Si apprendono molte cose guardando la televisione in questi giorni di agonia preelettorale. Saltando da un canale all’altro, la situazione non cambia, ritrovandosi lo spettatore di fronte a un assortimento di facce di opinionisti che son sempre gli stessi, sono giustamente animati dal medesimo punto di vista, arretrano o incalzano a seconda di chi sia l’interlocutore di turno. E ne avremo ancora per altre sei settimane.
Ma non può sfuggire a nessuno che per la stragrande maggioranza dei media, il Pericolo Pubblico Numero 1 è ormai rappresentato dai 5 Stelle, che i sondaggi, per quel che valgono i sondaggi, danno come il partito di massimo gradimento degli italiani. I grillini?
I grillini sbagliano i congiuntivi, difettano di democrazia interna, sono di proprietà della Casaleggio associati, non vogliono vaccinare la gente, vogliono stare fuori dall’euro,
sono inesperti nell’arte di governare, vogliono garantire lo stipendio fisso a giovani fannulloni per starsene a casa, fingono spudoratamente di non essere di destra, di centro o di sinistra perché alla Geometria Parlamentare non è mai sfuggito nessuno, sono responsabili dei maiali in libera uscita per le strade di Roma, di "Spelacchio" che doveva essere più agghindato, pretenderebbero di imporre centomila euro di multa ai "voltagabbana" di Camera e Senato quando sanno benissimo che nessuno li caccerà mai fuori, hanno i loro begli avvisetti di garanzia ma fanno i moralisti con gli avvisi degli altri, sono populisti, demagoghi, ciarlatani, come si conviene a un movimento che è stato costruito su misura da un ex comico.
sono inesperti nell’arte di governare, vogliono garantire lo stipendio fisso a giovani fannulloni per starsene a casa, fingono spudoratamente di non essere di destra, di centro o di sinistra perché alla Geometria Parlamentare non è mai sfuggito nessuno, sono responsabili dei maiali in libera uscita per le strade di Roma, di "Spelacchio" che doveva essere più agghindato, pretenderebbero di imporre centomila euro di multa ai "voltagabbana" di Camera e Senato quando sanno benissimo che nessuno li caccerà mai fuori, hanno i loro begli avvisetti di garanzia ma fanno i moralisti con gli avvisi degli altri, sono populisti, demagoghi, ciarlatani, come si conviene a un movimento che è stato costruito su misura da un ex comico.
Sono solo alcune delle contestazioni - l’elenco completo sarebbe assai più lungo - che gli opinionisti dalle idee fredde, ma dal cuore caldo, rovesciano un giorno sì e l’altro pure sui 5 Stelle, o in TV, o sui giornali.
Stando all’Agcom, i giornalisti che vanno in televisione dovrebbero, prima di entrare in salotto, rivelare come la pensano, svelare le loro appartenenze politiche, mettendo così lo spettatore in condizione di capire a che gioco si stia giocando. In tanti, hanno protestato vivacemente, ritenendola una richiesta da regime autoritario, e benissimo hanno fatto a protestare. Ci mancherebbe.
Ma il fatto è che, forse, lo spettatore si rende benissimo conto che la stragrande maggioranza degli opinionisti entra in salotto con lo scopo dichiarato di "dagli al grillino".
Ma vedete, ci sono giorni in cui non è il grillino ad avere le luci della ribalta, bensì i rappresentanti di tutti gli altri schieramenti politici. Fateci caso: in quel caso - la ripetizione è inevitabile - la musica cambia, eccome se cambia. E’ tutta un’altra musica.
Non ci sono gli interrogatori di terzo grado. Non si accendono lampadine in faccia alla preda di turno.
Non si toglie la parola all’interpellato se sta andando - come si dice calcisticamente - in rete, non si manda la pubblicità a tradimento, non si gioca di telecamera, non si adoperano giudizi sgradevoli, non si da mai niente per scontato, sebben certe cose siano scontatissime ormai agli occhi degli italiani, insomma si suona il violino in comune, a due mani, nella convinzione - per carità legittimissima - che nessuno degli altri partiti, che presenteranno le loro liste, costituisca un Pericolo Numero 1 per la Nazione Italia come lo costituiscono i 5 Stelle.
Però, così, il gioco è dopato.
Abbiamo fatto l’elenco, all’inizio di queste righe, di tutte le nefandezze contestate al movimento che, sino a prova contraria, i sondaggi danno come il più amato dagli italiani.
Piccola parentesi: gli opinionisti amano sdraiarsi su una rappresentazione dei comportamenti elettorali che vedrebbe centro destra, centro sinistra, e 5 Stelle, più o meno sulla stessa dirittura d’arrivo.
Piccola parentesi: gli opinionisti amano sdraiarsi su una rappresentazione dei comportamenti elettorali che vedrebbe centro destra, centro sinistra, e 5 Stelle, più o meno sulla stessa dirittura d’arrivo.
E’ diventata una vulgata bislacca, contro la quale non si può far nulla.
Salvo poi scoprire:
1) che il PD veleggia grosso modo 5 punti al di sotto dei 5 Stelle, avendo perso quasi la metà di quel quaranta per cento ottenuto alle ultime europee, e avendo governato per quattro anni e continuando a governare;
2) che a votare per Forza Italia - è sempre ai sondaggi che ci riferiamo - sono l’esatta metà degli elettori dei 5 Stelle;
3) che lo stesso discorso vale per quelli della Lega.
4) particolare non secondario che la legge elettorale, il Rosa Porcellum, è stato approvato da tutti gli altri proprio per fregare i 5 Stelle.
Per chiudere la parentesi: forse gli opinionisti potrebbero cercare di capire, e spiegarci, come mai, nonostante tutto, gli italiani si siano infatuati di un movimento che sbaglia clamorosamente i congiuntivi, che si è ridotto drasticamente lo stipendio (ogni tanto, non sempre, ma andrebbe pur sempre ricordato), e che in tutta evidenza non viene percepito come il Flagello del Populismo Antisistema.
Come mai?
Ma non vogliamo farla troppo lunga.
Prima di arrivare alla fine di questa campagna elettorale, ci piacerebbe sentire che in televisione si ha il coraggio di fare anche altre domande.
Per esempio.
Qualcuno, nella tv pubblica o in quelle private, avrà il coraggio di interrompere Silvio Berlusconi mentre promette una durissima lotta all’evasione fiscale con questa semplice domanda: "ma scusi, onorevole Berlusconi, ma lei non è stato condannato in via definitiva per frode fiscale?".
Qualcuno, nella tv pubblica o in quelle private, avrà il coraggio di interrompere Silvio Berlusconi mentre promette una durissima lotta all’evasione fiscale con questa semplice domanda: "ma scusi, onorevole Berlusconi, ma lei non è stato condannato in via definitiva per frode fiscale?".
E qualcuno arriccerà il naso di fronte alla dicitura del simbolo Forza Italia "Berlusconi presidente", visto che Berlusconi è impresentabile, ineleggibile, già interdetto dalla vita politica?
Qualcuno di quelli che se hanno davanti il grillino ci vanno giù duro su "Spelacchio", quando si troveranno di fronte Matteo Renzi, riusciranno a chiedergli conto, in maniera altrettanto forte e chiara, delle segnalazioni finanziarie al suo patron, l’ingegner Carlo De Benedetti, al fine di fargli raggranellare una manciata di "appena" seicento mila euro?
E invece. Guardate come lo difendono: "ma la notizia già era nota negli ambienti degli addetti ai lavori, e come mai De Benedetti si accontentò "solo" di seicentomila euro quando grazie a Renzi avrebbe potuto investire e guadagnare molto di più?..."
Qualcuno di quelli che se hanno davanti il grillino ci vanno giù duro su "Spelacchio", quando si troveranno di fronte Matteo Renzi, riusciranno a chiedergli conto, in maniera altrettanto forte e chiara, delle segnalazioni finanziarie al suo patron, l’ingegner Carlo De Benedetti, al fine di fargli raggranellare una manciata di "appena" seicento mila euro?
E invece. Guardate come lo difendono: "ma la notizia già era nota negli ambienti degli addetti ai lavori, e come mai De Benedetti si accontentò "solo" di seicentomila euro quando grazie a Renzi avrebbe potuto investire e guadagnare molto di più?..."
Certo: questa sarebbe anche materia da magistratura romana. Ma in questi casi, la magistratura romana, prima di archiviare tutto - come ha fatto, e non solo in questo caso - incardina sempre una sua bella indagine sulla "fuga di notizie". E tutto si sistema.
Quanto a Salvini, è persino vietato far domande.
Il suo potremmo infatti definirlo il movimento dei "razzisti che sbagliano", ma che almeno non sbagliano i congiuntivi...
Insomma, son bravi ragazzi.
Abbiamo solo cercato di spiegarvi il titolo di questo articolo: "il grilletto facile contro i grillini".
Chissà come gli girerà agli italiani il prossimo 4 marzo.
(Sia chiaro, a scanso di equivoci: neanche noi abbiamo deciso come ci comporteremo il 4 marzo).
Fonte: Antimafia 2000
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