Tutto cambia, affinché nulla cambi per davvero. Oggi i leader politici italiani - Berlusconi, Renzi e addirittura Tajani dal Parlamento europeo - riempiono i telegiornali nostrani ripetendo lo stesso mantra: "felici per Macron, ora l'Europa può e deve cambiare". Una divertente favoletta a cui i tedeschi hanno già messo il punto, e senza lieto fine. Hanno scherzato, d'altronde la conosciamo l'indole "burbera" dei nostri politicanti di mestiere.
Sanno benissimo perfino loro che in questa Europa nulla cambia per davvero, tantomeno per l'Italia che da tempo immemore è priva di Governi pienamente legittimati dal popolo. Ma, in compenso, piena di leader mai eletti alle prese con beghe interne e troppo interessati alla propaganda rispetto alle reali necessità dei cittadini.
E così, i tedeschi, nel silenzio generale dei media, hanno già sbattuto in faccia la porta al neoeletto Emmanuel Macron, ricordandogli - con la loro proverbiale gentilezza - che ogni condivisione del debito resta tabù per Berlino, e quindi per Bruxelles. La chiusura totale è arrivata per bocca di Steffen Seibert, portavoce della cancelleria, che ha anche espresso l'opposizione per una versione più morbida degli "eurobond", i "safe bond" europei, o Esbies, fra i cui ideatori figura l'economista tedesco Markus Brunnermeier, e che pure non comporterebbero garanzie comuni.
Angela Merkel, dal canto suo, ha fatto ben intendere che la musica non cambierà: si è chiusa a riccio quando le è stato chiesto un commento sulla possibilità che Parigi chieda maggior flessibilità sulle regole di bilancio (che la Francia non rispetta da anni). Come anche sulla questione dell'abnorme surplus commerciale dei tedeschi, favorito dalla moneta unica, un problema che sta affossando lentamente ma inesorabilmente l'Eurozona. Ma che per i tedeschi, ci tengono a ribadirlo, è frutto solo in parte dell'Euro, perché il merito (sempre secondo la loro umile voce) andrebbe alla qualità dei prodotti.
La ricetta per cambiare davvero questa Europa è semplice, il Movimento 5 Stelle l'ha voluta scrivere nel "Libro a 5 Stelle dei Cittadini per l'Europa". Le prime formule da spezzare sono quelle che vedono l'austerità e le severe regole di bilancio come uniche ricette possibili di questa UE. È fin troppo evidente che l'Unione Europea, oggi, è un progetto molto lontano da quello auspicato dal buon senso comune. Un'Europa molto lontana da quella che vorrebbero gli stessi popoli europei, la cui voce è ancora soffocata.
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