Dal primo luglio 2017 le società del gruppo Equitalia “sono sciolte” e “al fine di garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione è istituito un ente pubblico economico, denominato ‘Agenzia delle Entrate – Riscossione’ sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del ministero dell’Economia e delle Finanze”.
La conferma dello scioglimento di Equitalia, e la sua sostituzione con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione che sarà guidata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, arriva dal decreto fiscale (‘Decreto di legge – Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili’) che oggi è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“A far data dell’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto -si legge nel provvedimento-, il personale delle società del gruppo Equitalia proveniente da altre amministrazioni pubbliche è ricollocato nella posizione economica e giuridica originariamente posseduta nell’amministrazione pubblica di provenienza la quale, prima di poter effettuare nuove assunzioni, procede alriassorbimento di detto personale, mediante l’utilizzo delle procedure di mobilità di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 165 del 2001 e nel rispetto dei vincoli in materia di finanza pubblica e contenimento delle spese di personale”.
Il riassorbimento, si rileva ancora, “può essere disposto solo nei limiti dei posti vacanti nelle dotazioni organiche dell’amministrazione interessata e nell’ambito delle facoltà assunzionali disponibili.
Nel caso di indisponibilità di posti vacati nella dotare organica dell’amministrazione di provenienza, tale personale può essere ricollocato, previa intesa, ad altra pubblica amministrazione con carenze di organico, anche in deroga alle vigenti disposizioni in materia di mobilità e, comunque, nell’ambito delle facoltà assunzionali delle amministrazioni interessate”.
Sempre dal 2017, si sottolinea nel decreto fiscale, la trasmissione dei dati Iva diventa trimestrale. Ai soggetti in attività nel 2017 “è attribuito una sola volta, per il relativo adeguamento tecnologico, un credito d’imposta pari a 100 euro. Il credito spetta ai soggetti che, nell’anno precedente a quello in cui il costo per l’adeguamento tecnologico è stato sostenuto, hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 50 mila euro”.
Il credito, si legge ancora, “non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive, è utilizzabile esclusivamente a decorrere dal primo gennaio 2018 e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui è stato sostenuto il costo per l’adeguamento tecnologico e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo”.
Dal testo del provvedimento emerge che le multe sono escluse dalla rottamazione delle cartelle prevista dal decreto fiscale mentre l’Iva rientra nell’operazione. Tra i carichi esclusi dall’operazione ci sono “l’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione”, le somme dovute “a titolo di recupero di aiuti di Stato”;
“i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti”; “le multe, le ammende e le sanzioni pecunarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna”; “le sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada”.
I termini per la ‘voluntary disclosure’, inoltre, si riaprono fino al 31 luglio 2017, con la possibilità di integrare l’istanza e presentare i documenti fino al 30 settembre. All’operazione, si precisa, non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato un’istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016.
Fonte: qui
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