di Vincenzo Cirigliano
Ancora in tanti, in questi giorni , continuano a battere e sottolineare in ogni occasione, sistematicamente, il fatto che Di Maio non sia Laureato, o per meglio dire non sia ancora Laureato, visto che è in corsa per il conseguimento della stessa. Tutto per sminuire quella persona che gli Iscritti del Movimento hanno individuato e scelto come candidato a Presidente del Consiglio, qualora il M5S risultasse primo partito alle Prossime Elezioni Politiche.
Come se tutto ciò costituisse un fattore determinante nel contesto italiano, dinanzi agli enormi problemi che i cittadini vivono oggi, condizioni paradossalmente determinate da quei politici Bocconiani accreditati, a cui a maggior ragione oggi, gli italiani, non dovrebbe perdonare il fatto di averli ridotti sul Lastrico, anche quegli Italiani che, pur dovendosi ritenere fortunati nel poter dire di avere ancora un lavoro, incredibilmente si ritrovano a fare salti mortali per arrivare all'agognata fine del mese, il più delle volte non riuscendoci.
Ancora molti in Italia pensano che persone, per così dire autodidatte, che hanno costruito cioè la loro formazione sulla curiosità, la passione e l'amore verso determinate materie e discipline, debbano necessariamente essere sbeffeggiati da persone che brandiscono pergamene e Lauree varie che, il più delle volte, non corrispondono ad una dovuta ed adeguata preparazione sulla materia. Emblematico il caso di Oscar Giannino, qualche anno fa, giornalista e divulgatore economico di una certa caratura, nonchè autore di numerosi libri, costretto ad uscire, a dispetto della sua riconosciuta preparazione, dalla scena politica, nonostante perfettamente in grado di dibattere di Economia, e di disegnare il programma economico di uno Stato come l'Italia. Tutti pregiudizi di una Italia dove le diciture Avv, Dott, Ing si sprecano nelle firme e a volte anche negli indirizzi eMail, dove i nomi sono scritti in piccolo ed i titoli in Grande.
Eppure gli esempi che ci vengono forniti dalla storia ci dimostrano quanti cambiamenti epocali nell'ambito degli Stati siano avvenuti grazie a personaggi che non potevano certo vantarsi di titoli accademici. Johon Major (ex primo Ministro Inglese) o Lech Walesa, un semplice Elettricista, che in Polonia è stato il principale artefice della liberazione dell'Europa dell'est dal giogo sovietico.
I leader sudamericani Lula, Maduro, Evo Morales sono tutti di provenienza Sindacale, la cui formazione è stata direttamente plasmata nel mondo del Lavoro. Per non parlare di personaggi che senza Laurea hanno guidato con successo gli Stati Uniti d'America quali George Washington, Abraam Lincoln, Harry Truman, o personaggi italiani a cui è stato riconosciuto il Nobel per la Letteratura quali Grazia Deledda, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Dario Fo. Storie simili che si ripetono anche per Grandi personaggi Politici e Scrittori del calibro di Benedetto Croce e Gabriele D'Annunzio che, pur non titolati, hanno fatto la storia della Letteratura e della Politica Italiana. Lo stesso dicasi per tanti personaggi non laureati che hanno determinato progressi incredibili nel campo della Scienza e della Comunicazione quali Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Steve Jobs, Bill Gates, Mark Elliot Zuckerberg, Thomas Alva Edison e l'immenso Nikola Tesla. In Italia ci si arrovella il cervello sulla Laurea di Di Maio o di Giannino, quando poi, scavando, ci si accorge che queste critiche partono persino da cittadini che si vantano di essere sostenitori di Salvini, Meloni e Bossi, anch'essi senza Laurea o dai fans di un centro Destra ben nutrito di Parlamentari non Laureati o ancor peggio arrivano da sostenitori di un Pd anch'esso più volte finito al centro di discussioni accese su questo tema nel corso di questa legislatura, a causa di suoi Ministri che abbiamo imparato a conoscere non tanto per la mancanza della Laurea, ma per il loro discutibile operato evidenziato sistematicamente nel corso dello svolgimento dei loro compiti Istituzionali.
Ecco allora che emerge l'opportunità di ridimensionare questo presunto problema, evidenziando come, non sempre, ma nella maggior parte dei casi, il merito e le capacità delle persone possono andare ben oltre quel titolo di studio accademico che oltretutto, in alcuni casi, all'interno delle stesse Facoltà Universitarie, addirittura, causa gli enormi interessi che ruotano attorno a determinate discipline e i programmi che volontariamente non tengono conto di un orizzonte veramente globale di quella materia, può costituire un giogo limitativo della conoscenza. Mi riferisco a quegli Atenei, dentro i quali su argomenti inerenti, in particolare, concetti macroeconomici d'avanguardia, ci sia una ben delineata linea rossa, non oltrepassabile, imposta da quegli interessi Finanziari Mondiali che hanno tutta la convenienza a promuovere e sostenere le usuali teorie Neoliberiste, alla base dei loro sporchi giochi di Potere.
Lord Chesterfield affermava "La conoscenza si acquisisce leggendo i libri; ma quello che è veramente necessario imparare, la conoscenza del mondo, si può acquisire soltanto leggendo gli uomini e studiando tutte le loro diverse edizioni."
Senza nulla togliere al valore dello studio che il Dalai Lama associa soprattutto, più che alla conoscenza specifica a" la luce che illumina la tenebra dell’ignoranza, e la conoscenza che ne risulta è il supremo possesso, perché non potrà esserci tolto neanche dal più abile dei ladri. Lo studio è l’arma che elimina quel nemico che è l’ignoranza. È anche il miglior amico che ci guida attraverso tutti i nostri momenti difficili.", possiamo sicuramente affermare che dinanzi alle sfide che attendono il nostro Paese non servono necessariamente nè Lauree nè roboanti Titoli Accademici, ma servono soprattutto determinazione, competenza e capacità acquisite sul campo della quotidianità, vivendo tra il popolo e per il Popolo e messe a disposizione di quei cittadini che oggi, in questo Paese, stanno terribilmente soffrendo. Piccoli gesti, piccoli atti, piccole idee che, insieme, possano alla fine determinare cambiamenti sostanziali in un mondo che, negli ultimi decenni, grandi e blasonati accademici ci hanno raccontato, a torto, come il migliore possibile. Neoliberismo Docet
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