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domenica 24 dicembre 2017

SISTEMA MARCIO TRA POLITICA, ECONOMIA E “GIUSTIZIA” ITALIANE

di Francesca Romana Fantetti

Riguardano e coinvolgono tutto, il Pd ex Pci, Ds, Pds, Margherita, Ncd e anche gran parte del centro e del centro destra italiano, sia il disastro della banca del Monte dei Paschi di Siena sia quello delle quattro banche Etruria, Popolare di Vicenza, Veneto banca e Carige.
Il coinvolgimento e l’accordo, la collusione tra la classe politica italiana e le banche disastrate, insieme ai controllori non controllanti Banca d’Italia, Consob, CICR e ogni altro ente pubblico istituzionale interessato, sono totali.




Non ci sono cioè solo Renzi-Boschi e compagni Pd nel calderone delle banche italiane pd, ma tutta una grande parte del Paese è collusa e rivelatrice di un vero e proprio intreccio nefasto e dannoso per l’Italia tra la politica e l’economia, la giustizia italiane.
Una “economia” che non è vera economia dato che il mercato che fa da riferimento e cui dà luogo è viziato e corrotto, è un non-mercato, non è il mercato vero. Anche gran parte della giustizia vi è dentro, compartecipe e assecondante, d’accordo e collusa al sistema tanto quanto la politica marcia dell’economia sbagliata e corrotta.

Cosa fare? Come uscirne adesso? Non si può uscirne senza avere stabilito e fatto valere le responsabilità. Vale a dire che i banchieri e bancari che delinquono e hanno violato la legge, i risparmiatori ed il risparmio degli italiani, devono rispondere personalmente penalmente di quanto fatto, ed andare in galera, inibiti loro da qualsivoglia ufficio. Essi devono rispondere anche ai sensi del diritto civile, personalmente economicamente con i risarcimenti, le restituzioni e i ripristini di quanto commesso. Lo stesso vale per i politici scoperti, come si dice, con la marmellata in mano. È necessario fare valere con gravità nei loro confronti le responsabilità tanto penali quanti civili ed amministrative, perché valga da lezione ed esempio anche per tutti gli altri politici collusi, per il futuro.

Nei riguardi degli “imprenditori”, cioè delle migliaia di soggetti che hanno ricevuto gratis soldi dalle banche corrotte senza averli mai restituiti, devono essere avviati i procedimenti di recupero forzoso con aggiunti gli interessi di mora e la loro iscrizione in un elenco di soggetti cui nessuna banca e nessuno in generale in Italia potrà mai dare credito, a meno di non incorrere in azioni e procedimenti penali. La “giustizia” tra virgolette, perché giustizia non è, deve attivare i propri canali e ogni giudice deve accertarsi che venga applicata la giustizia vera ai giudici collusi e addirittura promossi mentre delinquevano. È interesse dei giudici onesti, dunque devono prestare attenzione ed accertarsi che venga fatta pulizia dell’esercito di mele marce all’interno della magistratura stessa. I giudici corrotti non devono essere promossi ma venire rimossi dalla magistratura e devono come gli altri risarcire personalmente economicamente le malefatte e i danni causati, con l’aggravamento, da aggiungere nel risarcimento, dall’essere stati giudici.

Riguardo ai controllori collusi non controllanti devono rispondere anch’essi personalmente economicamente, civilmente amministrativamente e penalmente, e al contempo deve essere posta in essere una riforma di eliminazione e fusione degli enti medesimi di controllo tra loro in modo da renderli utili e compatibili con la funzione che svolgono. Il nostro Paese deve smettere di prendersi e prendere gli italiani per i fondelli. Le responsabilità esistono, sono gravi e vanno fatte valere con gravità ed esattezza. Solo così si potrà andare avanti. Nascondendo e mettendo tutti in sordina, facendo finta tamquam non esset, si danneggia ulteriormente il Paese, che non si riprenderà. Perché non saranno stati messi i mattoni e le fondamenta sicure della possibilità di riordinare e ricostruire. Per potere costruire in maniera solida. La solidità si fonda sul rispetto delle nostre regole. Non si costruisce alcunché senza la saldezza di quelle e del loro rispetto. Perché il terreno frana.

Fonte: Scenari Economici

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