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mercoledì 25 gennaio 2017

Per Uscire dall'Euro non c'è un problema "Target2", come afferma Draghi

Draghi ha candidamente ammesso che un paese membro può lasciare l’Eurozona, a patto che saldi le sue posizioni sul sistema Target2. Vediamo cosa c'è di vero in quest'affermazione e cosa invece non risponde a verità

di Fabio Lugano

I recenti articoli sul Target2, il sistema di compensazione dei movimenti finanziari interno a BCE, hanno portato una viva discussione sul tema, dimostrando quanta sete di conoscenza vi sia , e quanta anche pervicace ignoranza o malafede.




Target2 non è altro che una camera ci compensazione, clearing room, messa in atto da parte della BCE per il sistema euro con l’accesso anche da parte di alcuni paesi extra euro , ma di possibile prossima entrata.

Attenzione che non è l’unica clearing room: infatti esiste una sua equivalente a Londra, e quindi esistono diverse clearing house private, tanto che esiste la EACH, l’associazione delle clearing house europee…..

Fatta questa premessa, la clearing house, o stanza di compensazione, non è altro che un luogo dove vengono compensate la transazioni finanziarie fra i singoli istituti, dove i crediti ed i debiti vengono compensati. Il fatto che questi , appunto, vengano compensati significa che , successivamente , non sussistono più livello interbancario.

Vorrei essere chiaro: se domani scomparisse Target2, non cambierebbe ASSOLUTAMENTE NULLA. Le banche utilizzerebbero , se non in presenza di conti di corrispondenza diretta, altre camere di compensazione. Anzi, vista la confusione che Target2 viene a creare per i motivi che vedremo dopo, sarebbe veramente un’ottima decisione la sua cancellazione, perchè si cancellerebbe in una sola volta tutto quel marasma di caos informativo che la sua esistenza genera.

Target2 funziona così: se una banca di una nazione euro deve trasferire ad un’altra del denaro, invece che farlo direttamente, passa tramite la propria banca centrale, che poi accredita/addebita il conto sulla reltiva banca centrale del paese ricevente.

Facciamo un esempio pratico: se un italiano con il conto presso, ad esempio, Banca Intesa , vuole aprire un conto anche presso de DB, trasferirà dei soldi a quella banca. Avremo , a questo punto, che Intesa:
addebiterà il proprio conto verso il cliente
accrediterà il proprio conto target 2 presso Banca d’Italia,
Banca d’Italia contabilizzerà questo come un debito verso la Bundesbank tedesca.
Bundesbank vedrà un accredito verso Banca d’Italia, e trasferirà quindi il corrispondente sul conto della DB

Se Banca d’Italia e Bundesbank chiudessero i saldi non vi sarebbe saldo di target2 . Invece il sistema prevede che i saldi rimangano aperti (per capire , che invece che un pagamento da una all’altra rimanga un credito aperto su Bundesbank ed un debito aperto su Banca d’Italia) . Del resto fanno parte della stessa organizzazione… un po’ come due filiali della stessa ditta.

Al termine dell’operazione abbiamo un debito verso la Germania ? NO, l’esatto contrario: un italiano avrà UN CREDITO verso la DB, banca tedesca, tramite l’apertura di un Conto Corrente.

In generale:
Ogni movimento monetario , qualsiasi sia la causa, da Italia a Germania, genera un saldo negativo di Target2 della Banca d’Italia verso la Bundesbank QUALSIASI NE SIA L’ORIGINE.
Ogni movimento monetario, qualsiasi ne sia la causa, da Germania ad Italia, genera un saldo positivo di Target2 della Banca d’Italia verso la Bundesbank, QUALSIASI NE SIA L’ORIGINE.

Il fattore essenziale da capire è il “QUALSIASI NE SIA L’ORIGINE”. Facciamo un altro esempio: la ditta italiana A acquista dalla ditta tedesca B un macchinario da 1 milione di euro. Se la ditta A paga la ditta B dal proprio conto italiano avremo un saldo Target2 negativo. la cui causa è un movimento nelle partite correnti (cioè un’esportazione dall’Italia alla Germania). Il Target 2 acquista un saldo negativo di 1 milione per il movimento di denaro dovuto al pagamento. Un debito italiano verso una ditta tedesca viene cancellato.

Vediamo il caso in cui la ditta A italiana faccia un prestito per 1 milione di euro alla ditta B tedesca. Avremo un movimento di un milione di euro , con saldo negativo del Target 2 della Banca d’Italia verso la Bundesbank, dovuto ad un movimento di bilancia dei pagamenti. Al termine dell’operazione però avremo che la ditta A italiana avrà un credito verso la ditta B tedesca. 

Quindi il Target 2 viene ad essere un indice dei movimento monetari di un sistema rispetto all’altro. Se questi movimenti fossero generati solo da privati avremmo:
transazioni generati di bilancia commerciale (import /export)
transazioni per movimenti finanziari (prestiti- investimenti)

(Per la precisione ci sono anche le rimesse dei migranti etc, ma non sono rilevanti nel nostri discorso).

Ora se il saldo negativo di Target2 è dovuto a partite di bilancia commerciale, potete anche capire che esiste un problema di squilibri industriali di un sistema rispetto ad un altro, da correggere con politiche industriali, correzioni della domanda etc etc, o , semplicemente, se sono strutturali, con l’uscita e la svalutazione delle moneta in modo da riportare in equilibrio i sistemi economici.

Se il saldo negativo di target2 è dovuto ad un saldo della bilancia dei pagamenti , cioè a transazioni finanziarie, attenzione perchè AVREMO CHE IL SISTEMA CHE RICEVE I FLUSSI E’ DEBITORE VERSO QUELLO CHE LI HA INVIATI, OPPURE CHE ESISTONO INVESTIMENTI DELL?INVIANTE NEL RICEVENTE: 

Nel 2015 esisteva un disavanzo commerciale di 10 miliardi dell’Italia verso la Germania, nell’ambito di un nostro avanzo commerciale complessivo. Questo, in un sistema di cambi liberi, avrebbe portato ad un riaggiustamento del cambio fra Lira e Marco. Siccome non può accadere, resta il saldo. 


Però il grosso dei saldi negativi di target 2 NON è dovuto alla bilancia commerciale, ma a quella dei pagamenti. Quindi NON sono debiti dell’Italia verso la Germania, ma dovrebbe essere l’esatto contrario.

Su questa situazione non chiara si innesta poi il discorso QE e APP fatto dalla Banca centrale Europea. famosi 80 miliardi al mese di titoli acquistati dalla Banca centrale europea per tenere i tassi bassi. 

Ora questi fondi non vengono generati dalla BCE a Francoforte, ma forniti pro quota dalla banche centrali nazionali, in base alla propria partecipazione alla BCE. BI ha una partecipazione del 12,34%, e quindi fornisce questa quantità di fondi al programma QE. I titoli però NON sono titoli Italiani, se non in piccola parte, anche perchè il programma di titoli pubblici acquistabili prevede l’acceso per POCHISSIME REALTA’ ITALIANE ed invece per moltissime tedesche e francesi (su questo ennesimo caso di fesseria italiana e di furbizia transalpina farò un articolo a parte, se ne avrò tempo e voglia…) i cui titoli sono acquistabili sulle borse di Francoforte , Parigi, etc.. Quindi cosa accade :
Banca d’Italia creare le risorse finanziarie;
Le risorse vengono trasferite in Germania per acquistare titoli sul mercato di Francoforte;
Il trasferimento genera un saldo negativo di Target2, ma a contropartita di titoli tedeschi, o commerciati a Francoforte posseduti dalla BCE e quindi, pro quota, dalla Banca d’Italia.

Draghi ha posto in luce come il peggioramento del saldo Banca d’Italia, Deutsche Bank sia da leggere nell’ottica di questa transazioni. Ora se io posseggo un’obbligazione emessa dalle ferrovie tedesche chi è il debitore, Io o la Germania ? 

Infatti il problema in caso di Euroexit sarebbe più per il paese a saldo positivo , che per quello a saldo negativo, e questo lo ha capito bene , ad esempio, De Grauwe, che ne ha anche predisposta una soluzione interessante che, se ne avrò voglia , vi presenterò in seguito.

Grazie per i volenterosi che son arrivati sino a questo punto


P.S. Od'U:
Se andiamo bene ad analizzare la situazione e soprattutto le reali cause della posizione negativa dell'Italia nei saldi target2, si può intuire che questa situazione è in gran parte dovuta all'eccessivo surplus commerciale tedesco, che gli amici teutonici hanno accumulato in questi anni, soprattutto dopo l'entrata nell'Euro, violando palesemente i parametri europei, perchè superiori al 6% del pil della Germania.Tutto ciò si può imputare proprio alla natura dell'Euro, che per la Germania ha rappresentato una sorta di Svalutazione competitiva, mentre ha legato visibilmente le mani all'Italia che si è ritrovata in un sistema a cambi fissi che l'ha vista enormemente penalizzata .
Fonte: Scenari Economici

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