Il motivo, come evidenziato nei giorni scorsi dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali Andrea Mazziotti di Celso, è che la Commissione ha bisogno di più tempo per esaminare la situazione.
Ma vediamo nel dettaglio che cosa ci si aspetta dalla nuova legge elettorale e quali sono le principali proposte già avanzate.
La nuova legge elettorale non sarà discussa oggi
È ufficiale: il dibattito sulle modifiche da apportare alla legge elettorale, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 25 gennaio scorso, non comincerà oggi.
Il Presidente della Commissione permanente Mazziotti di Celso, come accennato, ha infatti inviato una lettera al Presidente della Camera Laura Boldrini per comunicare che i lavori preparatori della Commissione non sono ancora conclusi. Le proposte di legge e le possibili modifiche da apportare alla legge elettorale sono infatti molte: da venerdì la Commissione sta procedendo innanzitutto a singole audizioni su punti precisi della normativa vigente. (Sentenza Consulta Italicum: ecco la motivazione della Corte sulla Legge elettorale)
È ufficiale: il dibattito sulle modifiche da apportare alla legge elettorale, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 25 gennaio scorso, non comincerà oggi.
Il Presidente della Commissione permanente Mazziotti di Celso, come accennato, ha infatti inviato una lettera al Presidente della Camera Laura Boldrini per comunicare che i lavori preparatori della Commissione non sono ancora conclusi. Le proposte di legge e le possibili modifiche da apportare alla legge elettorale sono infatti molte: da venerdì la Commissione sta procedendo innanzitutto a singole audizioni su punti precisi della normativa vigente. (Sentenza Consulta Italicum: ecco la motivazione della Corte sulla Legge elettorale)
La sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum
Attualmente, in Italia vigono due leggi elettorali diverse per i due rami del Parlamento.
L’Italicum, la legge elettorale approvata sotto il governo Renzi nel 2015, disciplina l’elezione della sola Camera dei Deputati. La Legge Calderoli, approvata nel 2005, comunemente chiamata Porcellum e dichiarata in parte incostituzionale nel 2014, è invece ancora in vigore (dopo alcune modifiche) per l’elezione del Senato.
Il 25 gennaio scorso la Corte Costituzionale si è espressa anche sull’Italicum, stabilendo che il premio di maggioranza da attribuire al partito che raggiunge almeno il 40% delle preferenze è legittimo, mentre va abolito il ballottaggio tra le liste più votate e va affidata a un sorteggio la scelta finale del candidato eletto in più di un collegio.
Quali sono le modifiche richieste?
La sentenza della Corte Costituzionale, nonostante le modifiche richieste, ha definito l’attuale legge elettorale già applicabile. Appare tuttavia evidente la necessità di superare la situazione attuale prima delle prossime elezioni e arrivare a un sistema che garantisca una volta per tutte rappresentanza e governabilità.
Per farlo è ovviamente necessario che le varie forze parlamentari collaborino, a partire dai prossimi giorni, per arrivare a un testo di legge che permetta il corretto funzionamento del sistema parlamentare.
Nuova legge elettorale: le prime proposte
Arrivano, nel frattempo, le prime proposte di modifica.
Si parla, innanzitutto, di un ritocco dell’Italicum che innalzi la soglia di sbarramento per entrare nel Parlamento dal 3 al 5 per cento. Una modifica che svantaggerebbe, ovviamente, le formazioni politiche più piccole. Si discute inoltre dell’abbassamento dal 40 al 37 per cento della soglia per l’accesso al premio di maggioranza. Una terza proposta chiede che il premio sia attribuito sia alla Camera sia al Senato se il partito ha superato la soglia in entrambe le Camere.
Si tratta, come detto, per ora solo di proposte. Bisognerà attendere i prossimi giorni per capire davvero quando il dibattito approderà ufficialmente alla Camera.
fonte: LeggiOggi
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