maniera perentoria nell’arco degli avvenimenti dell’ultimo trentennio. La stessa crisi che oggi stiamo vivendo assume i contorni di un ben preciso disegno di potere, ben visibile, nato dalla deformazione di un Sistema Economico Finanziario sempre più connotato dall’accentramento dei poteri finanziari nelle mani di poche entità costituite, fatte di Banche, di Agenzie Finanziarie , di Agenzie di Rating.






La Generazione che non c'è

di Savino Balzano

Qualcuno ha scritto che combattere un’ombra sia semplicemente impossibile: l’unica cosa che possiamo fare è illuminarla. È solo attraverso le domande, le giuste domande, che possiamo davvero determinare chi siamo, dove siamo, quanto valiamo e soprattutto cosa vogliamo. Porsi delle domande però richiede tanto coraggio perché ognuna di esse presenta un prezzo che dobbiamo necessariamente pagare: accettare e sopportare la risposta al quesito stesso. Per quanto doloroso possa essere, tuttavia, è forse solo attraverso le domande che si possono individuare le responsabilità che ognuno di noi ha il dovere di assumersi.




L’individuazione di una responsabilità è condizione essenziale per il conseguimento della crescita e dell’emancipazione di un individuo e quindi di un’intera comunità.

lunedì 24 ottobre 2016

Scompare Equitalia? No, cambia solo Nome

Dal primo luglio 2017 le società del gruppo Equitalia “sono sciolte” e “al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione è istituito un ente pubblico economico, denominato ‘Agenzia delle Entrate – Riscossione’ sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministero dell’Economia e delle Finanze”.

La conferma dello scioglimento di Equitalia, e la sua sostituzione con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione che sarà guidata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, arriva dal decreto fiscale (‘Decreto di legge – Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili’) che oggi è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.




domenica 23 ottobre 2016

Qualcosa non ci torna sulla consulenza “petrolifera” della Procura di Potenza


by Giorgio Santoriello

Un’analisi negativa che sa invece di positività: perchè tra metalli pesanti, fenoli, fosfati, sodio ed idrocarburi i periti della procura si incentrano solo su due sostanze?

Subito dopo l’avvio delle indagini su Trivellopoli abbiamo deciso di ricercare nella già nota area di Montemurro, chiamata Contrada Larossa, ( ove la Prof.ssa Colella da sempre e noi dopo, abbiamo rivenuto in questi anni in sorgenti e polle della zona, pesantissime contaminazioni da metalli pesanti, fenoli, fosfati, salinità, corpi solidi disciolti etc.) le stesse sostanze contestate dai consulenti della Procura di Potenza, Sanna e Santilli.




Precisiamo che nonostante le già abbandonati contaminazioni attestate nella zona da referti pubblici e privati, il Comune di Montemurro ovviamente non ha mai interdetto queste sorgenti/aree alla pubblica fruibilità, però la magistratura sembra essere andata sino in fondo con le indagini: sembra ma forse così non è.

Con il Sì al referendum pagheremo i Costi Economici, Ambientali, Sociali e Sanitari di una Politica Energetica Selvaggia

di Marica Di Pierri e Stefano Kenji Iannillo

Partiamo da un presupposto: il consolidamento della post-democrazia di cui parlava Crouch ha bisogno di riforme costituzionali come quella che saremo chiamati a votare (o meglio a sventare) il 4 dicembre. Il disegno sotteso alla riforma - propagandata come al di sopra del bene e del male, buona di per sé, come se dopo anni di tentativi andati a vuoto il solo concetto fosse salvifico e non ne importasse il carattere migliorativo o peggiorativo - mira alla consacrazione di un sistema politico in cui, invece che restituire sovranità al popolo cui apparterrebbe, si fa il possibile per concentrarla sempre più verso l'alto.






Vale la pena ricordare che il colosso finanziario JP Morgan affermava nel 2013 che le costituzioni antifasciste - ispirate ai diritti e all'allargamento della base democratica - sono una zavorra per la crescita e vanno profondamente modificate.

sabato 22 ottobre 2016

Chi Paga le Tasse è un Fesso. Parola del Governo


di Alessandro Di Marzio

Carissimo lettore, se paghi le tasse sappi che sei un fesso. Chi te lo fa fare, tanto prima o poi arriva il condono fiscale e il governo ti rimette in regola come se avessi versato tutto. Questa è l’amara interpretazione che verrebbe da fornire leggendo il provvedimento riguardante la rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia inserita nella legge di Bilancio, presentata dal governo pochi giorni fa. Un provvedimento del quale tuttora si sanno notizie frammentarie e poco chiare, giacché a oggi non risulta approvato alcun decreto a riguardo. Ma i dettagli tecnici non servono, poiché a prescindere da essi il subliminale messaggio del governo resta lo stesso: chi ogni anno si prende lo zelo di pagare le tasse dovute è uno sciocco, un fesso.




A quanto pare, comunque, saranno inclusi nella rottamazione i tributi contestati dall’Agenzia delle Entrate, i contributi Inps e Inail, e probabilmente anche multe e Iva.

venerdì 21 ottobre 2016

Il vero quesito del referendum: approvate il superamento della democrazia parlamentare?

di Raniero La Valle *

Cari Amici,

poiché parlo a una grande riunione di persone la cui motivazione più profonda è che “l’uomo non vive di solo pane”, sento prima di tutto il bisogno di dirvi la ragione per la quale a 85 anni corro l’Italia per sostenere il NO al referendum, quando i giovani di oggi sono disperati per tanti altri motivi.

La ragione principale è una ragione di verità. Nell’ appello con cui i “Cattolici del No” hanno spiegato ai cittadini perché si oppongono a questa riforma, hanno detto di farlo per una questione di giustizia e una questione di verità. 





In effetti l’Italia ha oggi un grosso problema, di sapere la verità del referendum, non perché qualcuno dica la “sua” verità sul referendum, ma per capire che cosa il referendum dice di sé, che cosa rivela del dramma politico che oggi stiamo vivendo in questo Paese e nel mondo. 

I dati che smentiscono i catastrofisti anti-Brexit

di Niccolò Bargagli

Era Giugno, gli ultimi dieci giorni del mese, l’Italia usciva da poco dal referendum sulle trivelle, gli studenti avevano finito le scuole e le temperature salivano. La notizia che scosse nel profondo l’opinione pubblica veniva però da un altro paese: la Gran Bretagna aveva deciso di lasciare l’Unione Europea, smentendo completamente le previsioni e dimostrando così la scarsa utilità, non solo dei sondaggi, ma anche degli exit-poll, che in quella occasione, come spesso accade, si erano dimostrati fuorvianti.





La volontà popolare delle periferie e delle campagne inglesi, radicate al proprio territorio, si era opposta con successo alla multiculturale Londra provocando l’ira della classe intellettuale nostrana ed europea che mal sopporta chiunque si opponga al progetto egemone europeo.

giovedì 20 ottobre 2016

Un "NO" sociale per una Repubblica fondata sul Lavoro e non sui Voucher

di Giorgio Cremaschi

Un motivo guida della propaganda renziana per il SI è che con la vittoria del NO si tornerebbe indietro di trenta anni. In un certo senso questa è una ammissione importante. Perché é da più di trenta anni che dura in Italia lo smantellamento dei diritti sociali e del lavoro e la controriforma costituzionale darebbe ad esso un assetto stabile e forse definitivo.

Quaranta anni fa in Italia c'era la piena occupazione ed il debito pubblico era il cinquanta per cento del PIL. La crescita annuale media della economia era superiore al quattro per cento, tra le più alte del mondo occidentale.





Il sistema produttivo era fondato su eccellenze mondiali, nella chimica, nella metalmeccanica, nell'informatica ove la Olivetti, nonostante avesse ceduto brevetti fondamentali che avrebbero fatto fortuna negli StatiUniti, continuava ad essere leader.

mercoledì 19 ottobre 2016

Dalle province a Equitalia, tutti gli zombie dell’abolizionismo all’italiana

di Francesco Cancellato

Abolire, abolire, abolire. Ora è il turno di Equitalia, ma sono anni che l’ansia di far fuori quel che non va è diventato il mantra della politica nella penosa transizione tra seconda e terza repubblica. E ogni volta le speranze di semplificare lo Stato o di ridurre la pressione fiscale si infrangono contro la dura realtà. La magia riesce a metà: sparisce il contenitore, rimane il contenuto.




È una storia che inizia quando Silvio Berlusconi decide, con un colpo di teatro, di usare la cancellazione dell’Ici, la tassa sulle abitazioni, per rimontare lo svantaggio contro il suo sfidante Romano Prodi. Era il 2006.

La Grande Finanza dopo il terzo mondo, ora sta depredando noi (Video sulla Svendita dell'Italia)


La situazione è molto peggiorata negli ultimi 12 anni, rispetto a quando pubblicai “Confessioni di un sicario dell’economia”. Gli assassini economici e gli sciacalli si sono diffusi tremendamente, anche in Europa e negli Stati Uniti. In passato si concentravano essenzialmente sul cosiddetto Terzo Mondo, o sui paesi in via di sviluppo, ma ormai vanno dappertutto. E infatti, il cancro dell’impero delle multinazionali ha metastasi in tutta quella che chiamo la moribonda economia fallita globale.

Questa economia è basata sulla distruzione di quelle stesse risorse da cui dipende, e sul potere militare. E’ ormai completamente globalizzata, ed è fallimentare. Siamo passati da essere beneficiari di questa economia assassina ad essere ora le sue vittime.


Ecco chi, per anni, ha venduto (regalato)Aziende di Stato ai Privati della Grande Finanza



martedì 18 ottobre 2016

Cosa hanno in comune gli omicidi di Aldo Moro, Kennedy e Lincoln ?

In questo articolo analizzeremo le inquietanti coincidenze relative in particolar modo a tre esponenti politici che, poco dopo aver promosso leggi a favore della sovranità monetaria dei rispettivi Paesi, hanno poi fatto una brutta fine. Stiamo parlando di Abraham Lincoln, John Fitzgerald Kennedy e Aldo Moro.

Il problema di fondo è quello dell’emissione sovrana di moneta, ben noto per chi si occupa di Signoraggio Bancario. Abbiamo in parte toccato questo tema i due precedenti articoli: Signoraggio Bancario: perché il debito è inestinguibile? e Auriti, il valore indotto e la proprietà della moneta.




Le banche centrali di moltissimi Paesi, spacciate come istituti pubblici, ma in realtà Società per Azioni private possedute generalmente da famiglie di banchieri senza scrupoli, hanno da sempre utilizzato qualsiasi mezzo per occultare la loro vera natura e nascondere l’inganno agli occhi della popolazione.

Referendum, Paolo Maddalena: “La democrazia svenduta ai poteri forti”

intervista a Paolo Maddalena di Giacomo Russo Spena

“Macché semplificazione e tagli a sprechi, le ragioni della riforma vanno indagate altrove: Renzi si è piegato alla volontà dei poteri forti, Jp Morgan ci ha dettato le modifiche costituzionali”. Dalla voce non sembra stia parlando un ottantenne. Ragiona, analizza e spiega le ragioni per le quali sta sostenendo la campagna del NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.




Paolo Maddalena, vice presidente Emerito della Corte Costituzionale, è uno dei massimi esperti in materia. Lo contattiamo telefonicamente, combattivo, ha desiderio di sviscerare nel dettaglio la riforma per convincere soprattutto gli indecisi al voto.

lunedì 17 ottobre 2016

L'Ira di Bruxelles sulle mancette di Renzi: costeranno carissime agli Italiani

Una manovra di mance elettorali che costerà carissima all’Italia. La scelta di Matteo Renzi e del suo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan di far salire il bilancio a 27 miliardi con un deficit al 2,3% ha provocato la reazione furiosa dell’Unione europea.

Tradotto: la mossa a sorpresa di Palazzo Chigi rischia di far scattare la temutissima procedura di infrazione a Bruxelles.




È un retroscena di Repubblica a rivelare lo sbigottimento dei funzionari europei. “Se Renzi non abbassa il deficit entro 15 giorni la manovra verrà respinta e l’Italia finirà subito in procedura per debito e deficit”, filtra dalla Commissione guidata da Jean-Claude Juncker.

Cinquanta giorni di lotta per dire NO ai nemici della Costituzione più bella del mondo

di Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Tomaso Montanari, Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky

Tra cinquanta giorni, il prossimo 4 dicembre, il Governo Renzi chiederà agli italiani: «volete contare di meno, volete meno democrazia, volete darci mano libera?».
Noi risponderemo di No. Perché non vogliamo contare di meno, non vogliamo meno democrazia, non vogliamo dare mano libera a questo, come a qualunque altro governo.





Una classe politica incapace e spesso corrotta prova a convincerci che la colpa è della Costituzione: ma non è così. A chi ci dice che per far funzionare l’Italia bisogna cambiare le regole, rispondiamo: noi, invece, vogliamo cambiare i giocatori.

domenica 16 ottobre 2016

Galloni, “Brexit? La grande finanza ha paura del popolo quando può decidere”


Intervista a Nino Galloni: dalle elezioni americane alla Brexit, dall'Italia all'Europa, tanti i punti toccati nel corso del confronto.

di Luca Pinasco

Da un punto di vista economico, considerando lo strapotere delle grandi banche d’affari piene di derivati come una malattia per il mondo occidentale, chi tra Trump e Clinton pensa possa essere la cura, o per lo meno non essere un aggravante?

Probabilmente la prima cosa da fare per curare questa malattia sarebbe il ripristino del “Glass Steagall Act” ovvero la separazione tra le banche di credito e d’affari.





Poi da un lato le banche di credito devono essere messe in condizione di poter erogare prestiti, perché oggi chi chiede prestiti non ha rating e chi ha rating non chiede prestiti, dall’ altro c’è da dire che alle banche oggi la finanza speculativa non è un opzione, è necessaria poiché il sistema si regge sul fatto che da una parte si producono titoli tossici, si collateralizzano, le banche centrali li scambiano con moneta e questa moneta arriva alle banche, così si crea un rapporto rovinoso tra le banche centrali e le altre banche, rapporto che costituisce il sistema attuale che io definisco ultrafinanziario.

Le 'sanzioni economiche' di USA e UE sono vere e proprie azioni di Guerra

«Sotto i nostri occhi» - Cronaca di politica internazionale n°205

di Thierry Meyssan

Analisi del cambiamento d'ordine mondiale

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno lanciato una guerra che non osa dire il suo nome contro la Siria, l'Iran e la Russia, quella delle "sanzioni economiche". Questa formidabile tattica ha ucciso più di un milione di iracheni negli anni '90, senza destare i sospetti delle opinioni pubbliche occidentali. Oggi viene pazientemente messa in campo contro gli Stati che si rifiutano di essere dominati dall'Ordine mondiale unipolare.




DAMASCO (Siria) - Nel passato, la strategia delle guerre convenzionali comprendeva l'assedio di una città o di uno Stato. Si trattava di isolare il nemico, di impedirgli che utilizzasse le proprie risorse, di sottoporlo alla carestia, e, infine, di sconfiggerlo.

sabato 15 ottobre 2016

L'Italia impegnata in Azioni Militari NATO in Barba all'Articolo 11. La Prima Parte della Costituzione è già stata dismessa

di GINA MUSSO


Guerra Fredda 2.0. L’Italia farà parte di uno dei quattro battaglioni dell’Alleanza schierati nei Paesi ex sovietici. Dopo le rivelazioni del segretario Nato, Gentiloni conferma, Pinotti minimizza e Renzi ci scherza su. Furiose le opposizioni

«Presidente, si stava progettando un piano di invasione della Russia…». Matteo Renzi ha provato a sdrammatizzare così, ieri, a margine della colazione di lavoro con Mattarella in vista del Consiglio europeo, la situazione scivolosa venutasi a creare dopo le dichiarazioni del segretario della Nato Jens Stoltenberg, riportate in prima pagina dalla Stampa il giorno precedente.




Un contingente di soldati italiani «farà parte – aveva detto Stoltenberg – di uno dei quattro battaglioni dell’Alleanza schierati nei Paesi baltici».

Nel Provvedimento " sull'Anticipo Pensionistico " c'è l'anima doppiogiochista di questo Governo


"Con lo sciopero e il NoRenziDay del 21 e 22 ottobre abbiamo una prima occasione per far sentire a questi imbroglioni cosa pensiamo di loro e della loro APE"

di Giorgio Cremaschi

Nonostante gli sforzi del governo Renzi e dei suoi alleati Marchionne e Confindustria, i salari non sono ancora precipitati così in basso.

Un ferroviere, una maestra d'asilo, un operaio edile che abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi regolari non portano a casa, per fortuna, meno di 13000 euro netti all'anno.





Eppure Renzi e Poletti hanno messo proprio quel tetto come condizione per accedere al famigerato anticipo pensionistico, l'APE, che scatterebbe dopo i 63 anni di età.

venerdì 14 ottobre 2016

Manlio Di Stefano (M5S): «Quando governeremo, la Nato non potra' trattarci come sudditi. Mai piu'»

Forte presa di posizione del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Esteri e Comunitari


di Manlio Di Stefano

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, è colui che pochi mesi fa, a Davos, dichiarava: "Nel lungo periodo, l'organizzazione si potrebbe adattare a seconda della situazione. Si potrebbero affrontare sfide quali la guerra nucleare".

Dobbiamo preparaci ad una guerra nucleare secondo costui.



Jens Stoltemberg è il Segretario di un'organizzazione che sta facendo di tutto per arrivare a questo punto di rottura e a questo scenario. Il livello di esercitazioni militari e di accerchiamento della Russia ad est è senza precedenti.

Nella Riforma lo zampino di J.p.Morgan, il Grande Fratello del Parlamento italiano?

Un colosso da 24,4 miliardi di utili nel 2015: questi i numeri di J.P. Morgan. Un gigante dalla presenza ingombrante, giocatore di punta in molte partite politico-finanziarie che si sono tenute e si terranno nel nostro Paese. Mps, tanto per fare un nome, che era un suo cliente; al quale la banca d’affari ha fatto da consulente e per il salvataggio della quale si è prodigata. Oppure il salvataggio dell’Ilva, per finire con la Riforma Costituzionale che sarà oggetto del referendum del prossimo 4 dicembre.


J.p. Morgan, dunque, influenza le scelte politiche nel nostro Paese? Atteniamoci ai fatti: lo scorso martedì 4 ottobre, su La Repubblica è apparsa una lettera aperta al Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, da parte di Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte. Tre domande su punti inerenti la proposta di modifica della Costituzione che arriva dal Governo.

giovedì 13 ottobre 2016

Dario Fo:" ...essere intellettuali progressisti, espressione e parte del movimento degli umili"


Ricordiamo il grande attore e premio Nobel, amico e collaboratore di MicroMega, ripubblicando questo suo intervento uscito su MicroMega nel 2013.

di Dario Fo, da MicroMega 6/2013

L’intellettuale progressista non può limitarsi ad un mero esercizio di virtù tecnica, ad una semplice dimostrazione dell’eleganza del proprio stile o della precisione del proprio ragionamento. Deve sentire nel profondo del proprio animo la sofferenza di chi non ha voce. Deve provare pena per le pene altrui. Ecco perché l’impegno è in primo luogo un ‘sentimento’, che nasce dalla voglia di stare dalla parte degli oppressi.




Rispondo alla sollecitazione dell’amico Flores d’Arcais cercando di raccogliere le idee ed esprimere quella che da sempre è stata l’idea mia e di Franca su cosa dovrebbe essere un intellettuale progressista. Una volta si diceva intellettuale organico alla classe operaia. Ma c’era in effetti molta confusione in giro su quel che si intendesse con questa definizione un po’ ampollosa.

BCE COPRE DEUTSCHE BANK, UNA BOMBA AD OROLOGERIA PRONTA AD ESPLODERE NEL CUORE DELL'EUROPA

Movimento 5 Stelle Europa

L'abbiamo già denunciato più volte nel corso di questi anni. Questa Unione europea è basata sul conflitto d'interessi e ha un azionista principale e privilegiato, la Germania. Le regole che valgono per gli altri ai tedeschi non vengono applicate. L'ultimo scandalo riguarda la banca tossica Deutsche Bank(una vecchia conoscenza ben inquadrata per via della sua mostruosa esposizione in titoli derivati) e la BCE, l'istituzione europea "indipendente" che dovrebbe vigilare sulla stabilità del sistema bancario europeo.




Ebbene, durante gli stress test di luglio è stato concesso alla banca tedesca di contabilizzare un'operazione che non era ancora andata in porto: la vendita di una quota da 4 miliardi di Euro della cinese Hua Xia.

mercoledì 12 ottobre 2016

Precarizzare ed indebolire i Lavoratori: il grande successo del Jobs Act che ha centrato il suo vero obiettivo

La verità è che Matteo Renzi è un liberale di destra che deve stare a sinistra altrimenti non riuscirebbe a fare quello che sta facendo: Berlusconi non ha potuto perché stava dal lato sbagliato, tutto qui.

di Savino Balzano


Ormai lo hanno detto proprio tutti: persino il Ministero del lavoro ha dovuto, in quanto obbligato dalla normativa, pubblicare dati sull’occupazione davvero poco confortanti. Pare proprio che questo Jobs Act non sia stato il volano dell’economia, la svolta per l’occupazione in questo paese, il rilancio per la collocazione dei giovani nel mercato del lavoro.



Contratto a tutele crescenti: la precarizzazione del contratto a tempo indeterminato – Ernesto Maria Cirillo

Pare proprio che il nostro straordinario Ministro del lavoro, un perito agrario (per chi non lo sapesse e fosse curioso in merito agli augusti studi giuslavoristici su cui fonda la sua formazione Giuliano Poletti), non si sia dimostrato il Roosevelt all’italiana, va’. Eppure, come si diceva in un film molto amato, le parole sono importanti.

martedì 11 ottobre 2016

Applicare l'attuale Costituzione è la più grande sfida che possiamo lanciare alla Grande Finanza. Ecco perchè si cerca di Modificarla

di Paolo Ciofi

Siamo arrivati al redde rationem, al punto di caduta decisivo dei processi politici di questi anni: tale è il senso della controriforma costituzionale. Un vero e proprio stravolgimento della Costituzione, che dallo smantellamento del fondamento del lavoro intende stabilizzare il dominio dell'impresa, cioè del capitale, sull'intera società.



La domanda è: a chi giova? Ha sostenuto Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, intervenendo alla riunione del Coordinamento per la difesa della Costituzione: «All'immaginario collettivo, ottenebrato dalla politica menzognera del "neoliberismo", pensiero unico dominante, deve essere innanzitutto chiarito che dette riforme, obiettivo ultimo e non rinunciabile di Matteo Renzi, non sono di alcuna utilità per il popolo italiano, ma servono soltanto agli interessi economici della "finanza", cioè delle banche e delle multinazionali, alle quali Renzi, come in genere l'intera classe politica, si è da tempo asservito».

lunedì 10 ottobre 2016

Con la favola del Debito, hanno in mano la nostra vita. Un piccolo esempio per spiegarvi come sia stato possibile

I mass media non sanno come giustificare il fatto che nonostante aumentino gli incassi dello stato italiano il debito pubblico continui a salire. SMASCHERATI

E ora anche i mass media, davanti a milioni di telespettatori, si chiedono (o fanno finta di chiedersi) come mai il debito pubblico continui a salire nonostante gli incassi dello stato siano aumentati a suon di tasse a carico dei cittadini.




Alcuni cercano di dare spiegazioni pietose e insignificanti, altri non ci provano nemmeno, il tutto per nascondere un fattore che loro sanno benissimo: il debito pubblico è una voragine inestinguibile, o per meglio dire, un sistema studiato ad oc per essere inestinguibile!

Renzi perde pezzi del suo Partito. Neanche il PD crede più alla Riforma Costituzionale

La direzione del Pd sarà l’arena dove si annunciano (di nuovo) stracci che volano. Ma il copione è già bello che scritto sui giornali. La sinistra del partito, almeno quella parlamentare, voterà noal referendum costituzionale. I leader della minoranza Pierluigi Bersani e Roberto Speranza non hanno aspettato la riunione di lunedì dove si annuncia lo scontro finale in diretta tv sulle riforme. Hanno affidato le loro intenzioni ai giornali. Il primo al Corriere della Sera, il secondo a Repubblica.





Il concetto è lo stesso: Renzi non cambia l’Italicum, il tempo è scaduto e questa riforma con questa legge elettorale non può essere votata. Ma come, rispondono i renziani, la direzione del Pd è proprio sulle modifiche all’Italicum.

domenica 9 ottobre 2016

VERGOGNOSO: I PENSIONATI PAGANO CON I LORO SOLDI LA "RIFORMA PENSIONISTICA" CHE RENDE STRUTTURALE LA " RIFORMA FORNERO "


di Giorgio Cremaschi

La sostanza dell'accordo è che la Fornero non si tocca. Il catastrofico innalzamento dell'età pensionabile resta tutto a fare i suoi danni alla condizione di lavoro e alla occupazione. Si potrà andare in pensione prima solo se si vincerà la lotteria dei lavori usuranti. Pochi saranno scelti tra coloro che hanno già 41 anni di contributi. Oppure se le aziende ti manderanno via come esubero. Oppure se ti indebiterai per 20 anni con quel raggiro usuraio che è l'APE.




Il solo risultato che viene sbandierato è la quattordicesima aumentata o elargita per la prima volta a circa tre milioni di pensionati con i redditi più bassi.

DA QUANDO GOVERNA RENZI GLI SBARCHI SONO TRIPLICATI

Movimento 5 Stelle Europa

Da quando governa Renzi il numero degli sbarchi (e dei morti purtroppo) è triplicato. Fatalità? Coincidenza? No, semplicemente politiche sbagliate, quelle che il Movimento 5 Stelle vuole cambiare! Nelle ultime 48 ore sono sbarcati nelle coste siciliane, calabresi, pugliesi ben 11 mila migranti, in 28 sono deceduti durante la traversata. I centri di accoglienza sono al collasso.





Gli uomini della Guardia costiera, della Marina militare, i volontari delle associazioni umanitarie stanno svolgendo un duro lavoro e a loro va la gratitudine di tutti gli italiani, ma così non si può andare avanti. Con Renzi al governo il picco degli sbarchi è massimo.

sabato 8 ottobre 2016

La U.E. entra a gamba tesa sul Referendum Italiano per evitare l'ascesa dei "Populismi"

di Mauro Bottarelli

La notizia è nota: il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha lanciato un bel salvagente a Matteo Renzi, quando ieri ha detto che la Commissione Ue apre alla flessibilità e si dice “pronta a considerare le spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un Paese che soffre attacchi terroristici”.




Riferimento chiaro al Belgio ma soprattutto all’Italia. Per un politico che deve mettere mano a un DEF che è stato bocciato da tutti, forse tranne che dal CONI o dall’ANPI, una bella boccata di ossigeno e un tesoretto – margini di spesa aggiuntivi del 4% del Pil – da spendere in “regali” per garantirsi l’unica cosa che davvero conta: vincere il referendum del 4 dicembre e salvarsi la poltrona e la carriera.

venerdì 7 ottobre 2016

Le famiglie monoreddito sono massacrate dalle tasse

Se si considera la pressione fiscale degli ultimi 10 anni si scopre che le famiglie monoreddito italiane sono quelle che hanno visto aumentare di più le tasse. Più di quanto non siano aumentate per i single, per le famiglie con due redditi e due figli e per le famiglie con due redditi e nessun figlio.
Prendendo i dati dell’Ocse sulle tasse sulle famiglie europee si scopre anche che quelle italiane sono, in tutti i casi, nella fascia alta della tassazione. Lo rivela Truenumbers.it con la sua web serie #Truenumbers, la prima trasmissione di informazione giornalistica della rete.




Fonte: Scenari Economici

La classe operaia da disciplinare, umiliare, annientare. Forse è l'ora di rialzare la Testa

di Annamaria Rivera

“Non è per vergogna che si fanno le rivoluzioni”. Ma “la vergogna è già una rivoluzione”.

Così scriveva Marx nella lettera ad Arnold Ruge del 1843, aggiungendo che “se un’intera nazione si vergognasse realmente, diverrebbe simile al leone, che prima di spiccare il balzo si ritrae su se stesso”.

Noi siamo, invece, un paese svergognato, che quindi non ha, per ora, alcuna prospettiva non dico di rivoluzione, neppure di un’ampia ribellione collettiva.




Non ci si vergogna per la condizione servile o quasi-schiavile imposta a buona parte della classe operaia, soprattutto (ma non solo) a quella di origine immigrata, né per le morti bianche quotidiane che non fanno più notizia, neppure per i suicidi e gli omicidi istigati o indotti dai padroni delle ferriere: come nel caso di Abdelsalam Ahmed Eldanf, operaio della logistica, ucciso a Piacenza da un camion, durante un sit-in.

giovedì 6 ottobre 2016

Messaggio VIDEO del M5S per gli Italiani Residenti all'Estero

Scopri il sito iodicono.it

di Maria Edera Spadoni

Ciao, sei un cittadino italiano e vivi all’estero da più di 3 mesi per motivi di studio/lavoro o motivi medici? Puoi – anzi , devi – votare per salvare la Costituzione al referendum del prossimo 4 dicembre. E’ molto semplice, puoi votare anche se sei all’estero solo temporaneamente e non serve essere iscritto all’AIRE, il Registro degli italiani residenti all'estero.

Ti servono due cose:

1) un modulo che puoi scaricare qui e compilare

2) la copia di un documento d’identità valido.




Inviali per posta, fax o mail anche non certificata al tuo Comune di residenza.

Mentre Renzi corre dietro al Referendum Costituzionale migliaia di Giovani scappano dall'Italia


E’ appena uscita l’edizione 2016 del Rapporto annuale Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, uno centri studio della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), come ci si poteva aspettare cresce ed aumenta per “velocità di fuga” il numero di cittadini italiani che hanno deciso di prendere una residenza all’estero, soprattutto nella fascia di età maggiormente produttiva fra i 18 e i 34 anni, ne da conto il Fatto Quotidiano in articolo che sintetizzo:

Sono 107.529 gli italiani espatriati nel 2015. Rispetto all’anno precedente a iscriversi all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) sono state 6.232 persone in più: un incremento del 6,2%. A lasciare il Paese soprattutto i giovani: i connazionali tra i 18 e i 49 anni che negli ultimi 12 mesi hanno fatto le valigie sono stati 39.410, il 36,7% del totale. Lo rileva il rapporto “Italiani nel mondo 2016” presentato oggi a Roma dallaFondazione Migrantes….




…..Le destinazioni predilette – Dallo studio emerge che la meta preferita è stata laGermania, dove sono approdati 16.568 italiani. Subito dopo, con un minimo scarto, il RegnoUnito, che ha accolto 16.503 italiani nel 2015.

Si tagliano le Pensioni e il patrimonio INPS, costruito con i soldi dei Lavoratori, usato come Bancomat dal Governo


Il piano di dismissioni immobiliari non andrà a risanare i conti in rosso dell’ente. Allarme tra i vertici: “Ci usano come bancomat”

L’organismo composto da rappresentanti dei sindacati e delle associazioni datoriali – al quale è stato attribuito il compito di controllare gestione per conto di chi riempie le casse dell’istituto – per la prima volta all’unanimità, ha detto che i conti non tornano e ha bocciato il documento. Mancano informazioni e quelle poche che arrivano sono poco rassicuranti, spiega Luigi Scardaone, rappresentante della Uil nel Civ, che da anni, fino ad ora in solitaria, respinge al mittente ai bilanci Inps.




«Sono venuti al pettine i nodi», aggiunge. Il riferimento è ad alcuni aspetti che riguardano la gestione dell’istituto. Ma anche il patrimonio Inps, che è dei lavoratori e che già da qualche anno prende vie difficilmente comprensibili.

mercoledì 5 ottobre 2016

Il Jobsact, la Legge Fornero, la Buona Scuola, il Decreto sulle Trivelle hanno smantellato la Prima Parte della Costituzione

di Giorgio Cremaschi

Non è decisivo sapere chi sia stato più efficace in tv tra Renzi e Zagrebelsky. Non è neppure sicuro che il successo, decretato dai commentatori, delle capacità di televendita del presidente del consiglio infranga il suo alone di sfacciata e respingente arroganza.

Ciò che mi ha invece negativamente colpito è un limite politico delle pur rigorosissime esposizioni del costituzionalista del NO. Un limite che a mio parere dà un vantaggio, televisivo e non, a Renzi. Un vantaggio che chi difende la Costituzione dal suo stravolgimento non può concedere.




Zagrebelsky avrebbe semplicemente dovuto chiedere a Renzi perché fosse lì. Perché il capo del governo stia in campagna elettorale da gennaio per sostenere la sua riforma costituzionale.

Il Racconto della Siria di Gentiloni che distorce la realtà


Gentiloni ha appena concluso il suo intervento alle commissioni esteri di Camera e Senato sulla Siria.

di Ornella Bertarotta  (M5S)
Questo è quanto ha detto il Ministro:

«I bombardamenti sulla parte orientale di Aleppo sono indiscriminati e di una violenza senza precedenti», spiegando che «stiamo parlando di una città delle dimensioni di Bologna, abitata da quasi 300mila persone, nella quale si annidano o combattono 15-16mila militanti ribelli.





Così non si fa la guerra a loro ma si spiana una città». Il ministro ha poi sottolineato che non solo «l'operazione su Aleppo è inaccettabile», ma «è inaccettabile la copertura della Russia a questa azione».

martedì 4 ottobre 2016

In Ungheria il Referendum era Consultivo non Deliberativo, pertanto il Quorum non Esiste



Giunge immediato il trionfo della retorica europeista sull’esito del referendum ungherese. Schiaffo ad Orban, vittoria dell’Europa… Ma è davvero così? Il voto ungherese dice esattamente il contrario.

di Lorenzo Vita

Pronta ad alzarsi in volo come un condor e scendere in picchiata verso la preda titubante, la stampa europeista si è immediatamente gettata sul corpo di Orban. La notizia che tutti aspettavano: la sconfitta. Oh che bellezza! Quorum non raggiunto.





E subito il coro di voci bianche si alza unanime, tra chi grida allo schiaffo ai razzisti, chi inneggia all’Europa, chi esalta il sentimento intellettuale del popolo ungherese (fidatevi, erano già pronte le definizioni di “ignoranti”, “operai”, “razzisti”, “barbari” in caso di vittoria referendaria del “no”) e chi condanna senza se e senza ma l’elettorato ungherese che ha scelto di votare.

La Costituzione italiana in mano a Voltagabbana

di Giorgio Cremaschi

Oramai il motto fondamentale della banda renziana potrebbe essere preso a prestito da una celebre battuta del grande Groucho Marx: "Questi sono i miei principi...non vanno bene? Ne ho degli altri.."

Su tutte le decisioni importanti di Renzi e del suo governo possiamo trovare nel passato affermazioni di assoluto rifiuto, fatte dagli stessi che oggi quelle decisioni prendono con arroganza e disprezzo del dissenso.




Il girare la banderuola secondo il vento è la pratica fondamentale di Renzi e del suo gruppo di potere. Il fatto grave è però che ora stanno radicalmente cambiando la Costituzione.

lunedì 3 ottobre 2016

Il "NO" trionfa in Ungheria. Un altro duro colpo alle politiche Europee


I no sono stati il 98 per cento, ma la metà dei votanti resta distante Il premier nazionalista: "L'importante è che siano di più coloro che non vogliono la ripartizione dei profughi". Gelo di Bruxelles: "Un gioco pericoloso". Gentiloni: "Che bello ricevere la notizia da Lampedusa".

Il no vince, anzi stravince. In Ungheria il no alla ripartizione dei migranti tra i vari Paesi dell’Unione Europea trionfa con il 98 per cento, ma a pronunciarlo sono la minoranza.






Il quorum per far ritenere valido il referendum chiesto dal premier nazionalista-conservatore Victor Orban resta lontano: ha votato il 43 per cento degli aventi diritto, il 50 quindi resta distante.