di Laura Agea, Efdd - Movimento 5 Stelle Europa.
In Italia, secondo l'ultimo rapporto Oxfam, l'1 per cento degli italiani possiede il 23,4 per cento della ricchezza nazionale. Nel mondo, la ricchezza detenuta dall'1% dei super ricchi ha superato nel 2016 quella del restante 99% della popolazione. La disuguaglianza è un'emergenza mondiale, ma nessuno sembra prendere sul serio questi dati. Nessuno ha le misure di contrasto alla povertà come chiodo politico fisso.
Secondo Oxfam Italia "i miliardari che hanno interessi nei settori farmaceutico e sanitario hanno visto il loro patrimonio netto collettivo crescere del 47% in un solo anno. Questi settori, durante il 2013, hanno speso oltre 500 milioni di dollari in lobby a Washington e Bruxelles".
Sono i politici e i partiti i principali beneficiari di questa montagna di denaro che serve per tutelare l'interesse delle multinazionali. L'avidità è una malattia che sta facendo danni irreparabili a questa Europa delle diseguaglianze: in Grecia ci sono 2,5 milioni di cittadini senza copertura sanitaria, mentre sono stellari i bonus dei banchieri europei che hanno lucrato sui tassi d'interesse imposti alla Grecia. Nel 2015 tra stipendi, bonus vari e buonuscite i top manager delle principali sette banche italiane (Mps inclusa) hanno guadagnato 131 milioni di euro.
Il 41% dei milionari del mondo risiede negli Stati Uniti, il 9% in Giappone, il 7% in Gran Bretagna, il 5% in Francia, Germania e Cina, il 3% in Italia. Quante tasse pagano costoro? Quanti hanno conti hanno nei paradisi fiscali? Il Lussemburgo ha praticato per anni una metodica e redditizia elusione fiscale di Stato. L'architetto di questo sistema - secondo recenti leaks pubblicati dal The Guardian - è oggi a capo della Commissione europea. Secondo l'inchiesta giornalistica ICIJ, sui 95 miliardi di dollari di profitti che le multinazionali americane hanno realizzato in Europa nel 2012, sono state pagate in tasse solo 1 miliardo di dollari, appena l'1,1 per cento. Un piccolo imprenditore in Italia paga oltre il 60% tra tasse nazionali, locali e imposte. Fino al 2016 in Lussemburgo vigeva il segreto bancario, mentre Equitalia guarda con la lente di ingrandimento i conti correnti di tutti gli italiani. Una volta il ceto medio era il motore trainante dell'economia, oggi non esiste più e chi ne faceva parte cerca solo di tenere la testa sopra l'acqua per non affogare, cerca solo di arrivare alla fine del mese.
L'Italia ha bisogno di un vero piano anti povertà non di chiacchiere o mancette. Al Movimento 5 Stelle è stato assegnato il rapporto sulle misure di contrasto alla povertà che dovranno essere comuni a tutti gli Stati membri. Un provvedimento che verrà presentato e discusso al Parlamento europeo e che darà le linee guida alla Commissione europea su come aiutare gli indigenti. Il nostro compito è quello di rifondare la nostra economia dando spazio a tutti. Il nostro compito è quello di creare un'economia basata sulla giustizia sociale, non sull'avidità. E per farlo inizieremo subito dal reddito di Cittadinanza
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