di Lorenzo Marchetti
Come expat, decisi di andarmene dall’Italia in seguito ai miei studi di macroeconomia, fatti nel tempo libero mentre lavoravo in Francia: cercando di indagare le ragioni profonde della crisi economica italiana, capii che non c’era nulla da fare per l’ex Belpaese e che sarebbe potuta andare solo peggio. Per assicurare un futuro migliore alla mia famiglia, contro tutto e tutti, decisi di andarmene.
Oggi, di quella scelta fatta solo con il cervello, mio padre ultrasettantenne che vive a Roma mi dice, con il cuore e rassegnazione, che ho fatto bene.
Il mio é pertanto un punto di vista di un ingegnere emigrato con famiglia, che studia economia e demografia per diletto, e che ha deciso di cambiare non perché era disoccupato, ma perché in Italia per il manufatturiero, anche di alta qualitá (mi occupo di industria aerospaziale), vedeva un futuro di lacrime e sangue.
Oggi scrivo per parlarle di quello che é, a mio avviso, il vero spread con i paesi del Nord Europa. No, non la differenza fra i rendimenti dei titoli di stato a dieci anni. Questo é un effetto di breve periodo: l’euro per come lo conosciamo oggi collasserá, é matematicamente certo. Per ora é tenuto in piedi dalla BCE che sente scricchiolare in modo sinistro lo scranno dal quale gestisce con un pugno di marcatori macroeconomici un condominio fatto di popoli, culture, geografie, lingue ed economie diversissime.
Io parlo dell’emigrazione di qualitá. Questo é il vero spread di lungo periodo.
Come ho giá avuto modo di calcolare e scrivere nel mio blog, e poi ritradotto in italiano a questa pagina su Rischio Calcolato, l’emigrazione reale italiana verso gli altri paesi europei é sottostimata di un buon 30%. Questo perché se si prendono i numeri dei paesi ospitanti, che classificano i nuovi arrivati sulla base della provenienza, si vede che rispetto ai dati forniti dall’AIRE, almeno il 30% degli italiani all’estero non si registra come tale presso l’AIRE.
In realtá ero ottimista: recenti analisi mostrano che, nel caso della Germania, l’emigrazione é il 200% piú alta dei dati ufficiali.
La nuova emigrazione italiana è tre volte superiore ai dati Istat e supera il numero di immigrati economici e profughi
Parliamo di migliaia di laureati e specialisti tra dottori, ingegneri, infermieri, tecnici specializzati per i quali lo Stato ha speso centinaia di miliardi in educazione, istruzione, formazione.
Questo capitale umano é molto piú importante dello spread sui titoli di stato, per un motivo semplice: é di lunghissimo periodo e siccome non é visibile, non se ne parla.
Il fatto che un ministro del lavoro come Poletti dica che si puó fare a meno degli italiani emigrati, fa capire due cose:
Eticamente, fa distinzione fra chi resta (che merita) e chi va via (che va biasimato), inasprendo ulteriormente una fra le tante dicotomie del paese. Passi pure, é un politico e non particolarmente intelligente.
Economicamente, butta nella spazzatura PIL e investimenti per decenni da oggi. E questo é ben piú grave.
È come se regalassimo a Germania, Olanda, UK etc ponti, autostrade, tunnel, banda larga pagandola coi soldi dei contribuenti italiani. Solo che questi ultimi come notizia finirebbero sui titoli dei giornali, l’emigrazione di qualitá no. I paesi nordici si vedono arrivare infermiere giá qualificate negli ospedali, ingegneri giá competenti nel settore automobilistico, dottori che coprono le loro carenze nelle campagne…tutto questo GRATIS. Paesi come l’Italia hanno pagato per tutto questo.
Una cosa su cui non si riflette a sufficienza é anche la seguente: chi emigra cerca Fortuna altrove, singolarmente. Ognuno ragiona per sé, e investe nel proprio futuro sulla base di quello che la societá italiana, per mezzo di scuola e universitá, gli ha dato in passato.
Rinuncia ad integrasi nella societá italiana per inseguire un sogno e una soddisfazione personali.
E’la sconfitta della societá Paese.
Chi emigra e mette radici all’estero NON torna in Italia. E’capitale perso per sempre. E’faticosissimo imparare una nuova lingua (o due), compilare scartoffie per comprare l’auto, magari solo ritargarla, comprare casa, fare colloqui di lavoro, cambiare amicizie, iscrivere tuo figlio a scuola etc.
Figuriamoci se si torna indietro. Chi emigra é gente mediamente (con tutte le eccezioni del caso) piú preparata e coraggiosa di chi resta e che intraprende un cammino piú denso di incertezze in un ambiente che peró promette qualcosa di diverso: crescita e benessere. Non dico che tutti prosperano all’estero. E’falso. Ma almeno ci sono le premesse per ottenere di meglio che in Patria con le qualifiche che si possiedono.
Ripeto: é capitale umano perso per sempre, che va ad arricchire quei paesi che economicamente sono giá forti e li protegge ulteriormente da cali demografici ed eventuali crisi finanziarie, perché in momenti di turbolenza dei mercati che si riflettono in un calo di occupazione, chi soffre di piú sono i mestieri a basso valore aggiunto e i paesi ad alto debito pubblico. I paesi ad alto debito pubblico non possono incorrere in ulteriore deficit per far fronte alla crisi finanziaria come invece possono fare paesi a minore debito pubblico.
Questo é il vero spread: il travaso gratuito di competenze dall’Italia alla Germania. O, piú in generale, dai paesi mediterranei a quelli del centro Europa.
E come ogni metrica demografica, é uno spread di lungo periodo. Il fatto che ministri come Poletti minimizzino un fatto del genere, significa che la portata drammatica del fenomeno é completamente fuori dai radar dei politici. E come avere un cieco alla guida di un autobus.
rischiocalcolato.it
1 commento:
Alla mafia, non interessano questi problemi, la mafia è interessata soltanto ai propri affari, le scuole, la cultura, il lavoro per tutti, sono un loro nemico numero uno e quando in un Paese come l'Italia, la mafia, ogni giorno,attraverso le cronache dei giornali e media in genere dicono che è anche in Parlamento, nei Governi. Quando, moltissimi altri politici, sindaci, assessori, militari sono indagati per corruzione, per appoggio esterno alle mafie
quando, ogni giorno veniamo a sapere di arresti di personaggi politici che appartengono alle lobby, alle peggiori mafie mondiali delle banche ecc..ecc..Quale futuro può sognare un giovane Italiano, se non quello di lasciare questo martoriato Paese, senza futuro e senza speranze?E quali problemi potranno mai affrontare e risolvere questi politicanti collusi e nemici degli Italiani, tanto che un Ministro del lavoro chiamato Poletti, di fronte anche ai suicidi di poveri figli senza lavoro e speranze e genitori disperati, riesce a dire quanto ha detto, riguardo questo gravissimo problema?Come può credere oggi il popolo Italiano alla onestà di chi ci Governa in questo barbaro modo?
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