DI ROSANNA SPADINI
comedonchisciotte.org
In quella terra sterminata di Eurolandia, war of the worlds del quotidiano, le vicende si stanno sempre più complicando, una calma sbigottita sta ingombrando la mente dei funzionari di corte, un panico tranquillo li sta ingessando in quel gelido sentore che in genere anticipa la catastrofe. Anche zia Angie non è più la stessa, e mentre ostenta la solita mansueta e indifferente espressione da mucca da pascolo (KTHRCDS), un lieve cruccio le sfiora la fronte, tradendo il timore di scenari apocalittici.
Naturalmente prima che la guerra dei mondi si scateni, gli euroscettici stanno allestendo formazioni strategiche d’attacco: il Grillo furioso si è incontrato con Farage ed ora medita anche di incontrarsi con gli antieuro tedeschi, AfD (Alternative für Deutschland). Perché nel Parlamento di Eurolandia entro giugno saranno assegnate le presidenze e le vicepresidenze delle 20 commissioni europee e i gruppi più consistenti sono i favoriti.
Grillo ha difeso la sua scelta ed ha ribadito: Nigel Farage, leader del partito indipendentista britannico Ukip (United Kingdom Independence Party), «non è razzista» e «non si è alleato alla Lega Nord». In effetti “The fox of United Kingdom” è stato classificato dal Daily Telegraph come una tra i 50 protagonisti più influenti della destra britannica. Per di più Mario Borghezio, l'eurodeputato leghista, ossessionato spesso da paranoie razziste e da deliri celoduristi, era stato espulso a giugno dell'anno scorso dal gruppo Edf proprio su richiesta di Farage, con un aut aut («O lui o noi, fuori gli ultracorpi dal gruppo») che stroncava i «ripugnanti commenti» dello stesso Borghezio sull'allora ministro dell'integrazione Cecile Kyenge (sempre lei, povera martire).
Borghezio non aveva gradito l'allontanamento, definendo a sua volta Farage un «centralinista britannico che va a rompere i coglioni a Edimburgo» e «una delle tante puttane della politica». Farage, da parte sua, si era limitato ad accogliere l'espulsione come un «segnale inequivocabile» dell'estraneità a pulsioni xenofobe del gruppo euroscettico che co-presiedeva, sostenendo che: «L'Ukip si oppone a tutte le forme di razzismo e siamo soddisfatti che la questione sia stata risolta in via rapida e definitiva dai colleghi del gruppo» (ilsole24ore.com).
Il patto strategico Grillo-Farage prevede dunque la formazione di un gruppo di 60/70 eurodeputati e quindi del quarto gruppo europeo. Il Programma di Farage non è particolarmente conforme a quello del M5S, in particolare sull'energia, ma ognuno potrà votare liberamente. E' un accordo tattico per contare qualcosa in Europa.
Fin qui tutto a posto, ma allora perché sulla stampa italiana sono esplosi superseriali cazzeggi allarmistici, microrganismi infetti portatori sani di frames alieni e dilaganti, che brulicano come fossero pronti all’attacco dell’umanità? Dei quotidiani mainstream filopiddini sapevamo già (Repubblica, Il Corriere, La Stampa, L’Unità, Il Manifesto, cioè quasi tutti), ma che anche Il Fatto Quotidiano si fosse messo in prima fila per reggere il manto d’ermellino a “Lorenzi il Magnifico” non ci era sembrata un’ipotesi attendibile. E invece dobbiamo riconoscerlo, anche la nuova testata sedicente “libera” sembra essersi piegata al potere, dopo l’ingresso in borsa, e la dichiarazione disarmante “lo facciamo per la nostra volontà di crescere ancora”.
In un panorama dell’informazione orwelliana, dove le veline di miserabile memoria potrebbero impallidire, Pittibimbo sembra destare il consenso di tutti i media presenti sulla scena, di carta o digitali che dir si voglia. Al di là dei brogli elettorali (che pure ci sono stati), ora si capisce la massiccia adesione al progetto collaborazionista e distruttivo del benessere sociale degli italiani da parte del Pd. Infatti dai tempi del caimandrillo ad oggi le cose sono drasticamente cambiate, perché Silvio era costantemente attaccato da una buona fetta dei media, espressione della sinistra atlantico globalista, mentre Renzi non ha incontrato alcun ostacolo, tutto il mondo della “libera e democratica” informazione italiana è schierato dalla sua parte. Quindi i media hanno contribuito a gonfiare il consenso per il giovanotto rottam’attore, somministrandogli sostanze dopate per migliorarne il rendimento, sotto gli occhi offuscati di gran parte dei consumatori italiani, che subiscono i frames più improbabili e devastanti, pur di celebrare il loro sacro rito del consumo quotidiano di notizie, informazioni, principi, valori reificati e ridotti a pura merce di scambio (Zygmunt Bauman, La società sotto assedio).
Dunque nel marketing aziendale dell’informazione italiana il Fatto Quotidiano sembrava l’unica e ultima ancora di salvezza cui aggrapparsi prima di naufragare nella latrina delle fandonie. Ora invece ci troviamo Andrea Scanzi, onnipresente in tutte le trasmissioni garantiste dei “due minuti di odio”, in cui il pubblico viene opportunamente indottrinato a vomitare il proprio odio verso l’unica opposizione oggi esistente e pentastellata, come nel romanzo “1984” si faceva nei confronti di Emmanuel Goldstein.
“L'Odio era cominciato. Come al solito, era apparso sullo schermo il volto di Emmanuel Goldstein, il Nemico del Popolo. Dal pubblico venne qualche fischio. La donna dai capelli color sabbia emise una specie di gemito, nel quale si mescolavano paura e disgusto. Goldstein era l'apostata, il traditore che tanto, tanto tempo fa (nessuno ricordava quanto) era stato una personalità fra le più insigni del Partito, addirittura quasi allo stesso livello del Grande Fratello, ma poi si era impegnato in attività controrivoluzionarie ed era stato condannato a morte. (.) L'Odio era iniziato da meno di trenta secondi e già da una buona metà dei presenti prorompevano incontrollabili manifestazioni di collera. Quella tronfia faccia ovina sul teleschermo e la terribile possanza dell'esercito eurasiatico alle sue spalle andavano al di là di ogni limite di sopportazione. (.) La ragazza dai capelli neri che sedeva alle spalle di Winston aveva cominciato a urlare: “Porco! Porco! Porco!”. A un tratto afferrò un pesante dizionario di neolingua e lo scagliò contro lo schermo: il volume colpì il naso di Goldstein, poi rimbalzò via, mentre la voce seguitava inesorabilmente a farsi sentire.” (George Orwell, 1984)
A questo punto Scanzi che fa? Il nostro gatekeeper dell’informazione, il guardiano del cancello del potere, che gioca con i corsivi graffianti double-face, come fa un giocatore di roulette, che ora punta sul rosso, ora sul nero, mentre i telespettatori-consumatori, ectoplasmi intontiti e privi di coscienza della società di massa, credono a tutte le supercazzole seriali da lui sputate sul piatto del perdente di turno.
Scanzi prima delle elezioni, 30 aprile: A Matrix c’è Luca Telese che, tra un bel servizio e l’altro, si occupa di temi oltremodo decisivi per l’umanità, tipo il cartello che la security smandruppata del M5S ha fatto togliere a un contestatore di Piombino. Roba forte. Se Telese scoprisse che Grillo non ha tirato la sciacquone in un bagno pubblico di Pietra Ligure nel ’70, ci farebbe uno speciale di tre ore, magari intervistando la De Pin per rimarcare “la mancanza di democrazia diretta che Grillo ha sempre avuto, anche quando andava in bagno”.
Scanzi dopo le elezioni, 27 maggio: “Il post su Auschwitz, “Cosa faresti alla Boldrini?”, “Sono oltre Hitler”, i “processi ai giornalisti”. Tutte esagerazioni semantiche,tutti cortocircuiti linguistici che vogliono fungere da catarsi (la violenza verbale per disinnescare l’eventuale violenza reale): vaglielo a spiegare, però, alla casalinga di Voghera.” ( Che esistono gli spin doctor Scanzi non lo sa?) Il risultato delle elezioni europee ha fatto scoprire al Movimento 5 Stelle una dimensione inedita: la sconfitta. Di fronte a una novità, stanno reagendo esattamente come tutti quelli che ci sono passati prima di loro. Scontri, psicodrammi, autoanalisi. Elaborare una delusione, anche in politica, non è mai stato facile. Ingrediente primo dovrebbe essere una seria autocritica, che però al momento si palesa a fasi alterne. C’era nel video di Grillo in cui prendeva un Maalox, non c’è nel mirror climbing del “tutto sommato abbiamo vinto”, “è colpa di giornalisti e pensionati”.
E Travaglio prima delle elezioni, 23 maggio: “Il M5S è l’unico movimento politico che prende voti di opinione e non voti di scambio. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano affronta il tema del regolamento del Movimento 5 stelle in tema di apparizioni televisive. Ed esamina anche i toni ipercritici adottati da diverse testate contro Beppe Grillo, spesso dipinto come latore di “editti”. Travaglio analizza punto per punto il recente editoriale di Eugenio Scalfari, dedicato al comico genovese e al Movimento 5 Stelle.”
E Travaglio prima delle elezioni, 23 maggio: “Il M5S è l’unico movimento politico che prende voti di opinione e non voti di scambio. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano affronta il tema del regolamento del Movimento 5 stelle in tema di apparizioni televisive. Ed esamina anche i toni ipercritici adottati da diverse testate contro Beppe Grillo, spesso dipinto come latore di “editti”. Travaglio analizza punto per punto il recente editoriale di Eugenio Scalfari, dedicato al comico genovese e al Movimento 5 Stelle.”
Travaglio dopo le elezioni, 26 maggio: “Flop Movimento 5 Stelle: Grillo ha capito tardi quanto la tv per conquistare le province dell’impero, quelle che non smanettano su internet. Non basta una ospitata da Vespa per rassicurare certo pubblico. (.) Il paragone con la Dc regge anche per il fatto che prima sembrava che nessuno mai votasse i democristiani e poi li votavano sempre tutti” (Dobbiamo dirglielo all’opinionista più famoso d’Italia che l’affluenza al voto è calata al 58% circa della metà, e che dunque i valori vanno dimezzati, per cui il Pd non ha avuto il 41%, ma il 20%, quindi più o meno è rimasto stabile, ha saputo mantenere i propri voti e fagocitare quasi tutti i voti di Rigor Montis, perdendo però per strada in realtà 600.000 persone che si sono astenute dal voto ?) Poi Travaglio critica anche l’alleanza di Grillo con Farage, perché xenofobo, consigliandogli invece un’alleanza con i Verdi.
Eppure l’alleanza con Farage darebbe diverse garanzie:
- l'Europe of Freedom and Democracy (EFD) è rispettosa di ogni partito politico.
- A differenza dei Verdi e di molti altri gruppi del Parlamento europeo, il gruppo EFD permette alle delegazioni nazionali di votare come ritengono opportuno secondo la propria ideologia, preferenze politiche e di interesse nazionale. Per l'EFD , un gruppo non è un partito politico.
- Si tratta di una scelta strategica e pragmatica al fine di ottenere posizioni nelle commissioni del Parlamento europeo, per ottenere finanziamenti, tempo di parola in Parlamento, e un segretariato esperto e professionale. Non è programmatica. Ciascuna delle parti all'interno del gruppo è libera di scegliere il proprio modello di voto, direzione ideologica ecc.
- Nell'ottica del gruppo EFD si tratta di un matrimonio di convenienza per il reciproco vantaggio. Il Gruppo rifiuta la xenofobia, l'antisemitismo e qualsiasi altra forma di discriminazione. La costituzione del partito è stata modificata in modo che i membri del partito e i deputati che infrangono la legge o mettono in imbarazzo il partito possano essere espulsi.
- Farage non ha mai sostenuto offerte di libero scambio UE e ha detto pubblicamente che non sosterrà l'affare TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership).
- Farage ha attaccato le grandi banche, le grandi imprese e i grandi burocrati che come lui afferma dominano l'UE . Il 15 gennaio 2014, nel Parlamento di Strasburgo, Farage ha detto: "Siamo dominati da grandi imprese, grandi banche e sotto forma di Barroso, da grandi burocrati. E in realtà è su questo che si giocheranno queste elezioni europee: sarà una battaglia tra le democrazie nazionali contro la burocrazia europea."
UKIP si oppone alla dominazione tedesca e al controllo della Troika, Farage ha difeso il diritto dei paesi di proteggere i loro poveri dagli effetti disastrosi della UE, della Commissione Europea, FMI, BCE (la Troika). Egli si oppone al federalismo dell'UE, più correttamente chiamato centralizzazione.
- Farage è contro la dominazione tedesca dell'Europa attraverso il suo potere politico ed economico.
- UKIP sostiene la democrazia diretta e si oppone all'Euro. UKIP ha sempre difeso la democrazia locale e nazionale. E' un appassionato sostenitore dei referendum locali e nazionali. Si oppone alle imponenti leggi comunitarie e alle politiche economiche sulle popolazioni che non danno il loro consenso per tali politiche. E' fortemente contrario alla centralizzazione della UE e al controllo della Troika. Ritiene che il progetto euro abbia generato povertà e disoccupazione per milioni di persone nel sud Europa e debba per ciò essere combattuto.
- Il 1 febbraio 2012 ha dichiarato a Strasburgo che:
"Cameron sostiene attivamente questo patto spregevole, questo piano per distruggere e umiliare gli Stati nazionali che non sopravvivono alla visione germanica di come le economie dovrebbero funzionare. Ora, devo dire che ho pensato che le proposte del fine settimana uscite dal del Ministero delle Finanze tedesco suggerissero che un commissario europeo e il suo staff occupassero un grande edificio ad Atene per prendere le redini del paese. Nessuno può negare oggi che la Grecia è poco più che una colonia. E questo è tutto un terribile errore enorme. La Grecia non è una società controllata. La Grecia è una nazione con un'anima, una nazione con orgoglio, con la storia. Hanno inventato la democrazia! Stanno soffrendo, hanno la disoccupazione giovanile del 50% causata dal signor Van Rompuy."
Per concludere dunque, Scanzi e Travaglio, che sembrano i più “grillini” del Fatto, mentre continuano a spargere i loro microrganismi infetti, alieni e dilaganti, a difesa del cancello del potere, per frenare l’avanzata dell’unica opposizione possibile in questo momento, forse non sanno o fingono di non sapere che l'Italia è quel pezzo della scacchiera internazionale che gli USA non possono permettersi di perdere, e dunque, dopo aver consolidato le istituzioni non elettive dell'Unione Europea, come la Troika e la BCE, e provocato la riduzione della sovranità nazionale dei singoli stati membri con il Trattato di Lisbona (2007), ora hanno convinto il popolo italiano (unico in Europa), attraverso l’inganno del Grande Fratello mediatico, e anche attraverso alcuni brogli elettorali (di portata inqualificabile), a fare l’unica scelta che non avrebbe dovuto fare: il fogno europeo di Renzi.
I gatekeepers del potere, Scanzi e Travaglio, non sanno o fingono di non sapere che l’unica salvezza per l’Italia è fuori dall’euro e da questa Europa? Che un’informazione ipocrita e prona al potere contribuisce a consegnare definitivamente le chiavi di casa alla Troika e alla sua giunta militare-economico finanziaria?
Che il Pd è il partito euro-servo tramite il quale è garantita la permanente subalternità del nostro Paese, la sua mancanza di sovranità e di autonomia, la sua mancanza di una possibile crescita, il suo declino inesorabile? Cosa dite, glielo diciamo ?
Rosanna Spadini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
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