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mercoledì 26 agosto 2015

MENTRE IL M5S STRAPPA ALL'UE UN PARERE CONTRARIO SULLE TRIVELLE IN ADRIATICO, IN BASILICATA ENNESIMA MORIA DI PESCI NEL PERTUSILLO

Il governo italiano e quello croato sono avvertiti. La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato una opinione del portavoce del Movimento 5 Stelle Europa, Marco Affronte, che critica le concessioni rilasciate per trivellare il mar Adriatico con l'obiettivo di cercare il petrolio.
Nei compromessi con gli altri gruppi politici, Marco Affronte è riuscito a strappare due importanti passi avanti per meglio tutelare questo tratto di mare "chiuso", che i greci e i romani chiamavano Golfo Adriatico.
Nel primo, si esprime forte preoccupazione per il rinnovato slancio verso le esplorazioni e gli sfruttamenti condotti in terra e mare (cioè le trivellazioni e gli impianti offshore), che stanno già nuocendo enormemente al mar Adriatico.

Nel secondo, viene programmata un'azione di difesa. L'obiettivo approvato dalla Commissione Ambiente è quello di raggiungere il 10% di aree marine protette nel mare Adriatico e Ionico entro il 2020, così come stabilito negli accordi internazionale già conclusi, con la comunicazione della Commissione europea sulla strategia Adriatico-Ionica e nel quadro più ampio della Direttiva sulla strategia marina.
L'Adriatico è un mare da proteggere, non da sfruttare. Per le sue caratteristiche di "mare chiuso" ha un ecosistema già messo a dura prova, soprattutto per la scarsa profondità e il modesto ricambio delle acque. Se ci fosse uno sversamento in mare il petrolio dove si disperderebbe? Chi pagherebbe per il conseguente inquinamento delle coste e dell'ecosistema marino?
Con l'approvazione di questo parere che adesso verrà discusso nella Commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo, il Movimento 5 Stelle si è battuto per difendere le aziende turistiche, che temono ricadute negative sul settore da queste esplorazioni marine, e di tutti quelli che credono che sia possibile una produzione di energia pulita.
Il portavoce Marco Affronte in questo video spiega perché questa opinione è un piccolo importante successo del Movimento 5 Stelle da difendere negli ulteriori passaggi legislativi.
La Strategia europea per la regione adriatica ionica "EUSAIR" prevede la cooperazione di quattro Paesi membri dell'Unione europea (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia) con quattro Paesi extra-UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) per attuare la Macroregione Adriatico-Jonica. Saranno 70 milioni le persone coinvolte da questa strategia, in una zona con un passato turbolento alla quale, con oltre venti anni di ritardo, ora si cerca finalmente di dare una opportunità di sviluppo.
La Strategia intende:
• promuovere la prosperità socioeconomica sostenibile dell'area puntando sulla crescita e sulla creazione di posti di lavoro, migliorandone l'attrattiva, la competitività e la connettività pur conservando il patrimonio ambientale e assicurando ecosistemi marittimi e costieri sani.
• contribuire all'integrazione nell'UE dei paesi candidati dei Balcani occidentali, facendo collaborare Paesi che hanno una geografia e una storia in comune.
I quattro pilastri della strategia sono:
1. Crescita blu promuovendo lo sviluppo economico sostenibile, l'occupazione e le opportunità commerciali offerte da pesca, acquacoltura, tecnologie blu, governance dei servizi marittimi.
2. Collegare meglio la regione con il resto d'Europa con trasporti e reti energetiche
3. Qualità ambientale attraverso il miglioramento della cooperazione regionale.

4. 
Turismo sostenibile per sviluppare le potenzialità della regione in termini di turismo innovativo, sostenibile, responsabile e di qualità.

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