DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
Giovedì 5 giugno è una data che il mondo attende. La Banca Centrale Europea di Mario Draghi annuncerà quali misure prende per salvare l’Europa dalla sua più grave crisi nel dopoguerra.
Ecco le misure: nulla che a te persona, madre, pensionato, studente, operaio, impiegata, imprenditore, contadino, anziano, negoziante risolverà un accidenti. Ma invece decisioni che allo speculatore, finanza.
Perché? Perché Draghi, come tutti i tecnocrati criminali che ci governano da quando la UE ha abolito gli Stati, fa solo politica monetaria, e non politica economica.
Cioè: manovra soldi astratti, aspettative di mercato, giochi monetari che arricchiscono adepti, e non fa l’economia della casa, del pane, dei redditi, degli ospedali, dell’OCCUPAZIONE, delle aziende e delle cose che ci fanno vivere. Fine del discorso. Sti tecnocrati della cricca di Draghi ci fottono di nuovo, e sempre più a sangue, nel dolore sociale, e noi non sappiamo reagire. Fine dell’articolo.
(Ora per chi vuole continuare, un approfondimento)
Le mosse di Draghi potranno essere le seguenti:
A) Taglio dei tassi d’interessi (refi-rate) o addirittura imporre un tasso negativo sui depositi di denaro alla BCE (nel secondo caso chiunque abbia denaro depositato alla BCE non solo non prenderà interessi, ma li pagherà lui alla BCE). Il razionale (in apparenza) di queste azioni sarebbe di costringere gli investitori/banche a levare il denaro dai depositi e a prestarlo, naturalmente a tassi bassissimi, così da favorire l’economia delle aziende. Draghi vuole anche, disperatamente (e in apparenza), far circolare più soldi per aumentare l’inflazione in UE, perché oggi è talmente bassa da divenire Deflazione. Deflazione = i prezzi crollano perché pochi comprano, quindi crollano i profitti di aziende, esse chiudono o licenziano, crolla l’occupazione, crollano i redditi, la gente compra sempre di meno, i prezzi crollano ancor di più, e tutto va in vacca in una spirale che si auto alimenta. Ma non solo: un’inflazione bassissima significa che il debito dello Stato non si erode in valore spontaneamente, come invece accadrebbe con inflazione più alta, quindi lo Stato si sobbarca spese da debito più alte, con tutti i danni che ne derivano (se si ha l’euro, perché con moneta sovrana i danni non ci sono).
B) Un altro giro di prestiti alle banche europee a tassi di favore (il LTRO), come quello già fatto tre anni fa (1.000 miliardi prestati alle banche UE). Di nuovo credendo (in apparenza) che così le banche saranno incoraggiate a prestare a poco costo a cittadini e aziende e ci saranno soldi che circolano nell’economia.
C) Acquisto di beni finanziari per 300 miliardi fra (qui si va sul tecnico) Asset Backed Securities, obbligazioni del MES o EFSF, e asset privati vari. Sempre con l’intento (apparente) di dare liquidità al sistema.
D) Quantitative Easing (QE, ma quasi impossibile che lo facciano). Si tratta dell’acquisto da parte della BCE di enormi quantità di titoli di Stato dei Paesi UE. Questo fa due cose: abbassa i tassi d’interesse che gli Stati devono pagare sui loro titoli (più titoli si comprano più si abbassano i tassi); e immette enormi liquidità nel sistema, perché i detentori dei titoli ora si ritrovano in mano il capitale che avevano investito in essi. In teoria queste due cose servirebbero ad aiutare l’economia, per via del risparmio dello Stato sugli interessi e del fatto che la nuova liquidità dovrebbe circolare, essere investita e via dicendo.
Ora, nessuna di queste azioni avrà l’effetto sperato, anzi, ci faranno danni orrendi e sono una presa in giro per tutti noi persone comuni. Non avranno effetto per quattro semplici motivi, che chi conosce veramente l’economia monetaria capisce bene (e non solo noi della Mosler Economics MMT, ma anche alcuni grandi analisti finanziari – leggete sotto).
A) I tassi d’interesse molto bassi (per non parlare di quelli negativi) ottengono il risultato opposto per alcune ragioni: sottraggono guadagni da interessi all’economia dei risparmiatori (parlo proprio dei piccoli-medi che sono decine di milioni), e quindi l’economia s’impoverisce. Poi succede una cosa paradossale: i mercati, quando ci sono tassi bassissimi, si attendono che poi da un momento all’altro la BCE li alzerà per prevenire inflazione, quindi con questo timore possono decidere di fuggire dall’euro, con conseguenze negative per la stabilità delle economie (questi sono gli investitori che puntano sul valore dei titoli che hanno in mano, che con un rialzo dei tassi perdono valore). Oppure i mercati si aspettano che i tassi collassino ancora di più, e di nuovo fuggono dall’euro e vanno a investire in asset rischiosi che gli danno interessi alti, e queste sono le pericolosissime bolle che poi esplodono rovinandoci tutti (qui parlo degli investitori che puntano sui rendimenti dei titoli che hanno in mano, che appunto calerebbero troppo).
B) Inondare le banche di liquidità con un altro LTRO non significa affatto che questa liquidità finisca poi in circolo fra cittadini e aziende. Lo si è già visto. Le banche che ricevono oceani di soldi dalla BCE a tassi bassissimi vanno poi quasi sempre a investirli in finanza speculativa, che distorce il mercato con gli effetti catastrofici che tutti oggi conosciamo. E questo significa che le aziende e i cittadini quei soldi non li vedranno affatto trasformati in prestiti, mutui e fidi. Di nuovo: di economia reale se ne crea quasi zero. Ma poi…
C) … anche se le banche non facessero giochi sporchi, comunque non presterebbero i soldi che Draghi gli darà, per il semplice fatto che le banche prestano se vedono un’economia che tira, se vedono che cittadini e aziende hanno redditi/profitti tali da garantire il ripagamento dei prestiti bancari, e qui da noi quell’economia NON C’E’. Fra l’altro sappiamo che le banche UE sono oggi già stracolme di liquidità (anche se come capitalizzazione sono quasi tutte fallite), e non la prestano. Bloomberg ci dice che le banche UE stanno negando credito per il 24esimo mese consecutivo nell’Eurozona. Inutile dagli altri soldi, tanto non prestano a un’economia depressa!!e l’economia dell’euro è depressa a causa proprio delle politiche di Bruxelles, cioè le Austerità, di cui paradossalmente Draghi è un fanatico sostenitore.
D) Sul QE la realtà è ben diversa da come la propagandano i soliti tecnocrati coi loro economisti prezzolati. Prima cosa anche il QE, comprando montagne di titoli di Stato dai piccoli medi risparmiatori, gli sottrae reddito da interessi, ed è come se li si tassasse di fatto. Poi non è per niente detto che quella liquidità entri nel sistema produttivo di lavoro ed economia reale, perché in realtà tutto quello che accade è che la Banca Centrale sposta numeri (denaro) da conti di risparmio a conti di riserva che stanno dentro la medesima Banca Centrale e finché qualcuno non li spende, quei soldi, essi non fanno un accidenti di nulla. Ma qui in Europa c’è un altro problema. Ed è che gli isterici tecnocrati che hanno creato il mostro indecente che risponde al nome di Eurozona, e quindi la BCE, hanno reso anatema l’idea che la Banca Centrale possa in qualsiasi modo aiutare gli Stati comprandogli i titoli. Voi sapete che i titoli possono essere comprati sul mercato primario (là dove lo Stato li emette ‘appena nati’), oppure sul mercato secondario (cioè comprare titoli che già furono emessi dallo Stato e che ora sono in mani altrui). La legge dell’Eurozona proibisce alla BCE di comprarli sul mercato primario, ma gli rende la vita difficilissima anche se li comprasse sul secondario. In ogni caso, ripeto, il QE non significa affatto la garanzia che i soldi finiscano poi nell’economia reale (vedi il caso clamoroso degli USA, dove il QE ha fatto flop per cittadini e aziende).
Ecco spiegato perché le azioni più probabili di Draghi saranno del tutto inutili per noi cittadini e aziende. Ora però viene il peggio, perché la parte del danno che la BCE ci farà è come sempre orribile.
In primo luogo c’è questo: quando una Banca Centrale, come la BCE, promette di inondare di soldi il mercato, la reazione degli speculatori è immediatamente quella di correre a investire in Borsa, e non solo, ma a investire nelle azioni più rischiose, quelle che potrebbero rendere fortune in poco tempo. Lo abbiamo visto mille volte, e mille volte abbiamo assistito a ste bolle speculative che si gonfiano mostruosamente e sempre esplodono con dei collassi (crash) orrendi. Solo che come sempre accade, nel breve periodo della bolla un pugno di milionari fanno milioni, e poi a raccogliere i cocci e il dolore rimaniamo noi cittadini, coi nostri miserabili Stati senza più potere.
Poi: tutte le azioni sopra descritte avrebbero l’effetto d’indebolire il valore dell’euro. Ma questo, come dimostrano le esperienze di Gran Bretagna e Giappone, non significa un aiuto immediato all’economie. Di fatto una moneta più debole non aiuta subito le esportazioni, mentre nel frattempo fa aumentare i prezzi delle importazioni quasi all’istante, con perdita del valore d’acquisto dei cittadini. Quindi la solita tragica spirale di depressione economica, disoccupazione ecc. Infine, sempre come dimostra il Giappone, incoraggiare le esportazioni non solleva un Paese dalle crisi, e infatti a Tokyo sono 20 anni che esportano e 20 anni che ristagnano.
Infine, rimarrà TOTALMENTE INALTERATA la morsa mortale sui limiti di spesa pubblica degli Stati imposta da Bruxelles, dalla stessa BCE e dai Trattati UE sovranazionali, che è invece l’unica ricetta (la spesa pubblica) per creare redditi/profitti ed occupazione subito. Mentre la scellerata corsa degli speculatori a profittare dell’orgia monetaria di Draghi alimenterà sempre più l’economia dei soldi artificiali, quella delle scommesse coi numeri che generano moltiplicatori di numeri fittizi, quella che già ha rovinato mezzo mondo dal 2007 in poi (senza il mezzo…), quella porcheria di mondo finanziario dove l’1% s’ingrassa a dismisura e il 99% crolla verso la servitù della gleba. Bravo Draghi.
Ma qui arriva una chicca. Ci sono analisti finanziari che sanno fare il loro mestiere, che capiscono tutto quello che ho scritto contro le alchimie monetarie di sti tecnocrati scellerati, e che hanno l’onestà di dirci le cose come stanno. Uno di questi lavora nella mega-banca francese Société Générale, un colosso bancario mondiale, e ha scritto quanto segue sul giovedì 5 giugno prossimo:
“Siccome Draghi non annuncerà alcun finanziamento reale della Spesa Pubblica degli Stati, che è proibito dai Trattati, noi crediamo che l’impatto delle sue azioni sull’economia reale sarà assai modesto. Se invece i tecnocrati europei prendessero le distanze dalle Austerità, questo aiuterebbe l’economia a breve.”
Avete letto bene? Alla fine è sempre lui, il vecchio grande Keynes, che persino un analista di una mega-banca d’investimento deve ammettere che aveva ragione. Ciò che va fatto è AUMENTARE LA SPESA PUBBLICA NELLE CRISI ECONOMICHE, E NON DIMINUIRLA CON LE AUSTERITA’, NON FARE GIOCHI MONETARI CHE CREANO BOLLE SPECULATIVE. Ma qui ripesco dal testo più sopra quelle parentesi con dentro scritto “in apparenza… apparente…”.
Se si volesse guardare alle prossime azioni di Draghi con un occhio benigno, potremmo dire che alla BCE non capiscono nulla di macroeconomia reale, che come al solito seguono i dogmi delle Austerità e della scuola monetaria Neoclassica, facendo disastri su disastri, e non c’è verso che cambino testa. La conseguenza di ciò, sempre nell’ipotesi benigna, è che si arricchiscono gli speculatori e non i cittadini.
Ma io non ci credo. Ho documentato a fondo il disegno Neofeudale di questa Europa dei tecnocrati di Bruxelles, dove i discepoli di Friedrich Von Hayek lavorano decisi a distruggere l’economia reale dei popoli per ristabilire paura, incertezza, sottomissione in essi, e quindi dominarli senza più limiti come fu in passato. Io credo che Draghi sia come minimo un servetto del progetto Neofeudale, o forse anche del tutto concorde e partecipe, e che quindi le sopraccitate disastrose azioni della BCE non vengano a caso, anzi, che siano studiate apposta. Io credo che giovedì 5 sarà un altro dei micidiali passi del Neofeudalesimo verso la sua affermazione storica. Ma qui mi fermo. Dopo un po’ uno si stanca di ripetere le stesse cose.
Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info
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