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mercoledì 29 marzo 2017

SIAMO I LAVORATORI PIÙ POVERI D'EUROPA: RIBELLIAMOCI A QUESTA INGIUSTIZIA

In Italia si lavora per pagare tasse e debiti, si lavora per guadagnare una miseria. I dati pubblicati nel rapporto "Global 50 Remuneration Planning" dicono che i lavoratori italiani sono i più poveri d'Europa. Questa è l'Italia che lasciano in eredità. La deflazione salariale imposta dalle politiche di Bruxelles sta uccidendo il nostro Paese. Risolveremo anche questo.



La Commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento europeo ha assegnato a Laura Agea il rapporto sul reddito minimo. Stiamo difendendo i diritti dei lavoratori italiani e fra questi c'è quello alla retribuzione adeguata e dignitosa. No allo sfruttamento!


di Laura Agea, Efdd - Movimento 5 Stelle Europa

"I dati pubblicati nel rapporto "Global 50 Remuneration Planning" sottolineano il gravissimo rischio che corriamo se i leader europei dovessero insistere lungo la via dell'Europa "a due velocità", senza riflettere sulle pesanti conseguenze e implicazioni socio-economiche che porterà con sé questa scelta. Una scelta, tra l'altro, presa senza coinvolgere i cittadini.

Da una parte il potere di acquisto di Paesi Bassi, Irlanda, Francia, Austria e tutti i Paesi scandinavi, dall'altro l'Italia e l'area euro-mediterranea: a livello salariale l'Europa a due velocità purtroppo esiste già ed è frutto di decenni di scelte economiche e monetarie disastrose. Al Parlamento europeo ci battiamo contro questa idea di Europa esclusiva e divisiva, così come spiegato con chiarezza nel "Libro a 5 Stelle Dei Cittadini Per l'Europa" presentato a Roma pochi giorni fa.

Se i lavoratori italiani sono tra i più poveri in Europa a causa della loro ridotta capacità di acquisto lo dobbiamo anche alla pressione fiscale record, dovuta altresì ai costi degli squilibri causati dall'introduzione della moneta unica come vincolo economico fra gli Stati membri: per questo motivo, se non si riuscisse a raggiungere compromessi accettabili in materia di lotta alle disuguaglianze sarebbe necessario prendere decisioni irrevocabili per restituire ai Paesi membri sovranità in ambito economico e monetario.

Il basso potere di acquisto dovuto all'eccessivo costo della vita è anche da attribuirsi al sistema di elusione ed evasione fiscale ancora presente in Europa, che crea forti distorsioni della concorrenza a danno delle nostre piccole e medie imprese e sottrae risorse essenziali alle casse pubbliche degli Stati a beneficio delle multinazionali".


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