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mercoledì 22 marzo 2017

I Servizi Segreti franco-tedeschi in difesa dell’Euro ed a gamba tesa sulle Elezioni Francesi?


di Mitt Dolcino

Prima di tutto chiariamoci: i Panama Papers, così come i CD rubati in Svizzera o gli scandali LGT e Falciani sono stati portati a compimento grazie ai servizi segreti tedeschi, il BND, che dall’annessione della Germania Est ha fatto il salto di qualità integrando nei propri ranghi gli apparati ex Stasi (dopo un primo periodo di epurazione e rodaggio, durato 15 anni).




Oggi per Berlino il bene da difendere è la moneta unica che, grazie ad un enorme travaso di ricchezza e competitività dal sud Europa verso il centro, è stata una manna per l’economia ed il benessere tedeschi, pari ad una guerra vinta (ma senza sparare un colpo).

Tutti gli addetti ai lavori sanno cosa sta succedendo, è giunto forse il momento di fare una divulgazione un po’ meno settaria.
Forse qualcuno si chiede perchè la Francia collabori ad un progetto pangermanico: semplice, è stata cooptata come Paese, tra cercare di sfidare Berlino ed allearsi con i tedeschi la scelta è caduta sulla seconda opzione, certamente gli sherpa invisibili di Berlino hanno fatto un buon lavoro. La contropartita lato EU è stata l’accettazione degli enormi squilibri economici francesi, spero solo che a Parigi si rendano conto che si tratta giusto di rimandare il lavoro sporco in terra di Francia a dopo aver annichilito gli alleati storici degli USA nel Mediterraneo.

Dunque, pochi ricordano come Schauble sia stato Ministro degli Interni per un bel po’ di anni, nei periodi critici della guerra in Iraq di G.W. Bush e soci. Ossia ha comandato i servizi segreti tedeschi proprio all’atto dell’integrazione con quello che furono gli agenti dell’est.



Gli apparati germanici si sono dunque mossi per tempo focalizzandosi sulle aree di attività tipiche dei poteri anglosassoni tradizionali, che poi sono il loro vero avversario: la finanza offshore di matrice britannica. Prima, durante rodaggio, è stato colpito il Liechtenstein, una spina nel fianco per i progetti egemonici tedeschi. Nel senso che non si poteva ammettere che non ci fosse unità d’intenti, non si poteva dunque accettare un paradiso fiscale tedesco alle porte di casa. Ecco quindi lo scandalo LGT, portato avanti più o meno pubblicamente dal BND.

http://www.finews.ch/news/banken/14216-hsbc-steuerhinterziehung-herve-falciani

A questo, un successo, seguì l’acquisto dei dati bancari svizzeri rubati da parte degli stessi spioni tedeschi [lista Falciani inclusa] con lo scopo – si noti bene – non tanto di fare denunciare le ricchezze occulte ai tedeschi (evoluzione comunque sempre positiva per l’Erario di un paese che rappresentava il maggiore depositario di fondi neri nella Confederazione fino al 2013) ma piuttosto per utilizzare tali dati (rubati) per tenere in piedi la moneta unica, usando i dati come strumento di ricatto. Si avete capito bene: come ci ha spiegato l’inchiesta di HOTDOC (il cui redattore è finito in carcere per aver divulgato la cosa, ndr), vedasi la lista Lagarde usata per ricattare i politici greci con il fine di costringerli a piegarsi alla Troika euroimposta mirava ad impossessarsi degli averi ellenici e soprattutto ad evitare che qualche altro soggetto molto più ricco – ho detto Italia? – potesse fare lo stesso abbandonando la moneta unica.

Giungiamo quindi ai Panama Papers, coordinati dal da icij.org e Suddeutsche Zeitung, e mirati ad indebolire il cuore del potere finanziario offshore targato Londra (icij.org è un altro ente finanziato dalla Open Society). Con un retaggio delle SS, da parte di Jurgen Mussack di Mossack Fonseca:




http://panamapapers.sueddeutsche.de/articles/56f2c00da1bb8d3c3495aa0a/

Finiamo quindi con il recentissimo (e puntualissimo) attacco alle banche inglesi con la “colpa” di gestire i soldi russi,con parallelo attacco al candidato all’Eliseo indesiderato dall’Europa tedesca, Fillon (non a caso sempre attraverso gli scoop del Canard Enchainè, legatissimo ai servizi segreti d’oltralpe).

Cosa dobbiamo dedurre da tutto questo? Almeno un paio di lezioni, più altrettanti moniti. La prima lezione: la Germania vuole davvero fare il grande passo ed ha un piano ed i mezzi per portarlo a termine, sostituirsi agli USA in Europa. E per fare questo sta mettendo in campo tutte le sue risorse (sappiate che non è finita qui). Oltre a dover concentrare i suoi sforzi contro l’avversario di sempre, la Gran Bretagna. Ecco il perchè dei continui attacchi alla finanza londinese [anche con l’ultimo scandalo], proprio nel momento in cui l’intero establishment britannico sta puntando ad una pesante svalutazione della sterlina con il fine dichiarato di azzerare il deficit commerciale ovvero il surplus tedesco. Guarda caso chi ha fatto lo scoop dei soldi russi gestiti da Londra degli scorsi giorni (The Organized Crime and Corruption Reporting Project – OCCRP) è un soggetto finanziato dalla Open Foundation di Soros, tutto torna.

La seconda – appunto – è che Berlino non è sola ma, come ha affermato Obama prima di terminare il suo doppio mandato, gioca assieme ai Clintoniani negli USA, a Soros al seguito e quel che resta del Deep State americano, da qui il comune fronte anti Trump.

Vedremo, sarà uno scontro tra titani in cui temo che la Russia non sarà nel lungo termine tanto favorevole ad avere un’EUropa tedesca forte e potente ai propri confini, memento la lezione della storia, i tedeschi sono i perfetti traditori delle parole date. Di Trump già sappiamo (e forse capiamo, …)=.

Il primo monito è invece dato dal caos che vediamo oggi (attentati a non finire in EUropa, scandali finanziari senza fine, manipolazioni di borsa ecc.): chiaro sintomo di uno scontro sotterraneo tra i poteri anglosassoni tradizionali ed i parvenu eurofrancotedeschi. Il secondo monito invece è che se si deve arrivare a pesanti scandali interni per impedire a Fillon di diventare presidente significa che il fronte germano-clintoniano non è così granitico come ci vogliono far credere.

E l’Italia? Visto che è l’unico paese con un chiaro interesse economico [non conviene per Roma restare nell’euro] oltre che una intrinseca capacità [con le sue dimensioni, anche del debito] di rompere la moneta unica, diventerà terreno di battaglia tra poteri anglosassoni e eurofrancotedeschi, con scontri prima occulti (fino ad oggi) poi sempre più palesi sul proprio territorio, con deflagrazione mediatica magari già a partire dal prossimo 25 marzo.


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