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mercoledì 28 febbraio 2018

Bollito misto

di Marco Travaglio

"Ci voleva Gavin Jones della Reuters per scalpellare lo spesso strato di cerone e stucco che tiene insieme quel che resta di B. e domandare ai cosiddetti giornalisti italiani se non si siano accorti che è completamente bollito: “Sembra in stato confusionale e nessuno ne parla. Non solo confonde euro e lire, ma dimentica quasi sempre i miliardi quando parla del Pil o del debito pubblico… Dice che, al governo, ha abolito 411 mila leggi. Non è un lapsus: è una cifra precisa. Un numero assurdo, senza alcun fondamento. È come se tutti facessero finta di non vederlo, come nella fiaba ‘I vestiti dell’imperatore’: nessuno dice che il monarca è nudo, solo un bambino”.



E poi B. “è trattato con straordinario rispetto. Quasi con reverenza. Quando è intervistato, non vengono mai citati la condanna, il conflitto d’interessi, i processi ancora in corso. Temi che la stampa estera ha enfatizzato molto. Qui non esistono.

martedì 27 febbraio 2018

"La cosa preoccupante è...che nessuno parli di quei rapporti.."

di Daniel Verdù

Il magistrato antimafia Nino Di Matteo, che indaga sulla trattativa tra lo Stato italiano e Cosa Nostra, lamenta la mancanza di impegno della politica nella lotta contro il crimine organizzato.

Nel corridoio, un gruppo di agenti della scorta trascorre il pomeriggio chiacchierando. Dietro la porta blindata, in un ufficio della Procura Antimafia di Roma, al quale si accede tramite un interfono, attende il magistrato più protetto di Italia. Nino Di Matteo (Palermo, 1961), il magistrato che ha investigato i vincoli tra lo Stato italiano e Cosa Nostra, è sotto protezione dal 1993.




Ma negli ultimi 5 anni, da quando la polizia intercettò delle conversazioni in carcere del capo di Cosa Nostra Totò Riina, le misure di sicurezza adottate nei suoi confronti sono al massimo livello. Il capo dei capi voleva vederlo morto. E aveva i suoi motivi.

lunedì 26 febbraio 2018

Berlusconi, la ''Vittima'' che pagava la Mafia

L’accordo con Cosa nostra sancito nella sentenza Dell’Utri

di Aaron Pettinari


"Scrivono che io sono mafioso? Un'accusa di questo genere è un'infamia. Io sono al contrario una vittima della mafia, lo siamo stati io, i miei figli e le mie aziende". Parola di Silvio Berlusconi.
Pregiudicato, condannato in via definitiva a quattro anni per frode fiscale, il Caimano è tornato protagonista in questi ultimi mesi e sempre più al centro dell’ennesima campagna elettorale, si difende da chi non fa altro che ricordare nient’altro che i fatti.



Dal palco di Milano, alla manifestazione di Forza Italia, punta anche il dito contro la stampa ed in particolare contro Il Fatto Quotidiano: “Il Falso quotidiano, o il Fatto, come si chiama, mi accusa in questi giorni di aver pagato per tanti anni la mafia. Vi rendete conto che infamia buttarmi addosso un’accusa di questo genere? Io sono stato al contrario una vittima della mafia”.

Lanciano lo "Spauracchio" del Fascismo perchè temono il ritorno dello STATO

di FEDERICO DEZZANI

La campagna elettorale che volge al termine è stata dominata dal tema della “minaccia fascista”, spauracchio agitato dalla sinistra liberal e dai suoi media di riferimento. C’è chi dice che il pericolo del fascismo sia stato resuscitato per soccorre una sinistra in profonda crisi, senza idee e destinata ad una storica sconfitta alle elezioni del 4 marzo: in realtà, è probabile che lo spauracchio fascista sia tornato per restare ed occupi la scena politica italiana ed europea anche nei prossimi anni. Demolito lo Stato a vantaggio dei poteri euro-atlantici, in economia come nella sicurezza, qualsiasi tentativo di restaurarlo sarà infatti bollato come “fascismo” dall’élite liberal.



Lo Stato è l’ultimo baluardo contro la globalizzazione e la dissoluzione delle nazioni nella società cosmopolita.

domenica 25 febbraio 2018

Facciamo Tesoro delle esperienze Latino Americane

In risposta al mantra ossessivo più Europa, più Europa, che sottende l’intensificarsi delle misure di austerità e perdita della residua sovranità mi sento di rispondere con forza: meno Europa più America Latina

di Fabrizio Verde



La narrazione dominante ci racconta di un’Europa in piena ripresa economica. La realtà invece mostra povertà, disagio sociale crescente e sfiducia nel futuro. Come conferma l’avanzata delle destra razziste e xenofobe a livello continentale. La conseguenza prevedibile delle ottuse politiche di austerità imposte ai popoli europei, da almeno un ventennio da conservatori e progressisti. 



Il liberismo selvaggio, oggi in Europa così come durante la cosiddetta ‘larga noche neoliberal’ in America Latina, ha sempre avuto gli stessi nefasti effetti. Provocando l’aumento di quello che in Italia è considerato lo spauracchio nazionale: il debito pubblico.

sabato 24 febbraio 2018

Con Gentiloni e Berlusconi sempre più servi e camerieri del "Lebensraum" Tedesco.

di Maurizio Blondet

Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia in deficit permanente; Germania in attivo perpetuo e crescente. I lavoratori italiani sono “meno produttivi” dei tedeschi? Lo sono nella misura in cui il sistema burocratico, fiscale e giudiziario pubblico non solo inefficiente, ma ostile alla cittadinanza – ossia i parassiti pubblici inadempienti – aggiunge una grossa palla al piede a quella che si impone la UE . Ma lo stesso discorso non vale per i francesi o gli spagnoli, che hanno una burocrazia migliore e patriottica.




Il “caso Embraco”, l’emigrazione dei posti di lavoro in Slovacchia, mette in luce il fattore determinante che contribuisce da tre decenni a spiegare il vantaggio competitivo tedesco: l’Est post-comunista.

venerdì 23 febbraio 2018

La politica nei Partiti di Governo «Terreno di Caccia» e Neo-Colonialismo da parte di Multinazionali e Lobby

«Non votare significa delegare a quei pochi, sempre meno, che decidono per gli altri. I quali, a loro volta, delegano il loro potere alle imprese. Stiamo trasformando la società in qualcosa in cui le imprese multinazionali ormai hanno capitali enormi, superiori ai Pil degli Stati: in alcuni casi possono comprarsi tutto il paese, incluso il presidente, e lo fanno». Paolo Margari, candidato 5 Stelle alla Camera nella sezione Europa, lancia l’allarme: «Tra gli italiani all’estero, l’astensionismo è alle stelle: pari al 70%. Uno su due non sa neppure che l’attuale premier si chiama Gentiloni».



Letteralmente, 7 italiani su 10, iscritti all’Aire, non esercitano il proprio diritto di voto. «Molti non sanno per chi votare e dicono: non voto nessuno, siete tutti uguali». Protesta, Magari: «Non è vero, non siamo tutti uguali».

Con Cassa Depositi e Prestiti, come Banca Pubblica, il M5S potrebbe mettere sul piatto tra gli 80 e i 90 Miliardi di Risparmi a favore dei Cittadini

di Vincenzo Cirigliano

Il Programma Banche del M5S prevede la Nascita di una Banca Pubblica d'Investimento che viene posta al centro del processo di rinascita di questo Paese, una Banca che in qualche modo riconsegnerebbe nelle mani dei cittadini il controllo sugli investimenti pubblici di Stato, in un certo senso svincolati da quelle che sono i lacci e lacciuoli che da anni ci vengono imposti dall'U.E. Una Banca che in maniera diversa, senza sganciarci dalla U.E, ci consentirebbe di riappropriarci di quella sovrànità, sia in ambito economico che finanziario, cruccio da anni ormai di tanti Movimenti e Gruppi Politici sovranisti che hanno da sempre animato il dibattito su questo tema. Chi di certo potrebbe assolvere a questo compito, essendo già operativa ed esistente sul territorio Nazionale, in tal senso è sicuramente Cassa Depositi e Prestiti, la cui struttura, analizzata a fondo, presenta delle caratteristiche ed uno stato di salute addirittura migliore della nostra vecchia e blasonata Banca d'Italia.



La Banca d'Italia oggi, infatti, si trova incastonata all'interno dell'impenetrabile sistema dell'Eurosistema che ha il suo fulcro centrale nella BCE e che risponde quindi alle norme internazionali che, oltretutto, prevedono incroci di partecipazioni alquanto intricati.

giovedì 22 febbraio 2018

Il Vessillo della Paura per tenere insieme un Esercito Obbediente ed Assoggettato

di Anna Lombroso

Con paterna comprensione e benevola indulgenza autorevoli esponenti del governo impegnati nella campagna elettorale – la prima che ha individuato nel populismo il nemico pubblico n.1 – hanno deciso di usare le stesse armi dei diversamente antagonisti coi quali sono pronti a stringere i patti più scellerato, prestando la loro voce a quelli che pensano essere i moti dell’anima o meglio della pancia degli italiani, e dunque alla paura, il male di un secolo già troppo lungo. Mostrando così di dismettere insieme ad ogni legame ideale con la “sinistra” anche i suoi caratteri, a cominciare da quella spocchia dettata da un’antica pretesa di superiorità che derubricava a ignava e irrazionale inciviltà le reazioni di fronte a rom e immigrato dei marginali delle periferie, gli unici peraltro che i profughi li vedono e frequentano a differenza di chi sta ai Parioli o a Via del Vivaio, diventati bacini elettorali del Pd, che richiamava a dovere cristiano e imperativo morale un’accoglienza ridotta a dovere e monopolio esclusivo dei poveracci come di Ostia e non certo di Capalbio, che irride la preoccupazione per la concorrenza sleale, che non riguarda, è vero, chi aspirerebbe a raccogliere pomodori e frutta a Rosarno, ma invece costi e spese occidentali a fronte di salari orientali, come è naturale che pensino quelli che ritengono Clinton meglio di Trump in quanto donna e più moderna e composta anche nelle malefatte, o che sono convinti che la Brexit sia un gesto di irragionevole e insana perversione sciovinista.





E infine che lo scontento sia una colpa da castigare quando affligge – meritatamente – ceti inferiori che hanno ricevuto troppo e dunque condannati geneticamente al sacrificio e alla privazione, mentre sarebbe una elegante patologia da sanare con sedute psicoanalitiche se colpisce i toccati dal privilegio e dal blasone, come certe malattie dinastiche di monarchi troppo sensibili.

mercoledì 21 febbraio 2018

"LICENZIATI", QUESTO PRODUCE L'OBIETTIVO “PIU’ EUROPA”

di Maurizio Blondet

I 500 licenziati della Embraco: che dolore, che sorpresa. Calenda si infuria in favore di telecamere: “Gentaglia!” (i padroni brasiliani), si precipita “a Bruxelles”, lui “non molla”, lui “chiede la verifica antitrust” contro la Slovacchia. “La UE intervenga”. Si muovono i sindacati, state sicuri; si muove il ministro Delrio che ha a cuore tutti gli immigrati, e quindi anche voi. Massimo Gramellini ha sparso le sue avare lacrime su di voi. Tutti i media sono dalla vostra parte. Per un giorno o due. Perché secondo i patti dovevano gettarvi sul lastrico “dopo” il 4 marzo, non prima.





Perché è ora che lo comprendiate, voi che “non vi occupate di politica”, che siete “a favore della UE”, che avete paura che chissà cosa succederà “se usciamo dall’euro” : siete i licenziati dalla politica europea, e dell’europeismo del governo PD.

martedì 20 febbraio 2018

Grazie alla Complicità di una parte degli Italiani, il 4 Marzo PD e Forza Italia potrebbero regalarci il CAOS Politico

di Marco Travaglio

"Lo sanno tutti, perché chi comanda nell’ombra ha già deciso così, ma nessuno lo dice: la sera del 4 marzo i maggiori partiti che hanno sgovernato l’Italia negli ultimi 24 anni, cioè FI, Pd e i centrini loro alleati rinnegheranno le solenni promesse “larghe intese mai” e daranno vita (si fa per dire) a un governo di larghe intese guidato da Paolo Gentiloni, noto frequentatore di se stesso. Che però, verosimilmente, non avrà la maggioranza né alla Camera né al Senato. Quindi si provvederà a ingaggiare l’ala maroniana della Lega (in cambio di un ministero a Maroni, che ha appositamente rinunciato al bis di governatore in Lombardia) e ad acquistare i 5 o 6 eletti nei 5Stelle espulsi per storie di massoneria o di mancate donazioni dai propri stipendi (che, da putribondi figuri in campagna elettorale, diventeranno insigni statisti “responsabili” e “moderati” per il governissimo che fa benissimo).





Si spiegano così due fatti accaduti domenica: l’assenza di B. e Salvini alla manifestazione anti-inciucio indetta da Giorgia Meloni; e la risposta di Renzi a Massimo Giletti sulle larghe intese: “Nessuna alleanza con gli estremisti”, cioè “con i 5Stelle e con un centrodestra a trazione leghista”.

Ma PERCHE' votiamo per i nostri Padroni?

di FABIO CONDITI

Perché votiamo per i nostri padroni ? O meglio, perchè votiamo i politici che fanno sempre gli interessi dei nostri padroni ?

Gli schiavi votano sempre per il loro padrone, perché sperano sia magnanimo. Solo che una volta, per rendere gli esseri umani schiavi, bisognava incatenarli e bastonarli fisicamente.

Oggi basta ricordarci che c’è un debito pubblico enorme e che lo dobbiamo ripagare. Così accettiamo qualsiasi sacrificio senza protestare. E seguitiamo a votare per chi ha creato e difende un sistema basato proprio sul debito.



Siamo schiavi volontari, senza bisogno di essere incatenati, né bastonati.

lunedì 19 febbraio 2018

Troppo impegnati a parlare dei Rimborsi dei 5 Stelle.

di ROSANNA SPADINI

Quale etica in un mondo privo di etica? La visione di Max Weber che esaltava l’origine calvinista del capitalismo oggi non riesce più a descrivere la realtà sociale che abbiamo sotto gli occhi. Le scorpacciate politico finanziarie ci offrono quotidianamente uno spettacolo ben diverso dalla frugale etica calvinista degli imprenditori che Weber aveva descritto. Nel dilagare di vizi privati e pubbliche virtù, si polverizzano pace, salute e benessere sociale.





Nelle sue opere successive a «L’Etica protestante e lo spirito del capitalismo», Weber oltre alla morale indicò tra gli ingredienti essenziali per il buon funzionamento della società lo Stato di diritto, cioè un sistema di leggi certe e affidabili e una burocrazia statale efficiente per applicarle. Un sano capitalismo non potrebbe fiorire in società dove c’è troppa differenza tra «insider» e «outsider».

domenica 18 febbraio 2018

Nicola Mancino e i politici delle stragi del '92-'93

di Giorgio Bongiovanni

Ci incamminiamo verso la fine del processo trattativa Stato-mafia e già, dopo la requisitoria della pubblica accusa, possiamo ricavare uno spaccato storico sul ruolo giocato da una parte della politica nel periodo delle stragi '92-'93, al di là della sentenza e del giudizio sui singoli imputati.
Infatti appare ormai evidente che diversi politici in carica e alti ufficiali delle forze dell'ordine abbiamo palesemente omesso delle verità su quel periodo, a volte mentendo, altre volte “non ricordando”.




Fra questi ci sarebbe l'ex ministro dell'Interno ed ex presidente del Senato Nicola Mancino, accusato di falsa testimonianza perché, secondo i pm, mentì nel confronto con Claudio Martelli al processo sulla mancata cattura di Provenzano, quando disse che l’ex guardasigilli non gli aveva mai parlato di incontri tra Mario Mori e l’ex sindaco mafioso, Vito Ciancimino.

La politica sta diventando il club privé di una élite trasversale di Privilegiati

di Alessandro Montanari

Io credo nel popolo italiano. E' un popolo generoso, laborioso.
Non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il Paradiso in terra.
Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.

Sandro Pertini,

messaggio di fine anno agli italiani del 1981


L'ho pensato. Sì, proprio io che amo disperatamente questo Paese, ho pensato che fosse arrivato il momento di farlo: prendere armi e bagagli, sbattere la porta e andarmene via. Come i 285mila italiani che nel 2016 sono emigrati all'estero, lasciandosi dietro un buco grande e triste come l'intera città di Venezia improvvisamente svuotata di ciascuno dei suoi abitanti. Invece no, non lo farò e ancora una volta griderò la mia protesta contro questa politica capovolta che offende chi dovrebbe difendere.



Nell'ansia di contrastare il “ribellismo populista del Movimento5Stelle”, e non potendo rimproverare nulla al ribellismo populista del suo alleato leghista, Silvio Berlusconi ha detto una cosa che mi ha davvero ferito, umiliandomi come lavoratore, come uomo e come cittadino.

sabato 17 febbraio 2018

Ci stanno portando verso la Sanità PRIVATA accessibile a pochi

Enti e associazioni lanciano l'allarme per una sanità nazionale sempre più al collasso. Ecco i motivi – privati – di una scelta – pubblica – scellerata.

di Guido Rossi 

«Ci siamo illusi che la gente si rassegnasse a un welfare smontato a piccole dosi, un ticket in più, un asilo in meno, una coda più lunga… Ma alla fine la mancanza di tutele nel bisogno scatena un fortissimo senso di ingiustizia e paura che porta verso forze capaci di predicare un generico cambiamento radicale». Così Romano Prodi rispondeva quasi un anno fa in un’intervista su Repubblica. Un’indiretta ammissione di colpa di una classe politica che, per scelte thatcheriane, ha tagliato e continua a tagliare i fondi di un servizio essenziale come quello sanitario, che oggi sta trasformandosi sempre più in privato.




Ma vediamo qualche dato. Secondo la Federazione italiana dei medici di medicina generale già nei prossimi 5 anni 14 milioni di cittadini potrebbero rimanere senza medico di famiglia. Motivo? Andranno in pensione più di 45mila dottori del Servizio sanitario nazionale (SSN) senza che sia stata definita una politica di assunzioni per controbilanciare il “buco”.

venerdì 16 febbraio 2018

Crisi, colpa nostra? Bifarini: "dai Media, soltanto Fake News"

Se tutti pagassero le tasse in 18 anni si potrebbe sanare il debito pubblico? Ridicolo. A parte il fatto che il debito pubblico non va “sanato”, perché lo Stato non è una famiglia né un’azienda, in realtà non esiste nessuna relazione significativa tra il livello di evasione e il debito di un paese. Anzi, al contrario: se osserviamo Giappone e Stati Uniti, che hanno il più alto debito pubblico al mondo, notiamo che in questi paesi il livello di evasione è bassissimo.




Parola di Ilaria Bifarini, “bocconiana redenta” intervistata dal “Giornale” sulle più ricorrenti “bufale”, spacciate di media, in materia di economia.

giovedì 15 febbraio 2018

Il Gasparri di Renzi

di Marco Travaglio

"Confesso che Matteo Richetti mi sta simpatico. Quando lo incontravo nei dibattiti televisivi, mi era sempre sembrato uno dei pochissimi renziani raziocinanti, cioè pensanti con la propria testa e non con quella del Matteo Maior (si fa per dire). Il quale infatti lo aveva “posato” per diversi anni perché non gli leccava i piedi a sufficienza. L’aveva addirittura silurato come candidato a governatore dell’Emilia Romagna con la scusa dell’indagine per la Rimborsopoli emiliana: e che fosse una scusa lo dimostrò il fatto che fu candidato Stefano Bonaccini, pure lui indagato nella stessa inchiesta.





Poi furono archiviati entrambi, ma Bonaccini troneggia da quattro anni col suo mento volitivo alla guida della Regione Emilia-Romagna, mentre Richetti restò in purgatorio fino alla vigilia del referendum costituzionale del 2016, quando l’altro Matteo lo riesumò dalla quarantena per esibirlo last minute a recuperare il terreno perduto. Invano.

mercoledì 14 febbraio 2018

O con le Bombe o con i Cambi Fissi



Da Roma, per Byoblu, servizio di Irene Oliveri ed Eugenio Miccoli

Come costringere l’Italia a ridurre il suo debito pubblico, costi quel costi? L’ossessione di Merkel e Macron emerge chiara, ancora una volta, dal documento firmato da quattordici economisti franco-tedeschi finanziati dal centro studi CEPR. Sergio Cesaratto, docente di “Politica Economica ed Economia dello Sviluppo” all’Università di Siena e ricercatore alla Sapienza, ci descrive l’ultima proposta di riforma dell’assetto europeo, un viaggio nel surreale che di nuovo non ha proprio nulla: “i mercati devono penalizzare i Paesi con alto debito pubblico, il surplus commerciale tedesco non crea danni e il problema della disoccupazione non esiste“.

Sei lezioni di economia di base basterebbero a far comprendere le contraddizioni delle istituzioni che ci governano ma, a quanto pare, i tecnocrati europei fanno ancora finta di non conoscerle.

Mafiosi al voto. È la democrazia

di Saverio Lodato

Il 4 marzo, i mafiosi andranno a votare. Voteranno liste e candidati a loro più congeniali. Entreranno nelle cabine non solo di Palermo, ma di tutta Italia. La mafia si è da tempo spalmata sull'intero territorio nazionale dopo essersi infiltrata anche in tutte quelle regioni che un tempo le erano precluse. Una volta Sicilia e Calabria, Campania e Puglia, rappresentavano quella landa desolata e armata sino ai denti che Giorgio Bocca tratteggiava con pagine drammatiche per denunciare che lo Stato stava perdendo il suo controllo del territorio. Stiamo parlando di un quarto di secolo fa.
Giorgio Bocca se ne è andato.




E se ne sente la mancanza. E se ne è andata da tempo anche quella "sua" Repubblica, intendiamo il quotidiano, che tanto aveva contribuito a diffondere e rafforzare la coscienza antimafiosa di tutti gli italiani.

martedì 13 febbraio 2018

CON I MIGRANTI CHI RUBA E INCASSA I SOLDI DEGLI ITALIANI?

di Francesca Romana Fantetti

C’è un fiume di soldi pubblici che è stato sottratto alle casse dell’erario, un fiume che è stato e viene alimentato dai soldi dei contribuenti italiani. Ci sono tanti soldi sottratti al fisco italiano. Come ha segnalato il verbale redatto dalla Guardia di Finanza l’associazione Gus ovvero Gruppo Umana Solidarietà ed altre Onlus che accolgono i profughi e che ricevono finanziamenti pubblici hanno nascosto al fisco italiano circa 50 milioni di euro evadendo l’IVA per oltre 6 milioni, gran parte dei quali sottratti dalla associazione Gus.




La Guardia di Finanza ha chiesto il sequestro per 10,4 milioni di euro a carico del Gus e mezzo milione (464.000 euro) nei confronti dei legali rappresentanti delle altre Onlus (la Perigeo rappresentata da Laura Bracalini che ha nascosto 3 milioni di ricavi ed evaso 500.000 euro di Iva, la Acsim di cui è legale rappresentante il nigeriano Daniel Chibunna Amanze, ha occultato ricavi per 3 milioni ed evaso l’IVA per mezzo milione) ed è stato denunciato per dichiarazione infedele e omessa dichiarazione.

Il vizio della memoria

di Marco Travaglio

"Aveva ragione Gherardo Colombo: la memoria è un vizio. Perché, al contrario del potere secondo Andreotti, logora chi ce l’ha. Chi non ce l’ha vive felice e sereno. Può ricadere continuamente negli stessi errori ed, essendosi dimenticato i precedenti, non farsi schifo neppure un po’. Me ne sto rendendo conto mentre termino in tutta fretta un libro che uscirà fra una decina di giorni: un promemoria sintetico ma completo del berlusconismo dimenticato, anzi rimosso. Nessuno dice qual è il vero scandalo di questa campagna elettorale.




Non che i partiti facciano promesse irrealizzabili (l’hanno sempre fatto). Ma che i poteri marci e gattopardeschi si aggrappino per l’ennesima volta (la settima in 24 anni) a un vecchio malvissuto, pregiudicato e pluriprescritto, definito da una sentenza definitiva “delinquente naturale”, che dal 1994 ha devastato l’Italia governandola per 9 anni da solo e per altri 3 in condominio col centrosinistra, con l’unico obiettivo – peraltro centrato – di non finire in galera, salvare le sue aziende dalla bancarotta e guadagnare sempre più soldi a spese nostre. Tutto dimenticato, un po’ per la congenita smemoratezza dei milioni di italiani, un po’ perché chi dovrebbe rinfrescarci la memoria parla d’altro e gli regge il sacco.

lunedì 12 febbraio 2018

ITALIA: CRESCITA ZERO, PIL ULTIMO IN EUROPA, DEBITO ALLE STELLE (Video Di Battista: intervista da Fazio)

Eccoci al punto. Credete ai messaggi della propaganda elettorale?Vi sbagliate, cari italiani.

Non c’è una sola parola di verità. Vogliamo invece parlare della lotta ai mali strutturali italiani?Noooo…non piace a molti, Perche? Perchè tocca gli interessi e le tasche di molti italiani. Sapete quali sono, questi italiani? No?

Li incontrate al bar, li vedete fiammeggiare nelle grandi aziende, sfrecciare sulle grandi auto, entrare nelle grandi ville, portare i soldi all’estero e anche trovare in qualche ufficio che non ama farsi troppa pubblicità.





Li trovate ovunque. Ne riparliamo a maggio, quando la UE farà crollare il castello di carte delle promesse e a pagare pegno saranno quasi sicuramente sempre i soliti.

domenica 11 febbraio 2018

Flat Tax, il re è nudo. Pronti a vivere come in Belize?

di ROSANNA SPADINI

O il sole o il welfare? Non vale più. Ora il treno della Flat Tax è partito, quello che contribuirà al definitivo massacro del welfare e dei diritti. Non è presente in nessun Paese dell’Europa occidentale, dove la qualità della vita è ancora mediamente alta. È presente invece nell’Europa dell’est e nel terzo mondo. La Flat Tax è una bufala, sarebbe meglio chiamarla «flop tax», perché è dannosa per il welfare, riveste la funzione di un Robin Hood al contrario, è incostituzionale, ed è altamente sconsigliabile per il mantenimento di un sistema fiscale attento alla ridistribuzione della ricchezza.




La tassa è iniqua perché non è progressiva, così come prevede la Costituzione, e mentre i milioni di contribuenti della fascia media risparmieranno poche decine di euro all’anno, i 130mila fortunati che dichiarano tra 90 e 100mila euro, avranno un beneficio molto più tangibile, perché è una tassa che favorisce le classi benestanti.

sabato 10 febbraio 2018

Gli Attivisti M5S i veri Garanti del Programma, i Giornalisti farebbero bene ad impararlo!

di Vincenzo Cirigliano

E’ sempre lo stesso film quello che si vede da un po’ di tempo a questa parte e che viene abilmente rimbalzato sistematicamente da un Tg asservito ad un altro privatizzato, ove si recita sempre lo stesso copione, sempre la stessa scena. Ogni parola, ogni espressione di Di Maio, Di Battista, Grillo o qualunque altro esponente del M5S, qualora si presti a questa operazione, viene puntualmente e sistematicamente strumentalizzata, cercando di far passare messaggi che mettono in contraddizione la narrazione del Programma M5S con l’affermazione del momento, opportunamente estrapolata e manipolata.



Tutto ciò a dimostrazione del fatto, se ci dovesse essere ancora qualche dubbio, che la maggior parte della stampa e del giornalismo nostrano non ha ancora ben inquadrato il M5S, i suoi meccanismi e tutto ciò che vi ruota attorno.

venerdì 9 febbraio 2018

Il caso Acea dimostra che il M5S fa sul serio sull'Abolizione del Jobs Act


I sindacati e l'azienda partecipata dal Campidoglio firmano un contratto aziendale che prevede “per tutto il personale e per coloro che saranno assunti in futuro le tutele previste dall’articolo 18". Potranno essere reintegrati dal giudice in caso di licenziamento illegittimo

di Carlo Di Foggia

La rabbia è quella tipica che si mostra verso gli ingrati. Un colosso aderente a Confindustria ha deciso di ignorare una delle sue più riuscite creature: il Jobs act. E così ieri il vicepresidente degli industriali italiani, Maurizio Stirpe, ha tuonato contro Acea, la multiutility controllata dal Comune di Roma, minacciando di metterla alla porta.




La colpa è di aver siglato un contratto aziendale con i sindacati che di fatto deroga alle tre grandi novità introdotte alla riforma del lavoro varata dal governo Renzi: licenziamentoper giusta causa, demansionamento e controllo a distanza dei lavoratori. “Un accordo proditorio dei principi della correttezza e lealtà dei rapporti”, ha attaccato Stirpe. Insomma, un tradimento che “coglie di sorpresa” gli industriali, non informati dai vertici dell’azienda nominati ad aprile 2017 dalla giunta 5 Stelle.

giovedì 8 febbraio 2018

Atteggiamenti Convergenti

di Diego Fusaro

Il prodotto peggiore del fascismo fu l’antifascismo. Così ebbe ad asserire il comunista Amadeo Bordiga. Tutto, oggi, sembra dargli ragione. E avvalorare tristemente la sua tesi. Alla quale potrebbe con diritto affiancarsi l’altra, di Flaiano, secondo cui i fascisti si dividono in due specie: i fascisti e gli antifascisti. Stessi metodi, stessa intolleranza, stessa ottusità.
A suffragare tutto ciò è una vicenda che ha, in questi giorni, coinvolto la Fondazione Feltrinelli di Milano, importantissimo punto di riferimento culturale.




Che aveva organizzato una rilevantissima serie di incontri sul tema filosofico-politico di destra e sinistra. Un’iniziativa lodevole, come sempre accade con questa eccellente fondazione.

mercoledì 7 febbraio 2018

LA SPACCATURA FRA LE ELITE E LA GENTE COMUNE DOPO IL “MASSACRO SOCIALE” DELL’EURO, DELLA UE E DELLA GLOBALIZZAZIONE


di Antonio Socci

E’ già successo in Gran Bretagna per la Brexit e negli Stati Uniti per l’elezione di Trump. Anche da noi le élite usano lo sbrigativo anatema del “populismo” per delegittimare e silenziare il malessere del popolo. Quel popolo a cui l’articolo 1 della Costituzione attribuisce “la sovranità” che gli hanno in gran parte sottratto.

Il disagio sociale che dilaga in Italia (il Censis lo ha chiamato “rancore” per il declassamento sociale subito) è lo stesso che, negli Stati Uniti, ha portato Donald Trump a vincere.




Le élite puntavano sulla candidata “progressista” Hillary Clinton, mentre Trump ha dato voce ai “dimenticati”, al ceto medio massacrato dalla globalizzazione e dalla crisi, ai lavoratori senza più lavoro, scomparsi dai radar di Obama e della Clinton

martedì 6 febbraio 2018

Microcredito e Migrazioni di massa: la finanziarizzazione della Disperazione

di Ilaria Bifarini

È una domanda che tutti, almeno una volta, ci siamo posti: chi finanzia i costosi viaggi della morte che spingono migliaia di disperati su imbarcazioni di fortuna, tra mille peripezie e l’incognita dell’approdo?

Molti giornalisti si sono impegnati nella ricostruzione dei calvari degli emigranti per arrivare al porto di partenza, delle condizioni schiavistiche cui sono sottoposti dalla criminalità locale.




Ma rimane irrisolto il tassello iniziale di queste tragiche diaspore, ossia la disponibilità di somme di denaro ragguardevoli, esorbitanti se rapportate al tenore di vita locale, per intraprendere il viaggio. Le inchieste in merito sono limitate e le nostre domande cadono nel vuoto.

lunedì 5 febbraio 2018

Il lavoro, sfruttato per legge!

di Luca Fantuzzi

Lo stracciarsi le vesti di giornalisti, sindacalisti e politici a seguito della notizia secondo cui Amazon avrebbe brevettato una specie di “braccialetto elettronico” per i propri lavoratori denota un grado di ipocrisia che si stenta a credere possibile.
Il PD e Liberi e Uguali (che, all’epoca, erano tutt’uno) hanno approvato il Jobs Act. Bene, il nuovo art. 4, c. 2, dello Statuto dei lavoratori, come modificato da Renzi e i suoi sodali, ha reso legali, indipendentemente da previ accordi con i lavoratori, i controlli attuati mediante “strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa”.




Non a caso Amazon ha prima ricordato che il “braccialetto elettronico” avrebbe, come fine primo, quello di evitare errori del lavoratore nella scelta dei pacchi da spedire, quindi ha concluso di volere “sempre rispettare le leggi”.

Verso l'inciucio per blindare i segreti MPS, cioè il PD e Draghi

di Marco Della Luna

Se, dopo i dati desolanti e fuori norma di Mps pubblicati questa settimana, la vigilanza della Banca Centrale Europea non attaccherà la banca senese, forse è perché attaccandola esporrebbe il suo presidente Mario Draghi, il quale, da governatore della Banca d’Italia, impose all’organo di vigilanza di questa, contro l’originario parere del medesimo, di autorizzare Mussari (allora Ad di Mps) alla rovinosa acquisizione (senza “due diligence”) di Antonveneta, atto che avrà reso disinteressatamente felice qualcuno, ma che è stato la causa fondamentale del disastro di quella banca, di molti risparmiatori e lavoratori.





I dati pubblicati ieri dal Monte pongono seri dubbi sulla possibilità di un piano industriale ragionevole e credibile e dall’altro lato confermano l’ipotesi formulata nel mio precedente articolo “Il Monte degli Inganni”, ovvero che la recente emissione di una grossa obbligazione subordinata da parte del Monte sia una operazione di raccolta emergenziale di liquidi con cui costituire coperture per le perdite ultimamente affiorate sui crediti, onde far fronte al severo esame della vigilanza della Banca Centrale Europea previsto per febbraio.

domenica 4 febbraio 2018

GUERRE ASIMMETRICHE E DISINFORMAZIONE

L’intervento di Marcello Foa all’incontro di presentazione del libro “La Quarta Teoria Politica“, di Alexandr Dugin, in occasione dell’inaugurazione del nuovo dipartimento di “Filosofia dell’Economia e Leadership”, diretto dal Prof. Diego Fusaro, alla European School of Economics di Milano.

di Marcello Foa


Il tema dell’informazione è fondamentale. È fondamentale perché oggi il nostro filtro della realtà è determinato da quello che scrivono i media, sia quelli ufficiali, sia quelli non ufficiali, ma il peso del cosiddetto “media mainstream” resta ancora preponderante.




Dall’antica Cina sino ai giorni nostri, per cui anche quando i media non esistevano, il controllo dell’informazione era una prerogativa fondamentale. Se voi oggi leggete Sun Tzu, “L’arte della guerra“, descrive proprio questo. E chiaramente oggi chi governa i singoli paesi e chi governa quella che è la globalizzazione o queste nuove realtà sovranazionali, che caratterizzano sempre di più la nostra esistenza, ne è ben consapevole.

sabato 3 febbraio 2018

Incompetenza percepita


di Marco Travaglio


"Da quando Renzi ha detto “il nostro avversario non è il centrodestra, ma l’incompetenza dei 5Stelle”, ho iniziato a guardare alla politica con occhi diversi. Intanto ho scoperto che il suo patto prematrimoniale con B. è così saldo che non fa più nulla per nasconderlo. Ma soprattutto che Pd e centrodestra rappresentano la competenza contro i 5Stelle esclusivisti dell’incompetenza. E questo, lo confesso, non l’avevo mai considerato: anzi, pensavo che il M5S fosse nato e avesse sfondato proprio perché molti italiani non ne possono più dell’incompetenza (e ladroneria) dei vecchi partiti.

 

Cioè che, a destra, la gente non abbia apprezzato la competenza di Nicole Minetti e delle altre Papi Girl portate da B. nei consigli comunali e regionali, al Parlamento italiano e a quello europeo, e farebbe volentieri a meno della competenza penale dei Previti, Dell’Utri e Cosentino. 

IN ITALIA DISTRUTTA LA FAMIGLIA; SEMPRE PIU’ SOLI

E' il nodo sociale che più ha ispirato la nascita del Reddito di Cittadinanza del M5S. Il Recupero e la tutela dell'Identità Familiare ed il recupero di un'Istituzione messa gravemente in pericolo dalle Politiche suicide imposte dal Turbo Liberismo imposto dai Potentati Economici e Finanziari Internazionali ed Europei.

C’è una piaga sociale che dovrebbe allarmare quanto l’esplosione della povertà fra gli italiani e in parte è amplificata proprio dalla massiccia caduta nella povertà di una grossa fascia del ceto medio.
Questa nuova piaga potrebbe diventare altrettanto drammatica e costosa socialmente: si tratta della solitudine.
Secondo un’indagine Istat circa 9 milioni di italiani temono di ritrovarsi soli in un eventuale momento di bisogno dovuto a malattia o altri gravi problemi.




La domanda è stata così formulata: “ha la certezza di poter contare su un certo numero di persone (senza quantificare quante) in caso di gravi problemi personali? Gli altri sono attenti a quanto le accade? In caso di necessità è facile per lei avere aiuto dai vicini di casa?”.

venerdì 2 febbraio 2018

Coccodrilli PD, troppo tardi per Piangere

di Saverio Lodato

Ora piangono lacrime di sangue. Si infuriano. Minacciano fuoco e fiamme. Capovolgono i loro giudizi, una volta canterini, negli anatemi più sprezzanti. Chiudono le sezioni "per dignità”. Il giocattolo si è rotto, ma loro volevano continuare a giocare.
Verrebbe da dire: povero Pd. Poveri resti di quello che furono i Ds. Poveri rimasugli di ciò che fu il Pci.
Un accanimento terapeutico che durava da troppi anni. Anni in cui in troppi sono stati Ossequiosi al Capo. Fedeli al Capo. Pappagalli che ripetevano, senza tema di vergogna, le formulette di rito coniate dal Capo.




E tutti smaniosi di entrare a far parte, chi prima e chi dopo, nel cerchio magico del giglio magico, adesso che si ritrovano in mutande, non sanno farsene una ragione.

giovedì 1 febbraio 2018

LE BANCHE CHE FANNO CRAC VANNO CHIUSE O NAZIONALIZZATE E GLI AMMINISTRATORI IN GALERA

di Francesca Romana Fantetti

I risparmiatori italiani sono stati depredati con il Decreto cosiddetto “Salvabanche”. Quello che l’inutile commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche oggi vuole fare passare sotto silenzio, ovvero il depredamento dei risparmiatori italiani ad opera dei governi mai eletti conniventi e sodali, i vigilanti che ovviamente non vigilano, è presto detto, anche perché lo sanno ormai tutti. Allo stesso modo oggi si cerca di nascondere, coprire o minimizzare quanto accaduto contro il risparmio degli italiani, a cominciare dal disperato gesto del pensionato di Civitavecchia il quale, perso tutto, si è ucciso.



La Costituzione italiana stabilisce che il risparmio è da tutelare in quanto valore fondamentale pari alla libertà di ciascuno di noi. Al contrario, lungi dall’essere tutelato, il risparmio del risparmiatore italiano è stato depredato, turlupinato.