I giornalai di regime firmano editoriali farlocchi scrivendo che Theresa May ha perso le elezioni! Nei talk-show stessa musica: commentatori idioti, e a libro paga del capitale internazionale, fanno analisi pietose e in mala fede!
Sappiate che ciò che vi dicono è falso! Totalmente falso!
Certamente è svanito l’obiettivo del primo ministro britannico di ottenere quella solida maggioranza parlamentare che le avrebbe consentito un percorso più agevole nelle trattative con Bruxelles, ma da qui a dire che ha perso le elezioni ce ne vuole… bisogna proprio essere scribacchini al servizio della finanza internazionale per scrivere che Theresa May ha perso le elezioni!
I conservatori hanno ottenuto 318 seggi, mentre i laburisti 261, quindi lo scarto tra i due principali partiti britannici è di ben 57 seggi. Il vero sconfitto è invece il partito nazionale scozzese che ha ottenuto appena 35 seggi (21 in meno di quelli conquistati due anni fa), cioè quello che – tanto per intenderci – è sempre stato fortemente contrario alla Brexit, arrivando a minacciare la secessione qualora il Governo britannico avesse avviato le trattative di uscita dall’UE. Partito punito! Seggi quasi dimezzati!
Inoltre, nella sommatoria totale dei voti a livello nazionale (che per il sistema elettorale del Regno Unito non conta nulla perché vige un sistema maggioritario secco a turno unico), i Conservatori guidati da Theresa May hanno ottenuto addirittura il 42,4% dei voti (cioè il 5,5% in più rispetto al 2015 quando ottennero invece la maggioranza assoluta dei seggi), mentre i Laburisti di Jeremy Corbyn hanno ottenuto il 40%, in forte crescita di quasi dieci punti percentuali rispetto a due anni fa.
I Conservatori non ottengono quindi la maggioranza assoluta dei seggi, come nelle intenzioni della signora May, tuttavia vincono le elezioni sia in termini di attribuzione dei seggi, sia in termini di sommatoria dei voti popolari sull’intero territorio nazionale.
Ma i giornalai di regime scrivono che Theresa May ha perso. Sapete perché lo fanno? Per creare confusione sulla Brexit millantando all’opinione pubblica che il popolo si sarebbe pentito degli esiti referendari dello scorso 23 giugno. Nulla di più falso! A parte il fatto che Theresa May (che è quella della “hard Brexit“) non ha perso le elezioni ma le ha vinte (semmai non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi ma solo quella relativa, cioè otto seggi in meno di quella assoluta), si sappia che anche i laburisti sono – in parte – per la Brexit! Inoltre, il leader laburista Jeremy Corbyn, pur avendo lo scorso anno sostenuto il remain (come anche Theresa May, del resto), in campagna elettorale ha annunciato che – in caso di una vittoria dei laburisti – lui avrebbe avviato un ampio piano di nazionalizzazioni, quindi un progetto totalmente incompatibile con l’eventuale permanenza del Regno unito nell’Unione Europea. Sulla Brexit, infatti, Corbyn ha più volte espresso la sua intenzione di rispettare la decisione del popolo dello scorso 23 giugno, ma che avrebbe avviato le trattative di recesso in modo più morbido rispetto a quanto invece annunciato da Theresa May. Tutto qui! Ma i giornalai di regime ci raccontano ugualmente una “verità” che non esiste!
Tanto per “tranquillizzare” gli euroinomani tifosi circa la loro speranza di fermare la Brexit, si sappia che la signora May ha da poche ore ricevuto l’incarico dalla Regina di formare il nuovo Governo (e non poteva essere altrimenti, vista la vittoria elettorale), e lo farà con gli unionisti nord-irlandesi del Dup, una formazione politica fortemente euroscettica che ha ottenuto 10 seggi (due in più rispetto al 2015). La Camera dei Comuni è composta da 650 membri, quindi la maggioranza assoluta dei seggi è di 326. Se ai 318 scranni dei Conservatori si aggiungono i 10 seggi degli alleati del Dup, ecco che il primo ministro della hard brexit ha la maggioranza assoluta alla Camera dei Comuni!
Sarà dunque Brexit, miei cari euroinomani! Hard Brexit! Fatevene una ragione!
fonte: StopEuro
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