Movimento 5 Stelle Europa
L'abbiamo già denunciato più volte nel corso di questi anni. Questa Unione europea è basata sul conflitto d'interessi e ha un azionista principale e privilegiato, la Germania. Le regole che valgono per gli altri ai tedeschi non vengono applicate. L'ultimo scandalo riguarda la banca tossica Deutsche Bank(una vecchia conoscenza ben inquadrata per via della sua mostruosa esposizione in titoli derivati) e la BCE, l'istituzione europea "indipendente" che dovrebbe vigilare sulla stabilità del sistema bancario europeo.
Ebbene, durante gli stress test di luglio è stato concesso alla banca tedesca di contabilizzare un'operazione che non era ancora andata in porto: la vendita di una quota da 4 miliardi di Euro della cinese Hua Xia.
Così facendo la BCE ha chiuso un occhio sulle regole imposte a tutte le altre banche, consentendo a Deutsche Bank di "passare" gli stress test con una valutazione migliore (comunque fra le più deboli in Europa). Inoltre, bisognerebbe tenere conto dei costi delle diverse vicende giudiziarie in cui la banca è coinvolta, oltre che dell'effetto dei bassi tassi d'interesse, del rallentamento economico e, dulcis in fundo, della famosa cessione - mai avvenuta - che sta incontrando diversi ostacoli di tipo regolamentare in Cina.
Per tutti quegli economisti da salotto pro Unione Bancaria e BCE, ricordiamo che Deutsche Bank è unabomba atomica nel cuore dell'Eurozona e ha un'esposizione in derivati pari a 54,7 mila miliardi di Euro, equivalente a 20 volte il PIL tedesco e 5,7 volte il PIL dell'intera Unione Europea. Come si può ridurre il rischio sistemico se una sola banca ha una montagna di titoli speculativi in pancia, pari a cento volte i depositi di famiglie e imprese?
La crisi del 2009 ha mostrato il volto debole e allo stesso tempo diabolico di molti istituti di credito. I loro bilanci, esposti pesantemente in speculazione, sono stati salvati dagli Stati nazionali con i soldi e le tasse dei cittadini. I parametri utilizzati dalla BCE per gli stress test (Risk-weighted asset) penalizzano gli istituti esposti verso crediti a famiglie e imprese. Premiano, invece, quelli che hanno investito in prodotti finanziari spazzatura.
È qui riassunta la perversione di una Banca Centrale Europea che si comporta a livello politico per favorire o meno il suo maggior azionista. L'Unione Bancaria - l'insieme di regole che ha portato ad avere un meccanismo di supervisione e risoluzione unico e accentrato per le banche europee - è un sistemavolutamente distorsivo che avvantaggia alcuni e penalizza fortemente altri. Il paradosso è che questo stato di cose non vieta ai tedeschi di continuare a propagandare la finta solidità del loro sistema.
La soluzione ai problemi bancari di questa Europa è oggi ancora più evidente: l'uscita dalla moneta unica e da questo enorme conflitto d'interessi; la creazione di una banca centrale pubblica e che funga da prestatore d'ultima istanza; la creazione di un sistema bancario sano e focalizzato esclusivamente sull'economia reale, cioè tornare al modello del Glass-Steagall Act di Roosevelt. Da una parte le banche tradizionali che svolgono solo attività di supporto all'economia e dall'altra le banche di investimento che continuano a fare le loro attività speculative libere di fallire senza salvataggi fatti con i soldi dei contribuenti.
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