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martedì 27 giugno 2017

Decreto salvataggio Banche Venete: un insieme di abusi per il più colossale Trasferimento di Ricchezza mai avvenuto in Italia

di Fabio Lugano

Il governo ha emesso la sua sentenza, con un decreto legge che rimarrà alla storia del diritto per la sua parzialità.

Tutto il diritto italiano è stato , letteralmente, stravolto per fare un’operazione che è, allo stato attuale, un completo e totale, ingiustificato, regalo a Banca Intesa. Il governo ha nascosto e gestito malissimo una situazione, da un lato ignorando completamente le richieste di giustizia dei risparmiatori truffati, dall’altro minimizzando i problemi del sistema creditizio.





Vogliamo ricordare qualche perla?





“Voglio essere esplicito: qualsiasi forma di eventuale risoluzione di queste banche andrà respinta con tutte le forze.” Matteo Renzi 5 Giugno 2017 al Sole 24 ore
Naturalmente questa incredibile illusione, che ha generato poi l’adesione al BRRD, la procedura di risoluzione europea, il Bail Out Nazionale, i casi Etruria , Banca Marche, Cariferrara, Carichieti, ed ora BPVI e VB, è frutto di una visione padronale del sistema bancario, in cui tutto è sacrificabile PURCHE’ non si tocchi il potere politico o degli amici del potere stesso

Analizziamo il decreto passo per passo:

Il DL è il 99 del 25/6. Dovrà essere convertito entro 60 giorni, ed il governo si è impegnato con Intesa, come vedremo a farlo approvare così come è , senza cambiamenti. Evidentemente il Parlamento Italiano sta diventando solo una sorta di fastidioso orpello da schiacciare a suon di fiducie. A questo punto dovremmo seriamente chiederci che eleggiamo i parlamentari a fare .

Il cuore di tutta la norma risiede nell’articolo 3 . Questo attesta la cessione gratuita a Intesa delle due banche, tranne un gruppo di beni che sono inclusi nella normativa relativa del Bail In del 2015. Il punto b) dello stesso articolo è quello che interessa agli azionisti

b) i debiti delle Banche nei confronti dei propri azionisti e
obbligazionisti subordinati derivanti dalle operazioni di
commercializzazione di azioni o obbligazioni subordinate delle Banche
o dalle violazioni della normativa sulla prestazione dei servizi di
investimento riferite alle medesime azioni o obbligazioni
subordinate, ivi compresi i debiti in detti ambiti verso i soggetti
destinatari di offerte di transazione presentate dalle banche stesse;

c) le controversie relative ad atti o fatti occorsi prima della
cessione, sorte successivamente ad essa, e le relative passivita’.
Quindi le cause da svolgere contro la banca NON sono cedute a Banca Intesa, ma sono passate alla “Bad Bank”, alla banca in liquidazione.

Passano anche alla banca in liquidazione gli NPL, il cui valore netto è di 10 miliardi. Su questo tema ho sentito una grandissima confusione, perchè si è parlato di “Cessione di oltre 20 miliardi di credito inesigibile”, ma questo non è vero, perchè il valore netto è superiore alla metà, con una copertura ormai consistente. Quindi l’iniezione di capitali necessaria, almeno secondo la media indicata dall’ABI e da BI sull’incasso degli NPL, per coprire eventuali perdite dovrebbe essere , tecnicamente, limitata, però tutto è affidato alla valutazione incerta degli NPL stessi.

Per dirvi quanto questa norma di legge sia prona ai desiderata di Banca Intesa bisogna leggere il comma 2 ai punti a e b , dove viene data una esenzione completa per le certificazioni energetiche e le altre normative di carattere edilizio riguardanti gli immobili. La cessione quindi avviene senza riguardo per le ordinarie norma di carattere edilizio, quindi come se fossero una sorta di mega condono. Era necessario questo ulteriore favore ? Non si potevano fare, con calma, le perizie sulle classi termiche ? Perchè questo favoritismo assurdo ?

Poi una chicca

3. Il cessionario e’ individuato, anche sulla base di trattative a
livello individuale, nell’ambito di una procedura, anche se svolta
prima dell’entrata in vigore del presente decreto, aperta,
concorrenziale, non discriminatoria di selezione dell’offerta di
acquisto piu’ conveniente, nonche’ avendo riguardo agli impegni che
esso dovra’ assumersi ai fini del rispetto della disciplina europea
sugli aiuti di Stato.


La gara la cercherei su “Chi l’Ha Visto”….. Anzi le voci di stampa ci dicono che, se qualcuno ha fatto offerte, (offerte pagate, non regali) è stato rimandato a casa. Come mai ?
Il “Cessionario” , cioè Banca Intesa, ottiene i seguenti privilegi:
una garanzia dello stato per un valore fra i 5351 ed i 6531 milioni sui beni che le sono ceduti (nel caso il regalo non sia sufficientemente valutato).
Una garanzia “Soddisfatto o rimborsato”, per cui Banca Intesa può restituire a piacimento qualsiasi parte della banca regalata che non sia di suo interesse, ottenendo un’ulteriore garanzia di 4 miliardi. Tra l’altro in caso di ritorno di qualche pezzo debito o crediti non sono garantiti dal cessionario;
Adesso tenetevi forte: le garanzie fornite al cessionario (a Banca Intesa) hanno un grado di privilegio superiore ai debiti chirografari. Quindi, rebus sic stantibus,, sono privilegiati rispetto alle azioni di recupero degli azionisti tuffati. Con questa norma abbiamo preso il diritto fallimentare e lo abbiamo stracciato.

Ed adesso viene il bello. Gli NPL vengono ceduti a SGA Spa, società che nacque per la gestione delle attività dubbie del Banco di Napoli. SGA Spa era , casualmente, di Banca Intesa, ma è stata ceduta al Tesoro, casualmente, per 600 mila euro a Maggio 2017. Come mai il Tesoro già quasi due mesi fa sapeva di aver bisogno di una società specializzata nell’incasso dei crediti? La società è stata ceduta per 600 mila euro, ma si vociferava che avesse un capitale di 600 milioni . Come mai Intesa ha fatto una cessione in perdita? Era veramente in perdita ? I 600 milioni di attivo di bilancio sono veritieri? facevano già parte a maggio di un disegno che ha portato alla situazione attuale ? In realtà proprio il caso SGA e Banco di Napoli mostra come la scelta di cessione dell’attivo in questo modo sia stata affrettata e presa con superficialità.

L’articolo 6 introduce l’ennesimo controsenso e contrasto insensato per gli azionisti venetobanca e BPVI : infatti mentre per MPS i detentori di obbligazioni subordinate vendute prima del 1 gennaio 2015 hanno diritto alla sostituzione delle loro obbligazioni con obbligazioni senior, vendendo le stesse ricomprate da parte del Tesoro e quindi sostituite con titoli di qualità migliore, al contrario per gli obbligazionisti Junior delle venete vi è un richiamo alla pessima norma, che ha già causato grandissimi problemi, predisposta per gli obbligazionisti azzerati Banca Etruria, che prevede un ristoro, cioè la legge 208/2015 art 1 commi 855 e ss, che prevede un rimborso non generalizzato e totale, ma forfettario, ad capocchiam, Anche i tempi per la richiesta dello stesso, considerato il periodo estivo e la totale assenza di una procedura, sono piuttosto stretti, essendo il 30/9/2017. Sembra che si siano voluti creare figlio (Obbligazionisti junior retail MPS ) e figliastri (tutti gli altri obbligazionisti junior). Alla faccia del buon senso .

L’articolo 8 è un compendio di sintesi
Disposizioni di attuazione

1. Il Ministro dell’economia e delle finanze puo’ dettare misure
tecniche di attuazione del presente decreto con uno o piu’ decreti di
natura non regolamentare
.

Dante scriveva: “Vuolsi così colà dove si vuole ciò che si puote, e più non dimandare”.

Al danno si aggiunge la beffa. Penso che avete sentito Gentiloni che predicava come, giustamente, come i colpevoli del dissesto dovessero ripagare, il maltolto, giusto ? Beh certo, per ora si godono le loro aziende in espansione, come sottolinea perfino l’ANSA
Portando anche via un po’ di produzione ai veneti, come se i danni non fossero stati sufficienti, ma ciò premesso c’è il rischio che l’eventuale rimborso danni, se mai verrà pagato, vista la scarsissima solerzia del CdA , vada a …. Banca Intesa , salvo intervento riparatore del governo: infatti, come giustamente nota l’avvocato Nicola Stiaffini, l’articolo 3 del DL afferma

“…provvedono a
cedere ad un soggetto, individuato ai sensi del comma 3, l’azienda,
suoi singoli rami, nonche’ beni, diritti e rapporti giuridici
individuabili in blocco, ovvero attivita’ e passivita’, anche
parziali o per una quota di ciascuna di esse, di uno dei soggetti in
liquidazione o di entrambi.”


Ora l’azione risarcitoria iniziata da BPVI e da VB è da individuarsi come iniziata antecedentemente alla liquidazione, quindi come un rapporto giuridico che, potenzialmente , beneficerà Banca Intesa, non gli Azionisti Danneggiati! Del resto la norma su questo punto è chiara, e i commi successivi evitano con attenzione di chiarire a chi andranno i soldi del risarcimento danni. Questo perchè non si è chiarito il quadro giuridico complessivo, e la gatta frettolosa ha partorito il gattino cieco.

Ora il governo ha abituato ad azioni di forza che esautorano completamente il parlamento, ma questa norma contiene troppe ingiustizie e pasticci, troppi favoritismi, perchè non possa , anzi debba, essere vagliata e corretta in sede parlamentare. Se così non fosse, al di là delle questioni di diritto naturale stracciato in nome di non si sa bene quale principio superiore, si innescherebbe una conflittualità sociale i cui risultati potrebbero non essere positivo. Perchè il popolo può essere truffato, ma non può essere anche canzonato.

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