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mercoledì 21 febbraio 2018

"LICENZIATI", QUESTO PRODUCE L'OBIETTIVO “PIU’ EUROPA”

di Maurizio Blondet

I 500 licenziati della Embraco: che dolore, che sorpresa. Calenda si infuria in favore di telecamere: “Gentaglia!” (i padroni brasiliani), si precipita “a Bruxelles”, lui “non molla”, lui “chiede la verifica antitrust” contro la Slovacchia. “La UE intervenga”. Si muovono i sindacati, state sicuri; si muove il ministro Delrio che ha a cuore tutti gli immigrati, e quindi anche voi. Massimo Gramellini ha sparso le sue avare lacrime su di voi. Tutti i media sono dalla vostra parte. Per un giorno o due. Perché secondo i patti dovevano gettarvi sul lastrico “dopo” il 4 marzo, non prima.





Perché è ora che lo comprendiate, voi che “non vi occupate di politica”, che siete “a favore della UE”, che avete paura che chissà cosa succederà “se usciamo dall’euro” : siete i licenziati dalla politica europea, e dell’europeismo del governo PD.
Voi “non vi occupate di politica estera”, quindi non vi siete allarmati – anzi nemmeno accorti – che dal 2004 nella Unione Europea è stata fatta entrare la Slovacchia, dove adesso vanno ad emigrare i vostri posti di lavoro; ed è naturale che vadano a finire lì, perché quel piccolo paese ha un Pil pro-capite metà di quello italiano e il costo della vita di un terzo, poche tasse per le imprese e una burocrazia che non è nemmeno lontanamente pletorica e parassitaria quanto la nostra. Magari doveva essere il vostro governo PD ad eccepire, a sollevare obiezioni in Europa, ad esigere qualche tipo di raccordo a livello europeo: come poter integrare una economia dove il Pil è metà del nostro e quasi un terzo di quello tedesco, senza vedere che si tratta di dumping dei salari?

Il vostro governo PD, tanto tanto progressista, non ha fiatato. Non solo “non” ha contestato né s’è opposto, ma non ha nemmeno aggrottato le ciglia in segno di scontento. E pazienza si fosse stata fatta entrare solo la Slovacchia, un paesello di 5 milioni e mezzo di abitanti. No, nel 2004, la cosiddetta Unione Europea s’è allargata d’un sol colpo a Polonia, Ungheria, Estonia, Lettonia e Lituania, Slovacchia e Slovenia: paesi della più varia disparità di livello economico, sociale e di squilibrio fiscale rispetto al nostro, popoli di un’altra cultura e di un’altra storia; il vostro governo PD vi ha messo in concorrenza con i salari polacchi, romeni, slovacchi; popoli dai salari bassi e istruzione alta; popoli a cui vanno, per forza, miliardi di fondi europei – che paghiamo anche noi e che non vanno più alle nostre regioni sottosviluppate, perché quegli Stati devono “essere portati al nostro livello”.

Ha detto forse qualcosa il nostro governo? Ha sollevato qualche dubbio su un’integrazione così colossale, rapida ed immediata di popoli numerosi con salari bassi? No. Nessuna obiezione. Anzi,ufficialmente contenti e plaudenti di questo allargamento ad Est; e ancora non era finita, nel 2007, Bruxelles e Berlino hanno fatto entrare Bulgaria e Romania; nel 2013, è stata lo volta della Croazia. Adesso si parla di far entrare Montenegro, Serbia, Albania, Macedonia, Kossovo – e nessun minimo dubbio da parte del nostro governo: ha firmato tutti i trattati e gli accordi di inglobamento, sotto la firma di Berlino e Parigi, senza fiatare; ha pagato i conti sempre più salati dei fondi comunitari per questi Paesi.

E che forse c’era una motivazione solidamente economica per fondere economie in così diverso livello ed equilibrio, con sistemi giuridici e costumi profondamente eterogenei? C’era forse un motivo culturale e di civiltà, un impulso profondamente nascente dalla storia d’Europa, per questo allargamento, tanto da giustificare i sacrifici che ci venivano chiesti e che adesso vengono pretesi da voi? C’era forse il senso di una unità di destino che giustificasse questi costi? No: l’allargamento ad Est è stato voluto dalla NATO, per sottrarre alla Russia i paesi dell’ex Patto di Varsavia; allargamento voluto dagli Stati Uniti, ed eseguito da Berlino e Parigi; voluto in violazione di accordi e promesse verbali dichiarate a Gorbaciov. La sola giustificazione dell’inglobamento di Polonia e Baltici, Slovacchia e Cechia, Ungheria e Romania e Bulgaria, Slovenia e Croazia è militare: togliere alla Russia il cuscinetto dei paesi neutrali, addossare le armi e i missili americani direttamente ai confini russi.

Eravate d’accordo? Non lo sapevate nemmeno, operai, perché a voi la politica non interessa – figurarsi poi la politica estera. Il vostro governo “di sinistra”, progressista, europeista, è stato d’accordo, su questa cosa assurda, pericolosa ed idiota, che ci rende nemici di Mosca senza saperlo, ed ha firmato anche per voi. Su questo allargamento che, fra l’altro, ha rafforzato il peso della Germania nella UE già squilibrato, perché i nuovi entrati sono dei satelliti del sistema produttivo tedesco di delocalizzazione competitiva. Vi ha legato mani e piedi, il governo PD, senza chiedere nemmeno una contropartita. Perché tanto siete voi a pagarla, con la disoccupazione, la deflazione, l’austerità permanente, il 40 per cento di giovani disoccupati e nessuna prospettiva di ripresa. Perché il governo è “europeista”, è contro “i populismi” e i “sovranismi”: e lo dimostra scondizolando ad ogni ordine di Berlino e di Washington, mettendo a tutti voi il cappio al collo di qusta prigione dei popoli che si chiama UE.

E vi hanno pure convinti che bisogna restare in Europa, altrimenti chissà cosa succede. Ma vi è già successo, già abbiamo perduto il 25% delle attività economiche, già abbiamo 10 milioni di poveri assoluti.

Adesso fanno le sceneggiate, per convincervi a votare ancora una volta per loro. “Calenda si infuria: “La UE cambi le regole!”, strilla Repubblica. Sceneggiata napoletana: Calenda e il suo governo, quelle regole le hanno firmate. Le conoscono benissimo, e sanno che non cambieranno.

Le regole UE, le ha firmate il governo PD. Calenda le conosce.

E’ come quando hanno finto di arrabbiarsi perché gli altri paesi non si prendono le loro quote di migranti, perché le navi delle ONG non li portano negli altri Paesi europei: poi s’è visto che è stato Renzi a chiedere alla UE di far sbarcare in Italia “tutti” i clandestini. Già ma voi, operai della Embraco, non lo sapete perché per la politica non volete metterci la testa

Anzi sarà sempre peggio. Hanno messo (chi?) a vicepresidente della Banca Centrale Europea Luis de Guindos, ministro spagnolo – un altro, ennesimo uomo di Goldman Sachs. Questa nomina di un “latino” è la scusa per mettere a capo della BCE un tedesco. Che vi imporrà altre austerità, altri tagli di salari, perché “voi italiani vivete sopra i vostri mezzi”.

Vi stanno anche nascondendo, a forza di propaganda e rumore e chiacchiera mediatica, che c’è la via d’uscita. No, tutti le radio, le tv e giornali e commentatori, fanno una propaganda assolutamente univoca: ci sono gli “europeisti”, progressisti buoni, civili e Gentiloni, e i “populisti”, rozzi, stupidi, omofobi e xenofobi e fascisti – che non hanno niente da proporre.

Vi nascondono che l’Europa Unita che ci opprime è già in crisi e piena di falle: i suoi costi sono accresciuti dall’uscita della Gran Bretagna, i tedeschi dovranno pagare 16 miliardi in più – e contrariamente al nostro governo che non fiata e paga, sono altamente irritati: per questo ormai il secondo partito in Germania è quello “xenofobo” e “di destra “AfD, e la Grande Coalizione della Merkel è paralizzata e messa in pericolo dalla deliquescenza del partito socialista. Nell’Est “allargato” crescono umori “anti-europeisti”, ossia governi che sono coscienti (al contrario del nostro) di cosa è “l’interesse nazionale” e di quanto la UE ne sia ostile. E’ per questo che la UE sarà sempre più dittatoriale, a per l’Italia sta prescrivendo un governo “di larghe intese” che è una aberrazione contro-natura, un ibrido Gentiloni-Berlusconi per continuare a tenerci in gabbia, come popolo. Vi dicono che ci vuole “Più Europa”.  Ne avete un assaggio voi licenziati: “Più Europa”, è questo. E’ ora di svegliarsi.

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